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giovedì 13 aprile 2017

INTERVISTATA UNA VITTIMA "Io, faccia a faccia con Igor, vi do un consiglio: che cosa non dovete fare davanti a lui"

Igor il russo, parla una vittima: "Cosa non dovete fare mai davanti a lui"


di Chiara Pellegrini



«Ero nel giardino di casa, nella corte. Ho aperto lo sportello della macchina e mi sono trovato davanti quest'uomo con il volto coperto da un casco e un'accetta in mano a pochi centimetri da me. Mi ha chiesto di consegnargli quanto avessi nel portafoglio. Non ci ho pensato due volte, gli avrò dato qualche decina di euro, non avevo di più. Ha preso quello che voleva, indossavo un orologio al polso a cui non si è interessato. Poi è scappato facendo perdere le sue tracce».

A parlare è Antonio Fiorentini, sindaco per il partito democratico di Argenta (Ferrara), che nel 2010 si è trovato a pochi centimetri da Igor Vaclavic, rapinatore seriale, presunto assassino dai mille volti. Igor-Ezechiele, il killer spietato che ha seminato morte e paura nella "bassa" tra Bologna e Ferrara, pare avere avuto due vite parallele. Un uomo che non conosce pietà, capace di uccidere in una settimana Davide Fabbri, titolare del bar di Budrio dove tentava di mettere a segno una rapina, e, in un controllo casuale, la guardia ambientale volontaria Valerio Verri, a Portomaggiore. Ma anche il detenuto modello che nel carcere di Ferrara non sgarrava mai, puliva la chiesa, partecipava al coro e al catechismo.

Sindaco, lei ha tre figli perciò sarà stato preso dalla paura e dal panico quando ha visto il suo aggressore?

«Lì per lì, per fortuna, sono stato freddo, a ripensarci adesso ho paura. Il mio consiglio, anche per quelli che dovessero avere la sventura di incontrare questo presunto assassino, è di non reagire, perché io ho capito che avrei messo a repentaglio non solo la mia vita ma anche quella dei miei familiari».

Ricorda la voce di Igor? Ha riconosciuto un accento in particolare?

«Francamente non saprei dire se si trattasse di un accento russo anziché che serbo, sicuramente un uomo dell'Est. Sono stati attimi brevi, per mia fortuna».

Questo era il 2010, 7 anni dopo si cerca ancora un fuggitivo.

«È intollerabile che qualcuno, non stiamo parlando di un delinquentello seriale, possa essere arrestato, liberato, farla franca, essere recidivo nel 2010 e con due decreti di espulsione sia ancora a spasso. Tutto questo ci insegna che le forze di polizia fanno il loro dovere, che i criminali li prendono, ma sono le regole a non funzionare. Non solo non c'è certezza della pena ma queste pene sono troppo lievi. Una persona del genere deve stare in carcere a vita. Altrimenti la sensazione diffusa tra le persone è che lo Stato non sia autorevole. Ecco perché la gente poi vuole difendersi da sola».

I suoi concittadini hanno affermato di avere la sensazione di 'vivere in un film'. Hanno paura? Sono aumentate le richieste di porto d' armi?

«Grazie al cielo no, è una comunità che sa reagire. I furti negli ultimi tre anni sono calati ma come Comune ci siamo dovuti muovere in autonomia. Paghiamo lo scotto di un cambiamento sociale che la politica non ha saputo affrontare, fatto di quartieri isolati e mal illuminati e di una società cambiata. Ad Argenta, da tre anni, il Comune si fa carico delle spese di installazione degli impianti di sicurezza. Ogni cittadino può sottoscrivere un' assicurazione privata, versando una somma irrisoria di 26 euro, che copre per 1.000 i danni all' abitazione e 1.500 per la refurtiva».

Nel suo Comune a Molinella, non più di una quarantina di chilometri quadrati, si stanno concentrano le ricerche del fuggitivo. Perché secondo lei è così difficile scovare un uomo solo e pure ferito?

«Per chi le conosce non sono zone impenetrabili ma sicuramente hanno una morfologia strana che permette ad un fuggitivo di nascondersi bene. Oltretutto Vaclavic conosce bene la zona. I fatti e la cronaca ci dimostrano che la sua latitanza l' ha trascorsa qui, il luogo che conosce più di tutti. È qui da qualche parte».

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Napoli, a Pasqua il IV° torneo juniores di rugby internazionale

Napoli, a Pasqua il IV° torneo juniores di rugby internazionale



Sabato 15 e domenica 16, alle ore 12.00, presso lo stadio Albricci di Napoli, si svolgerà il IV° torneo internazionale di rugby juniores riservato alla categoria under 16, organizzato dalla Parthenope Rugby Junior. Quest'anno il torneo si avvale della partecipazione dell'Usomc Club De Paris che rappresenta la più importante realtà dilettantistica del rugby parigino, la cui squadra al completo sarà ospite dell'evento. La novità dell'edizione 2017 è anche la partecipazione del club veneto Conegliano Rugby, con il quale la Parthenope ha instaurato un rapporto di collaborazione. Infatti i giovani atleti vengono ospitati dalle famiglie dei giocatori napoletani, per un gemellaggio di amicizia a sostegno dei valori dello sport.

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Pasqua e Pasquetta rovinate Il meteo che non vuoi leggere: ecco in quali posti diluvierà

Previsioni meteo Pasqua, calano le temperature nel weekend: pioggia al nord



Meglio godersi gli ultimi giorni di sole un po' ovunque su tutta la Penisola, perché con l'arrivo del weekend di Pasqua e della Pasquetta, il meteo potrebbe funestare la gita fuori porta di tanti italiani. Secondo gli esperti di 3bMeteo, fino al prossimo venerdì ci penserà l'anticiclone a favorire il clima secco e decisamente caldo per il periodo, con massime più tipiche di inizio estate, soprattutto al nord. Secondo il meteorologo Edoardo Ferrara: "Il rovescio della medaglia è la condizione siccitosa su cui versano diverse regioni, ma in modo particolare quelle del Nordest: le piogge sono relegate a quegli occasionali temporali di calore che si manifestano tra pomeriggio e sera, peraltro spesso insolitamente intensi e dai connotati estivi in tutto e per tutto". 

Tra sabato e domenica invece l'alta pressione sarà in lieve indebolimento: "Sabato santo vedrà qualche rovescio e temporale sparso al nord, in particolare al nordest - ha aggiunto Ferrara - La domenica di Pasqua vedrà sole prevalente al Nordovest, Sardegna, centrali tirreniche, locali piogge o temporali invece su regioni adriatiche, Sud, occasionalmente sul Nordest. Per la Pasquetta invece il sole dovrebbe essere garantito su tutta la Penisola, con al più sporadici focolai temporaleschi pomeridiani in montagna".

Nel corso del weekend festivo, meglio portare con sé una giacca: "Le temperature saranno in calo tra Pasqua e Pasquetta per arrivo di venti più freschi da Nord, specie in montagna e in generale lungo le regioni adriatiche. Non arriverà il freddo, ma semplicemente si tornerà più in linea con quelle che dovrebbero essere le medie del periodo; anzi sui versanti tirrenici si potranno ancora superare i 20-21°C, mentre sulle regioni adriatiche le massime potrebbero mantenersi sotto i 17-18°C. Da segnalare anche il vento, che soffierà a tratti sostenuto da Nord tra Pasqua e Pasquetta in modo particolare su basso Adriatico, Ionio, Sardegna e Sicilia".

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Tumori, l'epocale studio di Science: cause e abitudini, ecco perché ci ammaliamo

Cancro, l'epocale studio pubblicato da Science: ecco da cosa è davvero causato



Un tumore è la conseguenza di stili di vita sbagliati e malsani o solo destino, sfortuna? Questa la domanda da un milione di dollari. Un articolo di Science, come si legge sul Corriere, contesta l'idea diffusa (e sbagliata) che i tumori dipendano dalla sfortuna. Secondo questo studio contano lo stile di vita e l'ambiente (oltre alla prevenzione).

Lo scienziato Bert Vogelstein, uno degli uomini-chiave nello studio e nella comprensione dei meccanismi molecolari genetici che causano il cancro. Anni fa un suo lavoro generò il risultato che due tumori su tre dipendessero dalla cattiva sorte e non da cause genetiche o legate allo stile di vita. Ma nel suo studio più recente tutto è ribaltato. Vogelstein ha esteso i suoi dati ad altre popolazioni al di fuori degli Usa. 

L'epidemiologia ci dice, ad esempio, che le donne giapponesi trasferitesi negli Stati Uniti, a partire dalla seconda generazione hanno visto aumentare di quasi 10 volte il rischio di cancro della mammella. Un dato che suggerisce che stile di vita e ambiente rappresentano un fattore determinante per i tumori.

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Le stime dello studio di Vogelstein ed il messaggio che ne consegue vanno dunque presi con spirito critico, evitando interpretazioni che potrebbero essere fuorvianti per la salute. "Non possiamo intervenire sulla fortuna, ma su altri fattori di rischio possiamo invece agire", deduce il Corriere. "Dobbiamo dunque fare tutto ciò che è in nostro potere per sconfiggere il cancro: prevenzione e diagnosi precoce, ricerca per mettere a punto nuove strategie diagnostiche e terapeutiche".

Secondo i numeri, l'Italia sta facendo bene: in alcune zone meglio che in altre, ma in generale il Servizio Sanitario Nazionale garantisce a tutti l' accesso a strumenti di diagnosi precoce.

mercoledì 12 aprile 2017

Joseph Ratzinger, il segretario svela il dramma dell'ex Papa: "L'ho visto, le sue mani....".

Joseph Ratzinger compie 90 anni, l'ex segretario: "Non controlla più le mani"



Joseph Ratzinger domenica compirà 90 anni e, in occasione dell'arrivo del compleanno del Papa Emerito, La Repubblica ha intervistato monsignor Georg Gänswein, suo segretario personale con cui vive nel Monastero Mater Ecclesiae. "È sereno, tranquillo e di buon umore. Per l'occasione ci sarà un modesto festeggiamento alla bavarese, con una piccola delegazione dalla Baviera".

"È un uomo di novant'anni, lucidissimo, ma le forze fisiche diminuiscono. Le gambe sono affaticate e non riesce a suonare benissimo il piano. Dice che le mani non obbediscono più come una volta o almeno non come dovrebbero obbedire per suonare bene". Non ha perso il contatto con il mondo: ogni mattina legge L'Osservatore Romano e L'Avvenire oltre a due quotidiani tedeschi e alla rassegna stampa di rito. Legge di continuo, soprattutto i padri della Chiesa e le recenti pubblicazioni teologiche; ha anche redatto un testamento.

Ovviamente non potevano mancare domande inerenti alla sua rinuncia e ad un suo eventuale ripensamento: "Non si è mai pentito. È convinto di avere fatto la cosa giusta, per amore del Signore e per il bene della Chiesa. Nella sua anima c’è una pace toccante, che fa capire che nella coscienza c’è la certezza di aver fatto bene davanti a Dio". Gänswein nega anche qualsiasi tipo di pressione esercitata su Ratzinger in merito alla sua rinuncia: "Non ha avuto pressioni da nessun parte. Se ci fossero state, lui non avrebbe ceduto. Ha capito di dover ridare nelle mani del Signore ciò che aveva ricevuto da Lui".

E infine ovviamente un passaggio su Papa Francesco e sul continuo paragone che viene fatto tra i loro due pontificati: "Non è possibile che Benedetto non si accorga che ogni tanto si fanno queste contrapposizioni, ma non si lascia provocare da articoli o affermazioni del genere. Ha deciso di tacere e rimanere fedele a questa decisione. Non ha nessuna intenzione di entrare in diatribe che sente lontane da sé".

L'ultimo giorno di Giletti e Vespa in Rai? Il retroscena: terremoto, tra poche ore

Rai, arriva il Cda sul tetto agli stipendi: rischio partenza per Massimo Giletti e Bruno Vespa



Da settimane in Rai si decide di non decidere sull'applicazione del tetto agli stipendi. Da tempo ormai il Parlamento ha deciso che dagli artisti, passando per i giornalisti, fino all'ultimo dei consulenti in Rai non deve guadagnare più di 240mila euro all'anno. Alla sola notizia, sono spuntati come funghi i retroscena che volevano nomi come Carlo Conti e Fabio Fazio già con il trolley fuori gli studi Rai a chiamare un taxi, direzione Cologno Monzese.

Finora nessuno si è mosso, vertici Rai compresi. Ma da domani qualcosa potrebbe rischiare di rompersi, visto che è in programma il Cda e la prevedibile approvazione del tetto per tutti, ma davvero tutti. I consiglieri Rai non avrebbero nessuna intenzione di opporsi alla legge approvata in Parlamento, nè intendono esporsi al pubblico ludibrio per salvare lo stipendio milionario di questo o quell'altro nome noto della tv.

Non ci sono solo gli artisti sul piede di guerra. Eh già perché oltre al direttore del Tg1, Mario Orfeo, ci sono giornalisti come Bruno Vespa e Massimo Giletti che non avrebbero nessuna intenzione di farsi mettere le mani nel portafogli. Finora l'unica dichiaratasi disponibile alla riduzione è stata Lucia Annunziata. I due giornalisti-conduttori, invece, potrebbero essere messi nelle condizioni di andare via, portando con sé un pacchetto di telespettatori non da poco. In più ci sarebbe una grana legale pronta a scoppiare che riguarda L'Arena di Giletti. Mentre la redazione di Porta a porta è composta da giornalisti inquadrati come tali, al programma di Giletti lavorano programmisti e collaboratori con contratti particolari. In periodo di par condicio, l'Arena passa sotto l'egida del Tg1, un fatto che esporrebbe la Rai a una raffica di cause da parte dei lavoratori. Le prossime 24 ore in viale Mazzini potrebbero essere più che incandescenti.

"Un animale". L'insulto finale di Donald Trump La furia cieca di Putin: "Sul piano militare..."

Donald Trump: "Assad un animale". Vladimir Putin: "I rapporti con gli Usa sul piano militare sono peggiorati"



Dopo l'attacco degli Stati Uniti in Siria, la tensione sale in modo esponenziale. Ci si mette Donald Trump, il quale ha definito Bashar Al-Assad "un animale". Così in un'intervista a Fox Business Network. E ancora, il presidente ha aggiunto che "Vladimir Putin sta dando il suo sostegno a una persona diabolica, molto negativa per il genere umano". Parole piovute mentre, a Mosca, arrivava il segretario di Stato Usa, Tillerson, per un incontro con il ministro degli Esteri Lavrov.

E proprio Lavrov lo ha accolto a brutto muso, avvertendo che i raid dell'aviazione statunitense sono "una violazione della legge e non devono più ripetersi". Dunque, ha affermato: "È importante per noi conoscere le vostra posizione, la posizione degli Stati Uniti e le intenzioni reali dell’amministrazione" di Donald Trump.

Ma non è tutto. Perché poche ore prima dell'incontro sono arrivate le parole proprio di Putin, in un'intervista rilasciata nella notte al canale Mir. Un'intervista di "benvenuto" per Tillerson, nella quale ha affermato che "i rapporti tra Russia e Usa sono peggiorati" da che è stato eletto Trump. "Possiamo dire - ha affermato lo zar - che il livello di fiducia, soprattutto sul piano militare, non è migliorato e anzi con ogni probabilità è peggiorato". Frase pesanti, che inquadrano perfettamente la tensione crescente. Parole con cui, forse, Putin mira ad allontanare i sospetti di un intervento russo sulle ultime elezioni presidenziali americane.

Tensione alle stelle, dunque, alla quale ha anche contribuito il documento fatto circolare dall'intelligence Usa in mattinata, nel quale sia accusa il governo di Mosca di aver aiutato Damasco ad orchestrare gli attacchi chimici della scorsa settimana.