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martedì 28 marzo 2017

Madia, la vergogna della sua laurea:   la scoperta che la travolge. E ora...

Madia, la tesi di dottorato ha oltre 4 mila parole copiate senza citare la fonte



Quando in Germania nel 2013 hanno scoperto che la ministra dell'Istruzione del governo Merkel, Annette Schavan, aveva copiato la sua tesi di laurea nel 1980, lo scandalo ha costretto la politica a rassegnare le dimissioni senza tentennamenti. Due anni prima era toccato al ministro della Difesa Karl-Theodor zu Guttenberg. Ne sono poi seguiti decine tra politici e altri ministri. Il caso potrebbe ripetersi in modo ben più eclatante in Italia, secondo quanto scoperto dal Fatto quotidiano sulla tesi della ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. A fine 2008 la ministra ha conseguito il dottorato alla Scuola Imt di Alti Studi di Lucca con una tesi intitolata: "Essays on the Effects of Flexibility on Labour Market Outcome". Su 94 pagine, escluse biografia oltre che figure e tabelle, ben 35 sono piene zeppe di frasi e passaggi interamente copiati da altri testi accademici, circa 4 mila parole prese da altri senza che venissero mai citate le fonti.

Il testo è disponibile online sul sito ufficiale dell'Imt, è sufficiente usare uno dei software a disposizione anche dei docenti dello stesso istituto per scoprire che, ad esempio, in tre sottocapitoli ci sono rispettivamente il 40%, il 56% e il 79% di contenuti copiati da altri autori. Altre pagine, aggiunge l'inchiesta del Fatto, sarebbero una sorta di collage di più articoli frutto del lavoro di diversi autori. In queste pagine non c'è traccia di virgolette, altre contengono passaggi presi dagli originali e adattati in poche parole sostituite con dei sinonimi. Quest'ultima, secondo il prof. Gherard Dannemann, membro del Vroniplag che ha analizzato le tesi di politici e docenti tedeschi, è una tecnica nota che spesso indica l'intenzione di copiare senza citare ed è chiamata "shake and paste".

Nel testo della Madia emerge anche un'altra tecnica riconosciuta dai cacciatori di plagi definita pawn sacrifice, "l'arte del concedere poco, per nascondere molto". In questo caso la citazione c'è, ma si riferisce ai primi passaggi. Seguono poi centinaia di parole la cui parternità resta abbastanza ambigua da poter essere attribuita all'autore della tesi.

Come accaduto nel più famoso caso tedesco, di norma nel mondo accademico la prima contromisura nel caso di riscontro del plagio è quello di revocare il titolo accademico. In Italia ci sarebbe anche la legge 475 che punisce con pene fino a tre anni di reclusione chi "in esami o concorsi, prescritti o richiesti da autorità o pubbliche amministrazioni per il conferimento di lauree o di ogni altro grado (...) presente, come propri, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri".

Napoli: ripulivano le case con il "pezzo di carta" Occhio alla porta, come potete difendervi

Napoli, arrestati tre ladri: "Guadagniamo quanto i politici"



Rubavano denaro, oggetti preziosi, abbigliamento firmato e argenteria per poi rivendere tutto ad una serie di ricettatori. E poi al telefono tre criminali originari di Napoli si vantavano dei colpi messi a segno: "Abbiamo fatto 4.000 euro. Sai chi li guadagna? solo i politici". I tre sono stati condannati per associazione a delinquere finalizzata a furti in appartamento, dopo aver ripulito diverse case durante l'estate dello scorso anno. Tra luglio e settembre la banda si è mossa seguendo uno schema ben collaudato. Al mattino svolgevano i sopralluoghi, individuando gli appartamenti con la tecnica del "pezzetto di carta", che sistemavano davanti alla porta di ingresso per verificare se gli inquilini fossero già partiti per le vacanze. Una volta individuata la casa lasciata vuota per le ferie, agivano indisturbati e senza fretta.


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L'inizio del prossimo campionato? Quando sarete in vacanza: la data

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L’obiettivo generale della Figc è di anticipare il calendario della prossima serie A al 13 agosto. "Questa è una possibilità", ha commentato Carlo Tavecchio, presidente della Figc, parlando con i giornalisti a Coverciano al termine del Consiglio federale. "Certamente bisogna escludere di giocare il giorno di Ferragosto perché è sacrosanto per tutti gli italiani - ha aggiunto Tavecchio - pensare di giocare il giorno di Ferragosto sarebbe una follia".

"Troveremo la possibilità di trattare con le società di serie A che sono già impegnate nei loro tour e troveremo una soluzione nell’interesse generale - ha aggiunto Tavecchio -. Noi dobbiamo considerare che la partita con la Spagna è quella determinante per la qualificazione e qualcuno un pò di sacrifici li deve fare".


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SALUTE DEL CUORE Se viviamo più a lungo e meglio è anche grazie ai nostri cardiologi

Se viviamo più a lungo e meglio anche grazie ai nostri cardiologi



di Matilde Scuderi
                                



È un dato di fatto: l'aspettativa di vita media degli italiani si è allungata notevolmente negli ultimi trent'anni. Numerosi sono i fattori che hanno portato a questo miglioramento macroscopico, ma tra essi un merito particolare va riconosciuto alla cardiologia, poiché sia dal punto di vista chirurgico che dal punto di vista diagnostico, negli ultimi trent'anni questa disciplina si è progressivamente affinata, consentendo agli abitanti del nostro paese di vivere di più e in salute. 'Conoscere e curare il cuore', un congresso organizzato dalla fondazione onlus Centro per la lotta contro l’infarto tira le somme di questa evoluzione, con un programma ricchissimo che dà conto dei molteplici traguardi e delle prospettive di ricerca della cardiologia italiana che vanno dai nuovi target di studio - la donna e i grandi anziani - alle nuove frontiere che si aprono per la  cardiochirugia grazie all'uso di valvole mitraliche, passando per nuove tecniche diagnostiche fino ad arrivare all'ipotesi di nuove figure professionali: il cardiologo geriatra. Ma proviamo a riassumere alcune dei temi trattati durante l'evento.

La valutazione del paziente in pronto soccorso. Attualmente i pazienti che lamentano un generico dolore toracico rappresentano 10-15 per cento delle accettazioni al pronto soccorso. L'iter diagnostico standard comporta lunghi tempi di osservazione al fine di identificare un'eventuale sindrome coronarica acuta (Sca), ma è chiaro a tutti che  tempistiche così dilatate comportano l’aumento dei costi e l’affollamento del pronto soccorso, con impatto negativo sui pazienti e sulle strutture sanitarie. Esiste tuttavia la possibilità di velocizzare i tempi di diagnosi, grazie al rilievo della troponina ad alta sensibilità, che con solo due misurazioni a distanza di poche ore, permette di escludere la diagnosi di infarto miocardico in atto con una percentuale di errore estremamente bassa, al di sotto dell'1 per cento. Ben diverso è invece lo scenario in caso di utilizzo di troponina non ad alta sensibilità, che costringe il paziente ad almeno 18 ore di attesa e a un minimo di tre prelievi. Esiste poi un'altra tecnica che consente  la diagnosi al pronto soccorso dell'infarto del miocardio senza sopraslivellamento del tratto st (nstemi), un tipo di infarto difficile da individuare: l’angiografia coronarica computerizzata (Ctca) o tomografia computerizzata (tc) coronarica. La tc coronarica consente di confermare o escludere, in maniera non invasiva, una malattia coronarica critica in pazienti con dolore toracico e permette di  ridurre i tempi di degenza.

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Predire l'infarto. Il fine principale della cardiologia è da sempre arrivare a sviluppare tecniche e conoscenze in grado di predire l'evento cardiovascolare. Negli ultimi anni questa possibilità sta divenendo sempre più concreta: “l’Elecron beam computer tomography (Ebct) – commenta Francesco Prati, presidente della fondazione 'Centro per la lotta contro l’infarto' - è una metodica che assicura, mediante il calcium score o in parole povere la misurazione del calcio nel sangue, il riconoscimento e la quantificazione delle calcificazioni nelle coronarie. La tecnica ha un basso costo ed alta sensibilità e viene pertanto impiegata da anni come un valido marker per il rilievo dell’aterosclerosi coronarica. La presenza di calcio al calcium score dimostra una stretta correlazione con il carico aterosclerotico delle coronarie e si associa ad un’alta probabilità di sviluppare eventi cardiovascolari. La sua assenza indica invece un rischio di eventi molto basso, l'Ebct permette pertanto di identificare soggetti a rischio di eventi coronarici. In questo modo ci avviciniamo sempre più all’obiettivo della medicina personalizzata, orizzonte di eccellenza verso il quale la medicina, in genere, e la cardiologia in particolare tende da sempre con decisione”.

Cardiologia e medicina di precisione. “Grazie al completamento del sequenziamento umano - afferma Eloisa Arbustini del Centre for inherited cardiovascular diseases - e alla disponibilità dei nuovi strumenti della biotecnologia, la caratterizzazione molecolare delle malattie a livello individuale è ora possibile e sostenibile. In questo senso, la medicina di precisione intende identificare la precisa eziologia e target per ciascuna patologia con l’obiettivo di sviluppare trattamenti specifici relativi, ritagliati su profili biomolecolari individuali. E questa è la medicina personalizzata. I due termini spesso sono utilizzati in modo intercambiabile e/o in combinata. In un prossimo futuro ciascuno di noi sarà forse curato in base ad aspetti individuali del proprio corredo genetico”.

La cardiologia e i grandi anziani. La prevalenza delle malattie cardiovascolari aumenta con l’invecchiamento progressivo della popolazione, ponendo il cardiologo di fronte a pazienti anziani sempre più complessi, in cui fragilità, comorbilità e disabilità rendono le scelte diagnostico-terapeutiche molto difficili. La stenosi aortica è la maggiore causa di mortalità e morbilità nel paziente anziano: si stima che, tra i pazienti di età superiore o uguale ai 75 anni, una percentuale superiore al 4,6 per cento sia affetta da stenosi aortica severa. Questa categoria di pazienti che fino a poco tempo fa veniva curata solo farmacologicamente, proprio a causa dell’età avanzata e delle comorbidità, ha ora un’opportunità di cura grazie al rapido sviluppo della ricerca scientifica e della tecnologia. Nell’ultimo decennio si è infatti assistito all’introduzione della sostituzione valvolare aortica percutanea - il cui acronimo, Tavi, deriva dall'inglese transcatheter aortic valve implantation - modificando così l’approccio terapeutico in pazienti inoperabili poiché ad alto rischio chirurgico e divenendo in pochi anni un’alternativa alla chirurgia in questi pazienti. Questa tecnica consiste nel posizionamento per via percutanea - ossia passando attraverso un'arteria dell'inguine analogamente a quanto avviene con l’angioplastica - di una protesi valvolare. La Tavi risulta essere una terapia sicura, efficace e praticabile indipendentemente dall’età, superiore o inferiore a 90 anni. I risultati, anche in pazienti nonagenari, sono promettenti e la mortalità non si discosta significativamente da quella osservata nei meno anziani sottoposti a Tavi.

L'ictus nella donna. I grandi progressi fino ad ora illustrati non devono far pensare che ci si possa adagiare sugli allori: richiede ancora molto lavoro il trattamento dell’ictus, soprattutto nel sesso femminile. Le donne infatti risentono maggiormente degli effetti a lungo termine dello stroke, in termini di disabilità, impatto della malattia e costi sociali. I tratti distintivi del quadro clinico tra uomo e donna possono essere tracciati in questo modo: l’ictus rappresenta la quinta causa di morte negli uomini e la terza nelle donne. Quest’ultime più frequentemente presentano episodi ricorrenti e maggiori complicanze durante il ricovero ospedaliero. L’età di comparsa dello stroke nelle donne è in media superiore di 4 anni rispetto agli uomini (75 contro 71 anni) e gli eventi presentano generalmente una maggiore gravità e conseguenze più importanti in termini di disabilità. Sarebbe quindi importante prevedere linee guida specifiche di prevenzione nel genere femminile. Le donne, per quanto siano più informate e sensibili rispetto alle campagne educazionali e seguano uno stile di vita più sano e consapevole, indipendentemente dal livello di istruzione, riferiscono più tardivamente i sintomi di un eventuale episodio cerebrovascolare e più tardivamente ricorrono ad assistenza medica. La prognosi è più frequentemente sfavorevole nelle donne anche in relazione all’età più avanzata ed alla condizione socio-demografica.

A cuore aperto. La nuova frontiera della cardiologia interventistica è la 'cardiochirurgia a cuore aperto'. Questa è tutt’oggi il punto di riferimento per il trattamento dell’insufficienza mitralica severa, che oggi è trattabile grazie ad una tecnica innovativa: l’impianto delle valvole mitraliche. Il primo impianto di valvola mitralica transcatetere è stato effettuato nel 2012 e da allora il numero di casi trattati ha visto una lenta ma continua crescita. A causa dell’assenza di dati solidi circa la sicurezza e l’efficacia nell’uomo, fino ad ora l’impianto di valvole mitraliche transcatetere è stato riservato a pazienti affetti da severa valvulopatia mitralica, spesso in regime di 'uso compassionevole'. Fino ad ora, solo pochi dati preliminari sono già disponibili in letteratura, per lo più case-reports o piccole serie. I risultati disponibili sono ancora molto pochi, presentati in modo non uniforme e, pertanto, di difficile interpretazione. Nonostante l’esperienza sia modesta per tutti gli operatori, le procedure d’impianto sono relativamente brevi, semplici, riproducibili e condotte con successo nella maggior parte dei casi. Tutte le valvole hanno finora mostrato un’ottima funzione post-impianto con bassi gradienti e, se impiantate correttamente, una completa abolizione dell’insufficienza mitralica, oppure una bassa incidenza di insufficienza mitralica residua. La mortalità osservata è al momento molto variabile, andando da meno del 5 per cento a quasi il 50 per cento. Il dato confortante è che alcuni pazienti hanno ormai sorpassato oltre i 2 anni di follow-up e sono in buone condizioni cliniche, senza eventi avversi. “Una delle grandi novità di quest’anno - conferma Laura Gatto, medico cardiologo presso l'azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata e coordinatrice del comitato scientifico del congresso - è stato l'inserimento di alcune sessioni dedicate alla esposizione di contributi scientifici, sotto forma di comunicazioni orali e di poster, oltre che riproporre due sessioni dedicate alla presentazione di casi clinici. È stata una grande iniziativa soprattutto per i medici più giovani, che con entusiasmo hanno accettato la sfida di mettersi in gioco e di presentare i loro lavori in una vetrina unica come questa. Questa innovazione può essere considerata come il tentativo di fondere la tradizione di un congresso lunga 34 anni, con il presente della cardiologia, aprendo le porte al futuro della ricerca scientifica rappresentata proprio dai giovani”.

Il cardiologo geriatra. Non c’è dubbio che la cardiologia è la specialità medica che ha assistito negli ultimi anni allo sviluppo maggiore nelle conoscenze cliniche e di fisiopatologia, disponendo di mezzi diagnostici e terapeutici ad elevata tecnologia. In un’ottica di evoluzione continua, oggi la cardiologia italiana sta compiendo un ulteriore salto evolutivo: la necessità di adattare le conoscenze sviluppate in cardiologia ad una nuova popolazione che invecchia sempre di più e meglio, creando una nuova figura professionale: il cardiologo geriatra. L’obiettivo della cardiologia geriatrica è quello di adattare la cura delle malattie cardiovascolari ad una popolazione che invecchia, mediante l’introduzione di concetti di medicina geriatrica nella cura dei pazienti più anziani, coniugando le conoscenze e le abilità del cardiologo con la sensibilità e la cultura del geriatra. La prossima generazione di cardiologi potrà contare su programmi di formazione fortemente condizionati dall’aumento dell’attesa di vita, con il conseguente intreccio di problemi cardiovascolari e geriatrici.

È possibile sconfiggere l'insonnia? Sì, ma parliamone con un medico

È possibile sconfiggere l'insonnia? Sì, ma parliamone con un medico



di Matilde Scuderi



"Per il nostro organismo, dormire bene è importante quanto nutrirsi o dissetarsi - afferma il professor Lino Nobili, neurofisiopatologo e neuropsichiatra, coordinatore scientifico del progetto Sonno & salute - Qualsiasi situazione che interferisca con la qualità e quantità del sonno, particolarmente se duratura, può contribuire ad alimentare problemi di natura psicologica e cognitiva così come di natura endocrina, immunologica e cardio-vascolare. Intervenire precocemente sui disturbi del sonno può essere, quindi, determinante per migliorare lo stato di salute complessivo della persona". Una situazione ben nota ai 9 milioni di italiani che soffrono di insonnia, un disturbo che si ripercuote negativamente sulla salute, sulle performance lavorative e sulla qualità della vita e che viene provocato da fattori di natura diversa quali stress, menopausa per l’universo femminile, l’avanzare dell’età o altri disturbi medici. A dimostrarlo uno studio condotto in 5 paesi europei, tra cui l’Italia, su 62mila persone tra individui affetti da insonnia, in trattamento e non, e persone sane. L’indagine ha rilevato un’associazione significativa tra insonnia e deterioramento della qualità di vita, correlata alla salute, alla perdita di produttività lavorativa e alle spese sanitarie. In particolare, i pazienti con insonnia riferivano un impatto negativo sul lavoro, più che doppio - il 38,74 per cento contro il 14,86 per cento - rispetto a chi non era affetto dal disturbo. In aggiunta, registravano maggiore assenteismo, compromissione delle performance lavorative e delle attività in generale, oltre un aumento dell’utilizzo dei servizi e prodotti medici. In particolare, nell’arco di 6 mesi è stato calcolato un numero di visite mediche più alto rispetto ai pazienti non insonni.

L’insonnia viene trattata in maniera differente a seconda della tipologia e del quadro generale del paziente. Il primo passo è sempre rivolgersi al proprio medico, per identificare e curare la eventuale causa transitoria che ha provocato il disturbo. L’insonnia può talvolta persistere. In questo caso due sono le principali opzioni da mettere in campo: gli interventi sul comportamento e le terapie mediche, che comprendono trattamenti farmacologici e la terapia di ventilazione meccanica a pressione positiva delle vie respiratorie (pap) per la cura dell'insonnia a causa di apnea notturna. "Esistono numerosi metodi per correggere comportamenti scorretti che possono causare o peggiorare l’insonnia - aggiunge Nobili -  In genere sono mirati a cambiare le abitudini, le aspettative e i comportamenti che non favoriscono il sonno nonché a ridurre i livelli di ansia relativi al sonno. I farmaci consigliati dalle linee guida internazionali per il trattamento dell’insonnia sono i farmaci sedativo-ipnotici a emivita breve e la melatonina 2 mg a rilascio prolungato (mrp 2mg) registrata come farmaco. Per i primi è consigliato l’utilizzo per periodi non superiori alle 4 settimane, poiché tendono a perdere la loro efficacia se assunti sistematicamente ogni notte per lungo tempo e possono avere effetti negativi sulla struttura del sonno stesso. È inoltre importante tenere in considerazione che questi farmaci possono avere effetti residui negativi durante il giorno, come ad esempio sonnolenza e disturbi cognitivi che possono interferire con le attività quotidiane, inclusa la guida di autoveicoli. Pertanto andrebbero utilizzati sempre con il dosaggio minimo efficace. L’utilizzo di mrp 2mg è consigliato come prima intenzione nei soggetti insonni che hanno superato i 55 anni ma può essere efficace anche nei soggetti più giovani. La melatonina è un ormone naturale prodotto nella ghiandola pineale ed ha un ruolo importante nella regolazione dei ritmi circadiani sonno-veglia, oltre a possedere un’azione di facilitazione e induzione del sonno. Studi clinici hanno dimostrato che la formulazione a rilascio prolungato, mrp 2 mg, riduce significativamente il tempo di addormentamento e migliora sia la qualità del sonno che le performance diurne. Il trattamento è approvato per 13 settimane continuative, in quanto mrp 2 mg non dà assuefazione e generalmente non influenza i livelli di vigilanza diurna".

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In questo contesto, nasce il 'Progetto Sonno & salute', grazie al contributo di un’azienda tutta italiana quale Fidia farmaceutici, che da aprile a settembre 2017 farà tappa in Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia. Il progetto ha ricevuto l’approvazione della World sleep society ed è curato da specialisti esperti del sonno e dedicato ai medici di medicina generale, con l’obiettivo di contribuire a diffondere anche nel nostro paese, la cultura su queste tematiche. Il fine è quello di una corretta e precoce identificazione dei pazienti con insonnia o altri disturbi del sonno, per poterli avviare verso un idoneo percorso terapeutico. Per evitare di assumere comportamenti scorretti che alla lunga possono compromettere in modo grave la qualità del sonno è opportuno seguire i dodici consigli che sono stati redatti dall'Associazione italiana di medicina del sonno (Aims) e che sono riportati qui di seguito:

1 - La stanza in cui si dorme non dovrebbe ospitare altro che l’essenziale per dormire: è da sconsigliare la collocazione nella camera da letto di televisore, computer, scrivanie per evitare di stabilire legami tra attività non rilassanti e l’ambiente in cui si deve invece stabilire una condizione di relax che favorisca l’inizio ed il mantenimento del sonno notturno.

2 - La stanza in cui si dorme deve essere sufficientemente buia, silenziosa e di temperatura adeguata, evitando un eccesso di caldo o di freddo.

3 - Evitare di assumere, in particolare nelle ore serali, bevande a base di caffeina e simili (caffè, the, Coca-Cola, cioccolata).

4 - Evitare di assumere nelle ore serali o, peggio, a scopo ipnoinducente, bevande alcoliche (vino, birra, superalcolici).

5 - Evitare pasti serali ipercalorici o comunque abbondanti e ad alto contenuto di proteine animali.

6 - Evitare il fumo di tabacco nelle ore serali.

7 - Evitare sonnellini diurni, eccetto un breve sonnellino post-prandiale ed evitare in particolare sonnellini dopo cena, nella fascia oraria prima di coricarsi.

8 - Evitare, nelle ore prima di coricarsi, l’esercizio fisico di medio-alta intensità (per esempio la palestra). L’esercizio fisico è invece auspicabile nel tardo pomeriggio.

9 - Il bagno caldo serale non dovrebbe essere fatto nell’ immediatezza di coricarsi ma a distanza di 1-2 ore.

10 - Evitare, nelle ore prima di coricarsi, di impegnarsi in attività che risultano particolarmente coinvolgenti sul piano mentale e/o emotivo (studio; lavoro al computer; video-giochi etc.).

11 - Cercare di coricarsi la sera e alzarsi al mattino in orari regolari e costanti e quanto più possibile consoni alla propria tendenza naturale al sonno.

12 - Non protrarre eccessivamente il tempo trascorso a letto di notte, anticipando l’ora di coricarsi e/o posticipando l’ora di alzarsi al mattino.

"Vi dico la verità su Trump e Putin" Parla l'uomo che sa ogni cosa / Foto

Parla Henry Kissinger: tutta la verità su Putin e Trump



"Putin non è Hitler. Non ha mire espansionistiche, ma mira a ristabilire la dignità e il ruolo della Russia da San Pietroburgo a Vladivostok. Ciò risponde a un antico nazionalismo di Mosca e a una storia diversa dalla nostra e da quella dell'Occidente. Per questo, è assurdo pensare che la Russia possa entrare nella Nato. Non c'entra niente, ma non per questo Putin può essere dipinto come il super cattivo globale". Chi parla è Henry Kissinger, 93 anni, segretario di Stato americano con Nixon e Ford dal 1969 al 1977 e premio Nobel per la pace nel 1973.

Lui, che fu l'artefice del riavvicinamento tra gli Usa e la Cina maoista, vede tutt'ora Pechino, e non Mosca, come il principale antagonista globale di Washington: "Sul piano militare la Russia non è in grado di batterci e anche sul piano economico è inferiore a tutti i Paesi europei del G7". La Cina, invece, conta eccome, e per questo, secondo Kissinger, "sarebbe sbagliato da parte degli Usa iniziare un intervento in proprio contro la Corea del Nord. Meglio sarebbe, invece, trovare un accordo complessivo con la Cina per la sicurezza dell'intera regione". E qui si arriva a Trump e alla sua politica interna ed estera: "Non date troppo peso alle sue dichiarazioni estemporanee, ma concentratevi sulla sostanza, perchè il totale fallimento di un presidente americano non conviene neppure a voi europei".


Poletti, un altro sfregio ai giovani "Cercate lavoro? Altro che curriculum..."

Boom Poletti. Giovani e lavoro, ci ricasca: "Cercate lavoro? Dovete..."



Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ci è cascato di nuovo. La voglia di sparare una frase ad effetto ormai lo ha contagiato a tal punto che riesce a inventarne sempre una nuova, riuscendo poi a scatenare polemiche sempre più feroci delle precedenti. L'ultima trovata del ministro è stata scodellata davanti agli studenti dell'istituto tecnico professionale Manfredi-Tanari con i quali stava parlando di alternanza scuola-lavoro. Poletti così ha voluto regalare una perla di saggezza ai diplomandi che aspirano a un posto di lavoro usciti da scuola: "Il rapporto di fiducia è un tema sempre più essenziale - ha detto, e fin qui tutto ok - si creano più opportunità a giocare a calcetto che a mandare in giro i curricula". Un pregevole disastro comunicativo, quando erano ancora fumanti le macerie lasciate dall'altra uscita a vuoto di Poletti, quando aveva sparato a zero sui giovani italiani partiti all'estero per lavoro "che è meglio non averli tra i piedi". Per Poletti si tratta dell'ennesimo traversone, alla faccia della valorizzazione del merito.

NX Hybrid ICON. Padrone della scena.

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