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venerdì 10 marzo 2017

Il Parlamento fa diventare ricchi: ecco quanto guadagna la Kyenge

I redditi dei parlamentari, prima e dopo l'elezione: quanto hanno guadagnato Kyenge, Boldrini, Fedeli & co.


di Tommaso Montesano



La politica rende. Eccome se rende. Prendiamo quattro deputati alla prima legislatura: due grillini (Luigi Di Maio e Roberto Fico) e due democratici (Anna Ascani e Khalid Chaouki). Prima del 2013, anno del loro ingresso a Montecitorio, denunciavano reddito zero. Adesso sono passati a 98mila euro annui.

È andata bene anche a Laura Boldrini, passata dal suo incarico all'Unhcr, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, alla terza carica dello Stato. Un balzo che ha prodotto i suoi effetti pure a livello economico. Perché un conto è una busta paga da 94mila euro; altro è uno stipendio da 146mila. Una salita che Boldrini condivide con il suo omologo a Palazzo Madama, Pietro Grasso. La seconda carica dello Stato ha quasi raddoppiato i suoi emolumenti, passando dai 174mila euro da magistrato, agli attuali 340mila come presidente del Senato. A fargli compagnia, il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli: la differenza tra essere parlamentare - e vicepresidente del Senato (prima) e ministro (adesso) - vale 140mila euro.

L'analisi su chi ci ha guadagnato e chi ci ha perso tra alcuni dei volti politici più noti compare nel numero di Oggi in edicola questa settimana. Mauro Suttora ha analizzato le dichiarazioni dei redditi di deputati e senatori al debutto nel Palazzo prima e dopo l'ingresso in Parlamento. La performance migliore è dell'ex Scelta civica Alberto Bombassei, il patron di Brembo, società attiva nella progettazione e produzione di sistemi frenanti. Bombassei, che adesso alla Camera fa parte del gruppo Civici e Innovatori, con l'ingresso in politica ha incrementato il proprio reddito di 580mila euro. Da 846mila euro, infatti, l'ex presidente di Scelta civica è passato a più di 1,4 milioni annui.

Non è andata male neanche a Francesco Bonifazi, il tesoriere del Pd al quale Matteo Renzi, prima di dimettersi, ha affidato il simbolo dei democratici. Bonifazi, di professione avvocato, è passato da 67mila a 280mila euro. Deve molto all'ingresso in politica anche la dem Cecile Kyenge. Tra lo stupore di tutti, Enrico Letta affidò a lei la poltrona di ministro per l'Integrazione nel governo di larghe intese nato dopo le Politiche del 2013. Alla sua prima legislatura, Kyenge si è poi dimessa dopo essere stata eletta al Parlamento europeo. Fatto sta che l'ex ministro è passata dai 38mila euro percepiti nel 2012 ai 102mila dichiarati nel 2016.

Ma non a tutti è andata bene. Yoram Gutgeld, deputato del Pd, commissario alla revisione della spesa, dirigente d'azienda, con l'ingresso a Montecitorio ha visto drasticamente ridursi la busta paga, crollata da 1,7 milioni di euro a poco più di 100mila euro. Lo stesso percorso hanno fatto il giornalista Augusto Minzolini, senatore di Forza Italia, e la campionessa di scherma Valentina Vezzali. L'ex direttore del Tg1 nel 2012 vantava una busta paga da 524mila euro, mentre lo scorso anno ha denunciato 113mila euro. Quanto alla deputata centrista, adesso con Ala-Scelta civica, cinque anni fa dichiarava 689mila euro, adesso è ferma a 145mila.

La Raggi? Poltrone e stipendi: ecco cosa si scrivevano Marra e Romeo

Raggi, ecco cosa si scrivevano Marra e Romeo 10 giorni prima della vittoria



I due uomini che hanno inguaiato Virginia Raggi parlavano di incarichi, poltrone e relative retribuzioni 10 giorni prima che la grillina diventasse sindaca di Roma. Una conversazione tra Raffaele Marra e Salvatore Romeo risalente al 12 giugno sembra delineare il ruolo centrale degli stessi due collaboratori, poi finiti in guai giudiziari, nell'amministrazione a 5 Stelle.

Come riporta Il Messaggero, Marra scrive a Romeo: "Domani ti mando un foglio Excel con i provvedimenti da adottare subito, e un foglio word in cui ci sono i possibili incarichi e le possibili retribuzioni. Ma come ti dicevo prima te li devo spiegare". Poco dopo aggiunge: "Ti ho inviato due mail, la prima con la macrostruttura. La seconda con gli atti da compiere e relativa tempistica. Confermami ke hai ricevuto le mail e ke riesci ad aprire gli allegati. Ps gira le mail solo a V. e Daniele mi raccomando". "V." è la Raggi, "Daniele" è il futuro vicesindaco Daniele Frongia. Sono loro i "4 amici al bar" della chat poi saccheggiata dagli inquirenti che stanno costruendo il giallo delle nomine nella giunta capitolina. Tre giorni dopo Marra scrive a Romeo a proposito di Marcello Minenna e Carla Raineri, che diventeranno il primo assessore al Bilancio e alle Partecipate e la seconda capo-gabinetto della sindaca. "Hai letto la mia email circa il compenso di mm? Se lui vuole guadagnare di più potrebbe fare il capo della Ragioneria al posto di Fermante e V. potrebbe tenere la delega al bilancio. Mentre per il magistrato potrebbe continuare a svolgere l'incarico attuale di capo dell'anticorruzione (quello cioè ke le ha conferito Tronca) e ke lei ha accettato!!! Così sono sistemati tutti e due!!!". Alla fine, come noto, sia Minenna sia la Raineri lasceranno polemicamente per lo strapotere del duo Marra-Romeo. E dall'esposto della Raineri nasceranno quasi tutti i problemi della Raggi.

Solo lei lo può salvare, la bomba: "Tiziano Renzi vola all'estero"

Inchiesta Consip, le voci: Tiziano Renzi andrà in pellegrinaggio a Medjugorje



Meglio un bel pellegrinaggio a Medjugorje che una brutta riunione di sezione a Rignano. Tiziano Renzi, secondo Radio Paese, sarebbe in partenza per Medjugorje. Un pellegrinaggio che lui ha contribuito ad organizzare, come fa da anni, e al quale non vuole rinunciare nonostante l'inchiesta della Consip e l'avviso di garanzia che lo ha raggiunto. «Non ho nessuna intenzione di dire cosa farò. Qualsiasi cosa io dica viene travisata...», spiega 'i babbo dell' ex premier. E la gita, stavolta, non sarebbe casuale. Secondo le voci raccolte a Rignano, Tiziano Renzi sarebbe pronto a dimettersi da segretario del locale Pd. «Il mio mandato è già a disposizione», annuncia il giorno dopo il rinvio «a data da destinarsi» della prima assemblea post-inchiesta. «Non sarò solo io a decidere, valuteremo insieme nel partito», dice Tiziano Renzi. Anche se il partito, non solo quello rignanese, la valutazione l'ha ormai fatta. «Mi affido al senso di responsabilità di tutti», dice il segretario fiorentino Fabio Incatasciato. Troppe tensioni, troppa pressione mediatica insomma. Meglio una transizione.

Il governo e la tassa pro-ricconi? Ecco cosa c'è dietro per davvero

Flat tax, cosa c'è dietro davvero (e perché la Brexit ci può far godere)



Roma come Malta, Milano come Londra. Parlando di tasse, s'intende. Anzi di flat tax, appena introdotta dal governo italiano. L'imposta forfettaria da 100mila euro punta a portare fiscalmente in Italia i "ricconi" (tecnicamente parlando gli High net worth individual) con alto patrimonio e redditi prodotti all'estero. Per estensione potranno aderire anche uno o più familiari, al modico prezzo di 25mila euro a testa. Secondo le stime, il nuovo regime potrebbe portare tra le braccia del Fisco nostrano circa 1.000 nuovi contribuenti. Nel mirino ci sono manager dell'alta finanza, artisti, cantanti, attori, sportivi di alto livello (dal golf al motociclismo fino alla Formula 1, residenti tradizionali di un paradiso fiscale come Montecarlo, per esempio).

Come ricorda anche Il Giornale, comunque, la tassa agevolata riguarderà solo chi è residente all'estero da almeno 9 periodi d'imposta negli ultimi 10 anni. Sono favoriti perciò i "nuovi" rispetto a chi, italiano, ha fatto anni fa la scelta di "scappare" Oltralpe per pagare meno tasse. Non diventeremo un vero e proprio Paradiso fiscale, ma l'obiettivo concreto è quello di soppiantare Londra come capitale "defiscalizzata" d'Europa, puntando anche sugli effetti ancora sconosciuti della Brexit.

La sinistra si dice contraria (per Sergio Cofferati è "una misura sbagliata e sleale", altri parlano erroneamente di condono), la grillina Carla Ruocco in un'intervista all'Huffington Post sfotte sostenendo che il governo fa il gioco di "sceicchi arabi e ricconi russi". Di sicuro, l'Italia diventa concorrente diretta di paesi come Portogallo, Irlanda e Spagna (che hanno sistemi agevolati analoghi per gli stranieri), scommettendo però su un tessuto finanziario e produttivo migliore. Basterà per il grande rilancio?

Occhio al supervelox: sarà un incubo Perché non servirà a niente frenare

Via libera dal tribunale al supervelox: multe valide anche se non è segnalato



Non bastavano le centinaia di autovelox per trasformare la vita degli automobilisti un inferno. Sta per arrivare anche il supervelox, un nuovo strumento che da Rovigo potrebbe presto arrivare in tutta Italia. Il nuovo strumento valuta la velocità delle vetture che incrocia, ne segue l'andamento, quindi è del tutto inutile frenare all'improvviso per ridurre la velocità e riportarla sotto i limiti. Come riporta Rovigo oggi, secondo il tribunale del capoluogo veneto la nuova arma nelle mani della Polizia municipale è del tutto legale. Lo scout speed si muove a bordo delle auto degli agenti municipali e può quindi essere usato ovunque. Inutile quindi cercare segnali che ne annuncino la presenza, il supervelox potrebbe nascondersi dietro una siepe o un muro, comunque non è essere per niente visibile. E per il momento non c'è ricorso che tenga, restano solo le multe da pagare. 

Moglie e marito schiacciati dal ponte Beffa tragica: dove andavano / Foto

Ancona, moglie e marito morti sulla A14, schiacciati dal crollo del cavalcavia



Marito e moglie sono morti e due operai sono rimasti feriti sulla A14 nei pressi di Ancona per il crollo del cavalcavia numero 167 della strada provinciale 10. Le vittime, i cui corpi sono stati recuperati dai vigili del fuoco, erano di Spinetoli, in provincia di Ascoli Piceno: Emidio Diomedi, 60 anni, piccolo imprenditore nel settore dell'abbigliamento, e Antonella Viviani, 54 anni. Erano nella loro auto sulla carreggiata Nord dell'autostrada, 10 chilometri a nord di Loreto, quando alle 13.30 il ponte ha ceduto, schiacciando la vettura. La coppia stava raggiungendo l'ospedale di Torrette per una visita di controllo: la donna aveva subito recentemente un intervento chirurgico.

Nell'incidente sono rimasti feriti due operai della Delabech, che eseguiva lavori per i quali il cavalcavia era chiuso al traffico. I due lavoratori sono stati ricoverati all'ospedale Torretta di Ancona. Non sarebbero in pericolo di vita. Le strutture tecniche della Condirezione generale nuove opere di Autostrade per l'Italia "stanno acquisendo tutte le informazioni necessarie, che sono state prontamente richieste alla Delabech". Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, informa una nota, "sta predisponendo l'istituzione di una commissione ispettiva di esperti del dicastero per analizzare e valutare quanto accaduto sulla A14 con il cedimento della struttura tra Ancona Sud e Loreto. Il decreto di nomina verrà firmato dal Ministro Graziano Delrio". "La magistratura deve accettare il prima possibile le responsabilità per quello che è accaduto oggi sul ponte dell'A14", ha chiesto il vicepresidente della Regione Marche Anna Casini. 

Ripercussioni sul traffico regionale: l'A14 è chiusa: istituite le uscite obbligatorie sulla statale 16 Adriatica in corrispondenza dei caselli di Ancona Sud in direzione Bologna e di Loreto in direzione Bari. In uscita ai due caselli si sono formate lunghe code. A causa dei tempi non brevi di ripristino della circolazione si consiglia, per le lunghe percorrenze, da Bologna verso l'Abruzzo e la Puglia di percorrere la A14 fino a Cesena per poi prendere la E45 Cesena-Orte, immettersi in A1 poi in A24 direzione Teramo o A/25 direzione Bari. Per le percorrenze dal nord in direzione della Puglia si consiglia l'utilizzo della A1 fino a Napoli e della A16 Napoli-Bari. Percorsi inversi per la direzione sud-nord. 

L'INCUBO TEDESCO Armati di accetta in stazione: panico e feriti, due in fuga

Duesseldorf, panico alla Stazione centrale: uomini armati con accetta



Panico alla Stazione centrale di Duesseldorf, in Germania: un gruppo armato di accetta ha attaccato alcuni passanti, provocando diversi feriti. Due uomini sono stati fermati dalla polizia, altri due sono in fuga forse verso il centro città. Al momento non si conosce né l'identità dei fermati né le ragioni del gesto. Per sicurezza è stata disposta l'evacuazione della stazione.