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lunedì 24 febbraio 2014

Quanto veleno se la poltrona va a chi non è laureato

Quanto veleno se la poltrona va a chi non è laureato


Uno su quattro degli incaricati da Renzi non ha il titolo di dottore, ma neanche Marconi ce l'aveva e ha cambiato il mondo. Conta solo il lavoro che sapranno fare

Tradizione rispettata. Anche questo governo, fortemente voluto da Matteo Renzi detto Fenomeno, pur non avendo ancora mosso un dito, è già stato subissato di fischi per vari motivi, uno soprattutto: è colpevole di essere nato.



Succede così da sempre. Seguo da cronista la politica da mezzo secolo e non mi è mai capitato di udire elogi unanimi diretti a un neopremier o ai neoministri. Perfino Alcide De Gasperi fu salutato con sospetto. Con l'andare del tempo divenne antipatico addirittura agli amici del suo partito, la Dc, i quali brigarono per rispedirlo in Trentino affinché cedesse il posto a giovani (si fa per dire) rampanti. Missione compiuta. Una volta morto, lo statista fu elevato agli altari. Oggi chiunque loda le sue opere.


Dubito che Renzi sia la reincarnazione di De Gasperi, però non me la sento di definirlo sciocco il primo giorno di scuola. C'è chi invece si è già scagliato contro di lui e la sua squadra. Lo biasimano perché dice una cosa e ne fa un'altra, tradendo il desiderio di entrare a Palazzo Chigi anche a costo di piegarsi alle pretese delle segreterie e agli ordini del Colle, come se fosse facile ignorare le prime e i secondi.

Sui nomi dei prescelti dal presidente del Consiglio si è aperta una gara a chi li bastona di più. Un esercizio abbastanza semplice. È sufficiente consultare il dizionario dei sinonimi per trovare epiteti originali con cui deridere i fortunati vincitori delle cadreghe ministeriali: otto uomini e otto donne, in omaggio alla moda delle pari opportunità. Molti responsabili di dicastero sono volti nuovi, altri meno: in linea di massima, comunque, gente sconosciuta o semisconosciuta al grande pubblico. Pertanto chi fa il mio mestiere ha indagato in fretta e furia per rintracciare qualche dettaglio biografico degno di nota e idoneo a imbastire articoli pepati su questo o su quel personaggio. Cosicché alcune penne intinte nel veleno hanno raccontato che un quarto dei 16 componenti della compagine governativa è privo di laurea.

Ecco l'elenco: Beatrice Lorenzin (Sanità), Maurizio Martina (Politiche agricole), Andrea Orlando (Giustizia) e Giuliano Poletti (Lavoro e welfare). In che cosa consista lo scandalo non è chiaro. Tuttavia il tono con cui si scrive sul conto di costoro è sfottitorio. Come dire: che aspettarsi da politici che non hanno neppure concluso gli studi universitari? E si sorvola sul fatto innegabile che è più importante aver imparato a stare al mondo che non aver conseguito un diploma al massimo livello accademico. Ma, quando si tratta di prendere in giro una persona assurta ad alte responsabilità, è comodo sbattergli in faccia la patente di ignorante: non comporta nemmeno lo sforzo di verificare se ciò corrisponda a realtà.

Può darsi che un signore e una signora privi di laurea siano impreparati a gestire un ministero, ma può anche essere che un laureato non sia in grado di mandare avanti un negozio di frutta e verdura. La storia ci insegna che un alto numero di autodidatti è stato premiato con il Nobel non certo perché abbia conseguito brillantemente titoli di studio, bensì per meriti legati ad attività professionali egregiamente svolte.

Lo abbiamo ricordato spesso, ma giova rammentarlo ancora: a parte Luigi Pirandello, tutti gli altri Nobel italiani per la letteratura - Grazia Deledda, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale - non erano laureati. Non citiamo Dario Fo per decenza. Segnaliamo inoltre che Benedetto Croce e Gabriele D'Annunzio l'università la videro col binocolo. E Guglielmo Marconi? Mai frequentato corsi scolastici superiori con regolarità. Ciononostante, egli è lo scienziato che ha segnato una svolta nella storia dell'umanità con un'invenzione da lasciar senza fiato. Con questo non stiamo sostenendo che i quattro rimorchiati da Renzi, benché sprovvisti di titoli, siano dei geni apparecchiati per risolvere i problemi del Paese, tutt'altro. Ma siamo convinti che il loro rendimento al tavolo dell'esecutivo non dipenderà dalle pergamene (che non hanno) ma dalle capacità che ci auguriamo abbiano.

Nei casi della Lorenzin e di Orlando sarebbe lecito azzardare un giudizio, poiché entrambi non sono esordienti nel ruolo di ministri. Ma ci zittiamo per prudenza, essendo consapevoli che con un capo diverso da Enrico Letta, cioè Renzi, essi potrebbero fare meglio del peggio combinato nella precedente esperienza. È solo un auspicio.

Intendiamo sottolineare che polemizzare sulle lauree in mancanza di argomenti più seri è una manifestazione di meschinità. Lo è tantopiù in un momento, quale il presente, caratterizzato dalla crescente disoccupazione giovanile, particolarmente accentuata fra i laureati. Dal che si evince che conviene saper esercitare un mestiere ben retribuito che non farsi chiamare dottore gratis.

Fonte: Il Giornale.it

Caso Marò - India: Nessun cedimento. Oggi nuova udienza Corte suprema

Caso Marò - India: Nessun cedimento. Oggi nuova udienza Corte suprema 


Mentre l'india detta il bello e il cattivo tempo
sui due Marò, ormai detenuti "ingiustamente" da 24 mesi, al governo italiano
l'unica cosa che gli riesce fare è "dormire" sugli allori!
Nessun cedimento del governo indiano sul processo dei Marò. Lo annuncia il ministro della Difesa indiano A.K Antony. "Stiamo andando avanti su questa vicenda in base alle leggi indiane" ha assicurato, "non c'è spazio per compromessi" e non "faremo marcia indietro, saranno processati con le leggi del nostro Paese". Antony sottolinea che comunque la decisione viene trattata dai ministeri dell'Interno e degli Esteri (che si era espresso su inapplicabilità Sua Act). Oggi la procura dovrebbe presentare alla Corte indiana la decisione del governo per processare i due fucilieri. 



Governo: Esplode caso su tassazione "Bot"

Governo: Esplode caso su tassazione "Bot"


Il colpevole è lui........ Non io!
La Patrimoniale? "Non la faremo". Lo dice Delrio a "In mezz'ora" sostenendo invece che va valutata la tassazione delle rendite finanziarie, "non in linea con l'Ue", e ipotizzando un aumento per i Bot. "Se una signora anziana ha messo da parte 100 mila euro di Bot, non credo che se le togli 25/30 euro ne avrà problemi di salute. Vediamo", argomenta Delrio. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio rassicura: "Aumenteremo seriamente il taglio del cuneo fiscale" ricavando le risorse dalla spending review e dal rientro dei capitali. E sulla P.A: va resa "più efficiente". "Non credo che in questo momento il Paese possa permettersi di licenziare". E aggiunge: "Contro il governo Letta non c'è stato alcun complotto di potere". "Le forze politiche dovevano scegliere se far passare 8 mesi e poi votare o dare alla legislatura un orizzonte di riforme" e hanno scelto la seconda via. "Non abbiamo defenestrato nessuno", sono solo "letture diverse". Ora "se il Parlamento ci sta" a fare le riforme "bene. Altrimenti Renzi non ha certo paura delle urne". Delrio auspica "una legge sul conflitto d'interessi". E sull'Italicum assicura: "Non è stato congelato", presto la legge elettorale. Sui conti: "Non vogliamo sforare il 3%". E sul ministro Guidi e sul ministro Poletti nota: "Tutti gli atti che potranno avere un potenziale conflitto d'interesse del ministro Guidi e del ministro Poletti verranno esaminati dal presidente del Consiglio personalmente". "Sui ministri tecnici non abbiamo chiesto a nessuno per chi votavano, non ci interessava saperlo, ma sapere cosa avrebbero fatto nel settore in cui si sarebbero impegnati", ha puntualizzato. "C'è un giro di dolore - conclude Delrio - che viene dal Paese" e "va rappresentato anche da persone che lo conoscono e lo toccano". 

Ma pronta la risposta di Palazzo Chigi: "Non ci sarà alcuna nuova tassa. Lo precisa l'ufficio stampa di Palazzo Chigi, dopo quanto annunciato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Delrio, alla Annunziata, riguardo una possibile tassazione dei Bot. "L'orizzonte del governo è quello di una riduzione della pressione fiscale attraverso una rimodulazione delle rendite finanziarie e delle tasse sul lavoro". Questo tema "sarà illustrato domani dal premier Renzi nel corso del suo intervento in Parlamento per il voto di fiducia". 

Un netto "No" arriva anche da Forza Italia e Lega: "Se il buongiorno si vede dal mattino, si è fatta già notte sul governo Renzi. Delrio delinea una politica economica che prevede di tassare anche quel che resta del risparmio degli italiani, cioè i Bot". Il vicecapogruppo vicario di Forza Italia, Bernini, boccia l'ipotesi dicendo: "Ci opporremo al massacro economico e sociale" ventilato dal governo. Bocciatura appunto anche dalla Lega: "Il governo Renzi-Merkel pensa di tassare i Bot. A me pare un'idea folle, demenziale, suicida", dice il segretario Salvini su Twitter. 

Insomma, il sottosegretario Delrio, lancia la "Bomba tassazione-Bot" dopo una settimana dall'insediamento del nuovo governo Renzi. Il governo delle tasse inizia a prendere forma, e mentre il sottosegretario annuncia una ipotetica tassazione dei Bot, Palazzo Chigi smentisce. E' proprio il caso di dirlo, oltre alle tasse, il gioco delle 3 carte continua. Il governo Renzi è fallito prima di nascere. 

domenica 23 febbraio 2014

Berlusconi: Democrazia se governo eletto, "tenerci pronti per le elezioni"

Berlusconi: Democrazia se governo eletto, "tenerci pronti per le elezioni"


"Vi ricordo che la democrazia si ha quando c'è un governo eletto dai cittadini, in caso contrario non è più democrazia". Cosi il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico con una riunione di Forza Italia. "Non sappiamo quando verranno le elezioni, ma dobbiamo comunque tenerci pronti", ha esortato. Il leader di Forza Italia ha ribadito la necessità di fare le riforme per modernizzare il Paese. Ha indicato tra quelle "urgenti", la riforma della Giustizia. Poi ha detto: "Il Paese è ingovernabile, ha un assetto istituzionale che consente non di decidere ma di proibire", serve "un solo partito che abbia la maggioranza assoluta, il 51% alle elezioni". 

Arisa vince il 64° Festival di Sanremo

Arisa vince il 64° Festival di Sanremo 


Arisa vince il 64° Festival di Sanremo
con la canzone "Controvento"
Arisa vince il 64° Festival di Sanremo con la canzone "Controvento". Gli altri due finalisti sono il duo Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots con il brano Liberi o no. Terzo Renzo Rubino con il brano Ora. Il gruppo rock torinese dei Perturbazione si è aggiudicato il premio della sala stampa radio-tv-web "Lucio Dalla", con la canzone "L'unica". A Cristiano De Andrè è andato il premio della critica "Mia Martini", sezione campioni, per la canzone "Invisibili", alla quale è stato assegnato dalla giuria di qualità, il premio "Sergio Bardotti" per il miglior testo. 

sabato 22 febbraio 2014

L'Avvocato Risponde

L'Avvocato Risponde

Spazio Settimanale dedicato all'Avvocato risponde


La parola all'Avvocato Mario Setola
Foro di Napoli
Egregio Avvocato, mi chiamo Katia e scrivo da Caivano, il mio è un classico problema di confinanti* ostinati a far prevalere, a mio avviso, l’ignoranza all’intelligenza ed al buon senso. Ho acquistato un terreno dai miei vicini e, sul confine della parte agricola, il contadino confinante dice di essere proprietario fino alla strada di mia proprietà che divide i due lotti. Suo malgrado, dalla planimetria catastale risulta che il confine che delimita le nostre proprietà non è diritto come lui mi vuol far credere, ma ha una protuberanza nel suo terreno di circa un metro e mezzo che lui disconosce misteriosamente. Negli anni, anche i vecchi proprietari lo avevano fatto presente ogni qual volta venisse arato il terreno, ma lui, convinto delle sue idee, ha continuato a fare i suoi comodi nel terreno altrui. Se non sbaglio, avendo ripetutamente fatto presente il fatto, non dovrebbe essere possibile usucapire la parte in questione e, visto che non ho intenzione di incorrere in cause, volevo sapere se, visto che non solo i vecchi proprietari, ma anche le misure rilevate dal geometra e le planimetrie danno ragione a me, a questo punto potevo risolvere la questione con l’aiuto di vigili urbani o qualcosa di simile che mi tuteli. Spero di essere stato abbastanza chiara. 

Gentile Caterina, prima di addentrarmi nel suo quesito, devo premettere che, in base a quello che mi ha scritto, non posso fornirle una soluzione certa, in quanto occorrerebbe capire l’effettiva ampiezza dei suoi diritti sul terreno “contestato”. Infatti, occorrerebbe effettuare un esame attento della sua situazione con particolare riferimento al contenuto del suo titolo di acquisto: il problema, nello specifico, riguarda l’esistenza (e la natura) di un suo diritto sul terreno di cui si discute, nel senso che occorrerebbe capire se, come dice lei, l’atto di compravendita abbia determinato l’effettivo trasferimento del diritto di proprietà (di cui il suo alienante era legittimo titolare) sulla porzione di terreno ora contestata, oppure se quel diritto non gli spettasse, e quindi l’atto traslativo non abbia determinato alcun effetto in tal senso. In particolare, se si tratta semplicemente di dirimere una controversia relativa alla portata di due diritti di proprietà, la contestazione può riguardare: 1- la correzione della linea di confine la quale, così come indicata nella mappa catastale non trova corrispondenza invece nella realtà; in questo caso è sufficiente una semplice operazione di carattere amministrativo, e non giurisdizionale. 2- l’esatta individuazione della linea di confine tra due fondi attigui, in presenza di una situazione di incertezza che può essere soggettiva (in caso di contestazione), oppure oggettiva (in caso di mancanza di qualsiasi limite) senza però investire anche i titoli di acquisto della proprietà: in quest’ipotesi occorre procedere con un’azione volta ad ottenere una pronuncia giudiziale che accerti il limite dei fondi confinanti. Diverso è il caso in cui, assodato che il fondo contestato è effettivamente di sua proprietà (sulla base dei documenti in suo possesso), lei volesse fare cessare le ingiustificate turbative da parte del suo vicino sul suo fondo. In questa ipotesi, infatti, dovrebbe esperire un’azione avente lo scopo precipuo di fare cessare dette molestie alla sua proprietà, senza che venga messa in discussione la posizione del confine. Infatti, parlandomi di “disconoscimento” da parte del suo vicino (rispetto alla porzione di terreno in realtà di sua proprietà), mi riesce difficile inquadrare correttamente (dal punto di vista giuridico, cioè) la fattispecie. Spero comunque di esserle stato di aiuto, in ogni caso la invito a riscrivermi fornendomi dati un po’ più precisi in modo da poter effettivamente verificare l’azione che potrebbe esperire. 


Per contatti: Avv. Mario Setola: 3382011387 
Studio C.so Cesare Battisti n. 145 – Cardito (NA) 
E_mail: avvocato.mariosetola@libero.it 

Sanremo Giovani: Vince il Rapper Campano, Rocco Hunt con "Nu journo buono". Guarda il video

Sanremo Giovani: Vince il Rapper Campano, Rocco Hunt con "Nu journo buono"

di Gaetano Daniele



La quarta serata di Sanremo è quella dedicata ai cantautori italiani ma anche quella di Paolo Nutini e Gino Paoli. Ma soprattutto del primo verdetto: il vincitore della categoria giovani. Ad avere la meglio è stato Rocco Hunt, all'anagrafe Rocco Pagliarulo, il Rapper diciannovenne (tifoso della Salernitana, il padre Giovanni è presidente del Club "Orgoglio Salernitano"), con il brano 'Nu juorno buono'. Alla notizia dell'annuncio sul palco il 19enne è scoppiato in lacrime per la felicità. La classifica finale vede al secondo posto Diodato con 'Babilonia', al terzo Zibba con 'Senza di te' e al quarto The Niro con '1969'.