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giovedì 7 maggio 2015

"Bancomat vuoti, niente soldi": è realtà, nel cuore della ricca Europa

Berlino, sciopero dei portavalori, i bancomat restano vuoti: "Può andare avanti per giorni"





Panico a Berlino, bancomat vuoti. Effetto della crisi greca? Un crack finanziario imprevedibile? No, semplicemente uno sciopero dei trasporti che ha bloccato i portavalori, impedendo così di "rifornire" gli sportelli dei prelievi automatici. In ballo, come sottolinea il Sole 24 Ore, c'è la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti di un gruppo di dipendenti di una importante società di sicurezza locale della capitale tedesca. Mentre le trattative continuano, sono rimasti all'asciutto molti bancomat. Il problema potrebbe continuare ancora per molti giorni, col risultato che mentre ad Atene nonostante tutto si continua a prelevare, nel centro dell'Europa ricca e potente si assaggia, sia pur solo momentaneamente, l'amarissimo sapore delle tasche vuote.

Così cambia il codice della strada Alcol, incidenti e patente: le pene

Codice della strada, cambia il ddl sull'ergastolo della patente: revoca fino a 30 anni. Come cambiano le pene per omicidio stradale






Misure più dure contro i pirati della strada, con pene come la revoca della patente fino a 30 anni: lo prevede la modifica al ddl sugli omicidi stradali appena depositata con emendamento dal relatore del Pd Giuseppe Cucca. Il testo, che prevede appunto revoca della patente stradale e nautica, colpisce gli automobilisti che superano i limiti di velocità in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti. La modifica riguarda l'articolo 6, quello sull'ergastolo della patente. Prima "ammorbidito" e trasformato in sospensione da 5 a 12 anni, oggi viene appesantito con la potenziale revoca del documento di guida per superare i dubbi di costituzionalità avanzati nei giorni scorsi. Secondo il nuovo testo i soggetti a revoca della patente (il minimo sarà 4 anni, il massimo 30) per tornarne in possesso dovranno sostenere gli esami una volta scontata la pena. 

Cosa si rischierebbe - Le nuove pene vanno a 12 anni per omicidio senza aggravanti, che sale a 20 se il conducente è già stato condannato in passato per guida in stato di ebbrezza (o guida di imbarcazione senza l'abilitazione). Lesioni a terzi vengono punite con 4 anni, 8 con l'aggravante precedente e 10 se colto in superamento dei limiti di velocità, stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti.

mercoledì 6 maggio 2015

Caivano (Na), Politica: Quando Forza Italia "con prepotenza" sversava 4.500 tonnellate di spazzatura nella Società Ambiente e Energia fregandosene della volontà popolare

Caivano (Na), Politica: Quando Forza Italia "con prepotenza" sversava  4.500 tonnellate di spazzatura nella società Ambiente e Energia fregandosene altamente della volontà popolare



di Gaetano Daniele 




Correva l'anno 2011, 4 anni fa. Il presidente della provincia di Napoli, On. Avv. Luigi Cesaro (Forza Italia), unitamente alla sua maggioranza in consiglio provinciale, di cui faceva parte anche l'attuale candidato sindaco di Forza Italia, dott. Simone Monopoli, autorizzava, il Presidente Cesaro, con un'ordinanza urgente lo sversamento di 4.500 tonnellate di spazzatura nei capannoni di Ambiente e Energia, fregandosene altamente della volontà popolare caivanese. Oggi, in piena campagna elettorale, si ripresentano come il nuovo che avanza addirittura aizzandosi a paladini dell'ambiente, accusando e puntando il dito contro l'uno o l'altro candidato. Di seguito l'ordinanza per non dimenticare i responsabili del disastro ambientale che ha colpito Caivano negli ultimi anni. 




Grossissimi guai per Massimo Ferrero: l'ultima accusa fa tremare il Viperetta

Massimo Ferrero, altri guai per il Viperetta: accusato di non aver pagato 200mila euro d'Iva





L'imprenditore e dirigente sportivo Massimo Ferrero è nei guai. E' stato accusato dalla procura di Roma di un'ennesima evasione fiscale. Il presidente della Sampdoria è indagato per  un omesso versamento di Iva da duecentomila euro riconducibile alla Blu Cinematografica. L'inchiesta nata nel 2014 riguarda fatti del 2009. Non è la prima indagine dei magistrati requirenti romani sul numero uno doriano e la sua Blu Cinematografica. Il 27 maggio, in questo caso si è già arrivati a dibattimento, inizierà un processo per dichiarazione infedele pari a un milione e 176mila euro. Er Viperetta, come gli contesta il pm Mario Palazzi, avrebbe evaso l'Ires, l'imposta sul reddito delle società nel 2009.

Molti guai - Oltre alle due inchieste fiscali, il presidente doriano deve fare i conti anche con due denunce da parte della sua ex moglie, Laura Sini. Dopo anni di matrimonio la loro unione si è conclusa drasticamente con seguito di esposti in procura. Truffa e minacce, i reati per i quali la Sini ha sporto querela all'ex consorte. Ferrero da parte sua ha invece denunciato l'ex per calunnia. Una vita dedicata al cinema quella di Ferrero, se si considera che dopo essere stato per anni galoppino di star e registi, è poi diventato egli stesso produttore di film e padrone di parte dell'impero che fu di Cecchigori. Nel 2013 Ferrero si accaparrò un pacchetto di 15 sale cinematografiche dell'imprenditore toscano.

Sulle pensioni non è finita qui: "Occhio, perché a settembre..."

Alberto Brambilla: "Alla Fornero avevamo detto che sbagliava"


di Giuliano Zulin 


"Gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni? L’errore compiuto dalla Fornero, come quello sugli esodati, è il classico errore da professori, di chi ha in tasca la verità e di chi non ha voluto ascoltare le voci che le dicevano che era una manovra sbagliata". Alberto Brambilla, già sottosegretario al ministero del Welfare con delega alla previdenza sociale e docente all’Università Cattolica di Milano, non usa tanti giri di parole: "E non finisce qui, perché a settembre andrà al vaglio della Consulta il ricorso contro il contributo di solidarietà deciso dal governo Letta".

Brambilla si era dimesso dalla presidenza del Nucleo di valutazione della spesa pensionistica - la task force poi chiusa nel 2012 - proprio perché, fra le altre cose, "avevamo avvertito il ministro, di non fare questa scelta di bloccare l’indicizzazione solo a una parte di pensionati perché la cosa non sarebbe passata. Ma lei ci ha messo solo nelle condizioni di presentare le dimissioni".

Adesso per rimediare al buco nei conti pubblici non basterà il solito decreto-pezza. Brambilla lancia così una proposta in un colloquio con Labitalia, la stessa che presenterà presto a Poletti. "Attualmente - ricorda - siamo in un sistema previdenziale a ripartizione (se le entrate contributive non sono sufficienti, la spesa pensionistica è coperta con altri trasferimenti dalla fiscalità generale, ndr). Nel 2013 l’Inps ha evidenziato un buco da 25 miliardi, nel 2014 le cose sono andate peggio perché abbiamo perso circa un milione di posizioni attive. Occorre, dunque, mettere in sicurezza il sistema pensionistico e per farlo, devo per forza incentivare l’occupazione, aumentando così i lavoratori attivi". Come fare? "È dimostrato che funziona una leva fiscale, un abbassamento del costo del lavoro che in Italia è molto alto. Ma questo vantaggio fiscale - precisa - deve essere permanente e non sporadico. E per avere le risorse necessarie posso scegliere tra due strade: o una deindicizzazione delle pensioni, ma di tutte le pensioni - sottolinea - o un contributo di solidarietà su tutte le pensioni. Ciò detto, poi gli incentivi all’occupazione - dice - potrebbero essere mirati sostanzialmente a due fasce: gli under 29 e gli over 50. Così facendo si va anche a un naturale esaurimento della richiesta di agevolazioni, perché nel giro di qualche anno si stabilizza l'occupazione giovanile e si accompagna con il lavoro attivo il cinquantacinquenne alla pensione». Senza contare che, sottolinea il professore, «così facendo, si risparmia circa un miliardo l'anno di cig o Naspi come la si voglia chiamare. È una questione di volontà politica...".

Insomma, dice Brambilla, "il governo dei tecnici non ne ha voluto sapere di fare scelte impopolari", e ora "paghiamo tutti quelle non scelte". Anche perché, ricorda, "in Italia ci sono molti milioni di pensionati che percepiscono un assegno pensionistico avendo lavorato 10 anni e ci sono 5 milioni di pensionati a cui lo Stato paga l’integrazione al minimo, vale a dire che percepiscono un assegno per il quale non hanno pagato i contributi sufficienti".

Scelta impopolare è anche quella di tassare i fondi pensione e di non educare chi lavora a investire, anche poche decine di euro, per una pensione integrativa. Dal 1993, anno di nascita dei fondi complementari, ha aderito - conclude Brambilla - solo il 27% dei lavoratori, spendendo "meno di 7 miliardi l’anno". Mentre "per il gioco non si bada a spese: 27 miliardi l’anno". Il 12-13-14 maggio a Napoli si parlerà anche di questo alla quinta Giornata nazionale della previdenza. Anche perchè - come dice l’ex sottosegretario - ormai bisogna informarsi da soli visto che "la politica fa disinformazione e fa spesso scelte sbagliate".

Matteo Renzi, il tuo futuro è tutto nero: La profezia: "Ha 3 strade, tutte sbagliate"

La Stampa contro Matteo Renzi: "Ha davanti tre strade, tutte sbagliate"





Renzi è un premier debolissimo. Nonostante la vittoria di ieri che gli ha permesso di portare a casa la nuova legge elettorale, resta un premier debole soprattutto perché non è stato eletto dal popolo e perché ha ormai alle spalle un partito spaccato. Nel suo commento oggi su La Stampa, Giovanni Orsina, spiega come Renzi abbia davanti tre strade e tutte ugualmente pericolose per lui e per il suo governo. Quella delle riforme etiche, (come ha fatto Zapatero in Spagna) una strada che il presidente del Consiglio ha aperto con l'approvazione del divorzio breve, è una strada abbastanza facile perché non sarebbe difficile raccogliere una maggioranza. "Ma questa ipotesi presenta delle controindicazioni: accenderebbe lo scontro ideologico su un terreno che finora il Presidente del consiglio ha mostrato di non voler radicalizzare; allontanerebbe Renzi dall'elettorato moderato al quale Renzi ha dato mostra di essere molto interessato". Inoltre, seguire la via delle riforme etiche comprometterebbe i rapporti con i centristi che pure il premier corteggia tenacemente. 

Economia e riforme - Un'altra possibilità che molti suggeriscono a Renzi  è quella dell'economia, sull'onda dei dati che stanno diventando più incoraggianti. Ma, osserva Orsina, è una strada pressoché impraticabile. "Pesa la debolezza del governo che è lecito dubitare sia in grado di raccogliere una maggioranza parlamentare attorno a provvedimenti politici incisivi". La terza strada è quella della riforma del Senato. Dopo le regionali Renzi potrà percorrerla o cercando di riavvicinarsi a Berlusconi ridando vita a una sorta di Nazareno 2.0  o "ripristinando la sintonia con la sinistra del suo partito". Ma questa potrebbe essere per lui la mossa fatale che, Orsina definisce "autolesionista". "Non è affatto detto che proprio su questo punto #lasvoltabuona non porti diritto in un burrone. 

martedì 5 maggio 2015

Frattamaggiore (Na): Intervista all'Avv. Antonio Silvestre

Frattamaggiore (Na): Intervista all'Avv. Antonio Silvestre di POPOLARI per Frattamaggiore 


a cura di Mario Setola 



Avv. Antonio Silvestre
Candidato al Consiglio Comunale di Frattamaggiore
con POPOLARI per Frattamaggiore 

Salve Avvocato. Prima candidatura al Consiglio Comunale Frattese. Come motiva tale decisione?

Grazie innanzitutto per l’intervista. Iniziamo col dire che tale scelta è maturata dopo aver attenzionato la politica frattese degli ultimi anni, che in termini di vivibilità sociale non ci ha lasciato alcuna eredità. Devo affermare, purtroppo, che anche a Frattamaggiore è valso il ben noto concetto secondo cui la politica forse è l’unica professione per la quale non si ritiene necessaria alcuna preparazione. Ed è proprio per invertire tale tendenza negativa che scendo in campo; metterò al servizio dei concittadini la mia competenza e professionalità, considerato che oramai è da circa 10 anni che mi occupo di Diritto Amministrativo.

A quale simbolo sará legato il suo nome? 

Supporterò la candidatura a Sindaco del Dott. Marco Del Prete nella lista civica “Popolari per Frattamaggiore”. Ne condivido i progetti.

Qual'è il suo programma elettorale? 

Non ho mai fatto promesse irrealizzabili e di certo non inizierò adesso. Vede, la politica è come la professione libera, si basa sulla cultura; ergo, ciò che si presenterà nel corso degli anni sará valutato in termini di fattibilità e benessere per il territorio, in particolar modo per quel che concerne la crescita economica e sociale. Ovviamente, bisognerà programmare, soprattutto in favore delle future generazioni. Bisogna seminare per raccogliere i frutti. La mia idea di base è l’internazionalizzazione della Città al fine di renderla vivibile e civile guardando agli standards delle città nordeuropee. Un punto di partenza potrebbe essere il restyling infrastrutturale delle arre urbane dismesse da destinare a fini produttivi, anche alternativi, col mero scopo di introitare risorse economiche da reinvestire sul territorio. Ripeto, le idee e le opportunità sono tante, ma bisogna fare un passo alla volta e saper scegliere per ottenere il miglior risultato. L’unica certezza sarà il rispetto assoluto dell’ambiente che, a mio giudizio, è la base della Società civile moderna, parimenti al rispetto della legalità.

Cosa si sente di dire ai suoi elettori?

Mi auspico di vedere dei governanti che non facciano chissà quali grandi cose ma siano più onesti, seri e competenti. Chi affiancherà il mio nome alla sua preferenza significa che avrà votato con serenità e coscienza. Sarò il loro referente. Infine mi sento di aggiungere: “Non pensiamo alle prossime elezioni, pensiamo alle prossime generazioni”.