"Governo Pd e M5s possibile": occhio. Il piano da incubo di Grillo
Un incubo agita le notti di Silvio Berlusconi, Forza Italia e italiani moderati: la grande alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle. "Sono convinto che potremo governare da soli", "Non faremo alleanze", ripete nei comizi Alessandro Di Battista, deputato grillino idolo del popolo del web.
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L'obiettivo, ripetono lui e Luigi Di Maio, candidato premier dei 5 Stelle, è "superare il 40%" che garantirebbe la governabilità al Movimento. Ipotesi complicata, sondaggi alla mano. Per questo motivo pesano lo storico accordo alla Camera tra dem e grillini sul biotestamento e un'altra frase di Di Battista, riportata dal Corriere della Sera: "Portiamo avanti un programma in maniera totalmente libera e indipendente. Se non dovessimo riuscire a prendere il 40% vincendo comunque le elezioni, il presidente Mattarella ci dovrà dare l'incarico. A quel punto ci presenteremo alle Camere e chiederemo la fiducia sul programma".
In quel caso il Pd di Matteo Renzi potrebbe cedere alla tentazione di restare al governo, tanto più che anche il Fatto quotidiano di Marco Travaglio, il giornale più filo-grillino d'Italia, ha aperto all'alleanza contro-natura per tagliare fuori Berlusconi, Salvini e Meloni. "Fra tutte le soluzioni difficili - scrive ora Travaglio dopo mesi passati a demolire sistematicamente il Pd - è la meno impossibile. E anche la più auspicabile".
Gli onorevoli duri e puri (da Morra alla Lombardi) rispediscono l'idea al mittente ma a Casaleggio e Grillo tutto si può imputare tranne la mancanza di pragmatismo, tanto da sfiorare il cinismo politico a dispetto dell'idealismo di bandiera buono per prendere voti. Certo, se poi vicende interne al Pd o esterne (magari qualche Procura) mettessero fuori gioco Renzi, allora sì che il matrimonio tra dem e 5 Stelle si potrebbe fare, senza più alcun ostacolo.
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