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lunedì 24 aprile 2017

PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA “Ma la fertilità è un bene prezioso prenditene cura dall’adolescenza”

“Ma la fertilità è un bene prezioso prenditene cura dall’adolescenza”


di Laura Fusillo



In occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna del 22 aprile l’Instituto Valenciano de Infertilidad (Ivi) ribadisce l’importanza della prevenzione dell’infertilità, problematica che interessa circa il 15 per cento delle coppie in età fertile e che può essere determinata sia da cause che dipendono esclusivamente dalla donna, sia da questioni che riguardano solo l’uomo. “Sono numerosi i fattori che possono compromettere la capacità riproduttiva di un individuo - dichiara il professor Antonio Pellicer, presidente ‘Ivi’ e condirettore di ‘Fertility and Sterility’ - Alcuni di questi possono essere rimossi se si interviene tempestivamente e in maniera adeguata, mentre per altri è necessario ricorrere alla  procreazione medicalmente assistita. Molto, però, si può e si deve fare in termini di prevenzione: la fertilità è un bene prezioso di cui ciascuno deve prendersi cura fin dall’adolescenza: negli ultimi anni  una serie di evidenze scientifiche ha dimostrato il ruolo sostanziale che alcuni fattori ambientali, abitudini di vita e malattie possono esercitare nello sviluppo dell’infertilità femminile e maschile”.

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Oggi è noto come l’età, sebbene molto rilevante, non sia l’unico fattore a compromettere la fertilità delle coppie, e la stessa ‘Ivi’ sottolinea proprio come vi siano alcune semplici regole comportamentali da seguire per le coppie che desiderano realizzare un progetto di genitorialità. Prima tra tutte, monitorare costantemente la salute dell’apparato riproduttivo attraverso una visita medica periodica dallo specialista di riferimento, ginecologo per la donna e andrologo per l’uomo. L’importanza di una visita medica è essenziale per escludere patologie o, laddove presenti, prenderne coscienza per agire tempestivamente. Inoltre, alcune malattie come quelle sessualmente trasmissibili possono essere evitate se si prendono le dovute precauzioni. Un’alimentazione sana ed equilibrata, per quantità e qualità dei cibi, è un requisito necessario per mantenere la salute riproduttiva. È preferibile seguire una dieta mediterranea ricca di frutta e verdura, legumi, pesce e che impiega olio d'oliva come fonte principale di grassi; molti chili di troppo o un’eccessiva magrezza possono infatti compromettere il concepimento: ecco perché è quindi opportuno mantenere un corretto peso corporeo. A questo proposito è essenziale anche adottare uno stile di vita sano con una moderata attività fisica ed evitare il consumo di sigarette e l’uso di droghe. Inoltre, l’abuso di alcol ha un ruolo rilevante ed incide negativamente sulla fertilità interferendo con il funzionamento delle ghiandole che regolano la produzione degli ormoni sessuali.

Novità degli ultimi anni è l’inquinamento ambientale: per contrastarlo è necessario adottare tutte le misure preventive necessarie in caso di esposizione a radiazioni, pesticidi e contaminanti chimici. Infine, ridurre lo stress al giorno d’oggi è un comportamento difficile da attuare a causa dei ritmi frenetici che caratterizzano la quotidianità, ma è ormai assodato che la mente è in grado di influenzare molti meccanismi del corpo, tra cui quello della riproduzione: recenti studi hanno dimostrato che livelli elevati di stress provocano alterazioni nell’ovulazione. “La prevenzione dell’infertilità inizia da una corretta informazione - afferma Daniela Galliano, direttrice del Centro ‘Ivi’ di Roma - che deve riguardare sia l’uomo, sia la donna. Infatti, al contrario di quel che si è creduto per lungo tempo in passato, il mancato concepimento di un figlio può dipendere da entrambi i partner;  anzi, in questi ultimi anni stiamo assistendo a un aumento dell’infertilità maschile a causa dei fattori ambientali che riducono la qualità degli spermatozoi”.

EQUO COMPENSO Manifesterà il 13 maggio a Roma L’Associazione italiana odontoiatri

Manifesterà il 13 maggio a Roma L’Associazione italiana odontoiatri


di (M.M)



L’Associazione Italiana Odontoiatri (Aio) manifesterà il 13 maggio a Roma con le altre libere professioni per inserire al più presto in una norma di legge l’Equo compenso per tutti i professionisti. Nel mirino c’è è la legge 248 del 2006 che ha cancellato le tariffe minime ordinistiche e ha aperto alla liberalizzazione della pubblicità. Fausto Fiorile, presidente Aio, spiega perché di fronte alla sentenza 532/15 della Corte di Giustizia della Comunità Europea, che ha dichiarato legittimi i minimi tariffari, è lecito scrollarsi di dosso le aperture troppo affrettate della ‘legge Bersani’. “L’abolizione delle tariffe minime a undici anni di distanza impedisce di avere dei parametri di valore, in ‘euro’, su cui ragionare per stabilire prestazioni di qualità - afferma Fiorile - Senza riferimenti, e soggetti a spot pubblicitari martellanti, i pazienti sono a rischio inganno. Non è possibile che una prestazione a poche centinaia di euro o a poche decine di euro sia qualitativamente adeguata ed eseguita secondo i protocolli scientifici”.

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Per Fiorile occorre un tavolo dove le rappresentanze della professione approfondiscano con il Ministero della Salute e le associazioni dei cittadini il tema relativo ai costi delle prestazioni odontoiatriche. “Nella libera professione, e soprattutto quando c’è di mezzo la salute, le tariffe minime non vanno viste come un fattore che tiene alti i prezzi, ma come condizioni di garanzia per prestazioni di qualità. Purtroppo in questi dieci anni abbiamo assistito a un crescente svilimento di una professione molto particolare rispetto a tutte le altre perché si occupa della salute delle persone: sempre meno studi odontoiatrici sono stati aperti, sempre più società di capitali sono nate e si sono sviluppate, spesso sottopagando il lavoro degli odontoiatri e ponendolo sotto il controllo di dinamiche di crescita del fatturato anziché di tutela della salute; ma il nostro lavoro è salute, non può essere svenduto né può essere strumento di inganno”. 

Info e contatti: Associazione Italiana Odontoiatri
Ufficio Stampa Mauro Miserendino cell: 329.2223136

EPATOLOGIA Metà dei ‘fastidi’ e più tollerata la radioterapia selettiva interna

Metà dei ‘fastidi’ e più tollerata la radioterapia selettiva interna


di Martina Bossi



Gli effetti benefici sulla qualità di vita del paziente affetto da carcinoma epatocellulare (Hcc) avanzato e non-resecabile (inoperabile) ottenuti grazie alla radioterapia selettiva interna (Sirt) a base di microsfere in resina Y-90 prodotte da Sirtex ricevono un riconoscimento ufficiale ad Amsterdam nell’ambito dell’International Liver Congress (Ilc) organizzato dall’Associazione Europea per gli Studi sul Fegato (Easl). In occasione del simposio l’azienda, specializzata nel trattamento dei tumori attraverso una tecnologia innovativa a microparticelle, ha presentato i risultati dello studio europeo SARAH, primo studio randomizzato ‘testa-a-testa’ che compara sicurezza ed efficacia  della radioterapia selettiva a base di Y-90 con la terapia sistemica a base di sorafenib, finora standard nel trattamento del carcinoma epatocellulare avanzato non operabile. Attraverso la Sirt i tumori epatici vengono bersagliati selettivamente da elevate dosi di radiazioni nella forma di milioni di microscopiche sfere di resina che misurano un terzo del diametro di un capello umano e hanno il peso specifico di un globulo rosso. Per questo scorrono nel torrente sanguigno facilmente andando ad agire nei piccoli vasi che circondano il tumore per distruggerlo. Il carcinoma epatocellulare è la forma più diffusa al mondo di cancro primario del fegato, che origina cioè da questo organo e non è conseguenza di metastatizzazione da altri distretti. E’ la causa di 670 mila decessi all’anno a livello globale. L’incidenza aumenta con l’età e raggiunge un picco intorno ai 70 anni.

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Sebbene in termini assoluti la diffusione del cancro al fegato primario sia inferiore di quello secondario, in quanto tutti i tumori hanno la potenzialità di diffondersi al fegato, in particolare da intestino, mammella e polmone, la prognosi per i pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato non resecabile è più infausta di quella di un paziente con metastasi epatiche e l’aspettativa di vita nella maggior parte dei casi non supera gli 11 mesi. A causa della morfologia e fisiologia del fegato i tumori epatici sono spesso diagnosticati in fase avanzata perché restano a lungo asintomatici o provocano sintomi molto generici come spossatezza, malessere, calo ponderale e vomito. La malattia ha spesso decorso subdolo per la naturale capacità autoriparativa del fegato, che può funzionare anche con una piccola parte sana. Questo fa si che la ricerca di terapie in grado di migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da carcinoma epatocellulare sia cruciale tanto quanto il controllo degli effetti collaterali. Lo studio SARAH ha coinvolto dal 2011 al 2015 459 pazienti (237 trattati con Sirt e 222 con sorafenib) con carcinoma epatocellulare avanzato provenienti da 25 centri di tutta la Francia. Anche se non si sono registrati progressi in termini di aspettativa di vita rispetto al farmaco sorafenib, la radioterapia selettiva a base di sfere Y-90 ha dimostrato una migliore tollerabilità da parte dei pazienti che hanno riportato un numero di effetti avversi dimezzato rispetto a quelli trattati con terapia standard. L’equipe multidisciplinare cui si deve lo studio, guidata dalla professoressa Valerie Vilgrain, auspica che i risultati portino una ridefinizione del ruolo di SIRT nella terapia del carcinoma epatocellulare avanzato

"Fine miserabile, cancellati" Corea e armi biochimiche, il disastro senza precedenti

Corea del Nord, la minaccia agli Usa: "Piano Jupiter, pronto attacco biochimico. Vi cancelliamo dalla faccia della terra"



Nuovo avvertimento della Corea del Nord agli Stati Uniti. Il regime del dittatore Kim Jong-un "non resterà mai passivo spettatore delle mosse degli Usa per provocare una guerra biochimica contro di noi, ma concluderà lo stallo con gli Usa, l'impero del male, cancellandoli dalla faccia della Terra", si legge in un editoriale pubblicato su Rodong Sinmun, cioè il quotidiano del Partito dei lavoratori al potere in Corea del Nord.

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"Gli Stati Uniti non devono trascurare l'avvertimento della Corea del Nord in base al quale le mosse militari sconsiderate (degli Usa, ndr) porteranno alla più miserabile rovina finale", prosegue l'articolo. Pyongyang accusa gli Stati Uniti di preparare un "disastro senza precedenti" per la Corea del Nord, con un attacco chimico. Sostiene di avere prove che dimostrerebbero che gli Stati Uniti hanno trasportato armi in Corea del Sud nella città portuale di Busan, in preparazione della guerra, precisamente "per portare avanti il Piano Jupiter, uno scenario di guerra biochimica contro il Nord". "Ultimamente gli Usa sono occupati a far circolare rumors sulla minaccia di armi biochimiche da parte della Corea del Nord. Nascosto dietro questo, c'è un piano sinistro per assicurarsi un pretesto per provocare una guerra biochimica contro la Corea del Nord", si legge nel documento di Rodong Sinmun.

Lo scenario da incubo è realtà "Si può", lo dice Travaglio: chi ci ritroveremo al governo

"Governo Pd e M5s possibile": occhio. Il piano da incubo di Grillo



Un incubo agita le notti di Silvio Berlusconi, Forza Italia e italiani moderati: la grande alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle. "Sono convinto che potremo governare da soli", "Non faremo alleanze", ripete nei comizi Alessandro Di Battista, deputato grillino idolo del popolo del web.

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L'obiettivo, ripetono lui e Luigi Di Maio, candidato premier dei 5 Stelle, è "superare il 40%" che garantirebbe la governabilità al Movimento. Ipotesi complicata, sondaggi alla mano. Per questo motivo pesano lo storico accordo alla Camera tra dem e grillini sul biotestamento e un'altra frase di Di Battista, riportata dal Corriere della Sera:  "Portiamo avanti un programma in maniera totalmente libera e indipendente. Se non dovessimo riuscire a prendere il 40% vincendo comunque le elezioni, il presidente Mattarella ci dovrà dare l'incarico. A quel punto ci presenteremo alle Camere e chiederemo la fiducia sul programma".

In quel caso il Pd di Matteo Renzi potrebbe cedere alla tentazione di restare al governo, tanto più che anche il Fatto quotidiano di Marco Travaglio, il giornale più filo-grillino d'Italia, ha aperto all'alleanza contro-natura per tagliare fuori Berlusconi, Salvini e Meloni. "Fra tutte le soluzioni difficili - scrive ora Travaglio dopo mesi passati a demolire sistematicamente il Pd - è la meno impossibile. E anche la più auspicabile".

Gli onorevoli duri e puri (da Morra alla Lombardi) rispediscono l'idea al mittente ma a Casaleggio e Grillo tutto si può imputare tranne la mancanza di pragmatismo, tanto da sfiorare il cinismo politico a dispetto dell'idealismo di bandiera buono per prendere voti. Certo, se poi vicende interne al Pd o esterne (magari qualche Procura) mettessero fuori gioco Renzi, allora sì che il matrimonio tra dem e 5 Stelle si potrebbe fare, senza più alcun ostacolo.

Scontro pullman-tram, gli immigrati sputano sui feriti una vergogna a Milano

Scontro bus-tram a Milano: i nordafricani salgono sui mezzi a rubare



Un pullman turistico e un tram che si scontrano. Feriti (di cui due gravi), panico, confusione, traffico in tilt. E gli africani che, approfittando degli attimi di caos successivi allo scontro, salgono sul tram evacuato di corsa per rubare nelle borse e tra gli effetti personali dei passeggeri. La scena non si è svolta in qualche popolosa e caotica città del terzo mondo, ma in una zona semi-centrale di Milano. Venerdì pomeriggio, all'incrocio tra viale Stelvio e via Farini. Una zona nota per l'elevata percentuale di abitanti extracomunitari, sopratutto arabi e africani. E per i tanti perdigiorno, sempre immigrati, che ciondolano per strada e sui marciapiedi. A denunciare l'episodio di sciacallaggio, chiamando le forse dell'ordine, è stato il dipendente di un fast-food all'angolo tra le due vie in cui è avvenuto lo scontro. Intervenuto per dare una mano ai feriti e agli altri passeggeri, come riporta il Corriere della Sera, ha notato gli africani che sono saliti sui mezzi a rubare. Ha avvisato le forze dell'ordine, che li hanno allontanati.

Francia, sarà ballottaggio tra Le Pen e Macron Fuori Fillon e sinistra, crollo dei socialisti / I dati

Francia, primo turno delle presidenziali: Macron e Le Pen al ballottaggio



Marine Le Pen al ballottaggio per l'Eliseo contro il candidato di "En Marche", Emmanuel Macron. E' il risultato emerso dal primo turno delle elezioni presidenziali francesi, che si è chiuso domenica alle 20. I primi exit poll davano Macron in testa con il 23,5% delle preferenze a la leader del Front National al 21,5. Col procedere dello spoglio dei voti reali, però, la Le Pen ha preso il largo, attestandosi tra il 25 e il 26% dei voti, mentre Macron è arretrato tra il 20 e il 21%, davanti al candidato repubblicano Francois Fillon al 19%. Il candidato dell'estrema sinistra Jean-Luc Melenchon si è fermato al 17,5%, mentre i socialisti, che candidavano Benoit Hamon, sono sprofondati dall'Eliseo di Hollande a un miserrimo 5,5%, a contendersi la quinta piazza candidato dell'estrema destra sovranista Nicolas Dupont-Aignan col 5,7%.

In tarda serata, con lo scrutinio che procedeva anche nelle grandi città, dove i seggi hanno chiuso un'ora più tardi che nel resto del Paese (alle 20 anzichè alle 19), si è registrato il recupero del candidato centrista: alle 23.30, con lo scrutinio concluso nel 98,7% dei municipi (ma non a Parigi), la Le Pen aveva portato a casa il 23,3% dei voti, Macron il 23%. A seguire, Fillon al 19,7, Melanchon al 18,7 e Hamon al 5,9. L'affluenza al voto complessiva è stata del 79%.

"Un risultato storico" è stato il commento di Marine Le Pen, che è salita sul palco del suo quartier generale poco dopo le 21. "Voglio esprimere la mia gratitudine a tutti gli elettori, ora chiedo ai patrioti francesi di votarmi al secondo turno. La scelta è semplice, tra una Francia in balia dell'Europa e dei fenomeni dell'immigrazione e una Francia sicura, protetta dalle sue frontiere".

Macron, già star, è stato quello che s'è presentato buon ultimo davanti ai suoi sostenitori, in una grande sala gremitissima di un centro congressi di Parigi: "Cari compatrioti, il popolo francese si è espresso" ha esordito. "E mentre il nostro Paese attraversa un periodo segnato da terrorismo, sfide economiche, sofferenze sociali, urgenze ecologiche, ha risposto nel più bello dei modi, andando a votare massicciamente mettendomi in testa al primo turno".