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martedì 18 aprile 2017

ECCO I "DEMOCRATICI" Bombe molotov sul deputato Orrore dei teppisti francesi: attacco al comizio della Le Pen

Ecco i Democratici Francia, attacco con bombe molotov contro il deputato di Marine Le Pen: terrore per Gilbert Collard


Risultato immagine per Gilbert Collard

Insulti, lancio di oggetti e anche qualche molotov. Orrore contro il Front National di Marine Le Pen: l'arrivo del deputato Gilbert Collard, deputato del Gard, al comizio della leader a Parigi è stato funestato dagli attacchi di no-global e violenti. Scendendo dall'auto, l'alto dirigente del FN è stato oggetto di una violentissima accoglienza da parte dei militanti. "Gilbert Collard è stato aggredito vigliaccamente insieme alla moglie all'ingresso dello Zenith", ha detto all'interno del teatro David Rachline, portavoce della campagna presidenziale di Marine Le Pen, puntando il dito contro "teppisti di estrema sinistra".

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"Stavo per prendermi una bottiglia di birra in testa ma grazie al cielo un poliziotto è riuscito a scansarla, come anche una specie di bomba infiammabile", ha affermato Collard una volta dentro. Subito dopo l'aggressione gli agenti in tenuta antisommossa lo hanno immediatamente portato via e accompagnato all'interno del teatro. Fuori dallo Zenith la tensione resta alta con scontri e incidenti inscenati da militanti anti-Fn. L'ingente dispositivo di sicurezza rimane in piedi.

L'episodio, comunque, non ha fermato il comizio della Le Pen, che proprio qualche giorno fa aveva attaccato il Papa e la Chiesa sui migranti. Gli ultimi giorni di campagna elettorale francese (il prossimo weekend il primo turno, poi il ballottaggio) si annunciano infuocati.

"Guerra nucleare improvvisa" La Corea ora punta i missili: dove colpirà. Ira degli Usa

La Corea del Nord risponde agli Stati Uniti: "Conflitto nucleare improvviso, sarà guerra totale. E i test missilistici continuano"



Gli Stati Uniti minacciano, la Corea del Nord risponde. Prima le parole di Mike Pence, vice di Donald Trump in visita in Corea del Sud, il quale ha affermato che "è finita l'ora della pazienza strategica" e che gli Usa garantiranno la sicurezza di Seul "con mezzi pacifici, ma tutte le opzioni sono sul tavolo". Parole pronunciate dopo una visita, a sorpresa, al confine tra le due Coree: una provocazione, un messaggio chiarissimo al regime di Kim Jong-un.

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E la reazione del regime non si è fatta attendere. È arrivata tramite le parole di Kim In Ryong, ambasciatore nordcoreano all'Onu, il quale ha affermato che "una guerra nucleare potrebbe scoppiare da un momento all'altro nella penisola coreana". L'obiettivo di Pyongyang, dunque, sono i "nemici" del Sud, a portata di missili, già puntati. E ancora, ha aggiunto l'ambasciatore: "Gli Stati Uniti stanno disturbando la pace e la stabilità globale, insistendo in una logica da gangster". Ma non è tutto. A stretto giro di posta sono arrivate anche le parole del viceministro nordcoreano degli Esteri, Han Song-Ryol, che alla Bbc ha annunciato che i test missilistici continueranno regolarmente, nonostante la condanna internazionale e la minaccia di attacco da parte degli Stati Uniti. "Condurremo altri test missilistici su base settimanale, mensile e annuale - ha affermato -. Sarà una guerra a tutto campo se gli Stati Uniti saranno così spericolati da utilizzare mezzi militari".

Tensione alle stelle, dunque, nonostante le parole di Donald Trump, il quale ha affermato di voler privilegiare soluzioni pacifiche. E nonostante anche gli appelli alla moderazione arrivati dalla Russia e dalla Cina, che hanno chiesto a tutti gli attori coinvolti, Washington e Pyongyang, di abbandonare l'opzione bellica. Nel frattempo, Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno deciso di anticipare il dispiego dello scudo antimissile Thaad (Terminal High Altitude Area Defense), altro indicatore del fatto che il conflitto potrebbe essere imminente. La decisione è stata resa nota dal presidente facente funzioni della Corea del Sud dopo l'incontro con il vicepresidente americano Pence. "Abbiamo concordato di rafforzare ulteriormente la posizione di pronta risposta dell'alleanza Usa-Corea del Sud, che corrisponde alle minacce poste dalla Corea del Nord", ha affermato il premier Hwang Kyo-Ahn, nel corso della conferenza stamp congiunta con il numero due dell'amministrazione americana.

"Così ha taroccato il voto" Turchia, "golpe" di Erdogan: le prove che lo incastrano

Referendum Turchia, Osce: "Violati gli standard internazionali". Il caso delle schede senza timbro


Risultato immagine per erdogan

Durante la campagna per il voto in Turchia al referendum costituzionale si sono registrate "violazioni che contravvengono agli standard Osce, a quelli europei e agli obblighi internazionali sulla libertà e l’equità del voto". È quanto si legge nella nota diffusa dagli osservatori Osce dopo il voto di domenica in Turchia, il referendum vinto da Erdogan al quale, ora, vengono consegnati poteri molti più estesi. Un referendum vinto di un soffio e sul quale pendono pesantissimi sospetti di brogli.

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In particolare, rilevano gli osservatori dell’Osce, "l’intero quadro della campagna è stato restrittivo e la campagna stessa è stata squilibrata a causa del coinvolgimento attivo del presidente, dei principali esponenti nazionali di primo piano così come di funzionari locali a favore della campagna per il Sì". Per gli osservatori c’è stata un vero e proprio "ostruzionismo" nei confronti dei partiti e delle organizzazioni che sostenevano il No.

"La campagna per il No è stata offuscata dalla posizione di alti funzionari pubblici che hanno equiparato i sostenitori del No a fiancheggiatori del terrorismo - continua l’Osce -. In numerosi casi i sostenitori del No sono stati costretti a subire interventi di polizia e si sono verificati violenti, tafferugli durante i loro eventi". Per queste ragioni, aggiunge la nota degli osservatori Osce, "si sono verificate violazioni in contrasto con gli impegni Osce, con gli standard europei del Consiglio d’Europa e con gli altri obblighi internazionali in materia di libertà e di uguaglianza nella campagna elettorale".

Un altro punto contestatissimo e finito sotto accusa, quello delle schede prive di timbro ufficiale utilizzate, secondo l'opposizione, nel 37% dei seggi. Il capo della commissione elettorale turca ha ribadito invece che queste schede sono valide, e che già in passato erano state ammesse dal governo di Ankara. I sospetti di brogli, dunque, si fanno sempre più concreti.

lunedì 17 aprile 2017

"Promuovi la tua musica", il contest che porta la musica emergente nei teatri

"Promuovi la tua musica", il contest che porta la musica emergente nei teatri 




Partirà il 22 Aprile dal teatro Cassia di Roma alle ore 21:00 la prima data di Promuovi la tua musica, saliranno sul palcoscenico 30 artisti selezionati fra oltre 200 richieste pervenute in redazione via e-mail, al sito ufficiale dell’evento www.promuovilatuamusica.it 

Tra i principali ideatori di questo importante Contest, che per i suoi principi fondanti parte da idee e scopi ben saldi e già prelude a importanti esperienze nel campo, troviamo la giovane cantautrice Fanya Di Croce che si esibirà Live con la sua Band. L'etichetta Smilax Publishing (che distribuirà la compilation con all'interno tutte le canzoni vincitrici delle varie tappe) e l'ufficio stampa Germanelli che curerà la promozione radio stampa. Partnership ufficiale la AMG International. 

Fanya Di Croce afferma che “non è importante la luce del riflettore ma quella debole della fiammella, ponendo così l’accento sull’importanza di non bruciare le tappe, rischiando così di bruciare anche i propri sogni ma crescere artisticamente attraverso i live perché ogni singolo passo è importante e c’insegna qualcosa. Innanzitutto è fondamentale il contatto col pubblico, creare quel ponte invisibile,e non per ultimo restare sempre se stessi. 

Promuovi la tua musica nasce con un solo obiettivo: investire nella Cultura nei Teatri e nei giovani artisti offrendo loro la possibilità di esibirsi davanti ad una platea sempre gremita, di confrontarsi con altri giovani artisti e con esperti nel campo musicale. La giuria chiamata alla valutazione è infatti doppia: composta dal pubblico presente in sala che parteciperà attivamente alla votazione e dal giudizio insindacabile della giuria composta ogni volta da 5 membri : giornalisti accreditati, autori, produttori, editori ecc.. Alla prima data del Contest vedremo in giuria diverse personalità dal mondo dello spettacolo: Gianni Testa (Produttore e vocalist per diversi programmi Rai); Antonio Caggiano (Responsabile della Comunicazione di Rai Uno); Monica Atzei (Critica musicale e Blogger per la rivista “Tutto Rock”); l’autore Simone Cremonini, (tra i maggiori successi aventi la sua firma, quelli di Max Gazzè e di Benji&Fede) e Mario Orfei (Stilista di fama internazionale d’Alta Moda). L’evento sarà presentato dall’attore Andrea Standardi e da Maddalena Maglione. La seconda data è prevista per il prossimo 24 Giugno a Milano al teatro Martinitt e sarà guidata dall'imitatore, comico Roberto Valentino ( tra le imitazioni più famose ricordiamo quella di Prodi al festival di Sanremo 2007 ). La giuria per la tappa di Milano sarà presieduta dal produttore Giulio Nenna, Antonio Caggiano, dal giornalista Luca Varani, Stefano Anelli vocal coach CMT Estill Voice Training e direttore SA Canto&Musica e  dalla discografica Paule Fortunato. Le future tappe saranno rese note sul sito ufficiale dell'evento. I biglietti sono acquistabili sul circuito vivaticket

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"Aiutatemi, la Boldrini mi vuole rovinare": il dramma di quest'uomo

Il pastore sardo Fortunato Ladu scrive alla Boldrini: "Grazie alle pecore i miei figli possono studiare"



Non ci sono solo gli animalisti e i nazivegani a esultare per l'ultima ideona della presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha deciso di adottare a distanza due agnelline, evitando loro la macellazione. A onor del vero c'è stato poco prima Silvio Berlusconi che si è fatto immortalare mentre abbevera con un biberon un agnello. Il Cav ne ha adottati addirittura cinque, anche lui per invitare tutti a non consumare agnello in uno dei weekend in cui proprio la tradizione gastronomica italiana lo prevede come protagonista a tavola.

Gli animalisti si diceva hanno ovviamente esultato, molto meno - anzi per niente - gli allevatori che dalla vendita degli ovini devono vivere e mantenere le proprie famiglie. Le associazioni di categoria hanno protestato per quella campagna autolesionista per l'economia nazionale, ma il messaggio più toccante è stato di certo quello del pastore sardo Fortunato Ladu che ha voluto scrivere direttamente al presidente di Forza Italia e a quella della Camera.

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Sin dalle prime battute, Ladu non nasconde tutta la sua irritazione: "Gentile Presidente Boldrini, tornare a casa con l'unico pensiero di rispondere anche a lei, come ho già fatto con il Signor Silvio Berlusconi, mi creda, non era il massimo delle mie aspirazioni". Ci voleva Ladu per spiegare alla Boldrini che cosa significa fare l'allevatore e voler bene agli animali: "È grazie alle pecore e agli agnelli - ha scritto Ladu - che io e mia moglie abbiamo dato la possibilità alle nostre figlie di conseguire lauree importanti e sono sempre le pecore che stanno permettendo a mio figlio Giovanni di vivere dignitosamente e proseguire negli studi. A loro, gentile Presidente, ho insegnato il rispetto verso tutte le culture, tutte le abitudini di vita, sessuali e alimentari, nonché religiose".

La sconcerto di Ladu è in particolare per il ruolo che la Boldrini ricopre e la campagna che ha voluto lanciare: "Mai avrei pensato che proprio in un periodo nero per la pastorizia sarda, Lei dall'alto del suo ruolo istituzionale, potesse danneggiare la mia attività di pastore sardo con affermazioni tendenti a salvare due agnelli dalle grinfie del terrore".

Le cose evidentemente non stanno proprio come se l'è immagina la Boldrini, così Ladu con comprensione ha concluso: "Sono profondamente deluso e preoccupato per il futuro della mia terra che trova in prese di posizione come queste seri ostacoli alla ripresa di un settore economico portante della nostra Regione. Mi piacerebbe raccontarle direttamente questo nostro lavoro". E chissà se l'invito per il pastore arriverà mai.

In Italia ora un nuovo trattamento per l’asma grave nei pazienti adulti

In Italia ora un nuovo trattamento per l’asma grave nei pazienti adulti


di Eugenia Sermonti 



Una patologia cronica diffusissima in Italia, se pensiamo che l’asma interessa oltre 3 milioni di persone e un decimo di queste con asma grave, che può essere controllata ma non guarita. “Uno dei tanto ‘scotti’ da pagare alla nostra vita moderna - spiega il professor Walter Canonica, responsabile del Centro di medicina personalizzata ‘Asma e Allergia’ dell’istituto clinico Humanitas di Rozzano (Mi) - la riprova è nel fatto che per esempio non ne soffrono gli Hamish, popolazione che in America ha rifiutato tutti i simobli della modernità”. Una buona notizia per gli asmatici è che ha ottenuto l’ok anche dalle autorità italiane l’uso di tiotropio Respimat di Boehringer Ingelheim come trattamento broncodilatatore aggiuntivo di mantenimento in pazienti asmatici adulti, che sono in terapia con l’associazione di corticosteroidi per via inalatoria (Ics) e β2 agonisti a lunga durata d’azione (Laba), che hanno manifestato una o più riacutizzazioni gravi nel corso dell’ultimo anno. Si tratta di un broncodilatatore anticolinergico per via inalatoria a lunga durata d’azione, già approvato per il trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), che viene somministrato attraverso l’inalatore Respimat, caratterizzato da un meccanismo di erogazione unico, che produce una fine nebulizzazione, grazie al quale è sufficiente una normale inspirazione per far sì che il principio attivo raggiunga i polmoni in profondità. Una buona notizia perché al momento non ci sono altri rimedi terapeutici appartenenti alla medesima categoria farmacologica dei Long Acting Muscarinic Agonist (Ama) indicati per il trattamento dell’asma.

Gli obiettivi a lungo termine della gestione dell'asma sono il controllo dei sintomi per poter mantenere normali livelli di attività, nonché la riduzione del rischio di peggioramento. Questo è un fattore essenziale per ridurre al minimo il rischio futuro di riacutizzazioni e un progressivo declino della funzione polmonare. “Nell’asma il controllo della sintomatologia è un elemento fondamentale, sia per le possibili conseguenze, quali riacutizzazioni e decadimento funzionale, sia per il forte impatto che la patologia stessa ha sulla qualità della vita del paziente – sottolinea ancora Walter Canonica - Nella comunità medico-scientifica, infatti, negli ultimi anni è aumentata la coscienza che tutti gli interventi utilizzati devono portare alla massima riduzione dei sintomi della patologia. Tuttavia dati nazionali ed internazionali, mettono in evidenza che, oltre il 50 per cento dei pazienti asmatici non è ‘controllato’, con limitazioni nello svolgimento delle proprie attività quotidiane e decadimento della funzione respiratoria”. Questo può dipendere da diversi fattori, tra cui la mancata aderenza alla terapia, “che secondo i nostri dati - aggiunge Canonica - è inferiore al 14 per cento dei pazienti” ma anche da cause intrinseche alla malattia stessa. Vi sono, infatti, soggetti in cui, nonostante la corretta prescrizione e assunzione della terapia continuano ad essere sintomatici. “In questi casi - conclude il professor Canonica - diventa necessario un intervento ‘add-on’ alla terapia di base con Ics + Laba, che oggi può essere rappresentato da tiotropio”.

Un altro elemento importante è che il farmaco svolge diverse azioni che risultano essere molto vantaggiose per il paziente: “Da una parte tiotropio esercita una modulazione del tono broncomotore e una inibizione del rimodellamento della muscolatura liscia - precisa Francesco Blasi, ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio all’Università di Milano e direttore dell’U.O.C. di Pneumologia presso la Fondazione Cà Granda Policlinico di Milano - dall’altra ha anche effetti antinfiammatori, ed è in grado di inibire il rilascio di citochine, fattori chemiotattici, entrando nelle vie di inibizione del reclutamento degli eosinofili. Tiotropio, inoltre, svolge un’azione molto interessante su quella che è la modulazione della produzione del muco all’interno delle cellule e aumenta la soglia di stimolo della tosse”. “Non si tratta, dunque, solo di una broncodilatazione aggiuntiva (quindi di protezione per le riacutizzazioni) - aggiunge Blasi - ma è un ulteriore fattore di controllo dell’infiammazione delle vie aeree, della iperreattività bronchiale, della tosse e della porzione di espettorato, che migliorano l’andamento della malattia”. Ma ‘quanto’ funziona il farmaco? Secondo gli esperti se somministrato come terapia aggiuntiva a quella di mantenimento con Ics/Laba, abbia migliorato in modo significativo i sintomi dell’asma. Nello specifico, tiotropio Respimat ha ridotto il rischio di riacutizzazioni dell’asma grave del 21 per cento rispetto al trattamento di pazienti sintomatici con Ics + Laba + placebo e diminuito di circa un terzo (31 per cento) il rischio di peggioramento della patologia.

“Un problema di qualità di vita - sottolinea Germano Bettoncelli, medico di medicina generale - perché il paziente asmatico tende ad abbassare progressivamente l’asticella della sua sopportazione dei disagi della patologia considerandoli ineluttabili e riducendo progressivamente le sue esigenze e le attività possibili, mentre una terapia puntuale e l’uso attento dei device può veramente cambiare lo status della patologia”. E la conferma viene anche dal presidente di Federasma Filippo Tesi, secondo cui “l’asma viene considerata una condizione facile da controllare e si può erroneamente pensare che chi vive con i sintomi della malattia possa condurre una vita normale. Invece, circa 1 paziente su 2 continua ad essere sintomatico, nonostante le terapie di mantenimento. Inoltre - conclude Tesi - il peggioramento della sintomatologia incrementa il rischio di andare incontro a riacutizzazioni potenzialmente fatali. Quello che manca oggi non sono i rimedi terapeutici, ma la corretta aderenza agli stessi, che potrebbe migliorare con una più efficace comunicazione tra medico e paziente”. 

La strage di Pasqua: 20 morti 700 immigrati arrivati in Calabria L'orrore: cosa avevano sul corpo

Reggio Calabria, 700 sbarchi dalla Libia: almeno 20 arrivati morti


Reggio Calabria, 700 sbarchi dalla Libia: almeno 20 arrivati morti

Due sbarchi di migranti sono avvenuti ieri in provincia di Reggio Calabria. Nel porto del capoluogo alle 7,30 è giunta la nave «Nos Prudence» di Medici senza frontiere, con a bordo 649 migranti. Tra loro 63 donne e 4 bambini piccoli e un osservatore d’eccezione, il giornalista e scrittore Erri De Luca. I migranti sono stati soccorsi nel corso di 4 distinti salvataggi, tutti effettuati venerdì 14 aprile a 25 miglia al largo delle coste libiche. I migranti erano a bordo di gommoni, uno dei quali in condizioni particolarmente precarie. Inoltre l’imbarcazione di Msf ha eseguito il trasferimento di altri 128 migranti soccorsi dalla nave «See Eye» di un’altra Ong. Nello stesso giorno la nave Aquarius di Msf (sbarcata ieri a Pozzallo in Sicilia) ha soccorso altre 5 imbarcazioni, per un totale di 1.163 migranti. Fortunatamente non si registrano casi sanitari particolarmente gravi. Mentre la macchina dei soccorsi era impegnata a prestare assistenza al porto, un secondo sbarco è avvenuto sulle coste di Melito Porto Salvo, dove è giunto un barcone con altri 79 migranti, che sono stati successivamente accompagnati al porto di Reggio Calabria per le visite sanitarie e il fotosegnalamento.

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Erri De Luca si è imbarcato sulla Prudence lunedì scorso: «È una nave allestita da Medici Senza Frontiere, con una dotazione a bordo eccezionale, ha tre container ospedale nei quali riescono a fare rianimazione, visite ginecologiche, persino una sala parto, ed una unità di isolamento per malattie infettive. Sono attrezzati in maniera spettacolare. Ho visto salire 649 facce dal bordo di gommoni sgonfi in alto mare, li ho visti salire uno alla volta, tirati su, rifocillati, visitati. È stata un’esperienza esemplare dal punto di vista di condivisione e fraternità: mi sento un privilegiato».

Secondo quanto riferisce la Prefettura di Reggio Calabria, in base al Piano di riparto predisposto dal ministero dell’Interno, 400 migranti saranno trasferiti presso l’hotspot di Taranto, 50 presso il Cara di Crotone e altri 100 in altre località pugliesi.