È possibile sconfiggere l'insonnia? Sì, ma parliamone con un medico
di Matilde Scuderi
"Per il nostro organismo, dormire bene è importante quanto nutrirsi o dissetarsi - afferma il professor Lino Nobili, neurofisiopatologo e neuropsichiatra, coordinatore scientifico del progetto Sonno & salute - Qualsiasi situazione che interferisca con la qualità e quantità del sonno, particolarmente se duratura, può contribuire ad alimentare problemi di natura psicologica e cognitiva così come di natura endocrina, immunologica e cardio-vascolare. Intervenire precocemente sui disturbi del sonno può essere, quindi, determinante per migliorare lo stato di salute complessivo della persona". Una situazione ben nota ai 9 milioni di italiani che soffrono di insonnia, un disturbo che si ripercuote negativamente sulla salute, sulle performance lavorative e sulla qualità della vita e che viene provocato da fattori di natura diversa quali stress, menopausa per l’universo femminile, l’avanzare dell’età o altri disturbi medici. A dimostrarlo uno studio condotto in 5 paesi europei, tra cui l’Italia, su 62mila persone tra individui affetti da insonnia, in trattamento e non, e persone sane. L’indagine ha rilevato un’associazione significativa tra insonnia e deterioramento della qualità di vita, correlata alla salute, alla perdita di produttività lavorativa e alle spese sanitarie. In particolare, i pazienti con insonnia riferivano un impatto negativo sul lavoro, più che doppio - il 38,74 per cento contro il 14,86 per cento - rispetto a chi non era affetto dal disturbo. In aggiunta, registravano maggiore assenteismo, compromissione delle performance lavorative e delle attività in generale, oltre un aumento dell’utilizzo dei servizi e prodotti medici. In particolare, nell’arco di 6 mesi è stato calcolato un numero di visite mediche più alto rispetto ai pazienti non insonni.
L’insonnia viene trattata in maniera differente a seconda della tipologia e del quadro generale del paziente. Il primo passo è sempre rivolgersi al proprio medico, per identificare e curare la eventuale causa transitoria che ha provocato il disturbo. L’insonnia può talvolta persistere. In questo caso due sono le principali opzioni da mettere in campo: gli interventi sul comportamento e le terapie mediche, che comprendono trattamenti farmacologici e la terapia di ventilazione meccanica a pressione positiva delle vie respiratorie (pap) per la cura dell'insonnia a causa di apnea notturna. "Esistono numerosi metodi per correggere comportamenti scorretti che possono causare o peggiorare l’insonnia - aggiunge Nobili - In genere sono mirati a cambiare le abitudini, le aspettative e i comportamenti che non favoriscono il sonno nonché a ridurre i livelli di ansia relativi al sonno. I farmaci consigliati dalle linee guida internazionali per il trattamento dell’insonnia sono i farmaci sedativo-ipnotici a emivita breve e la melatonina 2 mg a rilascio prolungato (mrp 2mg) registrata come farmaco. Per i primi è consigliato l’utilizzo per periodi non superiori alle 4 settimane, poiché tendono a perdere la loro efficacia se assunti sistematicamente ogni notte per lungo tempo e possono avere effetti negativi sulla struttura del sonno stesso. È inoltre importante tenere in considerazione che questi farmaci possono avere effetti residui negativi durante il giorno, come ad esempio sonnolenza e disturbi cognitivi che possono interferire con le attività quotidiane, inclusa la guida di autoveicoli. Pertanto andrebbero utilizzati sempre con il dosaggio minimo efficace. L’utilizzo di mrp 2mg è consigliato come prima intenzione nei soggetti insonni che hanno superato i 55 anni ma può essere efficace anche nei soggetti più giovani. La melatonina è un ormone naturale prodotto nella ghiandola pineale ed ha un ruolo importante nella regolazione dei ritmi circadiani sonno-veglia, oltre a possedere un’azione di facilitazione e induzione del sonno. Studi clinici hanno dimostrato che la formulazione a rilascio prolungato, mrp 2 mg, riduce significativamente il tempo di addormentamento e migliora sia la qualità del sonno che le performance diurne. Il trattamento è approvato per 13 settimane continuative, in quanto mrp 2 mg non dà assuefazione e generalmente non influenza i livelli di vigilanza diurna".
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In questo contesto, nasce il 'Progetto Sonno & salute', grazie al contributo di un’azienda tutta italiana quale Fidia farmaceutici, che da aprile a settembre 2017 farà tappa in Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia. Il progetto ha ricevuto l’approvazione della World sleep society ed è curato da specialisti esperti del sonno e dedicato ai medici di medicina generale, con l’obiettivo di contribuire a diffondere anche nel nostro paese, la cultura su queste tematiche. Il fine è quello di una corretta e precoce identificazione dei pazienti con insonnia o altri disturbi del sonno, per poterli avviare verso un idoneo percorso terapeutico. Per evitare di assumere comportamenti scorretti che alla lunga possono compromettere in modo grave la qualità del sonno è opportuno seguire i dodici consigli che sono stati redatti dall'Associazione italiana di medicina del sonno (Aims) e che sono riportati qui di seguito:
1 - La stanza in cui si dorme non dovrebbe ospitare altro che l’essenziale per dormire: è da sconsigliare la collocazione nella camera da letto di televisore, computer, scrivanie per evitare di stabilire legami tra attività non rilassanti e l’ambiente in cui si deve invece stabilire una condizione di relax che favorisca l’inizio ed il mantenimento del sonno notturno.
2 - La stanza in cui si dorme deve essere sufficientemente buia, silenziosa e di temperatura adeguata, evitando un eccesso di caldo o di freddo.
3 - Evitare di assumere, in particolare nelle ore serali, bevande a base di caffeina e simili (caffè, the, Coca-Cola, cioccolata).
4 - Evitare di assumere nelle ore serali o, peggio, a scopo ipnoinducente, bevande alcoliche (vino, birra, superalcolici).
5 - Evitare pasti serali ipercalorici o comunque abbondanti e ad alto contenuto di proteine animali.
6 - Evitare il fumo di tabacco nelle ore serali.
7 - Evitare sonnellini diurni, eccetto un breve sonnellino post-prandiale ed evitare in particolare sonnellini dopo cena, nella fascia oraria prima di coricarsi.
8 - Evitare, nelle ore prima di coricarsi, l’esercizio fisico di medio-alta intensità (per esempio la palestra). L’esercizio fisico è invece auspicabile nel tardo pomeriggio.
9 - Il bagno caldo serale non dovrebbe essere fatto nell’ immediatezza di coricarsi ma a distanza di 1-2 ore.
10 - Evitare, nelle ore prima di coricarsi, di impegnarsi in attività che risultano particolarmente coinvolgenti sul piano mentale e/o emotivo (studio; lavoro al computer; video-giochi etc.).
11 - Cercare di coricarsi la sera e alzarsi al mattino in orari regolari e costanti e quanto più possibile consoni alla propria tendenza naturale al sonno.
12 - Non protrarre eccessivamente il tempo trascorso a letto di notte, anticipando l’ora di coricarsi e/o posticipando l’ora di alzarsi al mattino.
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