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venerdì 14 febbraio 2014

E' crisi: Letta al Colle per dimettersi

E' crisi: Letta al Colle per dimettersi


Letta prega per una poltrona in Parlamento........
Il presidente del Consiglio, Letta, sale oggi alle 11.30 al Colle per dimettersi. "A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri", ha affermato ieri il premier Enrico Letta. Cosi come gli riesce meglio fare il non ancora ex premier Letta si dispone a lasciare Palazzo Chigi in totale discrezione, come riportano le persone vicine. Conta di farlo dopo un mini brindisi di saluto con i collaboratori e si dispone ad indossare i panni di "uomo delle istituzioni, di Civil Servant". Nell'ultimo venerdì di passione, presiederà il Cdm, un vertice del Cipe, un summit sui Marò e poi, di corsa al Colle per fare ciò che gli è stato imposto dal Renzi, cioè, dimettersi. Ma, nello Zen e l'arte di lasciare il potere, circola un pò di rabbia per essere stato associato ad "una palude". 

giovedì 13 febbraio 2014

Napoli: Intervista all'Avvocato Francesco Stilo

Sulla nascita della nuova realtà, intervista all’avvocato Francesco Stilo, il presidente del Comitato a Difesa dell’Appartenenza dei Comuni di Casoria – Casavatore e Arzano al Tribunale di Napoli 

di Mario Setola
per "il Notiziario sul web"

Perché nasce il Comitato del cittadino a difesa dell’appartenenza al Tribunale di Napoli? 

Siamo un gruppo di cittadini che ha costituito il comitato per difendere i legittimi diritti dei cittadini di Casoria – Casavatore e Arzano, che sono stati trasferiti dal Tribunale di Napoli al Tribunale di Napoli Nord-Aversa. 

Ci spieghi meglio 

Veda dal dopoguerra, le nostre tre cittadinanze, hanno sempre fatto parte del Tribunale di Napoli. All’epoca e, fino alla loro soppressione, gli uffici giudiziari periferici erano le Preture. La Pretura di Casoria, il mandamento, comprendeva Casoria, Casavatore e Arzano L’appartenenza con il Tribunale di Napoli è sempre stata diretta conseguenza dell’estrema vicinanza dei nostri territori con Napoli. Con la soppressione delle Preture, sono state istituite, diciamo in loro sostituzione, le sezioni distaccate del Tribunale di Napoli, fra cui quella di Casoria Ora con la riforma Severino-Cancellieri, le sezioni distaccate sono state soppresse. Già questo costituisce un enorme danno, perché i territori vengono privati, dei presidi giudiziari, che, in un ambito, come quello napoletano, costituiscono un punto di riferimento, per il rispetto della legalità. Ma al danno si è aggiunta la beffa! Perché, i nostri tre comuni, invece di rimanere nel nostro Tribunale di riferimento, quello di Napoli, sono stati “trasferiti” nel circondario del Tribunale di Napoli Nord-Aversa. 

Ciò che comporta? 

Comporta un danno ed un disagio per i nostri cittadini enorme! Pensi che Aversa, dove è allocato il nuovo Tribunale, dista circa 20 Km dai nostri territori. Così per recarsi e poi ritornare, bisogna percorrere circa 40 Km. Ogni cittadino, per presentare un’istanza, presenziare in una causa, per essere escusso come testimone, per una denuncia di successione, per ottenere un’informazione, deve percorrere 40 Km! Impiegando ore e ore! Veda, prendiamo le procedure che devono essere effettuate per i disabili, le tutele per i minori, per gli amministratori di sostegno, come fanno queste persone a percorrere ogni volta 40 km? E con quali mezzi? La cosa grave è che non vi sono collegamenti adeguati! 

Con quali mezzi di trasporto si può raggiungere il Tribunale di Napoli Nord-Aversa? Chi è anziano, è disabile, chi non ha l’auto, come fa? Ma perché le nostre cittadine sono state trasferite nel Tribunale di Napoli Nord-Aversa?

Pensi che i nostri tre comuni confinano direttamente con Napoli. Casoria per il 40%, Arzano per il 45% e Casavatore per il 60%. Inoltre ci sono diversi assi viari che ci collegano con Napoli (raccordi autostradali, tangenziali, vie ordinarie), poi ci sono i treni e i pullman. Ora, ragionevolezza e buon senso, avrebbero dovuto far si, che i nostri territori rientrassero nel Tribunale di Napoli. Invece, da noi, i provvedimenti, si fanno sulla carta, analizzando solo i freddi numeri, senza rendersi conto delle realtà territoriali, dei danni e dei disagi, che comportano certe misure comportano! 

E il risparmio delle spese, la spending review? 

In uno stato civile, non si tagliano le spese per un comparto, quello della giustizia, che già non funziona. Anzi vanno impiegate più risorse. Con l’accorpamento delle sezioni distaccate ai Tribunali, si è avuto un risparmio di poche decine di milioni, a fronte di disagi enormi. Ma la spending review, non deve essere e non può essere fatta tutta in danno dei cittadini, che vedono aumentare i loro costi, i loro disagi, insomma che vedono negarsi il diritto ad una giustizia che deve essere accessibile a tutti. Non una giustizia per le persone agiate. 

Come si risolve il problema? 

La Legge con la quale è stata ridisegnata la mappa delle circoscrizioni giudiziarie, concede al Ministero della Giustizia due anni, per emettere quei provvedimenti, quegli aggiustamenti, diciamo, che si rendono necessari. Ciò senza il passaggio parlamentare, per la Camera ed il Senato. I cittadini di Casoria, Casavatore ed Arzano, chiedono, con forza al Ministero di emanare un provvedimento correttivo, e di reinserire i nostri Comuni nel circondario (territorio) del Tribunale di Napoli. 

Quali iniziative sono state intraprese? 

Abbiamo messo in campo una raccolta di firme, con gazebo informativi, nei tre Comuni. Abbiamo sollecitato l’intervento delle tre Amministrazioni Comunali, per ottenere dei deliberati da inviare al Ministero della Giustizia. A breve saranno tenuti del consigli Comunali Straordinari a Casoria e Casavatore, solo su questa problematica, dopo anche ad Arzano. Abbiamo un punto info al 081.7577390 – una Pagina Facebook – Comitato Difesa dei Cittadini. Invitiamo tutti i cittadini a partecipare, perché restare nel tribunale di Napoli è un nostro diritto! 

Viareggio: Al via un mese di Carnevale

Viareggio: Al via un mese di Carnevale 
Carri tra crisi, web, musica e magia tutte le domeniche fino al 9 marzo 


Al via il 16 febbraio il Carnevale di Viareggio, che compie 141 anni. Per un mese, dalla prossima domenica al 9 marzo, i carri sfileranno sui viali del lungomare: per ognuno dei cinque corsi, 10 carri di prima categoria, 5 di seconda, 9 mascherate in gruppo e 10 maschere isolate. E poi feste notturne, fuochi d'artificio, veglioni, rassegne teatrali, appuntamenti gastronomici e grandi eventi sportivi mondiali. Crisi economica, la Rete, la magia e i riti Voodoo, il mito di Atlantide e l'omaggio a due big della musica: John Lennon e Freddie Mercury sono i temi scelti dai Maestri costruttori per le sfilate di quest'anno. 



Trasporti: Sciopero il 19 marzo

Trasporti: Sciopero il 19 marzo 


Il trasporto pubblico locale si fermerà 24 ore mercoledì 19 marzo per lo sciopero nazionale proclamato da Filt Cgil, Filt Cisl, Uiltrasporti, Ugl Fna e Faisa Cisal. Si tratta dello sciopero promosso per il 5 febbraio scorso e differito poi a causa del maltempo. La protesta, nel rispetto delle fasce di garanzie, è dettata dal mancato rinnovo del contratto scaduto da 6 anni. 

mercoledì 12 febbraio 2014

Il Comitato a difesa dell'appartenenza dei comuni di Casoria-Casavatore-Arzano denunciano:

Il Comitato a difesa dell'appartenenza dei comuni di Casoria-Casavatore-Arzano denunciano:

Il Ministro della Giustizia ha soppresso la sede distaccata del nostro Tribunale di Casoria e ha trasferito Casoria, Casavatore ed Arzano nel Tribunale di Napoli Nord - Aversa


  • Dal 13 settembre scorso i Comuni di Casoria, Casavatore e Arzano, non fanno più parte del circondario del Tribunale di Napoli. La sede è aperta solo per 12 mesi, per smaltire l'arretrato. 
  • Dal 13 settembre i nostri territori sono stati inseriti nel circondario del Tribunale di Napoli Nord di Aversa  e i nuovi procedimenti dovranno svolgersi in quella sede. 
  • Dal 13 settembre, i cittadini, i lavoratori, gli anziani gli operatori di giustizia, le associazioni, i professionisti, gli utenti, chiunque deve recarsi in Tribunale, per chiedere un provvedimento, depositare un'istanza, testimoniare in una causa, deve recarsi ad Aversa
  • Dal 13 settembre i nostri Comuni che, per gran parte del territorio, confinano con Napoli, e che sono parte della Città metropolitana, sono stati trasferiti nel circondario del Tribunale che sta ad Aversa
  • Dal 13 settembre, i cittadini per qualsiasi necessità giudiziaria, devono recarsi a più di 20 Km di distanza. Dovranno impiegare qualche ora e sopportare il disagio di 40 Km di percorrenza. 

La soppressione del Tribunale di Casoria ed il trasferimento ad Aversa dei nostri Comuni è frutto di inadeguatezza e di illogicità e danneggia le nostre cittadinanze. 
  • Dal 13 settembre, gli anziani, i disabili, per le tutele, e per tutti i provvedimenti che li riguardano, avranno enormi difficoltà e recarsi a 20 Km di distanza, con disagi e costi insopportabili. 
Perchè mai Casoria-Casavatore-Arzano, devono far parte del Tribunale di Napoli Nord Aversa e no quello di Napoli?
  • Questo illogico e dannoso provvedimento, che contrasta con ogni logica e contro i diritti dei nostri cittadini deve essere modificato. 
Casoria, Casavatore e Arzano devono rimanere nel circondario del Tribunale di Napoli! 
  • La nostra storia, la nostra identità territoriale, la nostra vicinanza è con Napoli! Dobbiamo far parte del Tribunale di Napoli. 
Tutela i tuoi diritti e aderisci al Comitato!

Il Comitato
A difesa dell'appartenenza dei Comuni di Casoria- Casavatore-Arzano al Tribunale di Napoli

Sede: Via G. Marconi N° 65 
Casoria. Tel. 081/7577390

Cardito (Na): Lucio Lesti scampato alla morte, dopo "Il Roma", sceglie "Il Notiziario sul web"

Cardito (Na): Lucio Lesti scampato alla morte, dopo "Il Roma", sceglie "Il Notiziario sul web"

di Mario Setola


Mi hanno salvato la vita, ringrazio Dio ed il mio collega. Senza il loro aiuto sarei stato inghiottito dall’acqua nell’abitacolo della mia vettura”. Visibilmente scosso, ha raccontato la sua storia il 34 enne carditese Lucio Lesti, scampato alla morte l’altra notte a Roma dopo l’alluvione che ha messo in ginocchio la capitale. Ha scelto “Il Roma” e "Il Notiziario sul Web" per raccontare dettagliatamente ciò che quella notte ha vissuto. “lavoro in una società che si chiama Siaed spa ed elaboriamo assegni che vengono incassati durante il giorno dalle banche. Facevamo il turno notturno io e il mio collega Claudio Coatelli, romano, a cui debbo la vita. La struttura presso cui lavoro è ai piani alti ed è insonorizzata. Uno di quegli edifici moderni, sulla falsariga del napoletano centro direzionale. Alle spalle dell’edificio, sito nella periferia romana e precisamente sull’Aurelia, passa un corso d’acqua, conosciuto come Maremma. Era notte inoltrata, quando un nostro collaboratore (che si occupa dell’installazione delle macchinette dell’acqua), ci avvisa che era in atto un diluvio e di dare un’occhiata alle automobili. Ci siamo subito precipitati per portare le auto fuori dai garage. E’ lì che abbiamo rischiato di essere sommersi. Infatti, appena abbiamo cercato di portare via le auto, una cascata vera e propria ci ha sommersi e siamo rimasti bloccati nelle auto. Avrei fatto la morte del topo se non mi avesse aiutato il mio collega ad uscire dal finestrino e raggiungere a nuoto un muretto, e da lì direttamente sul raccordo anulare. Ma non finisce qui. Dalle 5.00, ora dell’accaduto, alle 9.00 siamo rimasti al freddo e al gelo, senza collegamenti ai margini del raccordo. Si è addirittura fermata una pattuglia della polizia, che ci ha detto che non potevano caricarci e che era opportuno contattassimo un taxi. Per fortuna una nostra collega, allertata dalla direzione, lasciando a casa i figli, ha sfidato gelo ed intemperie e ci è venuta a prendere. Pamela Ponzi è il suo nome e la voglio ringraziare pubblicamente. Sono vivo solo perché l’acqua non è arrivata a livello del finestrino, altrimenti non potrei neppure raccontarla questa triste storia”. Insomma, tragedia sfiorata per il giovane carditese. 

Libertà stampa: l'Italia sale di 9 posizioni

Libertà stampa: l'Italia sale di 9 posizioni 


Migliora la posizione dell'Italia nella classifica 2014 di Reporters sans frontieres sulla libertà di stampa. Dal 2013, l'Italia sale dal 58° posto al 49° posto sui 180 dell'indice, uscendo, si legge nel rapporto presentato a Parigi, da "una spirale negativa" per arrivare a una posizione "piuttosto buona". Perdono invece posizioni Usa e Regno Unito, sulla scia dello scandalo Nsa. Meno punti anche per Francia e Grecia. La Siria, che risulta il Paese più pericoloso per i cronisti, "obiettivo del regime e dei ribelli", è 177ma, davanti a Turkmenistan, Nord Corea ed Eritrea.