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lunedì 9 gennaio 2017

LA PROPOSTA CLAMOROSA Matteo Salvini sfascia il M5s: "Miserabile. Ma adesso voi..."

Salvini, scalata al M5s: "Per i grillini delusi sono aperte le porte della Lega Nord"



Una piroetta clamorosa, quella del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo e Davide Casaleggio decidono di staccarsi dall'Ukip a livello europeo, indicono votazioni-fuffa sul blog e - zac - in men che non si dica si ritrovano alleati con l'Alde, i liberali filo-europeisti, quelli che per intendersi erano alleati di Mario Monti. Una scelta quasi inspiegabile, per il M5s, che da sempre tuona contro euro ed Europa. Una scelta che, infatti, ha innescato la rivolta della base e di diversi deputati. Una rivolta nella quale si butta a pesce Matteo Salvini.

"Le porte della Lega Nord sono aperte per tutti gli elettori e gli eletti M5s che in buona fede vogliono continuare a combattere questa Europa e questo euro - ha affermato il segretario federale del Carroccio -. Noi siamo assolutamente convinti che senza il controllo della moneta l'Italia non riparte". Dunque, l'attacco frontale a Grillo: "Con oggi il M5s entra nel partito più europeista di tutti, quello di Monti e di Prodi, e passa dalla rottamazione alle poltrone". Salvini picchia durissimo e parla senza giri di parole di "uno scambio di poltrone": il M5s voterà il candidato di Alde, Guy Verhofstadt, "come presidente del Parlamento europeo e in cambio avranno qualche poltrona in più e qualche presidenza di commissione in più. Per chi si presentava agli italiani come la rivoluzione in Italia e in Europa è una misera fine". Touchè. La scalata di Salvini al M5s è iniziata.

"MA SE FOSSE COSÌ..." Occhio: le parole di Di Maio Un siluro a Beppe Grillo?

Di Maio: "M5s con l'Alde? Scelta tecnica, sarebbe un errore se fosse politica"



È passata la linea del capo Beppe Grillo anche all'ultima votazione tra gli iscritti del Movimento chiamati a votare il passaggio all'eurogruppo filoeuropeista Alde. Oltre il 78% dei militanti grillini hanno appoggiato la proposta di Grillo, scatenando feroci polemiche tra i sostenitori del Movimento, fino a poco tempo fa convinti della linea anti-europeista del M5S.

Una bufera sempre più complicata da gestire, tanto da costringere il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, a fissare qualche paletto: "Nell'Europarlamento la scelta del gruppo è una questione tecnica - ha provato a giustificare - vedrete le nostre scelte quando voteremo. Se l'adesione a un gruppo fosse per affinità politica, allora avremmo sbagliato gruppo". Secondo Di Maio, nulla è cambiato sulla linea dei pentastellati in Europa: "Siamo contrari agli Stati Uniti d'Europa nel lungo periodo e vogliamo subito un referendum sull'euro".

Il Caso - Temperature sotto zero e riscaldamenti spenti Bimbi al freddo Genitori in rivolta Politici incapaci

Il Caso -  A Caivano in provincia di Napoli Temperature sotto zero e riscaldamenti spenti Bimbi al freddo Genitori in rivolta Politici incapaci 


di Gaetano Daniele



Doccia gelata questa mattina per i genitori della materna "L. Milani" e "Papa Giovanni XXIII", entrambi senza riscaldamento. Alla materna forse solo un termosifone acceso? No. Nulla. In quest’ultimo caso sono tanti i bambini costretti a tornare a casa con l’ulteriore beffa per le famiglie, del mancato preavviso e quindi dell’impossibilità per molti di disdire non solo il giorno di mensa già pagato? Per non parlare dell'enorme disagio dei genitori nel ritornare a scuola a riprendersi i propri figli. 

“Una situazione inaccettabile - è il commento di un genitore - che dimostra ancora una volta l’assenza di programmazione da parte di un'Amministrazione evidentemente non capace di gestire l’emergenza freddo nei plessi scolastici. Viste le basse temperature degli ultimi giorni non è pensabile non prevedere un’accensione preventiva dei termosifoni anche per testarne la capacità”. Inutile dire che i genitori, richiamati in fretta a furia dal lavoro, sono già sul piede di guerra.

La dirigenza scolastica ha deciso quindi la giornata di sospensione delle lezioni? In dubbio anche il preavviso. Anche se da indiscrezioni è in contatto con l'amministrazione comunale per verificare che la risoluzione dell'intervento avvenga in tempo utile per garantire il riscaldamento dei locali delle due scuole nella giornata di martedì 10 gennaio. 

Perchè prendersela con i dirigenti scolastici e con i politici? Del resto la colpa è del freddo!

SPOT - Leonardo S.p.A, Azienda italiana leader nel settore della difesa

Leonardo, Azienda italiana leader nel settore della difesa



Spazio


Elettronica, difesa e sistemi di sicurezza


AVV-101


M-346


Leonardo è un'azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza. Il suo maggiore azionista è il Ministero dell'economia e delle finanze italiano.

Leonardo-Finmeccanica è il nome con cui si identifica Finmeccanica a partire da aprile 2016. L'azienda ha successivamente modificato la sua denominazione sociale in Leonardo S.p.A. dal 1º gennaio 2017.

Dal 1º gennaio 2016 in Leonardo-Finmeccanica sono confluite le attività delle società precedentemente controllate AgustaWestland, Alenia Aermacchi, Selex ES, OTO Melara e Wass e l'azienda è stata strutturata in 7 Divisioni operative: Elicotteri, Velivoli, Aerostrutture, Sistemi Avionici e Spaziali, Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale, Sistemi di Difesa, Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni.

La società è quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano.

Boeri, un enorme guaio per mister Inps Denunciato: l'accusa del suo manager

Inps, Boeri denunciato dal capo del personale: ipotesi di abuso d'ufficio



Sarà ora la Procura di Roma a fare chiarezza sulla guerra scoppiata all'interno dell'Inps tra il suo presidente, Tito Boeri, e alcuni pezzi da novanta tra i dirigenti dell'ente di previdenza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'ultimo esposto partito dal direttore della risorse umane a proposito della nomina del nuovo capo ufficio stampa. Nelle mani dei magistrati c'è una denuncia a carico di Boeri per abuso d'ufficio, visto che avrebbe indirizzato la scelta su un candidato a lui gradito.

Il caso sugli scontri tra dirigente e presidenza Inps non è scoppiato però con quest'ultimo espoto, anzi è da tempo che gli uffici si stanno combattendo a suon di carte bollate. Come riporta il Fatto quotidiano, con un po' di ritardo la situazione è stata scoperta anche dagli uffici del ministero del Lavoro attraverso una vicenda simile all'ultimo esposto contro Boeri.

Un paio di mesi fa sarebbe partita un'altra denuncia, sempre dal capo del personale, stavolta contro la direttrice centrale delle Entrate, Gabriella Di Michele, candidata da Boeri a prendere il posto di Massimo Cioffi come responsabile della struttura amministrativa. Nel 2012 era direttore generale della Regione Lazio e si sarebbe firmata da sola la concessione per un mutuo agevolato da 300 mila euro per una ristrutturazione. L'atto sarebbe stato poi corretto con la firma della sua vicaria. L'Inps l'aveva bacchettata con una multina da 200 euro, ma il ministero ha voluto vederci chiaro e ha convocato il direttore generale vicario, Vincenzo Damato.

È SCOMPARSA UNA PROVA "Fondamentale. Dov'è ora?" Stasi kaputt: di cosa si tratta

Delitto di Garlasco, quei 36 capelli scomparsi: il mistero sulla prova che può aiutare Alberto Stasi



Ci sono trentasei capelli trovati nella villetta di Garlasco dove è stata uccisa Chiara Poggi che potrebbero essere fondamentali per il delitto ma non si sa che fine abbiano fatto. In una prima analisi vennero definiti "inutilizzabili" perché privi del bulbo da cui si estrae il dna ma ora alla luce della nuova perizia effettuata dalla Difesa di Alberto Stasi, condannato a sedici anni di reclusione per omicidio, riporta il Tempo, quei capelli lunghi (della vittima o dell'assassino?) potrebbero portare alla vertià. Sempre che vengano ritrovati. 

Paquale Linarello, ex carabiniere del Ris di Parma, sostiene la perfetta corrispondenza del cromosoma Y (indicante il ramo maschile di un nucleo familiare) con quello di Andrea Sempio, ex compagno di scuola di Marco Poggi, fratello della vittima. Il materiale trovato sopra le unghie di Chiara indicherebbe che lei è venuta a contatto diretto con quel cromosoma Y. Intanto la Procura generale di Brescia esamina in questi giorni il materiale consegnato dagli avvocati di Stasi e si dovrà esprimere sulla richiesta di revisione del processo avanzata dalla madre di Alberto.

Renzi-Boschi, la eclatante soffiata Retroscena: è davvero finita male?

Renzi e Boschi, l'indiscrezione: il grande gelo delle ultime settimane



Di carattere ne ha, su questo non c'è dubbio. Eppure, questo periodo, il carattere glielo sta mettendo alla prova. Anzi, durissima prova. Si parla di Maria Elena Boschi, l'ex superministra e oggi sottosegretaria in sordina del governo Gentiloni. Quella Boschi che era la prima freccia all'arco di Matteo Renzi e che, oggi, si sussurra, con Renzi abbia un rapporto difficile. Insomma, il grande gelo che ha travolto l'Italia non ha risparmiato neppure Maria Elena e Matteo. Tutta colpa del referendum, o meglio di quel ko al referendum che ha cambiato tutto (o quasi). Già, perché se la sconfitta ha spinto Renzi alle dimissioni (ampiamente preannunciate), la stessa uscita di scena non ha coinvolto la Boschi: è ancora al governo, si sussurra per sua fermissima volontà e, forse, contro la volontà di Renzi. Ragione per la quale, da quel momento in poi, i contatti tra i due sarebbero ridotti al lumicino.

E non è tutto, per la Boschi. Già, perché secondo le indiscrezioni che filtrano da Palazzo Chigi, ora Renzi punta tutto su Luca Lotti, lo scaltro e abile ministro. Certo, su Lotti ci aveva sempre puntato, Renzi. Ma anche sulla Boschi. Ora, invece, Matteo affiderebbe progetti e ambizioni al "Lampadina". Una circostanza che a Maria Elena piace il giusto, per usare un eufemismo. Ma ancora una volta non è tutto. Già, perché Maria Elena è assediata anche da Paolo Gentiloni, il premier di scuola democristiana che in silenzio e col sorriso la sta indebolendo. Ve ne abbiamo dato conto nelle ultime ore. Gentiloni, si sussurra, sta imbastendo una sorta di staff parallelo per svuotare la Boschi di diverse funzioni, così come, nella scelta dei sottosegretari, ha seguito strade del tutto invise a Maria Elena. Per lei, dunque, è arrivato il momento della sfida più difficile. Una sfida che, se saprà vincere restando sulla cresta dell'onda, potrebbe riconsegnarci una Boschi anche più forte di prima. Ma in caso contrario, il suo orizzonte politico si potrebbe rivelare molto più difficile e tempestoso.