Produttività: il Governo convoca le parti sociali
Il governo, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, ha convocato le parti sociali sull'accordo per la produttività. La convocazione a Palazzo Chigi è per Mercoledì 21 Novembre alle ore 18.30. La lettera di convocazione, firmata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Catricalà, è stata inviata a Cgil, Uil, Ugl, Abi, Ania. Alleanza per le Cooperative, Confindustria e Rete Impresa Italia.
Intervenuto anche il Ministro Passera: Buon consenso su Produttività. "Mi sembra che intorno all'accordo sulla Produttività si sta creando un buon consenso", soprattutto - continua Passera - su l'intesa raggiunta dalle associazioni imprenditoriali e firmata finora da Cisl, Ugl e Uil. "Sarebbe nell'interesse del Paese che ci fosse il massimo consenso anche sul fronte sindacale". Poi ha dichiarato: "E' un accordo importante. Spero profondamente che alla fine sia un accordo totale. Comunque - conclude Passera - siamo già abbastanza allargati per andare avanti".
Come sopra citato, la Uil ha deciso di firmare l'intesa sulla produttività, insieme a Cisl e Ugl. Ma chiede al governo la detassazione strutturale dei premi di produttività applicando un'imposta, sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali, al 10% sui redditi da lavoro dipendente fino a 40 mila euro lordi annui. "Solo cosi - scrive la Uil - l'accordo sarà in grado di contribuire alla crescita della produttività e della competitività in Italia". "Sulla produttività abbiamo perso tempo". Lo ha detto il Segretario Cisl, Bonanni, secondo il quale la Cgil aveva "accettato un accordo simile un mese fa poi è nato il problema Fiom". "Spero - ha concluso Bonanni - maturino intendimenti diversi".
Secondo la Cgil: "Il mtesto dell'accordo sulla produttività sottoposto alla firma dei sindacati contiene elementi non condivisibili". Salario, democrazia e normative contrattuali sono gli aspetti essenziali sui quali, per la Segretaria Camusso, "il confronto non è esaurito" e anzi "merita la prosecuzione", per "evitare un accordo sindacale separato" che "non sarebbe positivo per nessuno". "E stato un errore inviare un testo conclusivo dei negozianti", ha concluso poi il leader Cgil.
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