Agenzia delle Entrate, 75 mila lettere ai contribuenti: come difendersi
Una valanga di lettere. Il Fisco rilancia sulla partita della divergenza spese-redditi dei contribuenti. Lo fa con un pacchetto di lettere inviate ai contribuenti per "avvisarli" del fatto che, dal confronto fra la dichiarazione dei redditi 2013 (anno d'imposta 2012) e le spese effettuate nel 2012, ricostruite attraverso le banche dati, risultano uscite non compatibili con i redditi dichiarati.
La lettera - "Gentile contribuente, desideriamo informarla che dal confronto dei dati indicati nella sua dichiarazione dei redditi 2013… con le informazioni presenti nelle banche date dell’Agenzia delle Entrate, risultano alcune spese apparentemente incompatibili con i redditi dichiarati", recitano le missive. Ma cosa fare dopo aver aperto la busta dell'Agenzia delle Entrate. Secondo quanto racconta il tributarista Gianluca Tampone a La Stampa ci sono diversi modi per difendersi e respingere l'attacco del Fisco: "Prima cosa da fare è scovare ricevute e fatture, fare le somme e verificare se effettivamente le spese superano di molto il reddito dichiarato". In caso contrario si cestina la lettera e non ci si pensa più, mentre se vengono elencate tipologie di spese mai sostenute non resta che segnalare l’errore via mail o tramite call center all’Agenzia delle Entrate.
Le mosse da fare - "Qualora lo scostamento sia invece evidente – spiega Timpone a La Stampa - si possono seguire due strade. La prima è sempre quella di ignorare la lettera sapendo però che a quel punto scatterà probabilmente l’accertamento da redditometro, al quale bisognerà rispondere. Oppure se si ha qualche scheletro nell’armadio si potrà integrare il reddito 2012 entro il 30 settembre prossimo, presentando il modello Unico Pf, quello del ravvedimento operoso". Va ricordato che le sanzioni da pagare sono leggere. "Se si risolve la pratica entro settembre – spiega sempre Timpone - si paga un importo fisso di 32 euro più una sanzione del 3,75% sulla maggiore imposta da pagare".