Pd, Orlando: "Mi candido alla segreteria, basta alla politica della prepotenza"
Anche Andrea Orlando, come si sussurrava, si candida alla leadership del Pd e lancia la sua sfida a Matteo Renzi e Michele Emiliano nella corsa alla segreteria. Ora arriva anche l'ufficialità: "Ho deciso di candidarmi perché credo e non mi rassegno al fatto che la politica debba diventare solo prepotenza". Un messaggio, chiarissimo, rivolto a Matteo Renzi, il "prepotente". Il Guardasigilli si è espresso così a margine di un'iniziativa a Ostia. Inoltre, ha annunciato che parlerà oggi, alle 18, al circolo Marconi in via Eugenio Barsanti 25 a Roma.
Un ministro del governo Gentiloni, dunque, apertamente in campo contro Renzi: un fatto da non sottovalutare, nel contesto di un governo che, in un qualche modo, si sente sempre meno tutelato e sempre più appeso a un filo. Un ministro che, per inciso, fu anche nel governo di Renzi. Non voluto, però: è storia come Giorgio Napolitano rifiutò il nome che il fu rottamatore propose, quello di Nicola Gratteri. Re Giorgio non voleva magistrati in veste di Guardasigilli, e come sempre la spuntò. Impose Orlando, lo stesso Orlando che, oggi, torna a turbare le prospettive dell'ex premier. E che forse, senza quell'investitura, non avrebbe mai pensato a correre per la segreteria del Pd.
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