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martedì 10 dicembre 2013

Marcianise (Ce): L'Assessore Mezzacapo si è dimessa. Il Capogruppo Salzillo svilisce gli assessori. Perchè?

Marcianise (Ce): L'Assessore Mezzacapo si è dimessa. Il Capogruppo Salzillo svilisce gli assessori. Perchè?


L'assessore alla Pubblica Istruzione Antonella Mezzacapo si è dimessa dall'incarico dopo 45 giorni di travaglio. Il problema principale? l'ampliamento del nuovo Outlet di Marcianise. Stamattina, mentre scriviamo questo post si sta discutendo se firmare o meno (come giusto sia firmare) il progetto di questo nuovo Centro commerciale che noi definiamo un'ulteriore opportunità di lavoro per gli abitanti di Marcianise e non. Purtroppo la volontà politica tende a rimandare il problema. Da indiscrezioni, il dilemma proviene dal Capogruppo consiliare del Popolo della Libertà, Salzillo. Difatti, radio marciapiede colpevolizza Salzillo. Salzillo, sempre secondo indiscrezioni avrebbe firmato un accordo politico sottobanco con il Sindaco De Angelis affinchè tale progetto tra l'altro concluso "Outlet" venisse rimandato. Ancora: un'apertura politica all'Udc per ampliare il progetto politico di De Angelis e di Salzillo. Salzillo intanto svilisce politicamente gli assessori. Il primo è caduto. La sensibilità della dott.ssa Mezzacapo ha ceduto alle pressioni del Capogruppo. Chi sarà il prossimo? Nuove sul prossimo Post

Forconi all'attacco. Cortei e tafferugli: a Torino scontri e feriti fra agenti

Forconi all'attacco. Cortei e tafferugli: a Torino scontri e feriti fra agenti


La protesta invade l'Italia
Diverse le forme di protesta del movimento dei Forconi in cui convergono artigiani, commercianti, studenti, oltre agli autotrasportatori, che si oppongono alla crisi e al governo. A Genova, cortei di studenti e disoccupati al centro, bloccati per ore i binari di Brignole e la sopraelevata. Traffico rallentato al porto. Binari occupati anche in altre stazioni liguri. In Veneto, disagi a caselli autostradali. Maurizio Longo (Trasportiuniti) denuncia: la polizia sta attaccando tutti i principali presidi degli autotrasportatori. Mariano Ferro (Forconi Sicilia): "Ha ragione il Viminale sulle infiltrazioni, noi saremo i primi poliziotti". Intanto a Torino la protesta prosegue a oltranza con tre presidi, a piazza Castello, piazza Derna, Piazza Pitagora. "Vogliamo dire basta a quello che non va bene, vogliamo che il governo si dimetta. Non ci interessa un tavolo, se ne devono andare. Noi siamo responsabili delle nostre azioni, si persegua chi ha comportamenti incivili". Così Andrea Zunino, portavoce del Coordinamento 9 dicembre, che raccoglie diverse sigle intorno ai temi della protesta. Insomma, mentre si invoca la libera protesta civile, vicino la sede di Equitalia gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine si accende sempre di più: lanciate bombe carta, pietre e in risposta i lacrimogeni. Feriti 14 agenti e un  carabiniere, tre auto danneggiate. Occupati temporaneamente binari alle stazioni Porta Nuova e Porta Susa. A piazza Castello, pietre contro la Regione. Un applauso ai poliziotti per dimostrare l'intento pacifico dei manifestanti è stato accolto bene da alcuni agenti che si sono tolti il casco per solidarietà. Gesto spiegato, invece, dalla Questura con: "venute meno le esigenze operative". E' successo di tutto. A Roma lo slogan è: "Via tutti i politici". Presidi ai caselli dell'A1. Manifestazioni e volantinaggi a Napoli e provincia, a Palermo e in Sardegna. Blocchi a Cagliari del Movimento anti-equitalia. In Puglia, disagi alla circolazione alle porte della città per incolonnamenti di mezzi pesanti su alcuni tratti stradali. Rallentamenti e volantinaggio sull'A3 vicino a Coenza. Proteste anche a Caserta, Perugia, Bologna e Firenze. A Bari divieto di assembramento

lunedì 9 dicembre 2013

L'Avvocato Risponde

L'Avvocato Risponde


Spazio settimanale dedicato all'Avvocato Risponde





Avvocato Mario Setola
Foro di Napoli
Egregio Avvocato, mi chiamo Carmine e scrivo da Casoria, un mio zio (fratello di mio padre) recentemente scomparso mi ha nominato suo erede universale. L’entità del patrimonio del defunto mi è nota, al momento, in termini molto vaghi ed imprecisi, ma è anche vero che, soprattutto per quanto attiene alcuni cespiti immobiliari, vi è la necessità di prendere decisioni immediate per quanto attiene soprattutto la loro manutenzione. Non ho ancora deciso se accettare o meno l’eredità e non vorrei che gli atti di intervento che mi vengono richiesti sui cespiti immobiliari, possano essere considerati una vera e propria accettazione tacita dell’eredità stessa. Accettazione che potrebbe trovarsi in contrasto con la mia reale volontà una volta valutate tutte le ipotesi. Quali comportamenti devo evitare per non incorrere nell'inconveniente lamentato e cioè di essere considerato erede a seguito di accettazione tacita?




Gentile Carmine, per prima cosa deve sapere che a seguito della volontà espressa dallo zio ha acquisito il diritto di accettare l’eredità dello stesso, ma ciò non presuppone che sia dichiarato immediatamente erede, in quanto l’art. 464 c.c. richiede che tale accettazione debba esternarsi nella forma espressa o tacita. Relativamente all'accettazione tacita, è opportuno evidenziarle che nella sua posizione attuale di chiamato all'eredità (ma non ancora erede) ben potrebbe non rendersi conto che eventuali atti dallo stesso in buona fede compiuti, con lo scopo di amministrare e/o conservare il patrimonio del defunto, in realtà comportino l’acquisto dello status di erede, atti che non avrebbe compiuto se avesse avuto presente le descritte conseguenze. Sull'argomento l’art. 476 c.c. prevede due requisiti perché si abbia accettazione tacita di eredità. Il primo di questi è rappresentato dall'atto che presuppone necessariamente la volontà di accettare: deve, quindi, trattarsi di un atto che, secondo la valutazione obiettiva e per sua intrinseca natura, presupponga necessariamente l’acquisto dell’eredità. Il secondo requisito, sempre oggettivo, è dato dall'atto che il chiamato “non avrebbe il diritto di fare se non nella sua qualità di erede”. In linea generale si può affermare che non costituiscano atti di accettazione tacita la consegna dei beni ereditari da parte del soggetto chiamato all'esecutore testamentario, il compimento di atti aventi natura e finalità di gestione temporanea dei beni, la richiesta di provvedimenti conservativi per salvaguardare l’integrità del patrimonio ereditario (sequestro), la proposizione contro soggetti terzi di querela per appropriazione indebita di beni facenti parte del patrimonio ereditario, la cura della registrazione ed eventuale trascrizione del testamento, il pagamento di un debito del defunto che il chiamato compia con denaro proprio. Al contrario, tra gli atti che comportano accettazione tacita possono ricomprendersi, tra gli altri, l’accettazione di somme di pertinenza ereditaria, la concessione di ipoteca gravante su beni ereditari, la riscossione di un assegno per un credito vantato dal defunto nei confronti di un terzo. Il concetto di accettazione tacita, tra l’altro, è stato oggetto di ripetute pronunce della Suprema Corte di Cassazione. Interessante ed esaustiva in tal senso la sentenza n. 7075/99 che in materia così si pronuncia: “L’accettazione tacita di eredità, che si ha quando il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone la sua volontà di accettare e che non avrebbe diritto di compiere se non nella qualità di erede, può essere desunta anche dal comportamento del chiamato, che abbia posto in essere una serie di atti incompatibili con la volontà di rinunciare o siano concludenti e significativi della volontà di accettare; pertanto l’accettazione tacita dell’eredità può essere desunta dal comportamento complessivo del chiamato all’eredità che ponga in essere non solo atti di natura meramente fiscale, come la denuncia di successione di per sé sola inidonea a comprovare l’accettazione tacita, ma anche atti che siano al contempo fiscali e civili, come la voltura catastale che rileva non solo dal punto di vista tributario ma anche dal punto civile per l’accertamento, legale o semplicemente materiale, della proprietà immobiliare e dei relativi passaggi”. La invito a valutare con la dovuta prudenza ogni suo prossimo comportamento che riguardi il patrimonio ereditario per il quale è chiamato quale erede, in modo da evitare l’inconveniente temuto.


Cordiali Saluti
Avvocato Mario Setola. Per Contatti: 338.2011387
Studio Legale: C.so Cesare Battisti - Cardito (Na) - 

Legge di Stabilità: Si riparte alla Camera

Legge di Stabilità: Si riparte alla Camera 


Domani alle 12 inizia in Commissione Bilancio della Camera l'esame degli emendamenti alla Legge di Stabilità. Come già accaduto al Senato, sono circa 3 mila. L'obiettivo del relatore è di ridurli a 300, metà della maggioranza, metà dell'opposizione. A Palazzo Madama sono rimasti fuori i nodi centrali della manovra: la mini-Imu - e qui il governo non ha i fondi, circa 350 milioni di euro, per toglierla -, il taglio del cuneo fiscale - quello già introdotto non ha soddisfatto le parti sociali -, le spiagge e gli stadi - con la reintroduzione di una sanatoria delle pendenze dei concessionari e misure per l'ammodernamento degli stadi. 

Primarie Pd, il trionfo di Matteo Renzi: 67,9%, Cuperlo 18%, Civati 14,1%

Primarie Pd, il trionfo di Matteo Renzi: 67,9%, Cuperlo 18%, Civati 14,1%

di Gaetano Daniele


Il Pd ha un nuovo segretario. Matteo Renzi, a spoglio quasi ultimato, ottiene quasi il 70% dei consensi degli elettori del Partito Democratico. Seguono Cuperlo e Civati. Alta l'affluenza dei militanti del Pd, oltre 2,5 milioni. Lo spoglio di 7.197 sezioni su 8.476 ( pari a circa l'85% dello scrutinio) dà Matteo Renzi al 67,8% dei voti, Gianni Cuperlo al 18% e Pippo Civati al 14,1%. Renzi ha il risultato migliore in Toscana (78,5%) e il peggiore in Sardegna (56,4%). Supera la soglia del 70% anche in Emilia Romagna, Marche e Umbria, mentre è sotto il 60% anche in Puglia, Calabria e Basilicata. Civati al secondo posto in 6 regioni: Piemonte, Veneto, Trentino, Valle d'Aosta e Marche. Non poteva mancare il commento del Neo segretario Matteo Renzi, che nota: "L'avete presa bene eh!". L'affluenza: "Un risultato commovente. Qualche giorno fa il Vaffa day, oggi, vincendo il disgusto, gli italiani sono andati a votare, hanno avuto coraggio, contro le liste di prescrizione". "E' da folli affidarsi in questo momento alla politica", ma questo vuol dire che "adesso non ci sono più alibi per nessuno". "Ora bisogna saper vincere: tocca alla nuova generazione guidare la macchina. Coinvolgeremo gli anziani ma tocca a noi guidare la macchina e non ci tiriamo indietro". Insomma, il neo segretario del Pd, sostenuto dalla vecchia guardia, sostenuto da D'Alema, Bassolino, Gentiloni etc etc, fa il botto. Ora però, bisogna vedere quanto valore hanno le sue parole. Indiscrezioni alludono ad un vestititno ad hoc per una sinistra quasi allo sbaraglio. Renzi ci mette la faccia, i vecchi politici, coloro i quali hanno rovinato l'Italia continuano ad indicare "non l'inciucio" come appunto rimarca Renzi, ma il proseguo sottobanco di una politica fatta di intrecci ed interessi personali, oppure solo di belle parole. Auguri Segretario. 

Allarme Bomba sulla linea Roma-Nettuno

Allarme Bomba sulla linea Roma-Nettuno


Allarme bomba sulla ferrovia regionale Roma-Nettuno. Ferrovie dello Stato ha sospeso la circolazione sulla linea e ha predisposto un servizio sostitutivo con bus navetta tra Aprilia e Nettuno. Il presunto pacco bomba è stato segnalato nel sottopassaggio della stazione di Podiglione. Sul posto è già intervenuta la Polfer ed è atteso l'arrivo degli artificieri. Al momento non si conosce il motivo di questo gesto. Indagano i Carabinieri

domenica 8 dicembre 2013

Tir e "Forconi", al via la protesta: il movimento minaccia blocchi ovunque

Tir e "Forconi", al via la protesta: il movimento minaccia blocchi ovunque


Divieto di protesta per il Movimento dei Forconi in Sicilia. Un'ordinanza della prefettura vieta assembramenti di persone e mezzi nei punti nevralgici delle strade. L'annuncio dell'agitazione ha fatto già scattare la psicosi e ci sono code per fare la benzina. La lotta dei forconi, che si terrà in molte altre città e che vede la partecipazione anche del Movimento autonomo degli autotrasportatori, partirà stasera alle 22 e proseguirà fino alle 24 del 13. Al centro della protesta la crisi e le politiche di austerity, la difesa della Costituzione e della sovranità popolare, l'uscita dall'euro. Annunciati tre blocchi in Piemonte. Ma la polemica non si placa infatti, Ferro, leader dei Forconi, nota: "Lo sciopero non sarà revocato. Noi lo attueremo. Siamo disposti a farci arrestare". E aggiunge: "Sono rispettoso delle istituzioni ma ci chiedono di fare le manifestazioni come quelli della Cgil, Cisl e Uil. Purtroppo per noi è una manifestazione vera, non finta". E sulla modalità di protesta: "Datemi un altro sistema per svegliare questo popolo che dorme". Ma per il presidente Unatras, Uggè, "il fermo di lunedì non è uno sciopero dell'autotrasporto, le 10 federazioni più rappresentative non aderiscono". Insomma, si teme il peggio. Lo Stato da un lato che vieta manifestazioni pacifiche di protesta, e se le autorizza ne indica i luoghi, dall'altro lato un Popolo stremato che chiede di essere ascoltato.