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giovedì 28 maggio 2015

Caivano (Na): Aggredito verbalmente Nicola Semplice, un giovane ragazzo del rione scotta

Caivano (Na): Aggredito verbalmente Nicola Semplice, un giovane ragazzo del rione scotta 


di Gaetano Daniele 


Nicola Semplice 

Ci scrive Nicola Semplice, un giovane ragazzo caivanese che, da anni segue la politica locale. 


Signor Semplice, benvenuto, ci può spiegare brevemente cos'è successo stamattina? 

Direttore la ringrazio dello spazio che mi concede nel suo Blog. Allora, erano circa le 13:30 raggiungevo gli spazi consentiti per attaccare i manifesti, mi trovavo sulla strada sannitica, altezza Parco Verde, adiacente l'Itis Morano. lì, ci sono 6 tabelloni, su ogni tabellone la legge prevede che si possono affiggere 2 manifesti per ogni candidato. Nel mio caso, su ogni tabellone c'erano 6 manifesti uguali per ogni tabellone, quindi 36 manifesti di un solo candidato della coalizione del dottore Simone Monopoli. 

Cosa succede poi?

All'improvviso, vengo avvicinato da questo candidato della lista di Monopoli, urlava fortemente contro di me,  quasi se gli avessi messo la mano in tasca, mi accusava che stavo comprendo i suoi manifesti, io ho cercato di spiegargli in tutti i modi che la legge prevede che, su quei tabelloni ci fossero anche i miei di manifesti, ma nulla di fatto, mi ha aggredito verbalmente, in più mi ha minacciato e spinto, un atteggiamento prevaricatorio fuori luogo, privo di ogni regola democratica. 

Cosa intende fare? 

Domani con il mio legale intendo sporgere denuncia ai Carabinieri. 

Ringraziamo il signor Nicola Semplice per essersi rivolto al nostro blog, il Notiziario sul web, non siamo entrati nello specifico, anche perchè come sopra riportato, il signor Semplice ha deciso di rivolgersi alle vie legali. Al momento non conosciamo l'altro nome, e l'altra versione, quindi non possiamo far altro che esprimere la nostra solidarietà al signor Nicola Semplice. 

Adriano Celentano: "Sto cominciando a pensare a Matteo Salvini, ciao Grillo Renzi"

Adriano Celentano: "Sto cominciando a pensare a Matteo Salvini, ciao Grillo Renzi"




"Sto cominciando a pensare a Salvini". Adriano Celentano, sul suo blog "Il mondo Adriano", chiude così un suo intervento scritto sulla vicenda dell'auto che ha travolto nove passanti a Roma, uccidendo una donna.

Il Commento di Adriano Celentano:
Ciao GrillòRenzi! Mentre voi ve la battete sul tavolo dei “VOTI”, nel frattempo a Roma c’è un’ auto che sfreccia a 180 km all’ora e, con noncuranza travolge 9 passanti, trascinandosi per 50 metri una giovane donna che poi MUORE. Otto i feriti di cui quattro in modo grave. Ma voi, così concentrati nella lotta a chi arriva primo, vi dimenticate di parlare del problema “non più importante” ma VITALE che è la CERTEZZA della PENA. Perché la gente dovrebbe consumare di più se ha paura anche a uscire di casa? E chi se ne frega degli 80 Euro o del diritto di cittadinanza se poi arriva una macchina e ti travolge. Poveri illusi, la tanto invocata “crescita” di cui parlano gli economisti e l’accecata massa politica, non ci sarà mai. Nessuno ha capito che il famoso aumento dei consumi e’ strettamente legato a un disegno artistico che può scaturire solo attraverso il sorriso dei cittadini. Ma se i cittadini hanno paura e si sentono abbandonati, non sorridono. E se non sorridono, non consumano. Quindi?… Sto cominciando a pensare a Salvini.

Heysel, l'ex big della Juve vuota il sacco: quel (terrificante) ordine negli spogliatoi

Strage Heysel, Stefano Tacconi: "Negli spogliatoi un generale ci ordinò di festeggiare sotto la curva"





Sono passati 30 anni da una delle pagine più buie nella storia del calcio. Sono trascorsi tre decenni dalla strage dell'Heysel, quando morirono schiacciati dalla folla 39 italiani prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Di quella notte non si ricorda affatto la vittoria dei bianconeri. Si ricorda l'orrore. Si ricordano le polemiche: perché quella partita è stata ugualmente giocata? Perché i giocatori della Juventus, dopo aver vinto, hanno esultato sotto alla curva dei tifosi? Ora, dopo molto tempo, a rompere il silenzio è Stefano Tacconi, che in quella disgraziata serata difendeva la porta della Juve. "Non bisogna chiudere gli occhi, ma tenerli ben aperti per ricordare - premette -. Penso soprattutto al grande sogno di 22 giocatori infranto da certi ultrà. Le finali si dovrebbero sempre giocare con entusiasmo e gioia". Ma l'ex portierone, poi, va più nel profondo e spiega che cosa sapevano (o non sapevano) i giocatori: "Le notizie erano frammentarie, non si capiva se era morto un tifoso oppure un centinaio. La Uefa ci aveva impedito di scendere in campo, ma per fortuna un generale grande e grosso, con un po' più di sale in zucca, ci ha ordinato di giocare per evitare problemi più grandi: la curva juventina avrebbe voluto vendicarsi". Infine l'accusa, forse quella più grave. Si parla dei festeggiamenti, contestatissimi, fonte di eterna polemica: "Sento sempre ripetere le stesse cose - si sfoga Tacconi -. La nostra festa era stata decisa dallo stesso generale alto due metri: ci ha obbligati a uscire dallo spogliatoio e andare sotto la curva bianconera, perché dovevamo tenere i nostri tifosi all'interno dello stadio".

"Foto e scoop rubati ai vip per soldi" Lucarelli a processo: quanto chiedeva

Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri: a processo con l'accusa di aver violato i pc dei vip





Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri (Macchianeria) a processo con l'accusa di essere "entrati", tra il 2010 e il 2011,  nei telefoni dei vip per recuperare materiale con cui poi scrivere notizie di gossip. La notizia è riportata dal sito Giustiziami e riporta che il decreto di citazione firmato dal pm di Milano Grazia Colacicco che li ha mandati a processo", si legge sul sito, "i tre giornalisti e blogger riuscivano a intrufolarsi nell’intimità dei vip ottenendo “fraudolentemente” codici e password, operazioni facilitate da domande segrete a basso livello di protezione per il recupero delle parole chiave (in un caso: Come si chiama il tuo animale domestico?)".  La denuncia è partita grazie ad Elisabetta Canalis e ad alcune foto (tante, 191) che erano state scattate durante una festa di compleanno nella villa sul lago di Como di George Clooney.  I tre avrebbero, secondo quanto scrive il sito di notizie di cronaca giudiziaria milanese, provato a venderle per 120mila euro a un settimanale. Ma la Canalis è stata poi informata da qualche direttore o giornalista della rivista a cui i tre avevano cercato di "piazzare" le foto.  

L'accusa - Secondo il capo d'imputazione, infatti, i tre "al fine di procurare a sé o a altri un profitto consistente nella vendita di fotografie e di informazioni o conversazioni personali di cui erano venuti a conoscenza o comunque al fine di arrecare danno a Elisabetta Canalis e alle persone di seguito indicate, si procuravano, rispondendo alla domanda segreta per la password, i codici di accesso dell’indirizzo di posta elettronica di Federica Fontana, Mara Povoleri (Mara Venier, ndr), Sandra Bullock, Scarlett Johansson e altri". In particolare, il profilo di Federica Fontana veniva controllato " per ottenere indebite informazioni a loro non dirette, tra le quali l’indirizzo web, il nome utente e la password di accesso alla galleria fotografica che conteneva immagini della festa privata per il compleanno di Elisabetta Canalis. "In particolare, avendo fraudolentemente ottenuto gli accessi a vari account di posta elettronica, ne monitoravano la posta in entrata utilizzando un apposito account di posta elettronica come collettore unico di tutta la corrispondenza intercettata". Il processo - scrive Manuela D'Alessandro  su Giustiziami - comincerà il 19 giugno. I tre devono rispondere delle accuse, di concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione di codici di accesso (unica non contestata a Lucarelli), accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy, tutti reati aggravati dall’aver tentato di lucrarci. 

La difesa - Selvaggia si difende però dalle accuse e in una lettera a Dagospia scrive: "Ci sono state perquisizioni, sequestri e intercettazioni come se fossi entrata in possesso di informazioni riservate alla Cia, ma negli atti non c'è un passaggio in cui risulti che io abbia mai venduto o contrattato una notizia o una foto. Dalle carte risulta in verità che la persona che le ha tentate di vendere abbia un nome e un cognome. Lo ha ammesso sia la persona stessa che il giornale che ha trattato con lui, non capisco come mai questa persona sia stata poi estromessa dall'indagine". E ironizza: "Aggiungo che non ho mai violato un account di posta elettronica in vita mia, neanche quello di ex fidanzati (purtroppo, perché mi sarei risparmiata un sacco di sorprese in seguito)", "non sono capace neanche di fare un aggiornamento al computer, chi mi conosce lo sa, figuriamoci se potrei mai essere un hacker. Questo è tutto. Da qui è partita l'indagine. La Soncini, con la quale secondo i giornali avrei messo in piedi una specie di associazione a delinquere, non l'ho mai sentita in vita mia né al telefono né via mail". 

Caivano (Na): Ultimo Appello del candidato Sindaco Pippo PAPACCIOLI

Caivano (Na): Ultimo Appello del candidato Sindaco Pippo PAPACCIOLI 


di Angela Bechis




Domenica 31 Maggio metti una X su PAPACCIOLI 

Continuano gli appelli del candidato Sindaco Papaccioli di "Con Papaccioli per Caivano", comunicato girato nella sua officina delle passioni, dove appunto, il dott. Giuseppe Papaccioli coltiva da anni la passione delle auto antiche. Le compra per poco e, dopo il lavoro, insieme ai suoi amici di sempre, le ripara per poi dargli un'identità, proprio come stava facendo per Caivano prima che 16 persone firmavano lo scioglimento prematuro del civico consesso. Un uomo del fare che tutti conoscono, da Caivano a Napoli, da Caivano a Caserta, un direttore sanitario che non mette mai in evidenza il suo io, anzi, si confronta con tutti, perchè il dott. Papaccioli prima di essere un direttore sanitario e docente è cittadino comune, uno di noi che, non solo si è fatto da solo, con le proprie forze, ma ha vissuto e vive sulla propria pelle il disagio del proprio Paese, Caivano. Domenica 31 Maggio, non perdere l'occasione dopo che 16 consiglieri comunali tolsero al Paese qualche anno fa, ridai fiducia al tuo sindaco PAPACCIOLI. Domenica 31 Maggio metti una X su PAPACCIOLI 


La polizia denuncia Alfano (e anche il premier Renzi): "Ai comizi vogliono che noi..."

Matteo Renzi e Angelino Alfano si vergognano della polizia che li difende. Ai comizi devono proteggerli, ma "senza farsi vedere"





Matteo Renzi e Angelino Alfano come Laura Boldrini. È nota la scarsa simpatia che la terza carica dello stato ha verso la polizia, tanto da rifiutare più volte dei selfie con le forze dell’ordine durante i suoi spostamenti pubblici. Ma, come scrive Il Giornale, ora sembra che questo astio abbia contagiato anche il presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno. La protesta viene da Gianni Tonelli, Segretario del Sindacato autonomo di polizia (Sap), e si riferisce nello specifico a due episodi accaduti in Liguria e a Treviso.

Protezione invisibile - Il 25 maggio Renzi si trovava a La Spezia per un comizio a sostegno della candidata alle regionali liguri Raffaella Patia. “C’erano una ventina di persone in tutto – spiega Tonelli – che per superiore disposizione sono state tenute a una certa distanza dall’evento. Inoltre una pattuglia che si trovava più vicina al palco” è stata fatta allontanare “alla svelta per non farsi vedere”. Stesso copione a Treviso, dove Alfano a preteso che gli agenti a protezione del “loro” ministro “fossero presenti in zona, ma ben lontani”.

Moto d’orgoglio - Tutto questo è stato fonte di umiliazione per la polizia, per cui è “inaccettabile” questa condotta politica. Politica sì, perché pare che tutto sia nato dopo il diverbio fra Alfano e Matteo Salvini, quando il ministro aveva risposto al leader leghista riguardo alla scarsa sicurezza ai comizi elencando gli 8 mila agenti impegnati da fine febbraio a sua protezione. Per non fare la figura degli ipocriti dunque, è arrivato l’ordine di nascondersi, di proteggere sì, ma senza farsi vedere. “Tenerci nascosti per schivare le critiche politiche – conclude Tonelli – è un affare che non deve riguardare la polizia. Ma non accettiamo che chi garantisce la vostra sicurezza venga ricambiato con una dimostrazione di disprezzo”.

Caivano (Na): L'ultimo appello Video del candidato sindaco PAPACCIOLI

Caivano (Na): L'ultimo appello Video del candidato sindaco PAPACCIOLI 



di Angela Bechis 


Domenica 31 Maggio Metti una X su PAPACCIOLI 

Puntare alla qualità e non alla quantità, questo il tema principale che il dott. Giuseppe Papaccioli, candidato sindaco di "Con Papaccioli per Caivano", mette sulla tavola dei cittadini di Caivano. In questa campagna elettorale aspra, se ne sono sentite di tutti i colori, a volte anche con risvolti da telenovelas. Addirittura si sono sentite da parte di qualche candidato sindaco, girare cifre di spesa intorno ai 100 mila euro. Ci viene difficile, se fosse vero, accettare che, una campagna elettorale possa raggiungere tali somme, ammenochè non vi siano altri interessi. Insomma, domenica 31 Maggio, i cittadini di Caivano sono chiamati alle urne, si pensi appunto, alla qualità e non alla quantità.