Sicilia, server della Regione in tilt durante i ballottaggi: non pagavano la partecipata gestita da Antonio Ingroia
Un contenzioso fra la Regione Sicilia e la partecipata Sicilia e Servizi ha creato un blackout del sito della Regione durante le elezioni, nelle stesse ore dei risultati dei ballottaggi nei tredici comuni. Il blackout era iniziato a mezzanotte, ed è stato risolto solo nel primo pomeriggio. Cosa curiosa, però, è che la partecipata che gestisce i server informatici dell’ente è guidata dall’ex pm Antonio Ingroia. Questi server sono però gestiti da ex soci privati, che vantano presso la Regione un credito di circa 80 milioni di euro. Per questo motivo, per forzare la mano a Crocetta e incentivare il pagamento del debito, la società ha staccato la spina. Creando non pochi disagi, anche perché è andato in tilt anche il sistema che si occupava di gestire il flusso dei dati elettorali.
Imbarazzo a corte - Oltre a questo l’imbarazzo è stato molto. In un periodo in cui il Pd si spacca da tutte le parti e Matteo Renzi trova un nuovo nemico ad ogni angolo, ci mancava solo una lite interna fra Crocetta e Ingroia per un debito di decine di milioni di euro. E infatti è arrivata repentina la smentita dell’ex Pm esiliato, che ha dato ogni responsabilità ai privati: “Il distacco dei server dell’ex socio privato per far saltare il sistema informatico dei siciliani è un atto di forza inaccettabile e irresponsabile perché finalizzato ad ottenere dalla Regione il pagamento di un credito vantato dall’ex socio privato da fare valere nelle sedi giudiziarie e non con l’utilizzo di sistemi ritorsivi e ricattatori. Mi chiedo inoltre se il momento scelto per il distacco non sia stato cercato ad hoc, proprio nel momento in cui alle prefetture affluiscono i dati elettorali”. Che intuizione geniale, si vede che ha fatto il pubblico ministero.
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