Banche, sarà un'estate caldissima: "L'Italia rischia, Berlino ci fa la guerra"
La Brexit lo ha dimostrato: l'Italia resta "un Paese esposto, vulnerabile", con due grossi problemi, il debito pubblico e le banche. Ecco perché "rimarremo a rischio". A sostenerlo, intervistato dal Fatto quotidiano, è Lorenzo Codogno, ex capo economista del ministero del Tesoro e docente alla prestigiosa London School of Economics, nonché fondatore e capo economista della società di consulenza finanziaria LC Macro Advisors.
In guerra con la Germania - La decisione del governo di preparare un "salvagente" per gli istituti con corpose garanzie pubbliche, secondo Codogno, potrebbe favorire una guerra politica e finanziaria in realtà già iniziata: "È in corso un attacco frontale della Germania alla Commissione europea. Al Consiglio europeo le proposte italiane sono state rigettate e le trattative si svolgono ora solo su base bilaterale e nel quadro delle regole sugli aiuti di Stato e della direttiva sul bail-in".
Chi pagherà il conto - La trattativa italiana con l'Europa avrà un risultato ("l'iniziezione di soldi pubblici nel sistema bancario") e un costo, salatissimo: "La ristrutturazione di alcuni istituti di credito", con "sacrifici imposti ad azionisti e probabilmente a obbligazionisti junior. Questi sacrifici non dovrebbero toccare i depositanti, ma è inevitabile un piano di ristrutturazione che comprenda il coinvolgimento di investitori privati".
Oltre il tetto del 3% - L'ingresso del capitale pubblico, spiega Codogno, "può avvenire attraverso un fondo, una specie di super Atlante, che entri nel capitale delle banche, con il coinvolgimento dello Stato attraverso la Cassa depositi e prestiti". Peserà non sul deficit strutturale ma su quello nominale, portandolo al di sopra del tetto europeo del 3%, con automatico "percorso di rientro".
L'estate calda - L'estate che sta arrivando, conclude l'esperto, sarà "calda". Magari non come quella tragica del 2011, ma ci sarà da ballare. E la Germania, che pure ha una bella bomba a orologeria come Deutsche Bank? "Ci sono delle fragilità nel sistema tedesco che però è in parte in mano a un azionista pubblico. In Italia i conti pubblici sono un grosso problema, in Germania hanno più margini. Questo legame tra lo Stato sovrano e il sistema bancario è quindi particolarmente pericoloso in Italia, meno in Germania".