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lunedì 28 dicembre 2015

Luca Barbareschi, decisione estrema sui suoi figli: "Da me non avranno neppure un euro Ecco perché"

Luca Barbareschi, la decisione estrema sui suoi figli: "Da me non avranno un euro, il denaro porta sfiga"



Luca Barbareschi, intervenuto in tv all'Arena di Massimo Giletti, che ha intervistato anche la sua seconda moglie, Elena Monorchio, parlando della sua famiglia ha fatto una dichiarazione piuttosto forte. "La cosa che ho insegnato ai miei figli è che l'eredità non esiste, tutto dev'essere restituito alla Fondazione che ho aperto in difesa dei bambini. Io ho il dovere di educare ai miei figli, ma penso che il danaro sia una iattura. Io non l'ho avuta ed è stata la mia fortuna, ho costruito tutto da solo. Voglio loro che costruiscano la loro vita, quello sarà l'unico parametro per cui si vorranno bene. Loro l'hanno accettato e ho ottenuto risultati eccellenti".

Tremendo Dago: con un blitz rovina la cena romantica di Belen e Borriello Poi li sputtana: "Gli strani messaggini"

Tremendo D'Agostino: con un blitz rovina la cena romantica di Belen e Borriello. Poi li sputtana: "Gli strani messaggini"


Roberto D'Agostino e Belen Rodriguez

Belen e Marco Borriello, tutto da rifare. Ed è tutta colpa di Roberto D'Agostino. I due, infatti, dovevano cenare a Cortina, ma tutto sarebbe saltato per l'articolo pubblicato proprio su Dagospia in cui si parlava del loro ritorno di fiamma. Dunque, dopo la soffiata, il cambio di programma. Piccolo cambio di programma, in verità, perché alla fine hanno mangiato nello stesso posto, ma a tavoli separati, senza neppure parlarsi (almeno in pubblico). E ora, sempre su Dago, si legge: "Pare però che Belen e Marco comunicassero via chat attraverso i rispettivi smartphone". Si attendono aggiornamenti.

Un nuovo crac da 86 miliardi di euro 2016, perché l'euro rischia il collasso

Un nuovo crac da 86 miliardi di euro: 2016, perché l'euro rischia il collasso



Era lo scorso 5 luglio quando sembrava che per l'Eurozona il peggio fosse alle spalle. La Grecia, chiamata al referendum, accettava gli aiuti di Bruxelles in cambio di riforme al termine di un drammatico braccio di ferro. Si temeva, infatti, l'uscita di Atene dall'euro con le imprevedibili conseguenze che potevano derivarne. Negli ultimi sei mesi, con la complicità di altre emergenze (immigrazione e terrorismo su tutte), in Europa, della Grecia, non si è quasi più parlato. Ma il caso, nel 2016, potrebbe tornare al centro dell'attenzione. Forse, l'eventualità di un addio all'euro di Atene è scongiurata, ma come ricorda in un'analisi il Corriere della Sera è possibile che, a breve, il programma di salvataggio da 86 miliardi in tre anni concordato a fine estate fallisca.

Il punto è che sempre più elettori europei soffrono questa Europa. Si pensi alla Spagna e al Portogallo, su tutti, dove le recenti elezioni hanno creato situazioni politiche traballanti e governi instabili. Insomma, la convinzione che riforme strutturali, lacrime e sangue possano davvero aiutare ad uscire dalla crisi è sempre più minoritaria. E in un contesto in cui Madrid e Lisbona potrebbero vacillare, ovvero sottrarsi ai loro impegni, non è arduo ipotizzare che lo stesso possa fare Atene. Questo per diverse ragioni: la frustrazione di un Paese umiliato, la scarsa capacità di cambiare dimostrata dalla Grecia negli ultimi anni e, soprattutto, una grossa fetta di parlamentari scettici sul programma di salvataggio.

Poi c'è Alexis Tsipras, il premier, secondo il quale entro marzo sarà possibile togliere i controlli di capitale che la Grecia si trascina dalla scorsa estate. E ancora, Tsipras assicura che il programma di riforme sarà realizzato al 70% entro pochi mesi e che alla fine del 2016 Atene avrà riconquistato la fiducia dei mercati. Ma perché ciò avvenga è necessario alleggerire il debito, oggi superiore al 170 per cento. Tagliarlo, dunque. Trattare ancora con l'Europa, senza alcuna garanzia di ottenere nessun risultato. Le sorprese greche, insomma, nei prossimi mesi potrebbero non mancare, con le stesse imprevedibili conseguenze per l'Eurozona che avrebbe potuto avere la Grexit della scorsa estate.

Bechis "inchioda" Laura Boldrini: soldi e privilegi, come ci ha fregato

Franco Bechis inchioda Laura Boldrini: così lei difende i privilegi della Casta


di Franco Bechis
@FrancoBechis



L’ha voluto fare mettere nero su bianco in un verbale dell’ufficio di presidenza della Camera dei deputati: i vitalizi dei parlamentari non si possono toccare. Parola di Laura Boldrini, presidente della Camera. Quindi al macero la lunga inchiesta di Libero sulla sproporzione in qualche caso addirittura milionaria fra i contributi versati da vecchi parlamentari e gli emolumenti percepiti fino ad oggi grazie a un sistema maxi-retributivo che suscita invidia perfino fra i più celebri pensionati d’oro della Repubblica italiana.

Al macero probabilmente anche le proposte di legge che volevano modificare quei meccanismi, come quelle presentate dal Pd Matteo Richetti o da Scelta civica: per sbarrare loro la strada la Boldrini invoca la Corte Costituzionale e addirittura la Corte europea dei diritti dell’uomo. Si salverà quindi il vitalizio di Eugenio Scalfari, che fece il deputato socialista fra il 1968 e il 1972, quattro anni prima di fondare Repubblica, e da allora percepisce ogni mese un assegno lordo di 2.162,52 euro. Non è un granchè, il problema però è che Scalfari ha versato 60 mila euro e ne ha già incassati 920 mila ad oggi. La differenza, lo squilibrio di quel vitalizio protetto dalla Boldrini è di 860 mila euro. Così come il presidente della Camera ha salvato il vitalizio dei banchieri Antonio Patuelli e Toberto Mazzotta, di ex calciatori come Gianni Rivera, di industriali come Luciano Benetton, di politici della prima Repubblica come Paolo Cirino Pomicino e Gianni De Michelis, o della seconda come Romano Prodi, Vincenzo Visco, Fausto Bertinotti e Niki Vendola.

Percepiscono assegni che vanno dai 2 ai 6 mila euro lordi, e continueranno a percepirli anche se perfino il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, una volta letta l’inchiesta di Libero, si era detto d’accordo con una revisione del sistema. Impossibile ora che la Boldrini ha fatto scudo a quel gruppone che inizia con Scalfari e finisce con Vendola, l’ultimo beneficiario di quel vitalizione (pure doppio nel suo caso, visto che ne gode anche da ex consigliere regionale della Puglia).

A porre il problema in ufficio di presidenza della Camera erano stati il segretario del gruppo Movimento 5 stelle, Riccardo Fraccaro, e il leghista Davide Caparini che avevano presentato due analoghi ordini del giorno di accompagnamento alla discussione del bilancio interno di Montecitorio per sopprimere i trattamenti vitalizi in essere e d’ora in poi corrispondere anche a chi è già in pensione trattamenti calcolati con il metodo contributivo come avviene per tutti gli altri italiani. La Boldrini prima si è riparata dietro una vecchia decisione dell’ufficio di presidenza del Senato che aveva considerato inammissibili due ordini del giorno dello stesso tenore. Ora secondo il verbale sommario dell’ufficio di presidenza della Camera finalmente pubblicato (i ritardi sono ormai biblici, tanto da rendere spesso inutile la trasparenza) la Boldrini ha motivato l’impossibilità di rimettere in discussione gli importi dei vitalizi di Scalfari & c perché sarebbe «in contrasto con i principi di irretroattività della norma e del legittimo affidamento, come definiti dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale e della Corte Europea dei diritti dell’uomo». In ogni caso, ha proseguito il presidente della Camera, «l’intervento non potrebbe essere realizzato in assenza di un’intesa con l’altro ramo del Parlamento sia per esigenze di uniformità della disciplina del trattamento previdenziale degli ex parlamentari, che - come è noto - è definita in modo conforme presso le due Camera, sia per l’impossibilità di procedere all’intervento per tutti i casi in cui gli assegni vitalizi siano frutto di mandato parlamentare svolto presso entrambe le Camere».

Ovvia la replica di Fraccaro: «Non è conferente il richiamo all’irretroattività della norma e al legittimo affidamento, sia perché alcune regioni hanno soppresso gli assegni vitalizi a partire da quelli in corso di erogazione, sia perché la stessa cessazione dei trattamenti previdenziali per gli ex deputati che abbiano riportate condanne in via definitiva per reati di particolare gravità, introdotta dalla Camera nel 2015, appare una misura a carattere retroattivo». Stessa protesta da parte del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che ha elencato una lunga serie di casi in cui sono intaccati quelli che vengono chiamati “diritti acquisiti”, a partire da «quelli in materia di limiti ai trattamenti retributivi dei dipendenti delle pubbliche amministrazione». Ma niente, la Boldrini doveva difendere l’assegno mensile degli amati Scalfari, Bertinotti e Vendola. Così rischiano una brutta fine anche le proposte di legge di Richetti e compagnia. Per altro le hanno assegnate con gran clamore alla commissione Affari costituzionali della Camera. Questa però ne ha parlato dall’estate ad oggi in due sedute solo per pochi minuti: il 24 settembre e il 10 dicembre scorso. Rinviando tutto, perché non c’era alcuna urgenza. Gli ex adesso possono davvero dormire sonni tranquilli...

domenica 27 dicembre 2015

Caivano (Na): “School Card” e presunti favoritismi, Monopoli e Coppola sotto accusa, non rispondono ai chiarimenti richiesti

Caivano (Na): “School Card” e presunti favoritismi, Monopoli e Coppola sotto accusa, non rispondono ai chiarimenti richiesti



di Francesco Celiento
ilgiornaledicaivano


Simone Monopoli
Sindaco di Caivano

CAIVANO – Esposto di una ditta di cartoleria ed eliografia al sindaco Monopoli e al responsabile del V settore Vito Coppola. L’azienda in questione ha richiesto una verifica urgente sul criterio di ammissione alla lista delle ditte convenzionate per aderire al progetto “School Card” per cui il Comune ha affidato l’operazione a quattro società, escludendola di fatto. Si tratta, tra l’altro, di una ditta che tratta materiali di cartoleria ed altro  e da da oltre vent’anni è fornitrice dell’ente, che si è lamentata perché nonostante abbia consegnato la documentazione è stata esclusa poichè le manca il requisito di essere una cartolibreria, infatti non vende libri. O almeno così si sarebbe giustificata una collaboratrice del V settore, secondo quanto scritto nell’esposto.

Il problema però nasce quando si evince che il Comune si è convenzionato con altre quattro ditte, di cui almeno due non vendono affatto libri. Perché dunque sarebbe stata esclusa proprio e solo quella? Sotto accusa è il solito metodo di gestione delle gare del V settore, nei cui confronti il sindaco Monopoli è sempre molto tenero, chissà perchè… mentre in altri settori non ha esitato a rimozioni di dirigenti.

L’esposto risale al 27 novembre, ma ad oggi 27 dicembre, dopo un mese, né Vito Coppola, né il primo cittadino hanno dato una risposta. Evidentemente, si tratta di una domanda da un milione di dollari…

Meteo, ultimi giorni di caldo anomalo Dove si può sperare di vedere la neve

Meteo, ultimi giorni di caldo anomalo. Dove si può sperare di vedere la neve




L’alta pressione ci accompagnerà anche negli ultimi giorni di questo 2015: almeno fino a Capodanno le giornate saranno caratterizzate da quasi totale assenza di piogge, mancanza di neve in montagna, temperature relativamente miti, molte nebbie nelle ore notturne e del primo mattino ed emergenza smog in quasi tutte le principali città e aree industrializzate. Quando arriveranno piogge degne di nota e capaci di ripulire l’aria? Le ultime proiezioni del Centro Epson Meteo indicano come scenario più probabile, anche se con indice di affidabilità ancora basso, quello che vede a partire dal 2-3 gennaio la ritirata dell’alta pressione e l’inizio di una fase dominata dal passaggio di umide correnti atlantiche capaci di riportare la pioggia su gran parte del Paese e la neve su Alpi e Appennino. Sabato 26 dicembre mattinata nebbiosa in Pianura padana dalla Lombardia andando verso il Nordest, lungo le coste adriatiche, in molte valli del Centro e in Puglia. Nebbie che in parte tenderanno a diradarsi e in parte persisteranno anche nelle ore centrali del giorno, soprattutto nella bassa pianura, in Veneto ed Emilia Romagna. Nel resto del Paese sarà una giornata soleggiata con una prevalenza di cielo sereno o poco nuvoloso; soltanto in Sardegna, Sicilia e al Sud il cielo potrà risultare parzialmente nuvoloso. Temperature con poche variazioni, in aumento su Alpi e Appennini; valori fino a 16-18 gradi al Centrosud. 

Domenica 27 dicembre cielo da poco nuvoloso a nuvoloso al Sud e Sicilia, comunque senza piogge. In generale bello nel resto d’Italia, ma con il fastidio di nebbie anche fitte al mattino al Centronord, localmente insistenti anche nelle ore pomeridiani in alcuni settori della Valpadana, in alcuni tratti delle coste adriatiche e in diverse valli del Centro. Temperature sempre relativamente miti. Anche lunedì le nebbie resteranno l’elemento più importante: diffuse e localmente persistenti in Val padana e alto Adriatico, presenti anche nelle valli del Centro dove dovrebbero dissolversi in giornata. Per il resto non ci saranno variazioni di rilievo, se non verso la notte, quando torneranno le nubi in Liguria. Questo sarà il primo segnale di una debolissima coda di un sistema nuvoloso che tra martedì e mercoledì transiterà sull’Italia, con pochi effetti: in particolare, martedì un pò di nuvolosità interesserà il Nordovest, la Toscana e la Sardegna, con qualche pioggia isolata sulla Liguria centrale, altrove cielo sereno o poco nuvoloso; nebbioso sul Veneto e in Emilia Romagna; la nuvolosità tra la fine di martedì e mercoledì tenderà a muoversi coinvolgendo il Nordest e il Centro. 

Questa copertura nuvolosa avrà il merito di rendere la notte tra martedì e mercoledì decisamente meno nebbiosa, inoltre le temperature massime potranno subire un lieve calo, di un paio di gradi. Nessuna novità di rilievo anche a Capodanno, anche se ci saranno temporanei passaggi nuvolosi a coprire il cielo, ma che avranno il merito di limitare la formazione delle nebbie. Sarà una notte di Capodanno con temperature di molto al di sopra della media stagionale. All’inizio dell’anno nuovo una massa d’aria gelida scenderà verso i Balcani, ma resterà ai margini del nostro Paese: si sentiranno gli effetti sulle temperature, che potrebbero ritornare a valori più consoni per il periodo. Intanto l’alta pressione tenderà a indebolirsi lasciando spazio ad un flusso occidentale più favorevole a un avvicinamento delle perturbazioni atlantiche.

"Sono feticista, amo i piedi delle donne e ho molte trombamiche". Sanremo, la star confessa: imbarazzo per Carlo Conti

Le confessioni hot della star di Sanremo: "Sono feticista, mi piaccioni i piedi, ho tante trombamiche"




Alessio Bernabei, ex voce dei Dear Jack, si confessa senza freni inibitori al settimanale Grazia. L'ex frontman della band vincitrice di Amici, adesso solista, si racconta alla vigilia del suo impegno a Sanremo, tra i Big scelti da Carlo Conti. "Sono sempre me stesso", dice, "ma adesso ho l'opportunità di dare sfogo alla mia personalità artistica. Prima ero più chiuso nei canoni stilistici della band. ora posso sperimentare sonorità diverse, se voglio posso mettere in un pezzo l'elettronica o lo swing".

La sua vera passione sono le donne, che definisce "il mio sport". Dice di avere "tante amiche 'with benefits'", quelle che Fabio Volo chiamava "trombamiche". "Quando sarò innamorato, non ci sarà motivo di nasconderlo. L'amore non avverte, arriva e basta".

Va pazzo poi per i piedi femminili: "E' una parte del corpo molto sensuale, dice tutto di una persona. Il mio piede preferito è sottile, curato, con lo smalto scuro: rosso, nero o anche blu elettrico. Lo sapeva che anche il rocker Elvis Presley era un feticista? Siamo tantissimi, solo che molti non lo dicono, per paura di essere giudicati".