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sabato 18 luglio 2015

Hacker, "pirati" con una paga stellare La confessione: "Quanto guadagno..."

Hacker, le confessioni del pirata informatico: "Guadagno mille euro al giorno"




La corretta traduzione del termine inglese è "smanettone". Gli hacker sono i professionisti del terzo millennio, che con il loro lavoro dominano la tecnologia e garantiscono il traffico dei dati in sicurezza. Nerd che vivono davanti al computer, anzi dentro il computer, perché conoscono l'anima della rete come le loro tasche. Ed è un affare essere un nerd: il cachet si aggira intorno ai mille euro al giorno per ogni singolo hacker.

Nerd - È quanto emerge dall'intervista apparsa su Il Fatto Quotidiano a Francesco Perna e Stefano Chiccarelli. Italiani, hacker di professione. Trentuno anni il primo e quarantasei il secondo, hanno fondato Quantum Leap, una società che si occupa di verificare la sicurezza e l'attendibilità dei sistemi informatici di chi richiede i loro servigi. I clienti? Banche, multinazionali e grandi istituzioni. Le strutture insomma su cui si fonda la società contemporanea. Francesco e Stefano si definiscono hacker buoni, salvo poi quasi ritrattare dicendo che non esistono smanettoni buoni e smanettoni cattivi, ma solo smanettoni. E poi ci sono i criminali. Nessuna zona di grigio: o a servizio della legittimità, o nel pieno dell'illegalità.

La carriera - La rete è un mezzo facile per compiere reati: "Oggi sappiamo che la criminalità informatica è soprattutto americana. I primi sono loro, quelli che abitano negli States" afferma Francesco Perna. Ma Francesco e Stefano sono i buoni, e vanno a cercare le falle dei sistemi informatici per far capire al committente quale rischio corre e spiegargli come correre ai ripari. Nessuno si salva: "Lei non ha idea di come i modem e i router, chiavi d’accesso a sistemi sofisticati, possano essere conquistati con un clic" racconta Francesco al giornalista. Inquietante, visto che, ricordiamolo, tra i clienti dei bravi smanettoni ci sono banche e governi. Si parla di sicurezza, di sicurezza collettiva. Quei mille euro al giorno si potrebbe dire che se li meritano. Anche se Francesco Perna afferma, ironico: "Se pagassero sempre le fatture in tempo...". Li si può sempre minacciare con un click.

Ti hanno perso il bagaglio? Vademecum: come ottenere un risarcimento "maxi"

Bagaglio smarrito: ecco come ottenere un risarcimento superiore ai mille euro




Partire per le vacanze può causare stress. Chi lo può dire con sicurezza che il bagaglio che avete imbarcato prima di salire sull'aereo lo ritroverete anche all'arrivo? Sono tanti i casi di smarrimento di bagagli da parte delle compagnie aeree che portano i turisti da una parte all'altra del mondo. E quando succede, la compagnia aerea con cui il malcapitato viaggiatore ha volato, lo risarcisce per un massimo di mille euro per il danno subito. Ma come ottenere un risarcimento superiore a questo misero che le compagnie stanziano come indennizzo per la perdita del bagaglio? Per i voli che avvengono nell'Eurozona, ci sono due possibilità per recuperare un po' di soldi più.

Come fare - Il primo metodo consiste nella "prevenzione", ovvero nella stipulazione prima della partenza di una sorta di contratto con la compagnia aerea; bisogna dichiarare di avere uno "speciale interesse alla consegna" del bagaglio. Pagando una tassa supplementare, si ha così una specie di assicurazione sul bagaglio, e in caso di smarrimento si potrà avere un risarcimento fino alla cifra indicata nella dichiarazione, stipulata fra il viaggiatore e la compagnia. Il secondo metodo è invece a posteriori, e consiste nell'intentare una causa contro la compagnia aerea e chiedere i danni morali. Bisogna però certificare in maniera puntuale e dettagliata in che modo lo smarrimento del bagaglio abbia determinato il danno "esistenziale", e questo deve aver leso uno dei diritti inviolabili dell'uomo tutelati dalla Costituzione. Difficile quindi riuscire ad avere un risarcimento per danno morale per la perdita di un abito, anche se costoso o con un valore affettivo. Si sottolinea che questo tipo di risarcimenti è attuabile solo se si viaggia nella Comunità europea; se ci si trova in paesi non comunitari a regolamentare il viaggio è la Convenzione di Montreal, che fissa a mille euro il tetto per il risarcimento in caso di smarrimento del bagaglio.

Campania e rifiuti costano caro all'Italia L'Europa ci multa: 20 milioni (e forse più)

La Corte Europea multa l'Italia per i rifiuti in Campania: dovremo pagare 20 milioni di euro


di Mirko Mazzola 


La Corte di giustizia dell'Unione Europea condanna l'Italia ad una maxi multa; 20 milioni di euro è quanto ci toccherà pagare per il mancato adeguamento alle regole Ue del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in Campania. Ma la cifra potrebbe facilmente lievitare nei prossimi giorni in quanto è prevista una maggiorazione di 120.000 euro per ogni giorno di mancata applicazione di tali regole.

Le colpe - Troppo facile però puntare il dito contro la sola amministrazione campana; infatti, la multa arriva solo a seguito dell'inosservanza, da parte del Governo italiano, della sentenza già emessa dalla Corte europea nel marzo 2010. In realtà bisogna anche ritenersi fortunati in quanto è stato accordato dai giudici di Lussemburgo uno sconto della somma che doveva essere di circa 28.089,60 euro per il periodo compreso tra la sentenza del 2010 e la sentenza odierna, nonché una penalità, eventualmente a carattere degressivo, di 256.819,20 euro per ciascun giorno di ritardo nell'attuazione della sentenza del 2010. Ciò che veniva imputato al bel Paese era la mancata creazione, in Campania, di una rete integrata ed adeguata di impianti atta a garantire l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti sulla base del criterio della prossimità geografica ritenendo infatti che tale situazione rappresentasse un pericolo per la salute umana e per l'ambiente. Da allora l'Italia avrebbe dovuto risolvere o quantomeno provare a risolvere tale problema, ma non avendo messo in atto quella sentenza, così come previsto dalla procedura di infrazione Ue è scattata l'ammenda.

Il precedente - Se 20milioni vi sembra una multa da guinnes, vi sbagliate infatti la Corte, in passato ha inflitto una ben più salata sanzione la cifra si aggira intorno ai 42,8 milioni; la causa, la messa in regola delle discariche illegali; la nazione multata, manco a dirlo è proprio l'Italia. Insomma senza considerare la somma che dovrà essere investita per risanare la situazione nel più breve tempo possibile che si prevede non possa essere inferiore ai 10 anni( ci sono infatti milioni di tonnellate di ecoballe da smaltire che richiedono ancora almeno una decina di anni) il problema rifiuti ci costerà più di 62 milioni di euro. Per il momento l'unica domanda (retorica)che resta è: Chi sarà a pagare?

Il prelievo forzoso dal tuo conto: come difendersi, che banche evitare

Bail-in, prelievo forzoso per salvare le banche: come salvare il tuo conto corrente




L’accordo europeo sul bail-in è stato firmato nel giugno del 2013, dopo il salvataggio di Cipro. L’Italia ha recepito a luglio la Direttiva che diventerà operativa dal gennaio del 2016. Per i correntisti la novità sono rilevanti: viene introdotta la “compartecipazione” - nel caso di un dissesto - dei correntisti e degli investitori per pagare parte del debito e quindi evitare il fallimento. Ignazio Visco ha avvisato banchieri e correntisti: le nuove regole «non consentono d’ora in poi il salvataggio di una banca senza un sacrificio significativo da parte dei suoi creditori». Solo in un secondo momento potrà intervenire lo Stato (bail-out). Ecco un vademecum per evitare di restare “bruciati”.

Cosa rischio a lasciare i miei soldi in banca, sul conto o investiti? 

I depositi fino a 100.000 euro, sono protetti dal Fondo di garanzia dei depositi, ed esclusi dal rischio di bail-in. Questa forma di protezione tutela le somme detenute sul conto corrente o in un libretto di deposito e i certificati di deposito coperti dal Fondo di garanzia; non riguarda, invece, altre forme di impiego del risparmio, quali le obbligazioni emesse.

In caso di bail-in che succederà ai depositi che superano i 100.000 euro?

La parte che supera i 100.000 euro, i depositi delle persone fisiche e delle piccole e medie imprese riceveranno un “trattamento preferenziale”. Ma la direttiva europea - spiegano la Banca d’Italia e la nota esplicativa dell’Abi diffusa ieri - prevede che questa tipologia di creditori potranno dover «sopportare un sacrificio solo nel caso in cui il bail-in di tutti gli strumenti con un grado di protezione minore nella gerarchia fallimentare non fosse sufficiente a coprire le perdite e a ripristinare un livello adeguato di capitale».

Sono previste eccezioni?

I depositi al dettaglio «eccedenti i 100.000 euro possono essere esclusi dal bail-in in via discrezionale, al fine di evitare il rischio di contagio e preservare la stabilità finanziaria a condizione che il bail-in sia stato applicato ad almeno l’8% del totale delle passività della banca».

Quando scatterà la compartecipazione al rischio?

In Italia l’applicazione del bail-in è prevista a partire dal primo gennaio 2016.

E se una banca fallisce o entra in crisi nel 2015?

La svalutazione o la conversione delle azioni e dei crediti subordinati sarà applicabile già da quest'anno, «quando sia necessaria per evitare un dissesto».

Chi per primo, tra i risparmiatori, sarà chiamato a partecipare al salvataggio?

La direttiva europea prevede un ordine di priorità. I primi chiamati a partecipare saranno gli azionisti della banca; poi i detentori di altri titoli di capitale, come le obbligazioni; gli altri creditori subordinati; i creditori chirografari; le persone fisiche e le piccole e medie imprese titolari di depositi per l’importo sopra i 100.000 euro; infine il «Fondo di garanzia dei depositi, che contribuisce al bail-in al posto dei depositanti protetti». Insomma, l’intervento dello Stato per evitare il fallimento è l’ultima risorsa.

Se si investe in prodotti speculativi cosa si rischia?

Il bail-in si applica seguendo una gerarchia la cui logica prevede che chi investe in strumenti finanziari più rischiosi sostenga prima degli altri le eventuali perdite o la conversione in azioni. Solo dopo aver esaurito tutte le risorse della categoria più rischiosa si passa alla categoria successiva. In primo luogo, si sacrificano gli interessi dei “proprietari” della banca, ossia degli azionisti esistenti, riducendo o azzerando il valore delle loro azioni. In secondo luogo, si interviene su alcune categorie di creditori, le cui attività possono essere trasformate in azioni - al fine di ricapitalizzare la banca - e/o ridotte nel valore, nel caso in cui l’azzeramento del valore delle azioni non risulti sufficiente a coprire le perdite.

E chi possiede obbligazioni bancarie? 

Chi possiede obbligazioni bancarie potrebbe veder convertito in azioni e/o ridotto (in tutto o in parte) il proprio credito, ma solo se le risorse degli azionisti e di coloro che hanno titoli di debito subordinati (più rischiosi) si sono rivelate insufficienti a coprire le perdite e ricapitalizzare la banca, e sempre che l’autorità (in Italia la Banca d’Italia) non decida di escludere tali crediti in via discrezionale, al fine di evitare il rischio di contagio e preservare la stabilità finanziaria.

Il rischio riguarda solo i titoli che acquisterò in futuro o anche quelli già in mio possesso?

Le misure si applicheranno anche agli strumenti già emessi e già oggi in possesso degli investitori.

Come posso evitare il rischio di compartecipazione? 

Gli investitori devono cominciare a fare estrema attenzione ai rischi di alcuni investimenti fin dalla sottoscrizione. E le banche dovranno offrire principalmente - e come prima opzione - certificati di deposito coperti dal Fondo di garanzia in luogo delle obbligazioni, soggette a bail-in. Tutte le informazioni dovranno essere comunicate nel dettaglio, soprattutto al momento del collocamento di titoli di nuova emissione.

Quello che è dentro la cassetta di sicurezza si salva?

Le linee guida di Bankitalia chiariscono che non possono essere compresi nel bail-in «i beni della clientela o in virtù di una relazione fiduciaria, come ad esempio il contenuto delle cassette di sicurezza o i titoli detenuti in un conto apposito».

E se i soldi sul conto servono per pagare debiti, spese o tasse?

Sono esclusi dal rischio di bail-in i debiti verso i dipendenti, i debiti commerciali e quelli fiscali privilegiati dalla normativa fallimentare e anche i covered bond.

Se ho 200.000 euro liquidi in banca cosa rischio?

Sui primi 100.000 euro non verrà applicato alcuno prelievo in caso di dissesto dell’istituto di credito. Coi restanti 100.000 euro rischio di dover contribuire al salvataggio della banca.

E se nel conto che ho presso la banca in crisi posseggo 100.000 euro liquidi e 100.000 euro investiti in Bot o azioni o obbligazioni che non sono della banca in difficoltà? 

La soglia di garanzia vale a salvaguardare i 100.000 euro contanti sul conto corrente o sul conto deposito. I titoli di Stato, gli investimenti che non siano in azioni o obbligazioni della banca in crisi, non subiscono aggressione.

Cosa rischio se ho azioni o obbligazioni di una banca in difficoltà nel deposito titoli di una banca “sana”?

Sarò chiamato a partecipare al salvataggio della banca, con conversione e riduzione dei titoli in mio possesso.

Scontri al corteo contro gli immigrati Ma la polizia manganella gli italiani

Roma e Treviso, proteste contro gli immigrati: "Noi qui non li vogliamo"




L'Italia scende in piazza contro gli immigrati. Due i centri delle proteste: Treviso e Roma. Si parte dalla città veneta, da Quinto per la precisione, dove nelle notti scorse ci sono stati scontri, atti di violenza per dire "no" all'invasione. In mattinanta, la reazione dei centri sociali: alcuni antagonisti si sono recati sotto gli uffici della prefettura, tra urla e spintoni. I centri sociali hanno manifestato la loro solidarietà ai profughi arrivati nei giorni scorsi e che i cittadini non vogliono. Nel frattempo il sindaco di Quinto, Mauro Dal Zilio, ha spiegato che i profughi saranno condotti nell'ex caserma Serena, situata al confine tra Casier e Treviso.

Nella capitale - Dunque la protesta a Roma, dove la popolazione protesta contro il trasferimento imposto dal ministero dell'Interno, Angelino Alfano. L'accusa contro il leader Ncd è quella di "abuso di potere". I residenti di Casale San Nicola hanno sbarrato l'accesso a tre furgoni e a un suv del reparto mobile della polizia. I cittadini hanno bloccato la stada che porta alla scuola Socrate, dove dovrebbe arrivare il gruppo di profughi, una ventina. Cantando l'inno d'Italia, i residenti si sono opposti al passaggio della polizia. Le 250 famiglie del comprensorio interessate dal trasferimento ritengono l'edificio e la zona inadeguate all'accoglienza: troppi i 100 immigrati previsti su una popolazione di 400 persone. Presenti anche esponenti di CasaPound, tra manifestanti e polizia ci sono stati violenti scontri.

venerdì 17 luglio 2015

Del Debbio, la frase che gela il Cav Ma ora "scende in campo" Salvini...

Paolo Del Debbio gela Silvio Berlusconi: "Non mi candido a Milano, nessuna possibilità". Matteo Salvini in pressing sul conduttore


di Fabio Rubini 


Paolo Del Debbio ha detto «no». Non sarà lui il candidato sindaco per il centrodestra alle amministrative milanesi del prossimo anno. Intervistato da Radio 24 il giornalista Mediaset apparentemente non ha lasciato spazi a dubbi e interpretazioni: «Quante possibilità ci sono che mi candidi a sindaco di Milano? Zero. Come direbbe Monti - ha aggiunto Del Debbio - non è nella mia agenda. Non lo voglio fare, perché non è il mio compito, perché faccio un altro mestiere e son contento di farlo. Punto. Più chiaro di così che devo dire?».

Nel centrodestra però non hanno ancora perso tutte le speranze di convincerlo. Il pressing è continuo e l’ultima carta potrebbe essere quella di Berlusconi. Se una richiesta arrivasse direttamente dall’ex premier sarebbe difficile dire di no. Del Debbio, infatti, con le sue mezze uscite di pochi giorni fa, ha solleticato il palato del centrodestra che sul suo nome si è trovato incredibilmente compatto. Tutti lo vogliono, da Forza Italia (che eviterebbe di trattare con la Lega sul nome del candidato) ad Ncd passando per il sì pesantissimo del Carroccio. Proprio Salvini potrebbe giocare un ruolo importante nel convincere Del Debbio a cambiare idea. Il prossimo 15 agosto il leader della Lega terrà il tradizionale comizio a Ponte di Legno (la Pontida estiva del Carroccio) e per l’occasione ad intervistare Salvini ci sarà proprio Paolo Del Debbio. Un invito che sa tanto di investitura.

Certo la riottosità del volto televisivo Mediaset è reale. In un’epoca dove il sindaco è poco più di un amministratore di condominio, la sua visione «alta» dell’amministrazione rischierebbe di essere mortificata tra vincoli di bilancio, tasse e conti da far quadrare a ogni costo. Per contro è altrettanto vero che al momento quelle sulla sua candidatura sono state solo voci. Nessun leader è andato direttamente al sodo. E questo è quello che, come detto, potrebbe fare a breve Silvio Berlusconi che potrebbe replicare con Del Debbio il celebre «non puoi dire di no, mettiti una mano sulla coscienza» che nel 1997 convinse dopo non pochi dinieghi Gabriele Albertini a scendere in campo.

Nel dubbio, comunque, il centrodestra continua a lavorare a un piano B. La novità più dirompente, come riferito ieri, potrebbe essere quella dello scippo alla sinistra del commissario Expo Giuseppe Sala. Per il resto rimangono in pista i nomi di Corrado Passera (a oggi l’unico candidato ufficiale nell’alveo del centrodestra), di Claudio De Albetis presidente della Triennale, fino ad arrivare a quelli più politici di Paolo Romani e del guru economico della Lega Claudio Borghi.

Intanto sul fronte alleanze si devono registrare le parole di apertura nei confronti della Lega pronunciate ieri dal coordinatore regionale di Ncd Alessandro Colucci: «Le ultime dichiarazioni di Salvini dimostrano che i toni da campagna elettorale sono passati». Forza Italia, invece continua a chiedere le dimissioni di Pisapia. «Ormai è chiaro - ha spiegato il consigliere comunale Frabrizio De Pasquale - che Pisapia non è più in grado di decidere. Meglio affidare le urgenze a un commissario e dare la parola ai milanesi».

"FAZIO È UNA MER... PAZZESCA" La verità al veleno della Littizzetto

Luciana Littizzetto: "Fabio Fazio è una merda pazzesca, l'uomo più cinico che conosca"




Fabio Fazio? "Una merda pazzesca". Parole e musica di Luciana Littizzetto. Così la comica in un'intervista all'Huffington Post in cui il due presenta Minions, lo spin off di Cattivissimo me a cui presteranno le loro voci per il doppiaggio. L'intervista, sul sottile filo dell'ironia, è l'occasione buona per una sorta di regolamento di conti tra Lucianina e Fabio. Ad aprire le danze è Fazio, che si lamenta di avere addosso l'etichetta di buonista. Subito, Littizzetto lo gela: "Ma lui è una merda pazzesca! Tutti dicono che è buono ma non è vero! Io, guarda, smentisco nella maniera più totale: è l'uomo più cinico che conoscono". Risponde Fazio a stretto giro di posta: "Non è che sono cinico, sono ligure. E i liguri hanno un senso pratico delle cose, è inutile far finta...". Dunque, Fazio, argomenta contro chi lo accusa di buonismo: "Siccome in televisione le parole hanno un potere gigantesco, penso che bisogna usarle sempre con rispetto per la persona che hai di fronte e per chi ti ascolta. Buonismo - aggiunge - è una definizione stupida, nel senso che è una semplificazione stupida. Il contrario di buonismo cos'è, essere cattivi e cinici? Per poter avere che cosa, un titolo sul giornale il giorno dopo? Per poter costruire la tua carriera avendo fatto del male a qualcuno? Siamo pieni di sedicenti opinionisti che fanno carriera parlando male degli altri. Nella vita si può essere noti o perché costruisci o perché distruggi". A replicare, infine, è ancora la Littizzetto: "Distruggi sono me". E Fazio: "No, da te mi difendo". E Lucianina? Dopo avergli dato della "merda pazzesca" conclude rincarando: "La mammola...".