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domenica 8 maggio 2016

L'ultima beffa sulle nostre pensioni quanto prendi e quando ci andrai

L'ultima beffa sulle pensioni: quanto prendi e quando ci andrai


di Francesco Pellegrino



E' sempre più lontano per i trentenni/quarantenni di oggi il traguardo della pensione. Come riporta Repubblica riceveranno solo in base a quanto versato. Per questa fascia di età si profila un'uscita anche oltre i 75 anni paventati dal presidente Inps Boeri. Due regole lasciano perplessi: la prima è che chi guadagna di più, può lavorare meno. La seconda è che se la speranza di vita aumenta l'età della pensione si allontana, ma se diminuisce resta uguale.

Se un post-1996 vuole andare in pensione anticipata (tre anni prima del requisito), non può farlo se la pensione stimata è inferiore a 2,8 volte l' assegno sociale, dunque 1.250 euro lorde. E se è al di sotto dei 670 euro, cioè una volta e mezza il livello minimo, allora non può uscire nemmeno con la pensione di vecchiaia. Ergo: deve lavorare 6-7 anni in più, nel primo caso, 4-5 nel secondo. Arrivando anche a 76 anni.

D' altro canto la realtà ha sempre battuto le stime anche più ottimistiche: dal 1976 al 2014 la speranza di vita è cresciuta in media di 3,4 mesi ogni due anni, passando da 80 a 85 anni, mentre lo scenario più spinto dell' Istat è di 3,1 mesi. Se insomma uniamo i criteri stringenti di reddito prima descritti alla longevità sprint, il traguardo dell' uscita dal lavoro si sposta sempre più in là. Con un' assurdità contenuta nella legge Sacconi del 2010 (il decreto 78 all' articolo 12, comma 12 ter): se la speranza di vita cresce l' età pensionabile aumenta, ma se decresce resta uguale.

Purghe in Rai, a settembre cambia tutto Chi sono i tre big della tv silurati

Purghe in Rai, a settembre cambia tutto Chi sono i tre big della tv silurati


Cambia tutto nel palinsesto Rai. E i primi a farne le spese saranno i due conduttori che non sono dell'area centrosinistra: Bruno Vespa e Nicola Porro. Porta a porta infatti "non sarà più l'unico spazio di approfondimento serale" e Virus "non ci sarà più, stiamo lavorando a un altro programma affidato a Nicola Porro". Antonio Campo Dall'Orto, riporta il Giornale, ha in mente un'altra tv di Stato. Da settembre poi non ci sarà più nemmeno Ballarò, la storica trasmissione di Rai 3. Ancora non è chiaro se sparirà del tutto o solo il suo conduttore Massimo Giannini dopo il flop mostruoso di questa ultima edizione.

Intervistato da Giovanni Minoli il direttore generale ha di fatto confermato - dopo il rincorrersi di molte voci - che silurerà i i tre giornalisti. Partiamo Vespa. La vicenda dell'intervista al figlio di Riina che ha scatenato una serie di polemiche "obbliga a una profonda riflessione". Per l'azienda dice "è stato un vulnus". Ergo: Vespa da settembre non sarà più il solo titolare dell'approfondimento di seconda serata del primo canale. Insomma, non ci saranno più quattro serate per Porta a Porta. E non solo il talk sarà ridimensionato ma avrà una supervisione, un controllo preventivo che sarà affidato alla nuova squadra capitanata da Carlo Verdelli, Francesco Merlo e Pino Corrias.

Per Nicola Porro si profila invece la chiusura di Virus, il talk di RaiDue arrivato alla terza edizione. Secondo il dg il programma non ha trovato una giusta identità e quindi va ripensato. Non è chiaro se gli sarà affidato un nuovo programma e se avrà lo stesso spazio. Per Ballarò il dg esclude che a sostituire Massimo Giannini saranno chiamati Andrea Vianello o Alessandro Cattelan.

Canone in bolletta, l'Enel ammette: caos totale, ecco cosa succederà

Canone Rai, l'Enel ammette: caos totale, cosa succederà


di Francesco Pellegrino




Canone della Rai in bolletta a luglio? Non è detto. Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, in una intervista al Messaggero parla della situazione ancora caotica del pagamento del balzello sulla tv. "Si può ancora fare", premette. Manca ancora "un passaggio formale". "Il nostro ciclo di fatturazione", continua Starace, "è di due mesi. A luglio si riceveranno le bollette che noi prepariamo a maggio. C' è ancora qualche giorno di margine, credo che si possa riuscire". 

E' un fatto che la gestione sarà "molto complessa, soprattutto i primi mesi. Già oggi il 5 per cento delle telefonate che ricevono i nostri call center sono per il canone. Questo 5%, una volta che questo farà la sua comparsa sulla bolletta, potrà diventare il 50% o addirittura il 70%. Noi ci stiamo preparando molto seriamente".

Comunque questa vicenda per l'Enel è una patata bollente: "Fare l'esattore per la Rai non è un ruolo per me entusiasmante", confessa, ma "non potevamo dire non lo vogliamo mettere in bolletta, perché se prendete l'ultima pagina della bolletta elettrica e leggete quello che c'è dentro, trovate di tutto. Il canone tv è una delle cose più odiate, ma anche pagare lo smantellamento delle centrali nucleari credo non sia piacevole per nessuno".

Caivano (Na): In diretta televisiva alle ore 11 su Capri Event la messa di lunedì 9 maggio in onore di Maria SS. di Campiglione

Caivano, in diretta televisiva alle ore 11 su Capri Event la messa di lunedì 9 maggio in onore di Maria SS. di Campiglione


di Antonio Parrella



Lo Sponsor Alessio Vanacore: “Vogliamo dare la possibilità ai cittadini infermi e ai fedeli e devoti che non possono raggiungere il Santuario di seguire la santa messa, che sarà officiata dal vescovo di Aversa, Angelo Spinillo”


CAIVANO - Ritornano tra fede e tradizione i festeggiamenti in onore della Madonna di Campiglione, patrona principale di Caivano, organizzati dai padri carmelitani con il patrocinio del Comune, ai quali partecipano i fedeli di tutta la diocesi di Aversa. Anche quest’anno il cartellone prevede un folto programma religioso e civile E così, dopo il prologo con il pellegrinaggio dei fedeli delle varie parrocchie del territorio al santuario di via Fiore, il programma religioso è decollato ieri, sabato 7 maggio 2016, con la benedizione della statua della Madonna, presieduta da padre Cosimo Pagliara, priore del Santuario. Oggi, domenica 8 maggio, in occasione della Festa della Mamma, si è svolta, invece, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di San Severo, Lucio Renna. E domani, lunedì 9 maggio, ad officiare la santa messa sarà il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo. La messa sarà trasmessa in diretta sull’emettente televisiva Capri Event (canale digitale 271 e 618). L’evento è stato reso possibile grazie alla sensibilità  della ditta  Vanacore, che ha offerto la trasmissione religiosa per dare la possibilità ai caivanesi  infermi, agli ammalati ed a fedeli e devoti impossibilitati a partecipare di persona all’importante e atteso appuntamento con la Madonna di Campiglone. Semaforo verde anche per il programma civile, decollato con il concerto di sabato del maestro Enzo Di Domenico, sempre offerto dalla ditta Vanacore, mentre oggi domenica si è svolta sfilata per le strade cittadine delle bande musicali delle città di Calitri e di Curti e la XXI edizione della “Passeggiata dei cicloamatori” e la corsa per i bambini “Baby Kurren Kurren”, organizzata dall’Atletica Caivano. Martedì, invece, si terrà lo spettacolo canoro “Talent Show (ore 22), ancora offerto dalla ditta Vanacore, mentre mercoledì (ore 22) ci sarà il gran finale con la consueta manifestazione pirotecnica. 

Ti salta la luce? Bingo: fai i "soldoni" Hai diritto al risarcimento: come fare

Ti salta la luce? Bingo: fai i "soldoni". Hai diritto al risarcimento: come fare


Forse non tutti sanno che quando salta la luce è possibile ottenere un rimborso, in particolare quando l'interruzione avviene senza preavviso. Se per esempio l'interruzione viene causata da interventi di manutenzione programmati sulla rete del distributore, ricorda il sito laleggepertutti.it, il fornitore ha l'obbligo di avvisare i residenti con almeno 24 ore di anticipo nel caso in cui si tratti di interventi che fanno seguito a guasti o emergenze. Per interventi programmati l'obbligo invece è di almeno due giorni.

Le interruzioni sono sottoposte a regole precise: non si può infatti interrompere l'erogazione per oltre 8 ore consecutive. Se queste regole non vengono rispettate, avete diritto ad un rimborso, del quale potrete godere nella bolletta successiva al periodo in cui l'interruzione di è verificata. Il risarcimento ammonta a 30 euro, ai quali vanno aggiunti 15 euro per ogni ulteriore intervallo di 4 ore di interruzione. La somma massima che si può ottenere è di 300 euro.

Per chiedere il risarcimento, l'interruzione dell'erogazione della luce deve essere superiore ai 3 minuti (quella che viene considerata "interruzione lunga").

Sul calendario 5 giorni di festa in più Quando cadono e come funzionano

Proposta di legge: nel calendario 5 giorni di festa in più



Alla facciazza di Mario Monti, che con il suo calvinismo europeista voleva togliere dal calendario un po' di giorni di festa per farci lavorare di più. Quarantatre deputati di vari schieramenti, "capitanati" da Mario Sberna che proprio nelle file dell'ex partito di Monti, Scelta Civica, era stato eletto, hanno presentato una proposta di legge per aggiungere cinque altre festività nel corso dell'anno. Giorni nei quali si starebbe a casa dal lavoro. O che, se al lavoro, verrebbero retribuiti di più. ll testo della proposta all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera, si compone di un solo articolo. E recita: "Sono considerati festivi i seguenti giorni: a) il 19 marzo, giorno della festa di S. Giuseppe; b) il giorno dell’Ascensione, che cade 40 giorni dopo la Pasqua; c) il giorno del Corpus Domini, che cade il primo giovedì dopo la Pentecoste, che a sua volta cade 50 giorni dopo la Pasqua; d) il 29 giugno, giorno della festa dei santi apostoli Pietro e Paolo; e) il giorno di lunedì seguente la Pentecoste". A tal fine, la proposta di legge chiede l’abrogazione del primo comma dell’articolo 1 della legge 5 marzo 1977, n. 54. E conclude: "Agli effetti retributivi si applicano le norme vigenti per le festività nazionali". I cinque giorni festivi che la proposta del deputato Sberna mira a ripristinare erano stati aboliti come festività civile nel 1977.

Le mani dell'islam su una regione Che pezzo d'Italia compra l'emiro

Le mani dell'islam su una regione: che pezzo d'Italia compra



In arabo significa “fonte” e per due secoli è stata un insediamento islamico. Aidone è un piccolo comune di 5 mila abitanti, in provincia di Enna nel centro della Sicilia, e conserva alcuni dei più importanti tesori artistici dell’isola: la villa romana di Piazza Armerina, l'area archeologica di Morgantina, risalente all'antica Grecia, la Venere, il castello arabo normanno dei Gresti e poi resti di moschee e minareti. Manufatti dal valore inestimabile a cui qualcuno ha dato un prezzo. Il prezzo è 30 milioni di euro. Quel qualcuno è il principe saudita Sultan bin Salman Bin Abdulaziz Al Saud.

In sua vece, scrive il Giornale, questa settimana ha visitato la Sicilia Ahmed Saeed Badrais, il segretario generale della Suprema commissione saudita per il turismo e le antichità. Due giorni fa, è stato siglato l’accordo: 30 milioni di euro per recuperare monumenti, ex moschee, il castello dei Gresti e tutto quello che testimonia il radicamento della cultura islamica in Sicilia, con l’obiettivo di ridare lustro all’enclave trasformarla in un importante polo turistico. In calce al protocollo, la firma di Vincenzo Lacchiana sindaco Pd di Aidone. Oltre ai restauri, l’accordo prevede anche la costituzione del King Salman Cultural and Architectural Islamic Arabic center, un polo culturale e universitario.

Galeotto fu l’Expo. Lì l’Arabia Saudita, che già aveva in mente un progetto di valorizzazione della storia araba in Sicilia, ha scoperto, o meglio riscoperto, la città di Aidone che, tra i suoi innumerevoli tesori, aveva portato a Milano i suoi Acroliti, frammenti marmorei appartenenti a statue con le estremità in marmo innestate su legno. E dopo aver appurato che Aidone, fondata intorno all'anno 1000, aveva ancora tante altre testimonianze: moschee trasformate in chiese, minareti e pure testimonianze linguistiche, il governo saudita non ha più avuto dubbi.