La vignetta di scuse di Charlie Hebdo. E ora ci insulta tutti
La vignetta della rivista satirica francese Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto nel centro Italia ha scatenato un tsunami di insulti da parte di tantissimi utenti sui social, oltre che di buona parte delle forze politiche. Il moto di indignazione ha travolto non solo il settimanale, già bersaglio di un gravissimo attentato terroristico islamico a gennaio 2015, ma anche il governo francese che attraverso l'ambasciatore a Roma è corso ai ripari: "Il disegno pubblicato da Charlie Hebdo non rappresenta assolutamente la posizione della Francia - hanno scritto dall'ambasciata che ha ricordato come il governo francese - ha espresso le sue sincere condoglianze alle autorità e al popolo italiano e ha offerto il suo aiuto. Siamo vicini all'Italia in questa difficile prova".
In un passaggio della nota diplomatica, però, è scritto quanto i tanti solidali alla rivista satirica di oltre un anno fa sembrano aver dimenticato: "Trattandosi di caricature della stampa, le opinioni espresse dai giornalisti sono libere". Che la vignetta fosse di cattivo gusto lo ha ribadito anche Enrico Mentana in un post su Facebook. Dimenticarsi però della libertà di satira quando si è i soggetti coinvolti, rischia di passare per un atteggiamento ipocrita.
E se da Parigi il governo si è affrettato a chiedere scusa agli italiani, dalla redazione di Charlie Hebdo c'è stata altrettanta fretta per fare una precisazione con una nuova vignetta. Nel disegno compare una donna travolta dalle macerie e un fumetto in cui dice: "Italiani, non è stato Charlie Hebdo che hanno costruito le vostre case, è stata la mafia". Un altro cazzotto nello stomaco di tutti gli italiani, al quale seguirà di sicuro un'altra ondata di indignazione.