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lunedì 4 gennaio 2016

La guida definitiva ai saldi 2016: tutti i trucchi per scoprire i falsi

La guida definitiva ai saldi 2016: tutti i trucchi per scoprire i falsi


di Daniela Mastromattei


Se saldi devono essere che siano ragionati e ben calcolati. Non innamoratevi del primo cappottino rosa confetto dal prezzo invitante, non vi lasciate tentare dal maglioncino in cachemire verde pisello, anche se scontato del 50 per cento. Andare per negozi durante i saldi è un po' come quando si va al mercato: bisogna avere il fiuto per l' affare. Cosa difficilissima, soprattutto perché sono i commercianti gli unici a far quadrare i conti. I loro, però. Non lasciatevi ingannare da cartellini con sconti dalle percentuali inverosimili: sono spesso falsi.

Prima di uscire di casa fate un piccolo elenco con le priorità. Vale la pena focalizzarsi su capi che non passeranno mai di moda e che si utilizzeranno a lungo. Ancora meglio, se sono must di stagione, per esempio la borsa a secchiello di cuoio (il grande classico che ritorna) la mantella a quadri (altro capo intramontabile), calda e avvolgente da indossare sopra la giacca, il tailleur pantalone dal taglio maschile (sempre attuale), le scarpe stringate e i tronchetti con il tacco alto. Questi sono i pezzi fashion del momento. Se avete bisogno di un golfino che sia grigio a collo alto, o nero girocollo; se avete bisogno di una gonna che sia lunga fino al ginocchio a matita oppure larga a corolla. Le più giovani potranno scegliere lo stile anni Settanta: pantaloni a zampa e camicia col fiocco a fantasia.

E comunque oggi cominciano i saldi in Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d' Aosta il resto d' Italia avrà ancora quache giorno (inizieranno il 5 gennaio) per studiare i cartellini a prezzo pieno dei capi che interessano, per capire poi se lo sconto è reale o fasullo. Vero è che con il passare dei giorni i prezzi scendono ancora, ma le taglie finiscono. Il settore moda ha registrato un calo del 40 per cento delle vendite questa stagione. I commercianti sperano nelle stime dell' Ufficio Studi di Confcommercio: ogni famiglia spenderà 346 euro per l' acquisto di capi d' abbigliamento, calzature e accessori, per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro e un incremento medio del tre per cento rispetto ai saldi invernali dello scorso anno. Una notizia positiva per un settore fortemente penalizzato dalla crisi, in cui in un anno sono andate perdute 29mila imprese.

Gli italiani, sottolinea l' associazione dei commercianti, stanno ricominciando a dare maggiore importanza alla qualità dei prodotti rispetto al prezzo. E meno male. Se scendessero un po' anche i prezzi, forse ci sarebbe un maggiore movimento del mercato e non si dovrebbero attendere i saldi per fare acquisti. A sorpresa, scende lievemente la percentuale di quanti ritengono che sia più conveniente comprare su internet, dove i prezzi sono convenienti tutto l' anno.

Marò, trattativa segreta tra Italia e India Retroscena: così può finire il caso

Marò, la trattativa segreta tra Italia e India per risolvere il caso di Latorre e Girone


di Chiara Giannini


L’accordo ci sarebbe, almeno secondo fonti indiane: Italia e India sarebbero segretamente al lavoro per definire una possibile soluzione del caso marò. A scriverlo un giornale di Calcutta, il Telegraph, che parla della definizione di una «roadmap» in corso che consenta di mettere fine alle tensioni diplomatiche che da quattro anni fanno tenere il fiato sospeso sulla vicenda dei due fucilieri di Marina. Strano che la notizia sia apparsa su un giornale di Calcutta e non su uno di New Delhi, ma lo è anche che la Farnesina, una volta apprese le notizie uscite sulla stampa indiana, si è affrettata a emettere un comunicato: «Il governo italiano - si legge nel documento - ha attivato l’arbitrato internazionale il 26 giugno di quest’anno nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare. Come noto, in agosto, il Tribunale per il Diritto del Mare di Amburgo ha ordinato la sospensione delle due giurisdizioni nazionali a carico dei fucilieri di Marina. L’Italia continuerà a far valere le proprie ragioni nella sede arbitrale». 

Insomma, non si smentisce l’accordo, ma si fa presente che la via internazionale resta quella prediletta. Secondo il giornale indiano, l’intera operazione messa in atto dai due Paesi sarebbe top secret e riguarderebbe un accordo su richieste che entrambe le parti dovranno mantenere. Peraltro, questa nuova via non interferirebbe con la parte arbitrale del caso. Secondo il quotidiano indiano, la richiesta italiana sarebbe quella di far tornare Salvatore Girone in patria. Di contro, il nostro Paese dovrebbe ritirare le sue obiezioni sull’adesione dell’India a quattro importanti organismi di controllo delle modalità di esportazione: il Nuclear Suppliers Group (Nsg), il Missile Technology Control Regime (Mtcr), il Wassenaar Arrangement e l’Australia Group. Tra le richieste indiane ci sarebbe anche un accordo su questioni commerciali. Peraltro, qualora il tribunale dell’Aja decidesse per un processo in India, Roma dovrebbe impegnarsi a rimandare Latorre e Girone a Calcutta per un giudizio in quel Paese. Sulla questione poche parole sono state spese dai politici italiani. Ad esprimersi solo Elio Vito (Fi) che ha ricordato come neanche Mattarella, nel suo discorso di fine anno «si sia ricordato dei marò». Concetto ribadito dalla compagna di Massimiliano Latorre, Paola Moschetti: «Marò liberi, lo slogan più bistrattato del decennio. In questo anno sostanzialmente nulla è cambiato, ormai sono 4 anni che si vive così». Intanto una scadenza si avvicina, quella del 16 gennaio, giorno in cui Latorre dovrebbe tornare in India visto che il suo permesso per malattia (fu colpito da un ictus) giungerà a termine. Anche su questo punto dal governo tutto tace.

Ferrari in Borsa, Renzi senza vergogna ecco che cosa ha in mente il premier

La Ferrari si quota in Borsa, anche Matteo Renzi a Piazza Affari


La Ferrari si quota in Borsa, anche Matteo Renzi a Piazza Affari

Alla Ferrari staranno toccando ferro. Domani, lunedì 4 gennaio, è il grande giorno: alle 9 il Cavallino debutterà in Borsa. Annusando odore di pubblicità facile e gran ritorno mediatico in caso di (previsto) successo, il premier Matteo Renzi ha pensato bene di annunciare la propria presenza a Piazza Affari. Il problema è che ultimamente il presidente del Consiglio pare aver perso, come dire, il suo tocco magico e anche quando va a caccia di facili allori da intestarsi non sempre va tutto per il verso giusto. Ecco perché Sergio Marchionne, che del "miracolo rosso" è il vero artefice, farà bene a fare gli scongiuri. 

Chi ci sarà - Alla cerimonia che darà il via alle contrattazioni, oltre a Marchionne, saranno presenti tutti gli alti vertici di Ferrari, di Fca e della nuova controllante di entrambe (Exor), la holding della famiglia Agnelli guidata da John Elkann, e ancora Piero Ferrari e Maurizio Arrivabene con l'ad di Ferrari Amedeo Felisa. È stato proprio Renzi, nell'ottobre scorso, il primo ad annunciare che la seconda piazza di quotazione del Cavallino sarebbe stata Milano. Mentre la Rossa inizierà la sua avventura a Piazza Affari, il Ministero dei Trasporti diffonderà i dati delle immatricolazioni di dicembre e dell'intero 2015, con numeri positivi per Fca che cresce più della media del comparto. 

Cosa cambia per Fca - L'esordio a Piazza Affari segnerà anche il primo giorno di quotazione di Fca senza il Cavallino nella pancia, una prova per stabilire il reale valore di Fiat Chrysler e le future strategie di Fca stessa. Nell'ultimo giorno in cui chi comprava azioni Fca aveva diritto anche a titoli Ferrari (nello spin off ai possessori di 10 azioni Fiat Chrysler è stata assegnata un'azione di Maranello) il valore di Fca è sceso (-1,37%) chiudendo sotto i 13 euro (12,92). A New York in 
flessione invece Ferrari (-0,85%) che ha chiuso a 48 dollari le contrattazioni del 2015.

Sondaggio: "Il Cav è finito" Le cifre che lo demoliscono

"Berlusconi è finito". Il sondaggio che lo demolisce



Il 2015 ormai alle spalle ha decretato la conclusione definitiva di Silvio Berlusconi come personaggio politico. La sentenza arriva dal politologo Ilvo Diamanti che su Repubblica porta ad esempio il dato che chiude l'era berlusconiana, cioè quel periodo in cui non si poteva che essere contro o con il Cavaliere. Quella sua capacità di suscitare emozioni forti, nel bene e nel male, volge al termine con la classifica sui "peggiori politici" giudicati tali nel XVIII Rapporto sugli italiani e lo Stato di Demos: Berlusconi è solo terzo al 7%. Sembra passata una vita, ma era solo il 2012 quando l'ex premier guidava la classifica con il 48%. Secondo Diamanti, quel dato non dice che il leader di Forza Italia ha migliorato la sua popolarità, ma semplicemente indica l'uscita dai radar politici del personaggio berlusconiano. Diamanti però rompe il ritornello che vuole Matteo Renzi come il vero erede, mediatico oltre che politico, di Berlusconi: "Non solo perché non è segnato dal conflitto di interessi. Ma perché, a differenza di Berlusconi, non spacca in due il sistema partitico. È molto più trasversale. Non per caso, risulta al tempo stesso il più apprezzato e deprecato dagli italini. Il miglior e il peggiore del 2015".

L'intervista - Salvini mette al muro Grillo: "Così Renzi andrà a casa"

Matteo Salvini mette al muro Grillo: "I 5 Stelle votino con noi e Renzi andrà a casa"


Intervista a cura di Paolo Emilio Russo


Pronto, segretario? La chiamo da Roma, una città chiusa per guano... «No, ma sul serio?». Eggià, la Capitale è rimasta divisa a metà per ore a causa della cacca degli storni: sono state chiuse intere strade del centro. «Che ironia della sorte; nel 2016 sarà proprio la Lega a dare una mano a Roma perché si riprenda...». Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, erede di quel partito che si fece largo in Lombardia e in Veneto (anche) coi manifesti contro "Roma Ladrona", è a Bormio, in Valtellina, per una breve vacanza con la figlioletta, ma risponde ugualmente al telefono. Con chi ha devastato Roma, per la riforma «idiota» della Costituzione e coi grillini, che sulle unioni civili «salveranno» il governo. «Ormai non mi stupisco più di niente, nemmeno che la Capitale d'Italia sia chiusa per merda di storni. Siamo in un Paese dove il primo canale della televisione di Stato ha festeggiato il Capodanno con un minuto di anticipo e con una bestemmia in diretta... Sembra di vivere dentro a un film di Checco Zalone!».

A proposito, il film "Quo vado?" sta battendo tutti i record al Botteghino, facendo storcere il naso ai critici. Matteo Renzi è andato a vederlo e lei? 

«Andrò appena riesco, visto che ora, con una bimba di tre anni, è un po' difficile. Apprezzo Checco Zalone. Lo ammiro perché è riuscito a costruirsi il successo pur senza essere il "solito" politicamente corretto di sinistra, inginocchiato al potere». 

Nel film il comico pugliese canta una canzoncina contro il "premier toscano". 

«Sarei andato a vedere il film lo stesso, ma ammiro il coraggio, il suo essere un uomo libero. In tutti i campi non essere di sinistra è spesso un handicap, ma affermarsi nel campo della musica, della cultura e del cinema senza essere allineato è ancora più difficile, una vera e propria impresa». 

Torniamo alla "crisi" di Roma, fermata da qualche storno. 

«Vengo tutte le settimane a Roma da anni, ho visto la città spegnersi e sporcarsi di settimana in settimana. C' è molta fiducia nella Lega, me lo dicono i tanti romani che ho incontrato anche qui, in villeggiatura: ci saremo, senza fare promesse mirabolanti, ma con la nostra concretezza, con la cura, l' onestà. Daremo una mano alle Amministrative di giugno, per ironia della sorte tocca alla Lega». 

Ma il centrodestra non ha ancora un candidato per la Capitale. Giorgia Meloni, Alfio Marchini o qualcun altro? Quando deciderete? 

«Non ho nessuna ansia e il tempo non stringe, è inutile mettere fretta. Ne riparleremo tra qualche settimana. Prima cominciamo meglio è, ovviamente, ma nel frattempo ci sono ottime persone con le quali stiamo ragionando, mettiamo su una squadra, le liste...». 

A proposito di liste per le Amministrative, il Carroccio "spedirà" a prendersi le preferenze nei Comuni anche i parlamentari? 

«Sinceramente non ci abbiamo ancora pensato, ma chiederò a tutti di fare il massimo perché queste elezioni saranno decisive per mandare a casa il governo. Di certo io sarò candidato a Milano, mi metto in lista; ho fatto il consigliere per molto tempo e torno a farlo ben volentieri, se i cittadini lo vorranno». 

Per la serie "la Lega fa cose che non ti aspetti", dopo averla criticata per decenni, vi toccherà difendere la Costituzione contro i cambiamenti decisi da Renzi. Farete campagna per il "no" al referendum? 

«Continuo a pensare che questa Costituzione sia vecchia, da migliorare. Il problema è che Renzi è intervenuto nella maniera più sbagliata e idiota possibile, invece di decentrare ha accentrato tutti i poteri». 

Se lo ricorda Oscar Luigi Scalfaro, il "Comitato per il no"...? 

«Si fermi. Non faremo cose come il "Popolo viola", non chiederò di firmare appelli ai costituzionalisti, ma non possiamo nemmeno accettare che lo Stato possa sempre decidere tutto, scavalcando le comunità locali e i territori e, soprattutto, che si tolga definitavamente la possibilità per il Paese di opporsi ad una decisione presa in Europa. Nemmeno il referendum è previsto!». 

Si restringono gli spazi di democrazia? 

«Direi. Guardi, io non cedo a chi dice che questo è un dittatore o cose così: Renzi non è un dittatore, è uno sfigato. È troppo onore paragonarlo a Benito Mussolini.  D'altronde scusi, la Costituzione riscritta da Maria Elena Boschi, Angelino Alfano e Denis Verdini, poteva essere un capolavoro?». 
Sarete alleati dei grillini al referendum. Ma alle Amministrative, nella malaugurata ipotesi che il centrodestra in qualche città non vada al secondo turno, come vi comporterete? Meglio i candidati del M5s o quelli del Pd? 

«Speriamo non succeda. Comunque sarebbe un bel match. Se avessi valutato Renzi sulle parole e le promesse elettorali, l' avrei quasi votato pure io, da segretario della Lega, ma alla prova dei fatti è stato bocciato. I grillini uguale: avevano buone idee, ma sui temi che interessano alla gente come immigrazione e sicurezza, sono più a sinistra del Pd. Su rom, profughi e terrorismo danno il peggio. Sicuramente al ballottaggio andrei a votare, ma sarei in difficoltà, valuterei la persona. Non penso che daremo indicazioni». 

Su unioni civili e stepchild adoption, i grillini avrebbero l' occasione di far saltare il governo e, invece, potrebbero "compensare" il non-voto del Ncd, consentendo l' approvazione del provvedimento e salvando l' esecutivo. Voi che farete? 

«Una cosa è certa: laddove si intravvede anche solo la possibilità di introdurre le adozioni gay, la Lega sarà dalla parte opposta. Sono disponibilissimo a ragionare dei diritti, di come estenderli per tutti, ma di adozioni gay non voglio nemmeno sentir parlare. Se il governo volesse veramente fare del bene, basterebbe riformare la legge sulle adozioni per renderle più semplici e meno costose; oggi servono 4 anni e 40mila euro. Troppo. O forse non si deve disturbare chi guadagna sulla pelle dei bimbi?». 

I grillini sembrano intenzionati a votare il Ddl Cirinnà, allontanando le elezioni. 

«Non si capisce cosa vogliono fare, mah. Peggio per loro, è l' ennesima occasione sprecata, ma, come sappiamo, quando c' è da gestire il potere, il Movimento 5 stelle si trasforma in "Movimento 5 poltrone", come accaduto per l' inciucio sulla Corte costituzionale». 
Salvini all' attacco di M5s «Grillini poltronisti Votino con noi sui gay e Renzi va a casa». 

mercoledì 30 dicembre 2015

Salari, orari e pensione: c'è il part-time ecco l'idea del governo per gli over 60

Lavoro, il ministro Poletti lancia il part time per gli over 60: salario, orario e pensione, tutte le condizioni



Il governo è pronto a rafforzare le risorse messe nella legge di Stabilità per il part time a chi è vicino alla pensione. In un'intervista al quotidiano La Stampa, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti afferma che bisogna "trovare soluzioni perché nella parte finale della vita lavorativa una persona possa lavorare in modo diverso e di meno" e "anche l'azienda ha interesse che i lavoratori più anziani possano gradualmente essere sostituiti". 

Orario, salario, pensione: le condizioni - "La norma - spiega Poletti - riguarda i lavoratori del settore privato cui mancano tre anni al pensionamento di vecchiaia. All'azienda e al lavoratore è offerta un'opportunità: una riduzione del 50% del tempo di lavoro, che si può definire liberamente. Solo la mattina, solo due giorni alla settimana... Il lavoratore avrà un orario dimezzato, un salario pari al 65% di quello precedente, e dopo tre anni una pensione pari al 100% di quella che avrebbe avuto. Lo Stato garantisce i contributi figurativi e l'azienda versa in busta paga la sua quota di contributi. Con soddisfazione reciproca". Rispondendo ad una domanda sull'occupazione e sulle previsione del Fmi, il ministro ha affermato che secondo i numeri di quest'anno ci vorranno molti meno anni dei venti stimati dal Fondo per tornare ai livelli di occupazione pre-crisi: "Le nostre - ha concluso - sono le politiche giuste e daranno risultati stabili nel tempo".

Zichichi smonta tutte le eco-balle Allarme clima e smog: che cosa succede

Il guru Zichichi smonta le eco-balle: clima e smog, cosa sta succedendo



"Proibiamo di immettere veleni nell'aria con leggi draconiane" ma ricordiamoci che "l'effetto serra è un altro paio di maniche, e noi umani c'entriamo poco. Sfido i climatologi a dimostrarmi che tra cento anni la Terrà sarà surriscaldata. La storia del climate change è un'opinione, un modello matematico che pretende di dimostrare l'indimostrabile". Antonio Zichichi, 85 anni, in una intervista a Il Mattino avverte: "Noi studiosi possiamo dire a stento che tempo farà tra quindici giorni, figuriamoci tra cento anni".E poi si chiede Zichichi: "In nome di quale ragione si pretende di descrivere i futuri scenari della Terra e le terapie per salvarla, se ancora i meccanismi che sorreggono il motore climatico sono inconoscibili? Divinazioni".

Lo scienziato spiega che "per dire che tempo farà tra molti anni, dovremmo potere descrivere l'evoluzione del tempo istante per istante sia nello spazio che nel tempo. Ma questa evoluzione si nutre anche di cambiamenti prodotti dall'evoluzione stessa. È un sistema a tre equazioni che non ha soluzione analitica". Quindi perché molti scienziati concordano sul riscaldamento globale? "Perché hanno costruito modelli matematici buoni alla bisogna. Ricorrono a troppi parametri liberi, arbitrari. Alterano i calcoli con delle supposizioni per fare in modo che i risultati diano loro ragione. Ma il metodo scientifico è un'altra cosa".

E "occorre distinguere nettamente tra cambio climatico e inquinamento. L'inquinamento esiste, è dannoso, e chiama in causa l'operato dell'uomo. Ma attribuire alla responsabilità umana il surriscaldamento globale è un'enormità senza alcun fondamento: puro inquinamento culturale. L'azione dell'uomo incide sul clima per non più del dieci per cento. Al novanta per cento, il cambiamento climatico è governato da fenomeni naturali dei quali a oggi gli scienziati, come dicevo, non conoscono e non possono conoscere le possibili evoluzioni future. Ma io sono ottimista".