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sabato 1 aprile 2017

La furibonda reazione di Mattarella  Retroscena: con Renzi finisce male

Mattarella, la rabbia contro Renzi: "Basta chiedere le elezioni anticipate"




È furibondo Sergio Mattarella. Questa volta Matteo Renzi lo ha fatto davvero arrabbiare con questa storia delle elezioni anticipate. Subito dopo la batosta del 4 dicembre aveva cercato di essere comprensivo ma ora la pazienza è finita: per il presidente della Repubblica andare a votare prima dell'estate come vuole l'ex premier è un'ipotesi di cui non vuole più nemmeno parlare.

Riporta il Giornale in un retroscena che il presidente della Repubblica ha un'agenda fittissima nei prossimi mesi: non solo il 26 e 27 maggio sarà a Taormina per il G7 insieme a Paolo Gentiloni, Donald Trump, Theresa May e al prossimo presidente francese ma in autunno il governo sarà alle prese con una legge di Bilancio su cui pesa l'incognita di clausole di salvaguardia per 20 miliardi. La trattativa in corso tra Palazzo Chigi e la Commissione Ue sarà determinante al fine di ottenere una certa flessibilità sul rapporto deficit/Pil. E in questo scenario il fuoco amico di Renzi sul governo nuocerebbe all'Italia rispetto alla possibilità di ottenere qualcosa da Bruxelles.
Per questa ragione Mattarella ha voluto far sapere all'ex presidente del Consiglio che ora la deve finire. Basta con le continue critiche a Gentiloni e a Pier Carlo Padoan, basta con il rilancio sulle elezioni anticipate, il 24 settembre. La controffensiva del Colle è cominciata. Il messaggio è stato recapitato a diversi interlocutori, primo fra tutti Dario Franceschini.

Dalla cella, l'ultimo gesto estremo Dramma Bossetti: "Ora, per Yara..."

L'ultimo gesto: una lettera ai giudici. "In nome di Yara, non insabbiate le prove"



Non insabbiate prove tangibili sotto gli occhi di tutti, concedete la visione dei reperti in possesso delle autorità, fate effettuare una superperizia", "fatelo per Yara". Massimo Bossetti, come rivela Quarto Grado su Rete 4, ha scritto una lettera dal carcere in cui si appella ai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Brescia che lo processeranno il 30 giugno. In studio l'avvocato Claudio Salvagni, difensore con Paolo Camporini, del muratore di Mapello condannato all'ergastolo per la morte di Yara Gambirasio ha letto il suo messaggio: "Possiate una volta per tutte far luce, chiarezza, trasparenza su tutto. In me c'è tanta sofferenza, la sofferenza pura di chi si interroga e non trova risposte se non altro dolore".

La superperizia - E ancora: "Vi chiedo di non accecarvi occultando e insabbiando evidenze, prove tangibili sotto gli occhi del mondo intero. Se veramente come me avete sete di verità e giustizia, allora dimostratemelo", "concedetemi la visione di tutti i reperti in possesso delle autorità competenti che ancora oggi alla mia difesa non è mai stata consentita la possibilità di visionare e garantitemi col massimo vostro rispetto di poter effettuare una superperizia affidandola ad analisti che non siano né dell'accusa né della difesa, ma imparziali, affinché si possa fugare ogni ombra di dubbio e garantirvi la certezza nella mia innocenza ed estraneità ai fatti".

L'"angelo" - Poi nomina esplicitamente la vittima: "La società ha sete di verità se non volete farlo per me facciamolo tutti per Yara, la povera Yara, l'angelo di tutti noi che malvagiamente, sadicamente, è stata strappata dalla sua innocente quotidianità privandola di tutto quello che lei amava e a distanza di anni, lunghi anni ancora oggi lassù aspetta il suo dovuto riposo in pace". "Spero e mi auguro che la verità, qualunque sia, possa trionfare senza la minima ombra di dubbio. Lo si deve a Yara e anche a tutti noi, che abbiamo trepidato per la sua sorte".

L'Europa ci prende per il roaming  Una farsa: slitta ancora lo stop

Roaming cellulari, l'Europa fa slittare lo stop di un ulteriore anno



Usare Internet, telefonare e inviare sms da uno Stato all'altro dell'Unione Europea ha da sempre un costo extra piuttosto elevato, applicato di diritto dagli operatori mobili al classico piano tariffario. La scadenza della fine dei costi di roaming era in teoria prevista per il 15 giugno 2017, ma le nuove linee guida dell'Authority europea Berec prevedono invece uno slittamento di altri dodici mesi. Dunque l'utilizzo della rete oltre confine non avrà più prezzi aggiuntivi a partire da giugno 2018 e una minima quantità di dati, sms e chiamate dovrà essere garantita alla tariffa nazionale, per favorire il risparmio di tutti i consumatori che viaggiano in Europa.

Il commissario dell'Agcom, Antonio Nicita, ha spiegato a Repubblica: "Costi di adeguamento troppo alti è quanto ci avevano già riferito Tim e Wind in merito ai precedenti tagli sul roaming. All'epoca abbiamo sanzionato il loro comportamento, ma non era ancora prevista questa possibilità di deroga". Il vice presidente dell'associazione europea Mvno (operatori mobili virtuali), Innocenzo Genna, ha invece segnalato un rischio: "Gli operatori minori andranno in perdita perché i costi all'ingrosso del roaming (che devono pagare all'operatore usato dal loro utente all'estero) sono troppo alti. Di conseguenza questi operatori spariranno dal mercato, si ridurrà la concorrenza e aumenteranno i prezzi dei servizi per i consumatori". 

Esclusiva Video / Caivano, Lucia Fortini e Antonio Angelino per la legalità

Caivano, Lucia Fortini e Antonio Angelino per la legalità




Antonio Angelino
Segretario PD

L'assessore regionale per l'istruzione, Lucia Fortini, è stata ospite a Caivano per illustrare il lavoro svolto a favore delle scuole del posto e per ringraziare il Segretario del PD, Antonio Angelino. Segui il Video:





TRATTAMENTI ANTI-ACNE La tecnologia biofotonica è da oggi disponibile anche nel nostro paese

La tecnologia biofotonica è da oggi  disponibile anche nel nostro paese


di Matilde Scuderi



L'acne non è tutta uguale: questa comunissima condizione della pelle - si stima che almeno 8 persone su 10 ne siano interessate lungo il corso della propria vita, con un picco durante l'età adolescienziale anche se non mancano manifestazioni in soggetti adulti - si presenta in diverse forme, alcune lievi altre invece molto severe come l'acne nodulocistica. Circa il 15-20 per cento dei casi di acne appartengono alle forme da moderata a severa, che tendono a lasciare cicatrici nelle zone interessate, questo comporta un impatto molto forte a livello estetico - anche dopo il miglioramento globale della pelle - e anche a livello emotivo, poiché talvoltà l'immagine che rimanda lo specchio è talmente deturpata agli occhi di chi soffre di questo tipo di condizione da provocare un forte stress, ansia sociale e persino depressione.

Attualmente i trattamenti anti-acne possono porre una serie di problemi, che vanno dall'inefficacia all'irritazione della pelle, ma ci sono novità in arrivo sul mercato italiano: la tecnologia biofotonica, che utilizza un sistema di conversione della luce progettato per stimolare la pelle e migliorarne l'aspetto: grazie a una luce led di lunghezza d'onda multipla e ad un gel fotoconvertitore, questa tecnologia consente a uno spettro di lunghezze d'onda di penetrare nella pelle, riuscendo così a trattare l'acne e a stimolare la produzione di collagene, in grado di favorire la riparazione delle cicatrici. Uno studio clinico ha rilevato che 9 persone su 10 affette da acne moderata a severa hanno constatato un miglioramento significatico e addirittura una persona su tre ha ottenuto una pelle libera o quasi libera da acne. Un punto a favore di questo trattamento è la sua efficacia prolungata nel tempo: il 92 per cento dei pazienti ha infatti mantenuto gli stessi risultati per almeno sei mesi dopo la terapia. Nel corso dello studio si è visto che il miglioramento in pazienti che si sono sottoposti al trattamento due volte a settimana per sei settimane è proseguito anche dopo la conclusione del trattamento stesso, man mano che gli strati profondi della pelle reagivano producendo collagene.

"La convivenza con l'acne può incidere profondamente sul benessere delle persone intaccandone la fiducia - afferma Andrea Paradisi, medico dermatologo specialista in dermatologia e venereologia presso il centro Skin laser di Roma - molti pazienti sono frustrati e convivono con un'esigenza insoddisfatta, dunque cercano trattamenti nuovi, alternativi per migliorare la propria pelle. Nuove tecnologie come quella biofotonica rappresentano un significativo passo in avanti come nuova opzione di trattamento che costituisca un'alternativa rassicurante ai trattamenti tradizionali". La tecnologia fotonica è presentata in Italia da Leo pharma ed è adatta - ovviamente calibrata in modo diverso rispetto a quanto avviene con l'acne - anche al trattamento di linee d'espressione e di rughe. I dati clinici sulla sua efficacia sono stati recentemente pubblicati sul International journal of Dermatology.

Comunicare alle famiglie premature La SIMP studia le prime ‘linee guida’

Comunicare alle famiglie premature La SIMP studia le prime ‘linee guida’


di Eugenia Sermonti



Il parto prematuro è un fenomeno che coinvolge in Italia circa il 5-6% delle gravidanze ed è la principale causa di mortalità e morbilità neonatale. Proprio per questo, nasce il nuovo Gruppo di lavoro della Società Italiana di Medicina Perinatale (Simp) che, con l’Associazione Vivere Onlus, sarà impegnato nella stesura delle Linee Guida per promuovere la corretta comunicazione tra medico e famiglia nell’eventualità di parto pretermine. In occasione del primo incontro del Gruppo, sono state presentate le nuove indicazioni terapeutiche del progesterone vaginale. Le ultime ricerche scientifiche hanno evidenziato che il progesterone vaginale riduce del 34 per cento la possibilità di parti prematuri, in gravidanze prima della 34sima settimana con cervice di lunghezza inferiore a 25mm. La percentuale sale al 44 per cento in caso di donne con cervicometria ridotta a 15mm. Infatti, tra le strategie preventive è ormai comprovata la validità del progesterone vaginale, se assunto quotidianamente nella dose raccomandata, ovvero in capsule vaginali da 200mg a partire dalla diagnosi fino alla 34sima settimana di gravidanza. Il progesterone vaginale è la scoperta più importante degli ultimi 15 anni in questo settore perché, oltre a ridurre drasticamente il rischio di parto prematuro non presenta controindicazioni per la salute della madre e del bambino sia durante la gravidanza sia a distanza dalla nascita. 

Di fronte e queste evidenze scientifiche l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFa) ha riconosciuto il progesterone in capsule vaginali come farmaco di fascia A inserendolo a pieno diritto tra i farmaci essenziali per la prevenzione del parto pretermine in gravidanze singole con cervice raccorciata (≤ 15 mm). “Dopo più di 15 annidi ricerche e studi, è riemerso l’interesse sull’utilizzo del progesterone. Ad oggi esistono indicazioni incontrovertibili che confermano che l’assunzione di progesterone in gravidanza ha la capacità di evitare un discreto numero di nascite pretermine - conferma il professor Fabio Facchinetti, direttore UOC Ginecologia e Ostetricia, Azienda Ospedaliera Università di Modena - In particolare, l’utilizzo del progesterone vaginale ha la capacità di ridurre più di un terzo dei parti prematuri nelle donne a cui, pur non avendo nessun tipo di sintomo, viene diagnosticato un accorciamento della cervice uterina. Inoltre il trattamento a base di progestageni è risultato efficace anche per le gravidanze singole che hanno già affrontato un parto pretermine”. Il parto prematuro è un’eventualità ancora presente anche nei paesi più sviluppati ed è sicuramente uno degli eventi più stremanti per una donna. In questa fragile circostanza, diventa fondamentale il rapporto tra medico e pazienti sia per aiutare il bambino sia per supportare la madre e la famiglia. Il parto pretermine è un fenomeno sociale, che riguarda ogni anno il 30-35mila nascite in Italia. Circa 5-6 mila di questi avvengono prima della 26° settimana, e sono i casi più problematici. Commenta la professoressa Irene Cetin, presidente SIMP, ordinario di Ostetricia e Ginecologia, Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco Università di Milano: “La SIMP nasce con l’obiettivo di assicurare la migliore qualità di vita per il feto e il neonato, soprattutto in condizioni di emergenza. Promuove quindi attività di formazione e cultura per preservare la salute materno-infantile e per difendere i diritti fondamentali della madre e del neonato, comunicando con gli operatori del mondo medico e le associazioni di sostegno ai genitori di prematuri. Inoltre collabora con le istituzioni, il ministero delle Salute, le università e le aziende sanitarie per portare avanti linee guida e protocolli nell’ambito della salute perinatale e post nascita”.

“Nel caso di nascita prematura è fondamentale che ci sia personale preparato che assista la madre e il bambino - sottolinea il professor Gianpaolo Donzelli, neonatologo del direttivo SIMP e ordinario di Pediatria dell’Università di Firenze e dottore di Ricerca in Neonatologia, Ospedale Pediatrico Meyer, presidente della Fondazione dell’Ospedale Meyer - Il parto pretermine è diventato un problema di rilevanza sociale ed economica, con forti implicazioni sulla sfera affettiva anche negli anni futuri. Non bisogna mai dimenticare che questi bambini, non erano mai esistiti prima, da pochi anni, grazie alla tecnologia più che alla scienza medica, si riescono a salvare prematuri sempre più piccoli. Non si deve limitare il campo delle ‘cura del paziente’ alla degenza ospedaliera,ma pensare anche alle complicazioni e alle disabilità che potranno scaturire nel loro futuro. Oggi, grazie alle ricerche più avanzate di epigenetica e della Developmental Origins of Health and Disease (DohaD) si può affermare che la nascita pretermine è correlata ad alcune serie patologie nell’adulto”.

Il nuovo Gruppo di lavoro della SIMP è coordinato dal dottor Giuseppe Battagliarin dell’Assessorato alle Politiche per la Salute dell’Emilia Romagna, che focalizza l’attenzione sulla comunicazione alle famiglie: “Il problema del counseling alle famiglie che si trovano ad affrontare ciò che in questo momento storico per l’ostetricia e la neonatologia si presenta come la prima causa di mortalità perinatale e di disabilità infantile è molto sentito dagli operatori. Ad oggi, ad esclusione di poche realtà, per la comunicazione tra esperti e famiglie viene utilizzato un approccio piuttosto improvvisato e talvolta condizionato da opinioni personali che influenza fortemente il susseguirsi degli eventi. Mai come nella consulenza che comporta la presentazione del futuro di un bambino è necessario avere attenzione e sensibilità verso l’approccio mentale che i genitori che ci stanno di fronte hanno nei confronti del loro bambino e in quale ambiente vivono e in quali condizioni lo cresceranno. Il lavoro del Gruppo è proprio far crescere una nuova mentalità negli operatori sanitari soprattutto dell’ospedale nell’assistenza alla nascita”.

Fondamentale per la stesura delle linee guida è la collaborazione con l’associazione Vivere Onlus che quotidianamente assiste le famiglie in situazioni di prematurità. “Il contatto costante e continuo che le nostre associazioni hanno con le famiglieci arricchisce e ci stimola - spiega Martina Bruscagnin, presidente dell’Associazione Vivere Onlus - La nostra mission è anche quella di far capire che il percorso che va dalla programmazione della gravidanza al dopo parto, non è una staffetta con passaggio di testimone, ma un gioco di squadra. Un percorso che cambia a seconda del momento, ma che deve essere unico e multidisciplinare. In particolare, per una corretta presa in carico della famiglia prematura è necessario un protocollo comune con un approccio multidisciplinare e condiviso tra le diverse figure che intervengono nel percorso perinatale. Il ginecologo, l’ostetrico e il neonatologo collaboreranno affinché si possano costruire le basi per uno strumento che coinvolga le diverse aree di intervento”.

Il Gruppo di Lavoro della SIMP

Giuseppe Battagliarin (Coordinatore del gruppo di lavoro): Assessorato alle Politiche per la Salute dell’Emilia Romagna

Irene Cetin: presidente SIMP, Professore Ordinario di Ostetricia e Ginecologia, Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco Università degli Studi di Milano, Direttore Dipartimento Materno Infantile ASST Fatebenefratelli Sacco

Fabio Facchinetti: Direttore UOC Ginecologia ed Ostetricia, Azienda Ospedaliera Università di Modena, Università di Modena e Reggio Emilia

Gianpaolo Donzelli: Direttivo SIMP, Neonatologo, Professore Ordinario di Pediatria dell’Università di Firenze e Dottore di Ricerca in Neonatologia, Ospedale Pediatrico Meyer, Presidente Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer

Avvocato Martina Bruscagnin: Presidente Associazione Vivere Onlus

Monica Ceccatelli: Vicepresidente Associazione Vivere ONLUS  

Alessandra Meloni: Ginecologa, Responsabile Organizzativo Sala Parto UOC Clinica Ostetrica e Ginecologica, Dipartimento Materno Infantile AOU Cagliari

Maria Lucente: Responsabile della UOS di Cardiologia Neonatale e Pediatrica e Diagnostica Prenatale delle cardiopatie congenite dell'azienda Ospedaliera di Cosenza

Gina Ancora: Direttore UOC di Rianimazione Neonatale   - AUSL Romagna - Rimini

Elsa Viora: Presidente AOGOI, Responsabile della Struttura di Ecografia Ostetrica – Ginecologica e Diagnosi prenatale” dell’ospedale Sant’Anna di Torino

Giovanna Bestetti: Istituto IRIS - Milano

Davide De Vita: Rappresentante AOGOI, Dirigente Medico con affidamento funzioni di Responsabile in Uro-Ginecologia e Chirurgia Ricostruttiva del Pavimento Pelvico, presso il PO San Francesco D’Assisi di Oliveto Citra, Azienda Sanitaria Locale di Salerno.

Giovanna Oggè: Dirigente medico presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale S. Lazzaro di Alba