Alitalia, il governo nomina i tre commissari: sono Gubitosi, Laghi e Paleari
Il governo ha scelto Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari come commissari di Alitalia. Lo annuncia in una nota il Mise, riferendo che "il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha disposto oggi con decreto l’ammissione di Alitalia all’amministrazione straordinaria in base al decreto legge Marzano".
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Chi sono - Ex manager di Fiat, Wind e Rai, Luigi Gubitosi è stato direttore generale della Rai dal luglio 2012 all’agosto del 2015. Nato a Napoli il 22 maggio 1961, è stato country manager e responsabile del corporate investment banking della Bank of America per l’Italia, ruolo ricoperto dall’1 dicembre 2011. In precedenza, dal 1986 al luglio 2005 ha ricoperto diversi incarichi nel Gruppo Fiat: Chief Financial Officer, VP e Responsabile Tesoreria di Gruppo; è stato presidente del Cda di Fiat Partecipazioni e membro del Consiglio di amministrazione di Fiat Auto, Ferrari, CNH, Iveco, Itedi, Comau e Magneti Marelli. Luigi Gubitosi ha ottenuto il master in Business Administration all’INSEAD di Fontainebleau, dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università di Napoli e studi di economia presso la London School of Economics. Ha anche insegnato Finanza Aziendale Internazionale all’Università LUISS.
Vanta una lunga carriera in società di primo piano della finanza italiana, Enrico Laghi. Classe 1969, è stato commissario straordinario dell’Ilva assieme a Piero Gnundi. Professore di economia aziendale alla Sapienza, Laghi è stato inoltre presidente dell’organismo di vigilanza di Finmeccanica, componente del Comitato di Sorveglianza di Tirrenia, e presidente del collegio sindacale di Acea. Ha maturato una lunga esperienza come commissario straordinario non solo di Ilva ma anche di una serie di altre società, da InnseCilindri a Sanac, a Taranto Energia, A Socova, a Tillet, a Partecipazioni Industriali nonchè sindaco effettivo del collegio sindacale di Unicredit.
Ingegnere, già rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Stefano Paleari, 51 anni, ha una lunga esperienza nel campo accademico, anche estero. Dal giugno 2009, ad esempio, è membro dell’Airneth Scientific Board, gruppo internazionale degli accademici più rappresentativi nel campo del trasporto aereo. Docente di ingegneria gestionale, di recente ha guidato il comitato per Human Technopole per l’area Post Expo.
Cos'è - L’amministrazione straordinaria, prevista per le imprese con più di 500 dipendenti e almeno 300 milioni di debiti, è una procedura speciale ricavata dal decreto Marzano del 2003 a seguito del crack della Parmalat e rivista 9 anni fa proprio per salvare la compagnia di bandiera Alitalia/Cai. Si tratta dell’ultima chance per evitare il default. L’ammissione all’amministrazione straordinaria speciale è disposta direttamente dal ministero dello Sviluppo economico. Con il decreto di apertura, il debitore viene immediatamente spossessato nella gestione dell’impresa che viene assunta dal commissario straordinario che ha amplissimi poteri di gestione. Lo scopo è disciplinarne il dissesto, tentando la ristrutturazione economico-finanziaria. Si mira dunque al risanamento dell’azienda che si trova in uno stato di insolvenza per evitare la dispersione del patrimonio e la perdita di un gran numero di posti di lavoro.
I poteri dei commissari - Il commissario ha il compito di predisporre entro 180 giorni un programma di ristrutturazione, di esercitare le azioni revocatorie contro gli atti dannosi per i creditori compiuti dall’imprenditore prima di essere ammesso alla procedura, proporre ai creditori un concordato come strumento per la chiusura della procedura. Il ministro può rigettare o autorizzare l’attuazione del programma. Nel primo caso il commissario può convertire il programma di ristrutturazione in uno di cessione di beni aziendali (purchè sia proposto entro 60 giorni e attuabile in due anni). Altrimenti la procedura si converte automaticamente in fallimento. Se invece il ministro dà l’autorizzazione la procedura prosegue, secondo quanto previsto dal programma.
I possibili scenari - 1) Se la ristrutturazione funziona, si procede al concordato con i vecchi creditori e si riparte. 2) Si riporta la situazione dei conti in equilibrio e poi si prova a mettere sul mercato l’azienda risanata. 3) Se la società non è risanabile e non si trovano acquirenti o investitori si arriva al fallimento, con la dichiarazione di insolvenza da parte del Tribunale. Il curatore fallimentare inizia la procedura con 2 anni di cassa integrazione.
Il ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda ha annunciato che alla compagnia aerea sarà garantito un prestito ponte di 600 milioni per sei mesi.
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