Chi è l'uomo che può essere candidato al posto di Trump
Il video ripescato dal Washington Post che mostra le "confidenze sessuali" di Donald Trump, negli Stati Uniti, ha avuto un impatto più devastante dell'uragano Matthew. Le accuse di sessismo stanno travolgendo il candidato repubblicano, proprio a poche ore dal secondo faccia a faccia televisivo con Hillary Clinton. Frasi troppo forti, quelle sulle donne con cui "posso fare quello che voglio". Poi le allusioni sessuali, esplicite, il tradimento alla moglie. Le scuse di The Donald, che promette che "sarò un uomo migliore", potrebbero non bastare. Il punto è che ora anche chi nel partito repubblicano ancora lo appoggiava sta prendendo le distanze dal candidato. Anzi, lo ha proprio scaricato.
Per esempio, il portavoce della Camera, Paul Rayan, si è detto "disgustato" dal video e ha annullato l'invito al tycoon, che avrebbe dovuto partecipare a un evento in Wisconsin tra poche ore. Poi il leader del Grand Old Party, Reince Preibus, il quale ha affermato: "Nessuna donna dovrebbe essere descritta in questi termini o trattata in questa maniera. Le parole di Trump sono oscene". E ancora, il leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, che ha definito "ripugnanti e inaccettabili in ogni circostanza" i commenti di Trump. Scontati gli attacchi di Ted Cruz, suo rivale alle primarie.
Il disagio, nel partito repubblicano, è palpabile. L'ipotesi che Trump sia costretto a farsi da parte, insomma, si fa sempre più concreta. E c'è già anche un nome, che è quello del candidato vicepresidente Mike Pence. Forse non a caso Trump ha annunciato che all'evento in Wisconsin sarà sostituito proprio da lui. Chi va dritto al punto è il governatore repubblicano dello Utah, ex candidato presidenziale nel 2012, mister John Huntsman: "È ora che Donald Trump si ritiri dalla corsa e che Mike Pence si prenda il suo posto".
Mike Pence, l'uomo che potrebbe sostituire Trump, classe '59, è attualmente governatore dell'Indiana, stato per il quale è stato membro della Camera dei rappresentanti dal 2001 al 2003. Ultraconservatore sia in campo fiscale che sociale, aveva definito Trump un "patriota". Di origini irlandesi, avvocato di professione, è da sempre un sostenitore del Tea Party, l'ala più radicale del partito repubblicano. Si definisce "cristiano, conservatore e repubblicano", ma nel 1980 votò Jimmy Carter, salvo poi avvicinarsi a Ronald Regan e al partito repubblicano. All'opposto di Trump, Pence ha un carattere disciplinato, cortese e discreto. Anche lui è favorevole all'aumento dei controlli alle frontiere, contrario al riconoscimento dei diritti agli omosessuali, vuole limitare rigorosamente la spesa pubblica. Si oppone infine alla chiusura del campo di detenzione di Guantanamo, a Cuba.