Visualizzazioni totali

domenica 22 gennaio 2017

Terrore all'ambasciata italiana: 2 morti L'esplosione provocata da un'autobomba

Terrore all'ambasciata italiana: 2 morti. L'esplosione provocata da un'autobomba



Una autobomba è esplosa nel cuore di Tripoli vicino all’ambasciata d’Italia nel quartiere di Dahra sul lungomare, riaperta da pochi giorni. Nell’esplosione sono morte le due persone a bordo della vettura. Fonti diplomatiche sottolineano che l’ambasciata non ha riportato alcun danno. I media locali mostrano immagini di una vettura in fiamme distrutta dalla deflagrazione. Secondo il sito del quotidiano libico al Wasat l’autobomba è esplosa tra l’ambasciata italiana e quella egiziana vicino al Lybia Palace Hotel. La legazione era stata riaperta solo 3 giorni fa dall’ambasciatore Giuseppe Perrone, primo diplomatico occidentale a tornare nella capitale libica.

"Charlie? E chi se ne...", Mentana li gela: "Vi dico io quanto vale il loro raglio"

"La vignetta orribile". Mentana gela i francesi: "Quanto vale il loro raglio"



Sulla vignetta della rivista Charlie Hebdo sulla tragedia dell'hotel Rigopiano è intervenuto anche Enrico Mentana. Il direttore del TgLa7 non ha voluto attaccare direttamente la rivista satirica francese, ma anzi ha ricordato come già in passato - in occasione della vignetta su Amatrice - i vignettisti sono stati liberi di fare "una vignetta orrenda". Sulla sua pagina Facebook, Mentana ha scritto: "Abbiamo imparato che si può sperare contro ogni evidenza, che si può superare ogni inefficienza, che si può dare il peso che merita (cioè zero) a ogni bufala o raglio. Vale anche per la vignetta di Charlie Hebdo. Chi se ne frega, non cambia niente. Successe già l'estate scorsa, per Amatrice, e il discorso è uguale adesso: fanno satira anche sui nostri valori e sentimenti più sacri, sono così da sempre. I terroristi due anni fa li "punirono" proprio per questo. In tanti hanno detto o scritto allora "Je suis Charlie", in nome della libertà di satira, e oggi in tanti si indignano. Non c'è incoerenza: hanno la libertà di fare una vignetta orrenda. Resta la loro libertà, resta il nostro orrore. Maiora premunt"

sabato 21 gennaio 2017

Per asma e broncopneumopatia in arrivo nuovi farmaci e terapie

Per asma e broncopneumopatia  in arrivo nuovi farmaci e terapie


di Matilde Scuderi

Il Professor Roberto Del Negro

Mantenere viva la discussione sulle malattie respiratorie in Italia è fondamentale, per capirlo basta guardare i numeri: 15 italiani su 100 soffrono di malattie respiratorie. Sono infatti circa 6 milioni gli italiani che soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco); tre quelli interessati da asma bronchiale. Più di 300mila i pazienti con asma grave. Ad essere maggiormente colpiti, con un aumento proprio negli ultimi mesi, gli anziani ma è in crescita anche la percentuale di popolazione femminile. Al momento, non ci sono margini di miglioramento in termini numerici sono però in arrivo nuovi farmaci e algoritmi speciali che consentiranno terapie sempre più personalizzate.

Il congresso.  Per  affrontare queste tematiche si è tenuto a Verona il 20° congresso nazionale sulle malattie respiratorie 'Asma bronchiale e Bpco: nuovi obiettivi, nuovi rimedi, nuove strategie', presieduto e organizzato dal professor Roberto Dal Negro, responsabile del 'Centro nazionale studi di farmacoeconomia e farmacoepidemiologia respiratoria' di Verona. Oltre 350 gli specialisti accreditati, provenienti da tutta Italia. “Questo congresso, giunto ormai alla sua 20a edizione, rappresenta ad oggi il congresso monografico di maggior tradizione in Italia - spiega Dal Negro - Anche quest'anno il focus è sulle le malattie respiratorie, soprattutto asma e Bpco, affrontando tematiche che vanno dal problema dell'appropriatezza terapeutica in Italia al mondo degli erogatori dei farmaci respiratori per via inalatoria, dalle nuove terapie biologiche dell'asma ai costi e sostenibilità di asma e Bpco in Italia, fornendo gli ultimi dati aggiornati".

I dati. In Italia, la Bpco colpisce circa 6 milioni di persone e quasi 3 milioni l’asma bronchiale: la prima colpisce prevalentemente dai 50 anni in su, mentre l’asma interessa mediamente età più giovani. Per quanto riguarda il rapporto tra Bpco ed età, intorno ai 50 anni i malati sono circa il 7 per cento, intorno ai 60 la percentuale sale sino a raggiungere l’11-12 per cento, con numeri che raggiungono il 50-55 per cento oltre i 70. In sintesi, 1,5 persone su 10 soffrono di malattie respiratorie ostruttive cronico-persistenti. I fumatori sono i più a rischio: di questi, circa 1 su 3 arriva alla Bpco conclamata. In questi soggetti l'incidenza della Bpco e delle complicanze cardiovascolari aumentano esponenzialmente.

Morti per malattie respiratorie in Italia. Stando ai dati Istat le malattie respiratorie in Italia sono la terza causa di morte per gli uomini - 77,1 morti per 100 mila abitanti - mentre tra le donne rappresentano la quinta causa di morte, con un tasso di 61,8 eventi per 100 mila abitanti. I dati del 2013, inoltre, segnano un trend in negativo rispetto al 2009: da 39.949 a 43.444, da 67,6 casi ogni 100 mila abitanti ai 73. Le regioni con i maggiori decessi sono, per valori assoluti, Lombardia (6.529), Piemonte (3.886), Lazio (3.724), Emilia Romagna (3.612), Campania (3.195). I rapporti ogni 100mila abitanti, però, segnalano una forte incidenza anche nelle seguenti regioni: Valle D'Aosta (102,2), Liguria (97,7), Friuli Venezia Giulia (91,6), Toscana (82,6) e Umbria (82,4).

La situazione in Europa. Le malattie respiratorie rappresentano, secondo i dati dell'Eurostat, la terza principale causa di morte nell'Unione Europea - dopo le malattie del sistema circolatorio e i tumori -  con una media di 83 decessi per 100 mila abitanti nel 2013. Tra quelle respiratorie, le malattie croniche delle basse vie respiratorie costituiscono la causa di morte più comune, seguite dalla polmonite. Le malattie del sistema respiratorio sono legate all'età, in quanto la grande maggioranza dei decessi per tali malattie si registra tra le persone di 65 anni o più.

La situazione nel Veneto. Per quanto riguarda il Veneto, si stima che siano 270 mila i malati di Bpco, 340 mila quelli con asma grave. Le città più colpite sono Venezia, Verona e Padova: la prima conta 18mila malati di asma e 14mila di Bpco, per Verona circa 18mila di asma e 14mila di Bpco, per Padova 14500 per asma e 11500 per Bpco. “Le malattie cronico ostruttive delle vie respiratorie nella regione rappresentano già la terza causa di morte – spiega Dal Negro - nonostante in tutto il mondo questa proporzione fosse attesa per il 2030. Si è registrato un indice di mortalità dell’1,5 per cento. Le più fatali sono le malattie cardiovascolari, mentre al secondo posto nel ranking figurano le neoplastiche. Questi dati sono validi per tutte le sette province della Regione”. Il Veneto, inoltre, è tra le regioni in Italia che ricorre meno alle ospedalizzazioni per Bpco. Un dato importante, che sottolinea un sistema che va forse meglio rispetto ad altre regioni del nostro Paese: vi sono infatti profonde disparità in Italia a questo riguardo: Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna sono le regioni in Italia che ricorrono meno ai ricoveri in caso di Bpco, mentre a incidere particolarmente sui costi sanitari, sono soprattutto le regioni del Sud Italia, quali Calabria, Puglia, Campania e Basilicata. "È alta, in Italia, la percentuale (12-15 per cento) di ricoveri inappropriati - continua Dal Negro - che potrebbero essere gestiti sul territorio, in maniera ben più appropriata. Tuttavia non è dimostrato né certo che questi numeri corrispondano ad un effettivo miglioramento o peggioramento delle condizioni di salute - precisa il presidente del congresso - perché potrebbe essere una conseguenza della forte limitazione delle ospedalizzazioni richiesto dalle istituzioni negli ultimi anni".

Occhio, torna Romano Prodi Il piano da incubo dei piddini

Un nuovo Prodi: le trame del Pd per rottamare Renzi



L'originale o una copia, da "vendere" comunque come l'originale. Mai negli ultimi tempi il brand Prodi è stato in auge come oggi. Tanto tra quanti governano nel solco di Renzi, quanto tra coloro che invece combattono dall'interno del Pd l'ex presidente del Consiglio. Non è un caso che Paolo Gentiloni nelle scorse ore lo abbia ricevuto a Palazzo Chigi salutandolo con un "Ciao Presidente, benvenuto!". E che la minoranza Pd, alla disperata ricerca di un leader da opporre a Renzi, lo faccia parlando di un "nuovo Prodi". Anche e persino riferendosi a figure di propria caratura politica, professionale ed istituzionale come il governatore della Puglia Michele Emiliano, Enrico Letta Andrea Riccardi e Vasco Errani. Come riporta La Repubblica, ad avviare il tormentone sul "nuovo Prodi" o "giovane Prodi" da svelare al mondo è stato Pierluigi Bersani. "Io ce l'ho in mente chi è - assicura lo storico big del Pd- vedrete...".

Giuseppe Mellone F.I: "Obiettivo raggiunto. Guardiamo avanti"

Giuseppe Mellone F.I: "Obiettivo raggiunto. Guardiamo avanti"


di Angela Bechis



Giuseppe Mellone
Commissario F.I e Consigliere comunale

E’ il consigliere Giuseppe Mellone, nuovo commissario cittadino di Forza Italia a battersi sempre in prima linea per la difesa del territorio che rappresenta. Mellone, che attualmente ricopre in consiglio comunale la carica di presidente della commissione tutela ambiente e cimitero comunale, dopo due mesi dalla messa sul territorio di una prima centralina per il monitoraggio della qualità dell’aria, posizionata nell’area industriale di Pascarola-Caivano, ha annunciato che a breve sarà posizionata sul territorio una seconda centralina per il monitoraggio ambientale del territorio. E ai nostri microfoni de il Notiziario sul web, dichiara: “Sul fronte ambientale abbiamo dichiarato guerra a coloro che con le loro attività produttive infestavano l’aria con odori sgradevoli. Grazie all’impegno di tutti, siamo riusciti ad avere buoni risultati su questo fronte di guerra. Sin dal primo momento, ci siamo messi a lavoro per mettere in campo una vera campagna di monitoraggio della qualità dell’aria. A novembre scorso, è stata posizionata una centralina di monitoraggio proprio nella zona ASI di Pascarola-Caivano. A breve, sarà posizionata sul territorio comunale l’altra centralina di monitoraggio. Questa Centralina - continua Mellone - è stata lasciata in condizione “cannibalizzata”, con sistemi danneggiati, smontati ed alcuni mancanti. L’iniziativa che a breve metteremo in campo e che comunico con immenso piacere per il raggiungimento di un ottimo risultato è che 1) le riparazioni dei sistemi elettronici e del mezzo, sono avvenute senza aggravio di spesa per il Comune di Caivano; 2) che la campagna di monitoraggio della qualità dell’aria, sarà effettuata a costo zero per l’Ente; 3) che in aggiunta ai sistemi di controllo installati all’interno della centralina, sarà fatto un controllo alle acque piovane ed un controllo alle acque di falde sempre a costo zero per il Comune”. Inoltre conclude Mellone: "non ho mai smesso di credere nel rilancio dell’azione amministrativa e tra tante difficoltà, non ho mai smesso di lottare per la salvaguardia e la tutela del mio territorio, mettendomi alla ricerca di proposte e soluzioni per una concreta azione politica".

Usa: funziona bene etelcalcetide nell’iperparatiroidismo secondario

Usa: funziona bene etelcalcetide nell’iperparatiroidismo secondario


di Eugenia Sermonti



Tre studi di Fase III pubblicati sul Jama hanno valutato il farmaco etelcalcetide in più di 1.700 adulti con iperparatiroidismo secondario (Shpt) in emodialisi e hanno dimostrato che il farmaco ha prodotto riduzioni statisticamente significative e clinicamente rilevanti dei livelli di ormone paratiroideo (Pth) sierico, un marker chiave dell’Shpt. L’Shpt è una condizione cronica e grave che è spesso ingravescente nei pazienti con malattia renale cronica (Ckd) ed è associato a significative conseguenze cliniche. "L’iperparatiroidismo secondario è spesso una condizione progressiva nei pazienti con malattia renale cronica avanzata, compresi quelli con insufficienza renale. Nonostante l'uso di chelanti del fosfato, calcitriolo o analoghi della vitamina D attiva, la gestione dell’iperparatiroidismo secondario è stata relativamente insufficiente in una percentuale significativa di pazienti - ha dichiarato Glenn M. Chertow, MD, professore di medicina e direttore della Divisione di Nefrologia presso la Stanford University School of Medicine - Il trattamento endovenoso con etelcalcetide potrebbe dare agli operatori sanitari un maggiore controllo sulla somministrazione del calciomimetico, e fornire ai pazienti in emodialisi con Shpt un'opzione terapeutica aggiuntiva, riducendo l'ormone paratiroideo e migliorando gli altri importanti parametri di laboratorio". 

In due studi paralleli di Fase III randomizzati e controllati con placebo in pazienti con Ckd con Shpt in emodialisi, Parsabiv ha raggiunto l'endpoint primario e significativamente ridotto il Pth sierico di oltre il 30 per cento nel 74,7 per cento dei pazienti rispetto all’8,9 per cento del gruppo placebo. Inoltre, uno studio testa a testa di confronto tra Parsabiv e Mimpara (cinacalcet orale) ha anch’esso raggiunto il suo endpoint primario. Questo studio testa a testa ha dimostrato la non inferiorità di Parsabiv rispetto a Mimpara orale nella percentuale di pazienti che ha ottenuto una riduzione del 30 per cento o maggiore del PTH sierico. Inoltre, Parsabiv si è dimostrato superiore a Mimpara negli endpoint secondari di percentuale di pazienti con una riduzione maggiore del 30 per cento e del 50 per cento del Pth medio durante la fase di valutazione di efficacia (Eap) rispetto al basale. Un totale di 1.706 pazienti sono stati arruolati nei tre studi per valutare la sicurezza e l'efficacia di Parsabiv nel trattamento di pazienti adulti con Shpt in emodialisi. I due studi controllati in doppio cieco verso placebo hanno visto l’arruolamento di un totale di 1.023 pazienti adulti con Shpt in emodialisi. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere per via endovenosa Parsabiv o placebo tre volte a settimana alla fine delle loro sessioni di dialisi, ed entrambi i bracci hanno anche ricevuto lo standard di cura, come prescritto dal medico curante. Entrambi gli studi hanno dimostrato che, dalla settimana 20 alla 27, significativamente più pazienti trattati con Parsabiv rispetto ai pazienti trattati con placebo, hanno raggiunto:

• una riduzione maggiore del 30 per cento rispetto al basale del Pth sierico medio durante le settimane 20-27: 74,0 per cento rispetto all’8,3 per cento (p <0,001) e 75,3 per cento rispetto al 9,6 per cento (p <0.001)

• livelli sierici di Pth di 300 pg/mL o inferiori: 49,6 per cento rispetto a 5,1 per cento (p <0,001) e 53,3 per cento rispetto al 4,6 per cento (p <0.001)

I più comuni eventi avversi emergenti dal trattamento (treatment-emergent adverse events - Teae) negli studi controllati con placebo che si sono verificati ad un tasso superiore al 10 per cento nel gruppo trattato con Parsabiv, e più frequentemente rispetto al gruppo placebo in entrambi gli studi, sono stati riduzioni della calcemia (riduzioni asintomatiche dei livelli sierici di calcio), spasmi muscolari, diarrea, nausea e vomito. I tassi complessivi di eventi avversi fatali, eventi avversi gravi ed eventi avversi che abbiano portato alla sospensione del prodotto in studio sono risultati simili nel gruppo Parsabiv e nei gruppi placebo. Lo studio testa a testa verso Mimpara ha incluso 683 pazienti con Shpt in emodialisi, e ha visto Parsabiv portare una maggiore percentuale di pazienti ad una riduzione di almeno il 30 per cento del Pth sierico medio rispetto al basale durante le settimane dalla 20 alla 27: 68,2 per cento contro 57,7 per cento, rispettivamente (p = 0,004). Un numero significativamente maggiore di pazienti trattati con Parsabiv ha anche ottenuto una riduzione maggiore del 50 per cento rispetto al basale del Pth sierico medio durante le settimane dalla 20 alla 27: 52,4 per cento contro 40,2 per cento, rispettivamente (p = 0,001). Non si è verificata alcuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi nel numero medio di giorni di vomito o nausea a settimana nelle prime otto settimane, un endpoint secondario. I Teae che sono stati segnalati in più del 10 per cento dei pazienti nei due bracci hanno incluso riduzione della calcemia, nausea, vomito e diarrea. Eventi avversi di ipocalcemia (sintomatica) sono stati riportati nel 5,0 per cento dei pazienti che hanno ricevuto Parsabiv rispetto al 2,3 per cento nel gruppo Mimpara.

"Poichè lavoriamo per migliorare il trattamento dei pazienti con iperparatiroidismo secondario in emodialisi, i risultati pubblicati su Jama sono particolarmente degni di nota considerando che i pazienti ricevevano la terapia convenzionale per l’iperparatiroidismo secondario, ma hanno mostrato una riduzione sostenuta dell’ormone paratiroideo durante 26 settimane negli studi controllati con placebo - ha detto Sean E. Harper, MD, vice presidente esecutivo della ricerca e sviluppo in Amgen -Siamo incoraggiati da questi dati in quanto dimostrano miglioramenti nei biomarcatori chiave per l’Shpt e sostengono il suo potenziale per una patologia che non ha visto alcun progresso per più di un decennio".

Il mistero del viaggio di Matteo Renzi Che cosa è andato a fare dall'emiro

Matteo Renzi dopo Scampia vola in Qatar e incontra l'emiro Al Thani



L'altro giorno ha passato qualche ora in incognito a Napoli, visitando in gran segreto il quartiere di Scampia. Nelle scorse ore, invece, Matteo Renzi, si è spinto decisamente più lontano, e in un luogo che più diverso dal quartiere simbolo del degrado non si può. Il sito di news e gossip Dagospia rivela che l'ex premier è volato a Doha, nel Qatar, dove ha incontrato l'emiro Tamim Al Thani presso la sua residenza ufficiale.

Mistero sui motivi della trasferta: prima del referendum, Renzi aveva smosso l'interesse dei qatarini per il salvataggio di Mps, ma il piano era poi naufragato per la vittoria dei "no" e l'addio del premier a Palazzo Chigi. Dagospia ipotizza che a Doha, Renzi potrebbe aver solleticato l'emiro a sottoscrivere i bond che verranno emessi dalla banca senese e garantiti dallo Stato. Ma per una cosa del genere non si muovo un ex-premier. Renzi potrebbe aver discusso con Al Thani della situazione libica, alla quale Doha è particolarmente interessata, o di risorse energetiche.

Oppure, ipotizza ancora il sito di Roberto D'Agostino, Renzi potrebbe essersi presentato nel ruolo di lobbista, magari promettendo il suo impegno nella soluzione dei problemi burocratici che il Qatar sta incontrando relativamente ai suoi investimenti in Sardegna.