Spagna, torna la difterite dopo 30 anni. Grave un bambino, Europa e Italia senza farmaci per curarla
di Leonardo Grilli
Una grave malattia infettiva, che si trasmette per via aerea e che in Italia causava circa mille morti l’anno. È la difterite, e dopo 30 anni dalla sua scomparsa è tornata in Europa. Il caso riguarda un bambino spagnolo di 6 anni che è risultato positivo ai test. Per lui è stato difficile trovare un antisiero, che è stato fatto arrivare da un Paese extra Ue: nel corso degli anni infatti il livello di guardia verso malattie che si pensa debellate si è abbassato, e molti farmaci non vengono più prodotti. Compresi i vaccini, che da soli basterebbero a garantire la protezione da questi pericolosi batteri. Non a caso l’Istituto Superiore della Sanità poco tempo fa ha lanciato l’allarme verso il pericoloso calo di attenzione per le patologie, come la difterite, che sono state “dimenticate”.
Il caso - Il bambino non vaccinato risiede a Olot, nella provincia di Girona, ed era risultato positivo a una difterite tossicogenica dopo l’analisi molecolare PCR e il test di Elek. La Spagna ha quindi inviato all’Organizzazione Mondiale di Sanità e agli Stati membri dell’Unione Europea una richiesta urgente di antitossina difteritica (DAT). Alcuni di questi Stati, tuttavia, hanno dichiarato che i lotti di antitossina in loro possesso erano scaduti e il piccolo paziente è stato trattato con un siero proveniente da un Paese non UE. Il bambino, trasferito in un ospedale specializzato a Barcellona, rimane in gravi condizioni.
Italia senza protezione - L’allarme per l’Italia, se si dovesse diffondere anche ne nostro Paese la difterite, risiede nel fatto che non abbiamo farmaci per curarla, al pari di Francia e Germania. “Anche l’Italia – ha sottolineato Luciano Pinto, vice Presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale – non possiede scorte di antitossina difterica. Per evitare situazioni come quella che si è verificata in Catalogna, è indispensabile che le nostre Autorità, insieme a quelle europee, battano ogni strada per assicurare al nostro paese le scorte necessarie per ogni evenienza. La mancanza di DAT desta infatti una grande preoccupazione in Europa, in quanto il farmaco è necessario per curare i nuovi casi di difterite, che, anche se pochi, continuano a verificarsi ogni anno”. In Italia, prima dell'avvento della vaccinazione di massa (al termine della seconda guerra mondiale) si registravano annualmente alcune decine di migliaia di casi di difterite con più di mille morti ogni anno.
La malattia - La difterite è una grave malattia infettiva causata dall’azione di una tossina (tossina difterica) prodotta da batteri che si trasmettono per via aerea. Solitamente la difterite inizia con mal di gola, febbre moderata, tumefazione del collo. Molto spesso i batteri della difterite si moltiplicano nella gola (faringe) dove si viene a formare una membrana di colore grigiastro che può soffocare la persona colpita dalla malattia. A volte queste membrane si possono formare anche nel naso, sulla pelle o in altre parti del corpo. La tossina difterica, diffondendosi tramite la circolazione sanguigna, può causare paralisi muscolari, lesioni a carico del muscolo cardiaco con insufficienza cardiaca, lesioni renali, fino a provocare la morte della persona colpita. La letalità è di circa il 5-10% ma in molti casi, nei sopravvissuti, permangono danni permanenti a carico di cuore, reni, sistema nervoso. I casi di malattia si sono ridotti, fino a scomparire quasi del tutto alla fine degli anni '70, dopo che la vaccinazione antidifterica è stata praticata in forma estensiva in associazione con quella antitetanica disponibile fin dal 1920.