Visualizzazioni totali

venerdì 24 febbraio 2017

DISASTRO BANCHE Occhio ai vostri conti correnti Perchè e cosa vogliono farvi

Banche, Padoan sbaglia tutto e ora arriva la stangata sui conti correnti


di Giuliano Zulin



La Commissione Ue ieri è stata pesante con l'Italia, bocciata su tutta la linea: 1) il debito è al livello più alto di sempre rispetto al Pil e non si scorgono misure per poterlo ridurre 2) «gli sviluppi interni», cioè le beghe nel Pd con riflessi sul governo, hanno rallentato l'adozione di nuove riforme in Italia 3) C'è un rischio per le finanze pubbliche legato ai possibili costi sostenuti dal governo per la ricapitalizzazione delle banche italiane, vedi decreto salva-banche.

Venti miliardi della collettività per tenere in vita Mps, Popolare Vicenza, Veneto Banca e gli altri 4 piccoli istituti massacrati dal decreto Renzi-Padoan di novembre 2015. Alla luce di questa pagella non lusinghiera, Bruxelles vuole a tutti i costi che l'esecutivo trovi 3,2 miliardi, attraverso una manovrina o la vendita di un altro pezzo di Poste, altrimenti si vedrà costretta a darci una multa.

Chiaro che il conto ricadrà sulle nostre teste, già oberate da una pressione fiscale e contributiva da record. Tutto per colpa di una malagestione di alcune banche, che metteranno una pietra sopra le speranze di ridurre il debito. E dire che noi contribuenti non abbiamo avuto nemmeno il piacere di conoscere i nomi di chi ha preso i soldi dagli istituti senza prendersi la briga di restituirli: la lista dei bidonisti la sa solo Padoan, che sostiene di essere in grado di rispettare gli impegni Ue, quando in realtà scopre dalla Bce che i suoi conti per il salvataggio sono sbagliati. Era convinto che 20 miliardi fossero più che sufficienti. In realtà Mario Draghi dà altri numeri: 8,8 per Mps e probabilmente 6 per le due popolari venete. Siamo già a 15 circa. Se aggiungiamo - come ha riferito ieri Alessandro Profumo - i 7 miliardi bruciati da Etruria, BancaMarche, Carife e CariChieti, il tetto dei 20 è abbondantemente sforato.

Si dirà: ma quelli per le 4 banchette fallite sono in gran parte soldi privati. Peggio ci sentiamo. Gli istituti sani hanno iniettato quattrini freschi - miliardi - nella speranza che il pozzo dei crediti marci si potesse chiudere. Purtroppo era senza fine. Tappato un buco se nè aperto un altro. In Veneto. Il governo, dopo gli errori madornali su Etruria & C, ha richiamato le banche sane per dar vita al fondo Atlante. Sbandierato come la soluzione di tutti i mali. Atlante ha raccolto parecchi miliardi, ne ha spesi 2,5 tra Vicenza e Veneto Banca.

Inutilmente. Intorno a Natale ha dovuto tirar fuori un altro miliardo per tamponare le perdite. Invano. Adesso entrerà lo Stato. Come su Mps. E per entrare Atlante dovrà diluirsi fortemente nel capitale. Di fatto il fondo nato per mettere in sicurezza il mondo del credito è agli sgoccioli. E tutti quei miliardi che ha raccolto rischiano di azzerarsi.

Un buco per le banche sane, un salasso per i clienti. Già per intervenire su Etruria parecchi istituti si sono vendicati sui correntisti, aumentando tutte le spese possibili per la gestione del conto. Figuriamoci nei prossimi mesi cosa accadrà.

Risultato finale: italiani beffati due volte. Come contribuenti, perchè il debito pubblico che crescerà per salvare gli istituti spingerà il governo ad aumentare le accise o a tagliare gli sgravi fiscali. Come clienti di banca perchè le spese di gestione conto saliranno ulteriormente. Per Padoan però la manovra è «nell' interesse nazionale». Se lo dice lui... Da un anno e mezzo l'esecutivo non ne azzecca una sulle banche.

Scelte che hanno generato sfiducia, proprio a danno degli istituti che si è tentato di salvare. Da Mps alle venete sono spariti 30 miliardi dai conti correnti. Va a finire che pagheremo dei funerali, più che dei salvataggi. Ma l'importante è tenere segreti i nomi di chi ha fregato tutti: i bidonisti. Grazie sinistra.

Ghedini, Santanchè & Co puniti:  la drastica decisione di Berlusconi

Forza Italia, Berlusconi vuole scegliere i prossimi capilista dalla società civile



Il clima all'interno di Forza Italia potrebbe presto diventare incandescente quanto se non oltre quello che sta lacerando il Partito democratico. La spaccatura sempre più evidente è tra l'asse del Nord che spinge per un'alleanza con la Lega, contro il resto del partito, più orientato per una posizione indipendente o, al massimo, di dialogo con il Partito democratico. I malumori per ora serpeggiano solo tra i corridoi, ma con l'avvicinarsi della data del voto, una volta che verrà stabilita, costringerà Silvio Berlusconi a prendere una decisione chiara.

Di certo non rasserena il clima la strategia scelta dal Cav su legge elettorale e organizzazione interna. La proposta di Forza Italia è di tratteggiare una legge su base proporzionale con premio alla coalizione che supera il 40%. A chi chiede le primarie per legge, non lascia spazi di manovra, non se ne parla nemmeno. La fronda di chi chiede più democrazia interna però cresce, in passato ci aveva provato Raffaele Fitto e si sa dove è andato a finire.


Mazda 2. Stile e tecnologia di livello superiore.



Carrozzeria con acciai ad alta resistenza, fari full LED, tecnologia di sicurezza i-ACTIVSENSE. Scoprila 
Berlusconi, chissà quanto consapevolmente, vuole aggiungere altra benzina sul fuoco. Da Milano ieri ha parlato via Skype con i dirigenti romani che oggi presenteranno la proposta sulla legge elettorale. Il Cav è stato categorico sulle modalità con cui sceglierà i capilista in tutta Italia, che per buona parte vorrà indicarli personalmente, riservando quei posti sicuri a imprenditori ed esponenti della società civile, secondo il Messaggero.

L'umore della truppa potrebbe presto passare così da nervoso a isterico. In questi giorni Berlusconi sta incontrando a Milano rappresentanti degli Ordini professionali, imprenditori e professionisti per uno scambio di vedute generale, oltre che per una sorta di casting sempre aperto alla ricerca di volti nuovi da lanciare in Forza Italia. Uno dei suoi preferiti, incontrato a villa San Martino, sarebbe Francesco Ferri, vicepresidente di Confindustria giovani. Non proprio una buona notizia per deputati e senatori azzurri uscenti, visto che le prospettive di Forza Italia per le prossime Politiche non sono rosee, tutti danno la caccia ai posti più alti nelle liste. Al momento però gli aspiranti sono un po' troppi rispetto agli spazi fatti avanzare dal Cav.

giovedì 23 febbraio 2017

"Una vita più dolce senza diabete" La maratona a favore della ricerca

"Una vita più dolce senza diabete" La maratona a favore della ricerca


di Matilde Scuderi



Per sensibilizzare la popolazione italiana sul diabete mellito di tipo 2 e diffondere informazioni dettagliate su questa patologia la Società italiana di diabetologia (Sid) e la fondazione 'Diabete ricerca' hanno organizzato una mini-maratona non competitiva dal titolo 'Corri, cammina, parla e sostieni la ricerca sul diabete' che si terrà a Riccione il 13 marzo 2017. L'iniziativa - giunta ormai alla sua quinta edizione - servirà non solo a creare un'occasione per conoscere meglio come è possibile sconfiggere questa malattia ma permetterà anche di mettere in pratica alcune delle pratiche di prevenzione correndo e camminando.

Tra le varie forme di diabete il diabete mellito di tipo due - che costituisce circa il 90 per cento dei casi registrati di questa malattia ed è caratterizzato da un incremento dei livelli di glucosio del sangue che si sviluppa principalmente nei soggetti obesi o sovrappeso che superano i 40 anni d'età - è la più comune e conosciuta tanto da essere spesso indicata come 'il diabete' per antonomasia. Paradossalmente è anche il tipo di diabete che si potrebbe evitare con maggiore facilità adottando misure semplici ma efficaci: una quotidiana attività fisica moderata, il monitoraggio della quantità e della qualità del cibo, una certa attenzione al peso, e soprattutto la consapevolezza dell’importanza di preservare il nostro stato di salute. Malgrado il poco impegno che richiederebbe seguire queste indicazioni ad oggi il diabete mellito di tipo 2 affligge quasi 4 milioni di persone solo nel nostro paese.

Nei giorni immediatamente precedenti alla mini-maratona, l'11 e il 12 marzo, verrà istituito un presidio di 'Diabete ricerca' sul Viale Ceccarini, presso il quale sarà possibile iscriversi all'iniziativa dando un piccolo contributo alla ricerca in diabetologia. L'iscrizione è possibile anche online.

Nube radioattiva attraversa l'Europa I Paesi a rischio: il terribile sospetto

Nube radioattiva su gran parte dell'Europa: i sospetti sui test nucleari nell'artico



Una misteriose nube radioattiva ha attraversato i cieli di gran parte dell'Europa nei giorni a cavallo tra gennaio e febbraio. Conteneva concentrazioni al di sopra della norma di Iodio-131, un isotopo radiotattivo che solitamente viene rilasciato da installazioni energetiche o militari. La sua presenza in forma anomala è stata registrata anche dalle centraline dell'Arpa Lombardia, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente. Ma le concentrazioni maggiori sono state osservate in Scandinavia, Germania, Olanda, Gran Bretagna, Beglio, Francia e Spagna.

La Usaf, l'aeronautica militare statunitenze , ha anche fatto levare in volo uno speciale aereo, un WC-135, in grado di compiere monitoraggi dell'aria su aree molto vaste e a quote le più disparate. La presenza dell'isotopo non sarebbe stata comunque in concentrazioni tali da essere nocive per la salute. Due le ipotesi: la più inquitante, rilanciata da alcuni media, è quella secondo cui la Russia di Putin abbia testato sistemi d'arma nucleari in Novaja Zemlja, una remota regione vicina all'artico dalla quale sembrerebbe provenire la nube, che si è poi mossa verso su-ovest per la ventilazione. L'altra, assai più innocua, potrebbe riguardare le condizioni climatiche di gennaio. Mese nel quale il forte abbassamento termico che si è verificato alle basse quote potrebbe non aver favorito la dispersione di sostanze rilasciate nell'aria, come lo iodio-131. d esempio si sono riscontrate maggiori concentrazioni di quegli elementi che si trovano ai bassi livelli dell’atmosfera, come il piombo

210 e altri inquinanti". Stessa cosa potrebbe essere accaduta per l’isotopo in questione, secondo Matteocci: "Lo iodio 131 è presente nelle formule di scarico delle centrali nucleari.

Il colpaccio di Renzi: via la Fedeli Chi mette al suo posto / Guarda

La renziana Rosa Di Maria vicepresidente del Senato al posto di Valeria Fedeli



La senatrice Rosa Di Maria, 61 anni, renziana e già esponente della Margherita, è la nuova vicepresidente del Senato. Prende il posto di Valeria fedeli, che con la nascita del governo Gentiloni può sì restare senatrice ma non avere incarichi a Palazzo Madama. Prima di diventare parlamentare, la Di Rosa è stata assessore alla scuola del Comune di Firenze quando sindaco a Palazzo vecchio era Matteo Renzi e prima ancora assessore alla Cultura col sindaco Domenici.

Toh, un magistrato: Salvini spennato "In Italia è vietato dire clandestino"

Clandestino. Lega Nord condannata a pagare 10 mila euro



Vietato dire "clandestino". La Lega Nord è stata infatti condannata per aver usato il termine in riferimento a profughi e richiedenti asilo. La sentenza è piovuta a causa di alcuni manifesti affissi a Saronno, in provincia di Varese, il cui testo recitava: "Renzi e Alfano complici dell'invasione. Saronno non vuole clandestini". Una frase che non era gradita a due associazioni di volontariato, Asgi e Naga, le quali hanno fatto causa al partito guidato da Matteo Salvini.

E il giudice Martina Flamini della prima sezione civile del Tribunale di Milano ha condannato il Carroccio al pagamento di 10mila euro di danni per "il carattere discriminatorio e denigratorio dell'espressione clandestini". Vietato dire "clandestini", appunto, poiché secondo la legge si tratta di "richiedenti asilo". Il magistrato spiega che "il termine clandestino ha una valenza denigratoria e viene utilizzato come emblema di negatività" poiché "contraddistingue il comportamento delittuoso (punito con una contravvenzione) di chi fa ingresso o si trattiene nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni del Testo Unico sull'immigrazione".

Nel dettaglio, la questione di Saronno aveva come protagonisti 32 richiedenti asilo ospitati dalla Caritas Locale nei locali di un convento di suore. Persone che secondo il tribunale "esercitando un diritto fondamentale, hanno chiesto allo Stato italiano di riconoscere loro la protezione internazionale".

Orlando si candida: "Basta Renzi" Napolitano? Ancora il suo zampino

Pd, Orlando: "Mi candido alla segreteria, basta alla politica della prepotenza"



Anche Andrea Orlando, come si sussurrava, si candida alla leadership del Pd e lancia la sua sfida a Matteo Renzi e Michele Emiliano nella corsa alla segreteria. Ora arriva anche l'ufficialità: "Ho deciso di candidarmi perché credo e non mi rassegno al fatto che la politica debba diventare solo prepotenza". Un messaggio, chiarissimo, rivolto a Matteo Renzi, il "prepotente". Il Guardasigilli si è espresso così a margine di un'iniziativa a Ostia. Inoltre, ha annunciato che parlerà oggi, alle 18, al circolo Marconi in via Eugenio Barsanti 25 a Roma.

Un ministro del governo Gentiloni, dunque, apertamente in campo contro Renzi: un fatto da non sottovalutare, nel contesto di un governo che, in un qualche modo, si sente sempre meno tutelato e sempre più appeso a un filo. Un ministro che, per inciso, fu anche nel governo di Renzi. Non voluto, però: è storia come Giorgio Napolitano rifiutò il nome che il fu rottamatore propose, quello di Nicola Gratteri. Re Giorgio non voleva magistrati in veste di Guardasigilli, e come sempre la spuntò. Impose Orlando, lo stesso Orlando che, oggi, torna a turbare le prospettive dell'ex premier. E che forse, senza quell'investitura, non avrebbe mai pensato a correre per la segreteria del Pd.