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mercoledì 30 novembre 2016

L'italiano "rapito dai jihadisti" in Siria "Sequestro anomalo", cosa non torna

Il video di Sergio Zanotti "rapito in Siria": "Un sequestro anomalo"



Fonti della Farnesina hanno definito quello di Sergio Zanotti un "sequestro anomalo". Il 56enne di Marone (Brescia) è scomparso in Siria 7 mesi fa, la famiglia non sa perché l'uomo fosse là né cosa facesse. Oggi l'agenzia russa News Front ha pubblicato un video che lo ritrae vestito di bianco, con barba e capelli lunghi, insieme a un uomo "jihadista". Zanotti chiede aiuto, dice di essere stato rapito. Ma da chi?  

Uno dei presunti rapitori ha contattato il responsabile di News Front Inghilterra via Facebook. Il suo profilo ha un nome, Abu Jihad, e nel suo messaggio recitava: "Prima di uccidere qualcuno comunichiamo sempre con i media". Nessuna richiesta di riscatto, però, né rivendicazione di alcun gruppo né sigle né bandiere. La famiglia di Zanotti aveva presentato denuncia di scomparsa lo scorso maggio. "Che esista un video è certo - ha commentato il presidente del Copasir Giacomo Stucchi -, che Zanotti non sia in Italia lo è altrettanto. Prima di capire reale situazione si possono fare solo ipotesi".

Euro, la tragica profezia inascoltata: il guru rivela come scompariremo

Euro, il libro di Giuseppe Capuano che nel 1998 aveva previsto tutto


di Francesco De Dominicis



Dalla crisi dello spread al crac della Grecia, dai vantaggi "esclusivi" per la Germania al flop del controllo dell'inflazione: tutti i danni e gli effetti collaterali cagionati dall'euro messi nero su bianco. Non in una (facile) analisi postuma. Ma in una previsione ragionata e dettagliata, ma rimasta inascoltata. Dunque, non è un pianto sul latte versato, di cui oggi abbondano gli scaffali (anche virtuali) delle librerie del Paese. Siamo nel 1998: la moneta unica è alle porte: a gennaio dell'anno successivo comincerà a sostituire i coni nazionali nelle transazioni e nei contratti, per poi entrare materialmente nelle tasche dei cittadini a gennaio 2002.

Quindici anni fa, Giuseppe Capuano - oggi alto dirigente del ministero per lo Sviluppo economico - è un economista già noto fra gli addetti ai lavori. Tuttavia, il suo libro Moneta unica, sviluppo economico e economie locali: una analisi critica della politica economica dell'euro resta nei cassetti delle stanze del potere. Letto, sì. Ma non adeguatamente considerato. Senza dubbio viene snobbato (consapevolmente?) da chi - dentro e fuori i confini nazionali - sta guidando la macchina della transizione all'area euro e del successivo change over.

La lettura delle considerazioni di Capuano non avrebbe consentito addirittura di evitare tutti i guasti della moneta unica di cui oggi ci si lamenta; certamente avrebbe messo in guardia, limitando il discorso all'Italia, chi era allora sul ponte di comando: ovvero il premier Romano Prodi, il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. Ma non solo.

Certo, è difficile - oggi - dire quale sarebbe stato lo stato di salute dell'economia europea, se l'architettura dell'area euro avesse avuto qualche correzione in corsa. La lunga crisi di questi anni, del resto, è figlia anche di fattori esogeni, su tutti il crac della finanza Usa, prima coi mutui subprime del 2007 e poi con il default di Lehman Broters, il 15 settembre 2008. A deprimere la crescita, peraltro, contribuiscono anche le difficoltà delle economie asiatiche e problemi di natura globale.

L'euro, ovviamente, ha fatto la sua parte. E Capuano l'aveva scritto. Partiamo dallo spread. La crisi del debito pubblico in Italia ha portato il differenziale di rendimento a 570 punti base nel novembre 2011, era già stata prevista 13 anni prima. "L'andamento dei tassi di interesse dell'Unione europea - si legge nel libro - sarà influenzato anche da fattori esogeni al sistema (ciclo economico internazionale, pressioni speculative, rapporti di forza tra le varie valute mondiali, politica monetaria della Fed), che potenzialmente potrebbero creare delle tensioni monetarie e quindi condizionare al rialzo i tassi di interesse interni". In poche righe è sintetizzato quello che è accaduto a partire dall'estate di cinque anni fa, quando le pressioni internazionali sul governo italiano sono cresciute a dismisura, costringendo il presidente del consiglio in carica, Silvio Berlusconi, a rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Una procedura tanto anomala (il Parlamento non aveva sfiduciato il governo) quanto rapida: in pochi giorni, l'ex Cavaliere fu sostituito dal professor Mario Monti - fresco di nomina a senatore a vita - che si mise alla testa di un cosiddetto esecutivo tecnico, conseguenza proprio di quelle "pressioni speculative" previste e denunciate da Capuano nel 1998.

Capitolo Germania. Nelle 90 pagine del testo del dirigente ministeriale, viene ampiamente previsto lo strapotere tedesco, quella egemonia economica oggi presa di mira nei partiti e nei movimenti anti euro. Scrive Capuano: "Le politiche di convergenza realizzate dai governi nel periodo 92-98 hanno finito da un lato per rafforzare le aree forti (leggasi Germania, ndr) dall'altro per allontanare le aree deboli con effetti negativi sul processo di coesione". Fari puntati, poi, sull'austerity e su quell'ossessione per il rigore nei conti pubblici che: L'Ue "ha costretto a marce forzate i governi a rientrare nei parametri previsti con la conseguenza di rallentare la crescita e i processi di coesione economica".

Vantaggi immediati, come la stabilizzazione delle finanze pubbliche e una crescita apprezzabile, e guai nel futuro, a cominciare dall'inflazione: "Nel breve periodo - si legge ancora - ci sarà una convergenza delle economie europee, ma nel lungo periodo a causa degli squilibri reali il controllo degli aggregati monetari, di bilancio e del tasso di inflazione sarà più difficile". C'è un passaggio, poi, tra le tante osservazioni dell'autore, che lascia a dir poco l'amaro in bocca. Ovvero quando Capuano scrive che la creazione dell'area monetaria unica avrebbe portato a un "percorso squilibrato con un aumento della disoccupazione e una accelerazione dei divari regionali". Ossia: il conto, alle fine, lo pagheranno i più deboli: Spagna, Grecia, Italia. È andata così: ha "vinto" la Germania e pochi altri. E, purtroppo, si sapeva.

martedì 29 novembre 2016

Esclusiva / Lapo e il trans, ipotesi inquietante Ecco tutto quello che non torna

Lapo Elkann, tutti i punti oscuri della vicenda e dell'arresto a New York



Un caso clamoroso e grottesco, quello che riguarda Lapo Elkann: arrestato negli Stati Uniti, a New York, per aver simulato un rapimento mentre si trovava in compagnia di un trans. Una "simulazione" ideata quando era rimasto a corto di soldi: doveva pagare la cocaina, la somma era stata anticipata dal trans e dunque Lapo si sarebbe rivolto alla sua famiglia, simulando il rapimento, per ottenere 10mila euro, necessari a saldare il debito. Quando la polizia ha inscenato la consegna del denaro la farsa sarebbe stata scoperta.

Come detto, una vicenda più che grottesca. Assurda. A tratti irreale. L'ultimo capitolo della tribolata vita del rampollo della famiglia Agnelli, che nel 2005 fu salvato all'ultimo da un infarto che lo colse nel corso di un coca-party sempre con un trans e che, in tempi più recenti, pagò per evitare che venissero diffusi filmati e foto che lo ritraevano in simili contesti.

Ora, però, i fari restano puntati su quest'ultimo caso. Un caso talmente strano da sollevare qualche dubbio. In primis, possibile che un membro della famiglia Agnelli possa cacciarsi in un simile guaio per 10mila euro, una cifra che per le loro ricchezze può essere considerata irrisoria, spicci? Non aveva a disposizione un bancomat o la possibilità di fare un bonifico online? Possibile che il supposto delirio da droga lo abbia spinto a tanto, a inscenare il rapimento? Forse, come forse - considerati i precedenti - la famiglia può avere in un qualche modo posto un "tetto" alle spese di Lapo, che si sarebbe così ritrovato al verde. Ipotesi, quest'ultima, che però cozzerebbe nuovamente con le cifre: per Elkann, 10mila euro sono spicci, noccioline. 

E ancora, sui 10mila euro si può continuare a speculare: possibile inscenare un riscatto chiedendo quella miserrima cifra, miserrima cifra se si tratta di un membro della sua famiglia? Un Agnelli! E la famiglia stessa come ha fatto a credere a una versione dei fatti così bislacca? Possibile che si siano bevuti una simile fandonia? Certo, ovviamente è possibile. E ancora: Lapo avrebbe affermato di essere stato trattenuto da una donna contro la sua volontà. E come avrebbe fatto, la donna? Minacciandolo fisicamente? Con una pistola? E sotto al tiro dell'ipotetica pistola lo avrebbe costretto a telefonare alla famiglia? E infine, la famiglia ha scelto di rivolgersi alla polizia rischiando di aggravare una situazione già di per sé complessa per un importo così basso? Mettere a rempentaglio la vita di Lapo, per soli 10 mila euro? Assurdo. Per una mancia? Dubbi forse illegittimi, ma ai quali si attendono risposte che potrebbero arrivare nelle prossime ore.

L'ALLARME DA BRIVIDI Terremoto magnitudo 4.4: "Nuova sequenza sismica"

L'Aquila, terremoto di magnitudo 4.4. Il sismologo: "Nuova sequenza sismica"



Forte scossa di terremoto nell'Aquilano, di magnitudo 4.4. Secondo gli esperti non rientra nella sequenza sismica che ha devastato il centro Italia ad agosto e a ottobre: "Sicuramente è un'altra struttura, che si era attivata già da qualche giorno con altre scosse minori". È questa l'analisi a caldo del sismologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica (Ingv) Alessandro Amato, interpellato dall'agenzia Agi. "L'epicentro di questa scossa - spiega - è collocato 5 chilometri più a su rispetto al limite più meridionale del cluster di questa estate. In questa zona avevamo registrato già una certa sismicità all'altezza del lago di Campotosto. Interessa un'altra struttura, la stessa area che fu colpita da una violenta scossa superiore a magnitudo 5 il 9 aprile 2009, pochi giorni dopo il terremoto dell'Aquila". Quello che non si può ancora valutare, ammette il sismologo, è un eventuale nesso causale tra le scosse di Amatrice e questa: "Non possiamo sapere se ci sarebbe stata ugualmente la scossa di oggi se non ci fossero state quelle di agosto e ottobre. È probabile comunque che, avendo oltretutto un meccanismo simile, il terremoto nel centro Italia abbia contribuito ad attivare questa nuova sequenza".  La nuova scossa è stata avvertita nitidamente anche nei territori colpiti dal sisma del 24 agosto, Amatrice, Accumoli, fino a Rieti capoluogo. Nei territori di Amatrice e Accumoli tanta la paura tra le persone che sono ancora alloggiate nel territorio. Al momento non si registra nessun danno.

Una bomba su Massimo Bossetti: "Cosa tiriamo fuori al processo"

Una bomba su Massimo Bossetti: "Cosa tiriamo fuori al processo"



"Nel rileggere tutte le situazioni ho trovato elementi veramente forti che non sono stati presi in considerazione, elementi che potrebbero cambiare tutto...". Il criminologo Ezio Denti, consulente del pool difensivo di Massimo Bossetti, spiega a Radio Cusano Campus che quanto detto da Roberto Saviano deve essere presa in considerazione. E parte dalle persone che ruotavano intorno alla famiglia Gambirasio: "Nei documenti ho letto una dichiarazione del papà di Yara. Alla domanda Sapresti dirmi se Yara avrebbe dato confidenza a qualcuno o meno? lui ha elencato delle persone, facendone i nomi. Ho analizzato la storia delle persone nominate e ho trovato delle cose per le quali non trovo neanche un aggettivo. Ci sarebbe da scrivere un libro, potrebbe interessare a Saviano. Ci sono soggetti che hanno veramente un forte peso in questo caso per i loro precedenti".

Al momento però c'è riserbo sulle piste alternative: "Nel momento in cui l'appello dovesse essere accolto allora spareremo questa bomba. Ovvero le piste alternative che abbiamo trovato dopo un lungo lavoro". Intanto, una rivelazione: "Una persona che seguiva le indagini mi svelò un retroscena, prima che entrassi nel pool difensivo. Non si è infatti arrivati a Massimo Bossetti tramite le indagini ma tramite altre vie che non posso ancora esporre. La domanda è come sono arrivati a Massimo Giuseppe Bossetti?". Nessuno riesce a dare una spiegazione. "Lo hanno trovato in tre giorni dopo che, dagli atti che ho in mano in merito ai 4 anni di indagini, non compare mai il soggetto Massimo Bossetti così come la signora Ester Azzuffi. Oggi sono ancora più convinto che Bossetti non c'entri nulla". E conclude: "Va presa in considerazione la possibilità di riaprire il caso e valutare le piste alternative". 

Il raduno dei Babbo Natale è realtà: ecco come è andata!

Il raduno dei Babbo Natale è realtà: ecco come è andata!



La foto non lascia spazio a dubbi: la convention natalizia ha funzionato alla grande. Più di 550 Babbo Natale si sono dati appuntamento alla convention annuale, che si è svolta in Missouri lo scorso luglio. Un'occasione di incontro mondiale, dove i sosia del personaggio natalizio per eccellenza si sono dati appuntamento, rispondendo positivamente alla "chiamata".

"Di cosa hanno discusso?", vi starete chiedendo. Di marketing, trucco e parrucco, in sostanza. Come entrare nel personaggio, movenze, promozione e make up, per un'imitazione in piena regola! Poi, un quiz, per un tocco di divertimento in più!

"Il produttore che mi ha stuprata" La super-star della tv confessa / Foto

Rose McGowen, la star di Streghe: "Stuprata da un produttore di Hollywood"



La star di Streghe, Rose McGowen, più nota come Paige Matthews, poco più di un mese ha confessato di essere stata stuprata da un produttore cinematografico. L'attrice, da tempo in prima linea per la difesa dei diritti delle donne negli Stati Uniti, ha spiegato la ragione della sua mancata denuncia dopo il fatto: "Un'avvocatessa penalista me lo sconsigliò, perché avendo girato alcune scene di nudo in passato non avrei mai potuto vincere contro il capo degli studios". Poi la McGowen ha sottolineato su Twitter il fatto che tutti sapevano questo "sporco" segreto ad Hollywood. Anche se tutti si sono subito schierati dalla parte dello tupratore, denigrandola. Sotto l'hashtag, "why woman dont report", la McGowen rivela anche altri dettagli più scabrosi, spiegando come il suo ex l'avesse diffamata con il produttore-stupratore, vendendogli due video hard che avevano girato insieme, quando ancora erano una coppia.