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sabato 3 settembre 2016

Vignetta di "scuse" di Charlie Hebdo E stavolta ci insulta tutti / Guarda

La vignetta di scuse di Charlie Hebdo. E ora ci insulta tutti



La vignetta della rivista satirica francese Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto nel centro Italia ha scatenato un tsunami di insulti da parte di tantissimi utenti sui social, oltre che di buona parte delle forze politiche. Il moto di indignazione ha travolto non solo il settimanale, già bersaglio di un gravissimo attentato terroristico islamico a gennaio 2015, ma anche il governo francese che attraverso l'ambasciatore a Roma è corso ai ripari: "Il disegno pubblicato da Charlie Hebdo non rappresenta assolutamente la posizione della Francia - hanno scritto dall'ambasciata che ha ricordato come il governo francese - ha espresso le sue sincere condoglianze alle autorità e al popolo italiano e ha offerto il suo aiuto. Siamo vicini all'Italia in questa difficile prova".

In un passaggio della nota diplomatica, però, è scritto quanto i tanti solidali alla rivista satirica di oltre un anno fa sembrano aver dimenticato: "Trattandosi di caricature della stampa, le opinioni espresse dai giornalisti sono libere". Che la vignetta fosse di cattivo gusto lo ha ribadito anche Enrico Mentana in un post su Facebook. Dimenticarsi però della libertà di satira quando si è i soggetti coinvolti, rischia di passare per un atteggiamento ipocrita.

E se da Parigi il governo si è affrettato a chiedere scusa agli italiani, dalla redazione di Charlie Hebdo c'è stata altrettanta fretta per fare una precisazione con una nuova vignetta. Nel disegno compare una donna travolta dalle macerie e un fumetto in cui dice: "Italiani, non è stato Charlie Hebdo che hanno costruito le vostre case, è stata la mafia". Un altro cazzotto nello stomaco di tutti gli italiani, al quale seguirà di sicuro un'altra ondata di indignazione.

La proposta a luci rosse del sindaco Dem Sesso a pagamento, qui sarà legale / Foto

La proposta a luci rosse del sindaco Dem. Sesso a pagamento in Italia, qui sarà legale



Esiste addirittura una mappa di Bolzano che indica zona per zona quante prostitute ci sono e da quale nazione provengono. La cartina è stata realizzata dal giornale locale L'AltoAdige, proprio per raccontare quanto il fenomeno in città sia totalmente fuori controllo. Come racconta Italia Oggi, la città viene invasa nel periodo estivo non solo dal turista abituale, ma anche da un esercito di clienti infoiati a caccia di sesso per 40 o 50 euro a prestazione.

Il sindaco Pd Renzo Caramaschi ormai è esasperato, ne fa una questione di sicurezza e decoro e per questo vuol proporre all'Anci di proporre in Parlamento una legge che legalizzi lo sfruttamento della prostituzione. Un modo per togliere le donne dalla strada, regolamentarne il lavoro come già accade in altri Paesi europei e soprattutto togliere alla criminalità organizzata il business del sesso a pagamento.

E in un periodo di crisi dei conti pubblici come questo, l'idea di Caramaschi non dovrebbe dispiacere neanche al governo: "Gli esempi, a livello continentale, sono numerosi. In media, il Pil nazionale degli stati comunitari conta su un più 1,5% dovuto alla prostituzione. Negli altri paesi - ha aggiunto il sindaco Dem - lo si sa con certezza, perché l'attività è stata legalizza e, quindi, è controllabile e misurabile. In Italia, invece, possiamo soltanto stimarne la portata economica".

LO SCANDALO Terremoto, vergogna-mensa Chi c'era a mangiare gratis

Vergogna-Mensa ad Arquata del Tronto, oltre 700 infiltrati alla mensa dei terremotati



Alla protezione civile non tornavano i conti: nella tendopoli di Arquata del Tronto, dove sono confluite le famiglie sfollate dopo il terremoto che ha sconvolto il Centro Italia,  ci sono centocinquanta ospiti e centocinquanta operatori ma il numero dei pasti è schizzato a mille. Da qui la decisione di consegnare dei badge per distinguere i veri residenti dai finti terremotati.

"Abbiamo deciso - spiega la protezione civile - che da oggi anche per entrare alla mensa bisognerà avere il pass". Chi desidera mangiare ora dovrà esibire la carta d'identità e, dopo un'accurata verifica, potrà ricevere il tesserino elettronico. Su chi possano essere questi scrocconi al momento non si hanno notizie anche se qualcuno  ridacchiando afferma "sono figli di giornalisti". 

venerdì 2 settembre 2016

Chiamata diretta per la moglie di Renzi Promossa: che cosa andrà a fare

Agnese Landini sarà per la prima volta insegnante di ruolo



Anno scolastico col botto, quello che sta per iniziare per Agnese Landini, alias first lady. La moglie del premier Matteo Renzi, sarà infatti per la prima volta insegnante di ruolo all'istituto linguistico Peano di Firenze. Agnese è stata scelta dalla preside dell'istituto tramite chiamata diretta.

La profezia di Di Maio: "È solo l'inizio" Raggi è nel caos, lui la blinda così

Di Maio: solo l'inizio Raggi nel caos, li la blinda così



"Noi oggi abbiamo le dimissioni del capo di gabinetto e dell’assessore al Bilancio, dei vertici Atac, scelti dalla precedente amministrazione, e dell’ad di Ama. Parlano di caos, di bufera su Roma. Io dico solo una cosa: guardate che questo è solo l’inizio. Chi pensa che governare Roma sia semplice ha sbagliato  completamente linea di pensiero, governarla è un atto di coraggio".  

Così Luigi Di Maio, che intervenendo in un incontro a Sassari blinda la sindaca di Roma, Virginia Raggi nella giornata per lei più difficile, quella delle dimissioni del capo di gabinetto, di un assessore e dei vertici delle municipalizzate. 

"Noi avremo tutti contro, in due mesi ci siamo messi contro le lobby", compresa quella delle "Olimpiadi, loro vogliono il nostro fallimento. Venderanno cara la pelle per farci perdere Roma. Insediatasi Raggi, dal secondo giorno ci accusano di non risolvere i problemi che loro hanno creato negli ultimi 30 anni. E questo vale per Roma, Torino e altri comuni governati dal M5S. Da domani nominiamo i nuovi vertici di Ama e Atac, il nuovo capo di gabinetto e l’assessore al Bilancio,  ringraziamo Minenna e Raineri e andiamo avanti, perché noi a Roma vogliamo cambiare tutto e lo faremo" .

Frase choc del sindaco di Amatrice: "Dopo il terremoto diventerò ricco"

Il sindaco di Amatrice: "Mi arricchirò coi soldi delle querele"



"Non vede come sono sereno? Posso andare dal magistrato domani. Parlo per quattro ore e si sgonfia tutto. Poi mi arricchirò con le querele". Risponde così, il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, al giornalista del quotidiano "La Repubblica" che in una intervista gli chiede conto delle responsabilità che stanno emergendo da parte del comune relativamente alla ristrutturazione della scuola Capranica, ai mancati controlli all'hotel Roma e alla casa di riposo Don Minzoni. poi, con la verve che lo ha indubbiamente reso uno dei protagonisti del dopo-terremoto, prosegue: "Mi devono dare l'Oscar, altro che contestarmi". Vedremo nei prossimi giorni se ad arrivargli sarà la statuetta o un avviso di garanzia... Per quanto riguarda i soldi delle querele, siamo sicuri che Pirozzi li userà per aiutare o suoi concittadini, piuttosto che per arricchirsi.

giovedì 1 settembre 2016

Mentana sente Renzi e non resiste Spietato, umilia il premier in diretta

Mentana spietato, sente la frase di Renzi, Enrico non resiste: umilia il premier in diretta tv



Se c'è una cosa che proprio non manca ad Enrico Mentana è la battuta pronta. Lo sanno bene i suoi commentatori più autolesionisti che provano ad attaccarlo sulla sua pagina Facebook, ricevendo solo sberleffi e sfottò. Ma non è solo contro i webeti che si concentra il direttore del TgLa7. Anche in onda nelle dirette riesce a dare il meglio di sé, come nell'edizione delle 20 di ieri sera. Durante un servizio del vertice tra Matteo Renzi e Angela Merkel a Maranello, si è sentito il premier raccontare: "Ho detto ad Angela che se il Jobs Act lo avessimo fatto 10 anni fa, avrebbe avuto senz'altro un altro effetto". Al ritono in studio, Mentana non se l'è fatta scappare e di tutta risposta ha sentenziato: "E se mia nonna avesse le ruote...".