Paolo Del Debbio gela Silvio Berlusconi: "Non mi candido a Milano, nessuna possibilità". Matteo Salvini in pressing sul conduttore
di Fabio Rubini
Paolo Del Debbio ha detto «no». Non sarà lui il candidato sindaco per il centrodestra alle amministrative milanesi del prossimo anno. Intervistato da Radio 24 il giornalista Mediaset apparentemente non ha lasciato spazi a dubbi e interpretazioni: «Quante possibilità ci sono che mi candidi a sindaco di Milano? Zero. Come direbbe Monti - ha aggiunto Del Debbio - non è nella mia agenda. Non lo voglio fare, perché non è il mio compito, perché faccio un altro mestiere e son contento di farlo. Punto. Più chiaro di così che devo dire?».
Nel centrodestra però non hanno ancora perso tutte le speranze di convincerlo. Il pressing è continuo e l’ultima carta potrebbe essere quella di Berlusconi. Se una richiesta arrivasse direttamente dall’ex premier sarebbe difficile dire di no. Del Debbio, infatti, con le sue mezze uscite di pochi giorni fa, ha solleticato il palato del centrodestra che sul suo nome si è trovato incredibilmente compatto. Tutti lo vogliono, da Forza Italia (che eviterebbe di trattare con la Lega sul nome del candidato) ad Ncd passando per il sì pesantissimo del Carroccio. Proprio Salvini potrebbe giocare un ruolo importante nel convincere Del Debbio a cambiare idea. Il prossimo 15 agosto il leader della Lega terrà il tradizionale comizio a Ponte di Legno (la Pontida estiva del Carroccio) e per l’occasione ad intervistare Salvini ci sarà proprio Paolo Del Debbio. Un invito che sa tanto di investitura.
Certo la riottosità del volto televisivo Mediaset è reale. In un’epoca dove il sindaco è poco più di un amministratore di condominio, la sua visione «alta» dell’amministrazione rischierebbe di essere mortificata tra vincoli di bilancio, tasse e conti da far quadrare a ogni costo. Per contro è altrettanto vero che al momento quelle sulla sua candidatura sono state solo voci. Nessun leader è andato direttamente al sodo. E questo è quello che, come detto, potrebbe fare a breve Silvio Berlusconi che potrebbe replicare con Del Debbio il celebre «non puoi dire di no, mettiti una mano sulla coscienza» che nel 1997 convinse dopo non pochi dinieghi Gabriele Albertini a scendere in campo.
Nel dubbio, comunque, il centrodestra continua a lavorare a un piano B. La novità più dirompente, come riferito ieri, potrebbe essere quella dello scippo alla sinistra del commissario Expo Giuseppe Sala. Per il resto rimangono in pista i nomi di Corrado Passera (a oggi l’unico candidato ufficiale nell’alveo del centrodestra), di Claudio De Albetis presidente della Triennale, fino ad arrivare a quelli più politici di Paolo Romani e del guru economico della Lega Claudio Borghi.
Intanto sul fronte alleanze si devono registrare le parole di apertura nei confronti della Lega pronunciate ieri dal coordinatore regionale di Ncd Alessandro Colucci: «Le ultime dichiarazioni di Salvini dimostrano che i toni da campagna elettorale sono passati». Forza Italia, invece continua a chiedere le dimissioni di Pisapia. «Ormai è chiaro - ha spiegato il consigliere comunale Frabrizio De Pasquale - che Pisapia non è più in grado di decidere. Meglio affidare le urgenze a un commissario e dare la parola ai milanesi».
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