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mercoledì 10 giugno 2015

L'agguato: fatto fuori Toti Ha vinto, ma non governa

Giovanni Toti ostaggio della burocrazia: non può (ancora) governare la Liguria




E' stato eletto dieci giorni fa. Il suo ufficio è pronto per essere occupato, lasciato vuoto dal governatore uscente Claudio Burlando. Ma Giovanni Toti, di fatto, non è ancora governatore della Regione Liguria: "Siamo un po' clandestini anche noi qui", ironizza. Tutta colpa della burocrazia, riporta il Giornale. Al momento infatti è ancora in carica la giunta Burlando, e saranno loro a gestire l'arrivo di 130 clandestini spediti dal Viminale a Genova. 

E' assurdo ma è tutto "a norma di legge". "In un' azienda privata un nuovo direttore è operativo dalla mattina dopo la sua nomina, qui ci vogliono settimane di attesa", spiega Toti. Entro giovedì pomeriggio dovrebbe arrivare il decreto di nomina dalla "Commissione elettorale centrale presso la corte d'Appello", che ufficializza l'insediamento del nuovo presidente e dei nuovi consiglieri, insieme alla lista dei primi dei non eletti. Poi il verbale di nomina viene trasmesso al Consiglio regionale, che lo trasmette a Toti. A quel punto si può convocare il nuovo consiglio per la seduta di insediamento, e passano altre due-tre settimane. Infine, si deve convocare un altro consiglio per presentare la nuova giunta, e si arriva a fine giugno/luglio. Quindi si avrà il nuovo governo regionale. 

Caivano (Na): Esclusiva - Ecco la prova dell'accordo Monopoli-Giamante-Libertini-Bernardo-Del Gaudio

Caivano (Na): Ecco la prova dell'accordo Monopoli-Giamante-Libertini-Bernardo-Del Gaudio 




Ecco l'accordo Monopoli-Giamante 






Avevamo ragione. Le indiscrezioni politiche erano esatte. L'ex  consigliere provinciale di Forza Italia, Monopoli, riapre la porta a Giamante-Bernardo-Libertitni-Chioccarelli, riapre la porta a coloro i quali aveva definito (pochissimo tempo fa) come dice l'ex. Segretario dell'Mpa, traditori politici e quindi del mandato elettorale (per passare con facilità da uno schieramento politico all'altro). La storia si ripete anche con Monopoli? Sì! Non posiamo fare a meno di riportare la notizia dell'accordo politico al riflesso della luna tra il candidato della "Coerenza", Simone Monopoli e Giamante Alibrico, il "vecchio politico". Ecco il Manifesto. E' fatta. Ecco spiegato il perchè Monopoli rifiuta sempre i confronti pubblici con Sirico, perchè il piano di Monopoli era (adamantino?). Monopoli ha già tradito il suo elettorato? Perchè in campagna elettorale al primo turno ha portato al centro del suo programma la coerenza, e cioè di non voler apparentamenti con la vecchia politica, decantando anche su varie testate giornalistiche di aver chiuso la porta in faccia a Giamante e a Vanacore, ai Socialisti, ed invece oggi, in prossimità del ballottaggio, riapre quella porta chiusa a 15 mandate? Insomma, una pia illusione? E chi andava fiero e decantava "mai con Guiamante e i Socialisti" oggi, come reputa la scelta di Monopoli?. Come giustifica l'apparentamento? 

martedì 9 giugno 2015

Caivano (Na): Per Sirico Luigi, numeri da capogiro

Caivano (Na): Sirico riempie le piazze e rilancia il centro sinistra



di Angela Bechis 

SIRICO Luigi Candidato Sindaco centro Sinistra 

LO TSUNAMI 

Numeri da capogiro. Il candidato sindaco del centro sinistra, Sirico Luigi riempie piazza 1° Maggio. Non c'è un posto neanche a pagarlo oro. Dal Corso Umberto I, i cori sono da Stadio: Sirico, Sirico, Sirico, Sirico, Sirico, Sirico. Il programma, le idee, la serietà, tutti punti fondamentali che hanno sempre contraddistinto il candidato del centro sinistra, Sirico. Nessun accordo sottobanco, nessun accordo con chi pretende prebende. Nessun accordo con chi vuole assessorati e incarichi. Questa la linea "Inflessibile, prima e dopo" del candidato Sirico. I cittadini devono saper scegliere per il futuro dei loro figli. Il motto di Monopoli era "Continuità nella discontinuità", questo fino a qualche settimana fa, cioè fino al primo turno, oggi, che lo scenario è cambiato, oggi, che il vento è in poppa per Sirico, Monopoli che vantava di aver cacciato dal suo studio i socialisti di Giamante e Libertini, si è dovuto inchinare, politicamente parlando, alla loro volontà. Monopoli ha paura di Sirico. Monopoli teme Sirico. Monopoli suda freddo. Monopoli ha paura di essere bocciato nuovamente dall'elettorato caivanese, proprio come 5 anni fa. Meglio, a questo punto riaprire la porta: "Aprite quella porta, chi ha chiuso quella porta" si sentiva dalle scale del palazzo dove il dottor Monopoli fa studio. Le voci di un apparentamento, fino a prova contraria, tra Monopoli e Giamante sta prendendo sempre più forza. Le indiscrezioni sull'accordo politico si stanno fondendo sempre più. Insomma, per Monopoli non c'è trippa per gatti, è dovuto ricorrere a Giamante per assicurarsi la vittoria, Sirico no. Sirico invece è tornato tra la sua gente, i caivanesi, ed è stato subito premiato. Le foto non lasciano scampo. Le 4.500 tonnellate di spazzatura portate da Forza Italia, partito in cui Monopoli era consigliere provinciale, e milita ancora come candidato sindaco del centro destra, hanno pesato come un macigno sull'elettorato caivanese. Inutile a puntare il dito contro Semplice e contro Bassolino. Sia Semplice che Bassolino sono roba vecchia, esponenti politici passati, pieni di polvere, viceversa è ancora maleodorante e fresca la puzza delle 4.500 tonnellate di spazzatura portate da Cesaro e da Forza Itala. La parola ai cittadini.

Barça, "revocata" la vittoria Champions Interviene la Uefa, rabbia dei blaugrana

Champions League, Uefa: "I quattro giocatori del Barcellona che non sono campioni d'Europa dopo aver vinto la finale con la Juventus"




Loro non hanno vinto la Champions League. E "loro" sono dei giocatori del Barcellona, che fino a prova contraria ha trionfato contro la Juventus nella finalissima di Berlino. Siamo impazziti? No, perché ci sono quattro blaugrana, spiega la Uefa, che non possono fregiarsi del titolo di campioni d'Europa. I nomi: Thomas Vermaelen, Claudio Bravo, Jordi Masip e Douglas. Il punto è che i quattro, che fino a pochi minuti fa si ritenevano campioni d'Europa a tutto tondo, non sono mai scesi in campo, neppure un minuto, in nessuna delle tredici gare disputate dalla squadra catalana in questa stagione di Champions. Dunque, niente titolo. La notizia è stata diffusa da Esports3, ed ha lasciato di stucco diversi tifosi blaugrana (oltre, va da sé ai giocatori interessati). Il regolamento Uefa è inflessibile, e recita che possono essere considerati campioni d'Europa soltanto "quei giocatori che abbiano giocato nella squadra campione della UEFA Champions League", e dunque non "i panchinari senza minuti giocati ed i giocatori della rosa non utilizzati".

La Tulliani e la "love story" con Gaucci Querela "Libero", perde: quanto paga

Elisabetta Tulliani, love story con Luciano Gaucci: perde la causa per diffamazione, deve pagare 12mila euro a "Libero"


di SA.DA



Il tribunale di Roma respinge la richiesta di risarcimento di Elisabetta Tulliani: non ci fu diffamazione ai suoi danni da parte di Libero, Il Giornale e Panorama. Fu l’esercizio del diritto di cronaca e di critica. Le toghe romane hanno invece condannato la compagna di Gianfranco Fini al pagamento delle spese giudiziarie per 51mila euro, di cui 12mila al nostro quotidiano. 

Tulliani si era sentita «diffamata» e «perseguitata» da una «campagna di stampa» condotta dalle tre testate citate in giudizio, che avrebbero pubblicato «notizie false» facendola passare per «una persona disonesta che avrebbe approfittato delle disavventure del suo ex compagno», l’allora presidente del Perugia calcio Luciano Gaucci, «per costruirsi una fortuna con i suoi beni».  Il tribunale di Roma non ha accolto questa tesi. Si legge nella sentenza: la «compressione dei diritti di riservatezza, onore e reputazione», in questo caso, «è giustificata dall’esercizio di diritto di cronaca, quale estrinsecazione della libertà di manifestazione del pensiero (articolo 21 della Costituzione), non disgiunta dal legittimo esercizio del diritto di critica». C’era, a giudizio del Tribunale, un prevalente interesse dell’opinione pubblica da «ancorare alla notorietà dei personaggi».

L’esposizione dei fatti fu corretta e completa, sentenzia il giudice: «Del contenzioso tra Tulliani e Gaucci è stata offerta una prospettazione ampia e obiettiva che ha tenuto conto non solo dell’assunto accusatorio di Gaucci, ma anche della difesa della Tulliani, essendo state riportate entrambe le versioni». Le tre testate chiamate in giudizio da lady Fini hanno svolto un lavoro corretto, ribadisce la sentenza, sia nel rispetto della verità dei fatti («Si trattava di cronaca giudiziaria») sia riguardo «al parametro della continenza espressiva, non rinvenendosi espressioni scorrette, attacchi personali, epiteti ingiuriosi o comunque toni offensivi della dignità morale dei soggetti asseritamente offesi».

Pertanto, con la sentenza n. 12462/2015, il giudice Daniela Bianchini ha escluso la diffamazione  e ha condannato Elisabetta Tulliani «al pagamento delle spese di liti che liquida in complessivi 51mila euro».

Caivano (Na): Considerazioni di un cittadino

Caivano (Na): Considerazioni di un cittadino



Spettabile Amministratore il Notiziario Gaetano Daniele, le invio una lettera perchè ho letto sui vari social network che, il dott. Monopoli si sia apparentato politicamente con i Socialisti che fanno capo a Giamante, Del Gaudio, Chioccarelli, Bernardo, Libertini e Vanacore. Premetto che sono un elettore di Monopoli, mi auguro che pubblichi ugualmente il mio pensiero, siamo in un Paese democratico, almeno credo. Ah, dimenticavo, mi chiamo Antonio e lavoro ad Arezzo. Ho seguito appunto, dai social network l'andamento politico, giorno dopo giorno, grazie a voi dell'informazione, quasi facendomelo vivere di persona. Mi sono reso conto che in questa campagna elettorale si sono formate pseudo tifoserie da Stadio che, nel momento in cui poni una critica politica costruttiva, subito pronti ad aggredirti, a volte anche con colpi bassi, da bassi fondi. Sono lontano e distante da questo modo di fare politica. Fin qui tutto regolare, anche se gli eccessi non li tollero. Sono per la politica di rigore. Proseguo il mio racconto, sempre augurandomi che pubblichi questa mia considerazione, perchè trattasi di considerazioni, giuste o sbagliate che siano, e non strumentalizzi il mio commento, se ha intenzione di non pubblicarlo, non lo pubblichi. Io credo molto nel dott. Simone Monopoli, le dicerie che si sentono sul suo conto sono tantissime, non credo che il dott. Simone Monopoli possa tradire la sua parola data in campagna elettorale. Capisco che in politica possa succedere di dire una cosa e poi farne un'altra, ma il dott. Monopoli non potrà mai apparentarsi con chi fino a poche settimane fa ha attribuito vecchio, politicamente parlando, come nel caso di Del Gaudio che, dopo 45 anni di politica si è ripresentato all'elettorato caivanese. Perchè se dovesse venir meno anche la parola data dal dott. Monopoli che al momento è l'unico punto di riferimento sul territorio, vuol dire che non andrò più a votare nessun candidato. Grazie Mille. Antonio Capasso. 

 Ringraziamenti - Voglio ringraziare personalmente il signor Antonio Capasso che non conosco personalmente. La missiva è stata pubblicata, integra. A noi non piacciono le strumentalizzazioni, soprattutto quando si fanno ai danni di ragazzi che si affacciano per la prima volta alla politica. Peggio, quando si fanno scudo di essi per denigrare il prossimo. Una sola parola per definirli (Vigliacchi). Purtroppo, caro Antonio Capasso, le indiscrezioni vanno rafforzandosi sempre più. L'apparentamento Monopoli-Del Gaudio-Chioccarelli-Libertini-Bernardo pare sia andato a buon fine, fino a prova contraria dello stesso candidato Monopoli. Il blog è aperto a eventuali smentite che, al momento non sono ancora arrivate. L'unico a dire no, a ribellarsi, pare sia stato l'ex. Segretario dell'Mpa, Alessio Vanacore. Ci dispiace deluderla. Anche Monopoli, forse, si è adeguato al vecchio, anzi mi verrebbe da dire, dei vecchi politici tanto criticati prima, forse perchè si credeva di vincere al primo turno? cioè promettere un non apparentamento, criticarne il contenuto e poi allearsi per tornaconto politico. Evidentemente avrà talmente a cuore il Paese che, pur di vincere a tutti i costi, ha sottovalutato le promesse fatte al proprio elettorato. Non si disperi signor Antonio, continui a votare Monopoli, il 14 Giugno libererà Caivano. Neanche ci fossero i Guelfi e i Ghibellini, Ma ormai questo motto pare sia superato, scaduto, proprio come lo Yogurt, perchè? perchè Monopoli pur di vincere li ha caricati quasi tutti sul suo carro, manca solo l'Udc di Tonino Falco. 

Caivano (Na): Politica, Le 7 domande politiche da fare a Monopoli e a Sirico

Caivano (Na): Politica, Le 7 domande politiche da fare a Monopoli e a Sirico 


a cura di Angela Bechis 





Dopo settimane e settimane di tentativi, sia da parte del blog il Notiziario sul web, che da parte di altre testate giornalistiche regionali come Cronache di Caserta e Cronache di Napoli, come Cogito, nel tentativo di mettere a confronto i due candidati Sindaco, Sirico e Monopoli, purtroppo, dobbiamo ricordare e registrare con rammarico che non ci siamo riusciti, perchè il candidato del centro destra locale Monopoli, ha sempre rifiutato il confronto, forse, ha l'ultima possibilità, quella di domani 10 giugno, organizzata dal giornalista Francesco Celiento di Caivano Press. Insomma, un'ultima possibilità per l'ex consigliere provinciale Monopoli per confrontarsi democraticamente su temi e programmi. Proviamo, pertanto, a formulare qualche domanda ai due candidati sindaco, iniziamo con Sirico, segue Monopoli, nella speranza e nell'attesa di ricevere risposta.

Architetto Sirico Luigi
Candidato Sindaco Centro Sinistra 

Le 7 domande da rivolgere al candidato del centro sinistra, Sirico Luigi:

1) Arch. Sirico, perchè si è candidato a Sindaco

2) Arch. Sirico, se dovesse vincere le elezioni, ci dica la prima cosa da fare subito. 

3) Arch. Sirico, come reputa la continua assenza di un confronto democratico, da parte del suo competitor Monopoli? 

4) Arch. Sirico, come ha vissuto nel 2013/14 l'entrata in maggioranza Falco, del suo partito d'origine, il Pd

5) Arch. Sirico, con quale occhio vede questo primo risultato elettorale?

6) Arch. Sirico, perchè i caivanesi dovrebbero votare lei e non Monopoli?

7) Arch. Sirico, lanci un ultimo appello ai caivanesi. 


Dott. Simone Monopoli
Candidato Sindaco Centro Destra 


Le 7 domande da rivolgere al candidato della destra locale, Monopoli Simone:

1) Dott. Monopoli, perchè si è candidato a Sindaco

2) Dott. Monopoli, se dovesse vincere le elezioni, ci dica la prima cosa da fare subito.

3) Dott. Monopoli, perchè rifiuta sempre il confronto democratico?

4) Dott. Monopoli, è vero che ha stretto un accordo politico con i socialisti di Giamante, Libertini e Del Gaudio? se sì, non dichiarò in campagna elettorale di non stringere alleanze con la vecchia politica? uno dei suoi slogan era: "Continuità nella discontinuità", ci crede ancora in quello che disse? 

5) Dott. Monopoli, con quale occhio vede questo primo risultato elettorale?

6) Dott. Monopoli, perchè i caivanesi dovrebbero votare lei e non Sirico?

7) Dott. Monopoli, lanci un ultimo appello ai caivanesi 

Forza Italia nel caos L'ex ministro abbandona Berlusconi Al Senato sparisce Forza Italia?

Forza Italia, Francesco Nitto Palma verso l'addio: il partito traballa al Senato


di Salvatore Dama



Il paradosso è che nel 2013, compilando le liste elettorali, Silvio Berlusconi ci tenne a portare al Senato tutte le persone che riteneva più fidate. Egli stesso si candidò, ed era la prima volta, per un seggio a Palazzo Madama. I sondaggi davano in bilico i numeri della Camera alta e il Cavaliere, in vista di un possibile pareggio, voleva un gruppo affiantato e compatto. Una testuggine.

Tale e quale: due anni dopo ciò che rimane è un paesaggio post-atomico. Se n’è andato il capogruppo, Renato Schifani, e altri 28 senatori, migrati nel Nuovo centrodestra. Hanno detto addio a Berlusconi figure storiche come Sandro Bondi e Paolo Bonaiuti. Lo stesso Cavaliere è decaduto dal rango parlamentare, salutando Palazzo Madama il 27 novembre del 2013 per le note vicende giudiziarie.

Con l’addio dei senatori vicini a Raffaele Fitto, sono quasi cinquanta le defezioni, il gruppo è più che dimezzato. E - dicono - non è affatto finita. Ieri la notizia (svogliatamente smentita) dell’addio di Francesco Nitto Palma.

L’ex ministro della Giustizia sarebbe pronto a passare al gruppo misto. E non sarebbe da solo. «Altri azzurri della prima ora», informa l’Agenzia Italia, sono pronti all’ammutinamento. Il motivo? L’incomunicabilità con il cerchio magico.

Non l’adesione alla scissione di Fitto o al gruppo-cuscinetto di Denis Verdini, che potrebbe nascere nelle prossime ore unendo fuorisciti azzurri, delusi del Nuovo centrodestra ed esponenti di ritorno da Gal e dal gruppo misto.

Già oggi Berlusconi potrebbe avere un incontro proprio con l’ex coordinatore azzurro. I due si sono sentiti la scorsa settimana.

Ora la voce è che, non potendo arginare le manovre di Verdini, Silvio starebbe pensando di assecondarle. Un modo per avere il piede in due staffe: con un gruppo di ferma opposizione al governo, Forza Italia, e uno che dà una mano a Renzi, alle prese con un governo in difetto di numeri al Senato proprio mentre passano dalla Camera Alta provvedimenti cruciali come scuola e riforme costituzionali.

Ciò che sicuramente Berlusconi non farà è ritirarsi: «Non posso lasciare l’Italia, il Paese che amo, nel bel mezzo di una crisi. Per quello che posso tenterò di dare una mano», ha spiegato ieri il Cav ai microfoni dell’emittente svizzera Rsi.

Presto l’ex premier incontrerà Matteo Salvini. «Parleremo di Italia, del comune di Milano e del Milan», annuncia il segretario del Carroccio. Al momento la strategia è rinforzare l’asse del Nord, con il neo governatore della Liguria Giovanni Toti che sposa la linea dura di Lombardia e Veneto sull’accoglienza dei migranti.

La linea dell’intransigenza però scontenta le colombe azzurre e crea nuovi dissapori. Specie tra coloro che non vogliono discostarsi dal perimetro del Ppe: inseguire Salvini, ma perché? E c’è chi inizia a temere che Silvio Berlusconi, dopo il voto delle Regionali di domenica l’altra, si sia ulteriormente convinto che l’uomo giusto per sfidare il premier Matteo Renzi possa essere l’altro Matteo. D’altronde, non è Silvio che dice che le leadership si impongono sul campo?

Caivano (Na): Politica, Monopoli ha coraggio da vendere....?

Caivano (Na): Politica, Monopoli ha coraggio da vendere....?


di Gaetano Daniele 



Jean Anouilh diceva che, fino al giorno della morte, nessuno può essere sicuro del proprio coraggio. Il candidato della destra locale, Simone Monopoli invece, ha tantissimo coraggio? Oltre a disertare gli incontri con gli altri candidati Sindaco, mantiene già da subito le promesse fatte in campagna elettorale?. Sì, il buon giorno si vede dal mattino: "Il coraggio (o la follia) della coerenza!, così recitava uno dei suoi slogan al primo turno di campagna elettorale, scomparso però, subito dopo essersi reso conto di non aver stravinto al primo turno, oppure, continuità nella discontinuità. Tanto per citarne alcuni. 

I suoi consiglieri marketing, sventolavano addirittura ai 4 venti la bandiera della coerenza politica, e cioè che Monopoli, non solo aveva messo alla porta Giamante e Vanacore, tutta la vecchia gestione politica locale, il cosiddetto carrozzone, come appunto si evince da un ultimo articolo online: E nemmeno il sostegno a Sirico di Vanacore e Giamante (da non confondere con la scelta di Lello Del Gaudio, candidato a sindaco dei socialisti non arrivato al ballottaggio ma già eletto in Assise, che da figura estremamente politicizzato ha deciso di restare alla finestra, ndr) potrà sovvertire il risultato al ballottaggio. Anzi, la scelta di Sirico di accordarsi con Vanacore e Giamante, anche se non ufficialmente per evitare di rendere ancora più sgradito agli occhi degli elettori il carrozzone che il Pd ha costruito, potrebbe rivelarsi un clamoroso boomerang capace di rafforzare in termini elettorali ancora di più la candidatura di Simone Monopoli. Quest’ultimo, infatti, al primo turno non ha voluto né l’Udc, né la lista di Giacinto Russo perché Monopoli vuole vincere per governare senza punti di contatti sostanziali con “la cabina di regia che ha scritto gli ultimi trent’anni di fallimenti politici e amministrativi a Caivano”. Cacciati da Monopoli, se ne sono scappati tutti tra le braccia di Sirico e il Pd pensava di vincere al primo turno puntando tutto sui numeri ma in assenza di un progetto di governo serio e credibile. A conti fatti, è evidente che i “democrat” hanno sottovalutato la maturità dell’elettorato che, al contrario, ha premiato ben oltre ogni più rosea previsione, la coalizione Simone Monopoli. “Ringrazio i cittadini per l’enorme consenso che hanno dimostrato nei confronti miei e della coalizione che rappresento. Ma quando poi se fosse confermala l'indiscrezione, a fare accordi sottobanco con Giamante e Del Gaudio era proprio Monopoli. Poi ci viene anche difficile capire, al di là che la politica è anche questa, come alcuni consiglieri, dopo il trascorso politico maturato, possano ritornare "con il senno di poi" nelle braccia di chi fino a ieri ufficializzava incomprensioni caratteriali? 

Insomma, attribuivano al candidato sindaco del centro sinistra Sirico l'alleanza con parte dei socialisti, da Vanacore a Giamante, forse anche da Bernardo a Della Rossa, solo con l'esclusione di Del Gaudio che essendo figura politicizzata se ne stava beato a guardare il responso dalla finestra di casa sua, come se il fatto non fosse suo.... e oggi? questa coerenza di Monopoli? questo coraggio in che grado si misura? Se fosse confermato quanto dichiarato dall'ex. segretario dell'Mpa locale, e cioè che Simone Monopoli abbia già chiuso un accordo politico proprio con chi fino a ieri aveva definito il vecchio carrozzone, la vecchia politica, ci sarebbe veramente da ridere e piangere contemporaneamente. Diventerebbe, almeno crediamo, sempre se fosse confermata l'alleanza futura, il Monopoli indifendibile, indifendibile anche dai suoi stessi sostenitori che, orgogliosi e dignitosi, hanno sempre dichiarato (prima) pubblicamente, di non voler scendere a nessun compromesso con la vecchia gestione, a costo stesso di perdere, qualcuno ha anche affermando: a costo stesso di dimettermi. Solo parole?  

Insomma caivanesi, dopo una lunga riflessione comune e macerazione interiore, abbiamo ritenuto giusto pubblicare alcune considerazioni, sul coraggio del "probabile" sindaco di Caivano, che si appresta a governare il Paese per i prossimi anni, basandoli appunto, se fosse confermata l'indiscrezione, su valori ben saldi, come il coraggio e la coerenza, sì, il coraggio e la coerenza.....

lunedì 8 giugno 2015

Mobbing, fare causa al tuo capo: quando puoi farla e come vincere

Mobbing, la Cassazione mette paletti alle cause di risarcimento: "Devono coesistere 7 requisiti"




In Italia si stima ci siano oltre di un milione di persone mobbizzate al lavoro, sottoposte cioè  a comportamenti aggressivi e vessatori ripetuti, da parte dei colleghi o dei superiori. La vittima si vede emarginata, calunniata, criticata: gli vengono affidati compiti dequalificanti, o viene spostata da un ufficio all’altro, o viene sistematicamente messa in ridicolo di fronte a clienti o superiori. Ma non tutte le angherie patite in ufficio possono essere "risarcite". 

Lo ha detto chiaro e tondo la Corte di Cassazione con una sentenza, la numero 10037/2015, che specifica le condizioni in base alle quali il lavoratore può ritenersi davvero vittima di mobbing. I giudici della suprema corte hanno individudato delle linee guida con sette parametri con cui il dipendente deve provare di essere stato danneggiato sul posto di lavoro: ambiente, durata, frequenza, tipo di azioni ostili, dislivello tra antagonisti, andamento per fasi successive, intento persecutorio. Perché si configuri il mobbing devono ricorrere tutti e sette, non uno di meno. Cosa non sempre facile considerato che l'onere della prova sta in capo al lavoratore. 
Eccoli.

1) Luogo di lavoro. Le vessazioni devono avvenire sul luogo di lavoro.

2) Durata del mobbing. I contrasti e le persecuzioni “lavorative” devono avvenire in un congruo periodo di tempo.

3) La frequenza delle attività vessatorie. Le persecuzioni devono essere molteplici e continuative.

4) Tipo di comportamenti. Le azioni “da mobbing” devono rientrare in almeno due delle categorie di azioni ostili riconosciute: attacco alla possibilità di comunicare; isolamento sistematico; cambiamento delle mansioni lavorative; attacchi alla reputazione; minacce o comportamenti violenti.

5) dislivello tra persecutore e mobbizzato. Bisogna provare l’inferiorità, a livello lavorativo, del soggetto sottoposto a mobbing.

6) Andamento per fasi successive. Devono ricorrere alcune tra le seguenti condizioni: conflitto mirato, inizio del mobbing, sintomi psicosomatici, errori e abusi, aggravamento dello stato di salute; esclusione dal mondo del lavoro, e così via.

7) Intento persecutorio. Va provato che dietro il mobbing ci sia un disegno vessatorio coerente.

Maradona, la (terribile) accusa a Platini "Il calcio è marcio. Michel mi disse che..."

Diego Armando Maradona accusa Michel Platini: "Mi ha confessato di aver truccato 167 partite"





Fatto fuori Sepp Blatter dal vertice della Fifa, la poltrona ora è nel mirino di Michel Platini. E a "far fuori" anche "Le Roi" ci pensa un altro ex big del calcio, il più grande di tutti: Diego Armando Maradona. L'ex fuoriclasse del Napoli, infatti, ha rivelato una confidenza che gli avrebbe fatto Platini: "A Dubai - ha spiegato il Pibe de Oro - mi ha confessato di aver combinato 167 partite". Una frase pesante, anzi pesantissima, e che pone sotto accusa l'attuale presidente della Uefa. Maradona non ha precisato se il riferimento alle partite truccate era al periodo da calciatore o da dirigente. Le accuse, come ovvio, sono tutte da provare. Maradona, infine, ha aggiunto che nel caso in cui alla presidenza della Fifa venga eletto il principe giordano Al Hussein, lui ne sarà il vice.

Caivano (Na): Intervista a Gaetano Daniele

Caivano (Na): Intervista all'Amministratore del blog, il Notiziario sul web, Gaetano Daniele 


Intervista a cura di Angela Bechis


Siamo in compagnia dell'Amministratore del blog, il Notiziario sul web, Gaetano Daniele. Un progetto online quello del blog il Notiziario sul web, che ha raggiunto risultati enormi, e continua a crescere giorno dopo giorno, oltre i 2 milioni di visualizzazioni. (32 mila visualizzazioni negli ultimi 15 giorni) Solo nell'ultimo anno con Google+ un milione e 52 mila visualizzazioni. Insomma, due parole per definire il risultato del progetto "Edizioni Gaetano Daniele": un successo! L'informazione sana e plurale il popolo del web la premia sempre. Ma proviamo a sentire l'amministratore Daniele. 

Innanzitutto, grazie per avermi concesso il piacere di intervistarla. A Caivano è ballottaggio tra Sirico e Monopoli, come vede questo confronto? 

Grazie a lei per la collaborazione. Caivano è confusa. Al primo turno Monopoli ha preso qualche voto in più, ciò non significa niente. Il ballottaggio è una competizione elettorale a parte. Considerando che Monopoli è molto più conosciuto rispetto al suo competior, per Sirico, aver raggiunto il ballottaggio è già una prima vittoria, al di là dell'esito finale. 

Perchè dice che Monopoli è più conosciuto rispetto a Sirico? 

Monopoli fa la professioni di medico sul territorio da oltre 20 anni. Sirico no. Monopoli fa politica attiva sul territorio da oltre 15 anni. Sirico no. Monopoli ha fatto l'assessore allo Sport e alla Cultura nella Giunta Papaccioli, anno 2007/2008. Sirico no. Monopoli ha fatto il Consigliere Provinciale negli ultimi 4 anni e mezzo, in maggioranza. Sirico no. Monopoli ha visto governare un'amministrazione, come quella Falco, non del tutto organizzata nel suo interno, questo gli ha giovato tantissimo in campagna elettorale, perchè oggi, politicamente parlando, il centro destra, attribuisce quel fallimento all'attuale candidato sindaco del centro sinistra, e sappiamo benissimo che non è così. E quindi mi viene ancora da dire: Sirico no. Non dimentichiamoci che Monopoli credeva di vincere al primo turno contro appunto, un candidato che aveva tutto contro, e questo non è accaduto, anzi, Monopoli rischia addirittura di perdere per la seconda volta in meno di 5 anni. Domandatevi perchè? 

Il suo voto a chi va?

Guardi, non credo che ai due candidati sindaco possa interessare il mio voto. 

Quindi cosa teme. 

Non temo nessuno. Diciamo solo che, sia nell'uno che nell'altro schieramento, guardando la ufficiosa composizione del consiglio comunale, ci sono tutte persone perbene. Monopoli ha già governato Caivano. Sirico no. Monopoli appunto, come ricordavo precedentemente, ha amministrato Caivano nella passata amministrazione Papaccioli, Sirico no. E' stato consigliere provinciale di maggioranza al fianco di Luigi Cesaro, e sottolineo di maggioranza, per far capire che ha già dato prova di se, Sirico no, forse qualcuno potrebbe rispondermi: ma il Pd ha governato nell'ultimo anno, ebbene, possiamo dire loro che, la composizione politica era diversa, il Pd perse le elezioni, ed in più non era compatto, oggi sì. Le alleanze erano diverse, il Pd subentrò per evitare il commissariamento in uno schieramento politico diverso, forse anche sbagliando. Oggi a fiancheggiare il Pd c'è tutto il centro sinistra in più anche parte dell'area di centro destra come Ncd, ci sono altre espressioni politiche di competenza. Insomma, non è "Semplice". 

Chi vince?

Non lo so. E' difficile. Monopoli ha chiuso la porta in faccia a tutti gli altri schieramenti politici, dai socialisti etc etc. Sirico no. Monopoli al primo turno, convinto di stravincere, ha rifiutato tutti i confronti, Sirico no, questi, sono tanti piccoli tasselli che hanno consentito a Sirico di conquistare giorno dopo giorno la fiducia dei caivanesi. Non è facile capire oggi come si muoveranno i caivanesi.

Qualche politico la reputa fazioso, cosa risponde?

La risposta è nella domanda, qualche politico, appunto, se non gli dai ragione sei fazioso. Pubblico un'intervista di Papaccioli, e mi etichettano papaccioliano. Pubblico un'intervista di Sirico, e mi sono subito venduto a Sirico. Vado da Del Gaudio, e chissà cosa sto tramando con Del Gaudio, mi vedono con Ziello, e sto trattando con il Movimento 5 Stelle. Insomma, sappiamo bene queste cose come vanno, il mio blog è aperto a tutti, sul mio blog, faceva il bello e cattivo tempo anche il dott. Monopoli e con ciò? Le ripeto, quando non ci sono idee e argomentazioni, si passa alle offese personali. Secondo lei perchè due persone arrivano alle mani? Perchè tra le due c'è sempre la meno colta che, non riuscendo più a portare a compimento un ragionamento, risolve con le mani, è la stessissima cosa.

Si sente di aggiungere altro? 

Che vinca il migliore nel rispetto della democrazia e della lealtà. Senza tutte queste tifoserie da stadio che qualcuno cerca di strumentalizzare. Le tifoserie da stadio non servono a nulla. Servono solo a fare baccano e a far perdere consensi ai propri candidati. 

Bomba Tasi, la "scadenza misteriosa": chi deve pagare (entro dieci giorni)

Tasi sulla casa, conto alla rovescia per il tax day: ecco chi deve pagare




Dieci giorni e sarà "tax day". Entro il 16 giugno, infatti tutti coloro che possiedono o utilizzano un immobile devo effettuare il versamento della prima rata della Tasi. La seconda rata si pagherà entro il 16 dicembre prossimo. Quanto pagare? Per il pagamento della prima rata, i proprietari degli immobili ubicati in quei Comuni che non hanno ancora deliberato le nuove aliquote (circa 7.000) pagheranno la metà di quanto versato l’anno scorso: il conguaglio verrà effettuato solo con il saldo di dicembre.

Nuove aliquote - I Comuni capoluogo di provincia che hanno già deliberato per il 2015 sono i seguenti: Ancona, Aosta, Arezzo, Asti, Bologna, Brescia, Cagliari, Enna, Firenze, La Spezia, Livorno, Lodi, Lucca, Mantova, Modena, Padova, Pesaro, Pordenone, Potenza, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Sassari, Siena, Sondrio, Treviso, Verona, Vibo Valentia. La Cgia di Mestre ricorda che solo poco più di 2.100 Comuni decisero di far pagare la prima rata della Tasi entro il 16 giugno 2014, mentre tutte le altre amministrazioni che non avevano deliberato aliquote e detrazionientro il 23 maggio (poco meno di 6.000), posticiparono la prima rata al 16 ottobre. La scadenza della seconda e ultima rata, invece, era fissata per tutti al 16 dicembre 2014.

I conti - Con la scadenza della prima rata della Tasi prevista per il prossimo 16 giugno, i Comuni incasseranno circa 2,3 miliardi di euro, di cui 1,6 relativi alla prima abitazione. La Cgia di Mestre che, ha fatto i conti, ricorda che quest’anno i sindaci hanno tempo sino al prossimo 30 luglio, termine di approvazione del bilancio comunale di previsione, per decidere le aliquote, le detrazioni e le tariffe dei tributi locali. Allo stato attuale (primi giorni di giugno), solamente un migliaio di Amministrazioni comunali, pari al 14% del totale, ha provveduto a deliberare le aliquote e le detrazioni della Tasi per l’anno in corso.

Il giudice stalker molestava la collega: oggi ha liberato uno stalker assassino

Albenga, il giudice punito per stalking ha liberato lo stalker assassino


di Mario Giordano 


Ma che razza di storia è questa? Proviamo a raccontarvela dall’inizio. Ad Albenga c’era una donna che si chiamava Loredana. Aveva sposato un marocchino, con lui aveva pure avuto una figlia, oggi 14enne. Poi ha deciso di lasciarlo. E quello, come purtroppo accade spesso, è diventato uno stalker. Ha cominciato a importunarla. A minacciarla. Ad aggredirla. Loredana si è rivolta allo Stato. Ha chiesto aiuto, ha chiesto protezione. Lo dicono tutti, no? Donne, dovete denunciare. Telefoni Rosa, campagne di sensibilizzazione, spot alla Tv: lo ripetono in continuazione. Loredana l’ha fatto: l’ha denunciato. Allora hanno ordinato all’uomo di non avvicinarsi più a lei. Ma lui, per tutta risposta, non solo s’è avvicinato: ha pure tentato di strangolarla. Loredana si è salvata per miracolo, l’ex marito è stato arrestato. Solo che dopo poche settimane è andato davanti al giudice, ha patteggiato la pena, solo 2 anni, condizionale e libertà immediata. E sapete che cosa ha fatto per prima cosa, appena uscito di cella? Ecco, avete indovinato: è tornato da Loredana e l’ha ammazzata senza pietà, sotto gli occhi della figlia di 14 anni. Poi si è ucciso.

L’altro giorno sotto casa, c’era la mamma di Loredana, una signora dignitosissima seppur distrutta dal dolore. Si chiedeva: «A che serve denunciare le violenze se poi nessuno ti protegge?». Ce l’aveva in particolare con il giudice che aveva liberato l’assassino. «Perché l’ha fatto?». In effetti: il medesimo assassino aveva dato ampie dimostrazioni delle sue intenzioni. Aveva violato gli ordini. Aveva aggredito la donna che non doveva avvicinare. Diceva quella mamma, piena di amarezza: «Il magistrato diceva che per tenerlo in carcere voleva più prove. Ecco: ora la prova l’ha avuta». La prova sarebbe il cadavere di sua figlia. Che strano Paese questo: bisogna farsi ammazzare per dare la prova che si è in pericolo. Lo Stato non dà protezione ai vivi perbene: al massimo benedice le loro casse da morto.

Ma questo è solo l’inizio di questa storia assurda. Il bello arriva ora. Perché dobbiamo dirvi due cose sul giudice che ha preso quella sfortunata decisione di lasciare libero l’assassino. Il giudice, infatti, si chiama Filippo Maffeo, ha 65 anni, lavora al tribunale di Savona ed è piuttosto noto alle cronache locali perché in passato era stato sanzionato dal Csm, l’organo di autogoverno dei magistrati. E sapete qual era il reato che gli veniva imputato? Stalking. Proprio così. Aveva molestato una collega. L’aveva molestata a tal punto che era stato ordinato il suo trasferimento dalla sede di allora (Imperia) a Firenze. È stato allontanato dalla Liguria qualche anno. Purtroppo ci è tornato il 23 marzo 2015. Il 28 aprile 2015 ha tenuto l’udienza in cui ha liberato l’assassino.

Forse è solo sfortuna, si capisce. L’applicazione della legge sarà stata sicuramente puntuale e rigorosa, come sostiene il medesimo Maffeo in un’intervista a La Stampa che sa tanto di excusatio non petita. Ma non ci si può fare a meno di chiedere quanto possa essere sereno nel giudicare un caso di stalking un giudice che è stato accusato di stalking. Quel che è certo è l’effetto di questa decisione: devastante. C’è una ragazzina di 14 anni che non ha più la mamma: l’ha visto uccidere a coltellate, sotto i suoi occhi. Se fosse stato un altro giudice avrebbe agito nello stesso modo? Magari sì, non possiamo escluderlo. Ma, ecco, noi ci sentiremmo più tranquilli se un molestatore di donne fosse giudicato da qualcuno che non è mai stato bollato (dal Csm) come molestatore di donne. E non possiamo fare a meno di sentire risuonare nelle nostre orecchie la voce di quella mamma: «Quel magistrato voleva più prove...».

Perché voleva più prove? Perché quelle che aveva non bastavano? O perché non voleva infierire con uomo definito stalker proprio come era stato definito lui? Non ci permettiamo di mettere in relazione i due casi, ovviamente. Però è un fatto che nell’intervista a La Stampa, il medesimo Maffeo si dica piuttosto scettico sul funzionamento della giustizia: «La giustizia mi ha maltrattato...», dice. Ora: può amministrare con serenità la giustizia nei confronti di uomo accusato di stalking colui che pensa che la giustizia maltratti gli uomini accusati di stalking? Fa male vedere una toga che si arrampica sui vetri: «Il giudice dell’udienza preliminare si trova ad affrontare un caso di cui sa i dettagli quella mattina», dice per esempio. E ancora: «Una pena di due anni con il patteggiamento è una pena alta». Fino alla conclusione: «Ho fatto quello che un giudice poteva fare».

Affermazioni da considerare attentamente. Dire che «il gup sa i dettagli del caso soltanto la mattina dell’udienza», che significa? È una specie di giustificazione? Un’ammissione? In altre parole sta dicendo: «Non sapevo»? «Non avevo letto fino in fondo»? «Ho deciso ma senza aver approfondito bene la questione»? Questo pensa Maffeo? Davvero? E davvero ritiene che due anni con la condizionale e la libertà immediata siano una «pena alta» per uno che ha tentato di strangolare una donna, e che potrebbe rifarlo subito dopo? Forse un giudice dovrebbe avere un po’ più di attenzione quando parla davanti ai cadaveri provocati dalle sue decisioni. Realmente ritiene di aver «fatto tutto quello che un giudice poteva fare»? Ci pensi bene, perché se è così smettiamola di dire alle donne che devono denunciare i loro molestatori. Perché lo Stato, di fatto, ammette di non saperle proteggere.

«Non sono Frate Indovino», ripete ancora il magistrato. Nessuno, in effetti, chiede ai magistrati di essere Frati Indovini. Ma, ecco, magari si chiede loro di non liberare uno che ha appena tentato di strangolare la ex moglie. Poi si chiede loro anche di non importunare le colleghe in ufficio. Poi si chiede loro, quando sono chiamati a giudicare qualcuno, di essere equilibrati. Soprattutto si chiede loro di essere equilibrati a tal punto di non pensare di essere stati maltrattati dalla giustizia. E si chiede loro di non rilasciare interviste sgradevoli, in cui si cerca affannosamente di difendersi, dimostrando di avere una coda di paglia grande come un tribunale. Infine si chiede loro di non offendere le persone che, in seguito alla loro sentenza, hanno perso la vita, o la mamma, o la figlia. «Diciamo la verità», sostiene il magistrato, «nemmeno ora si conosce con esattezza cos’è accaduto in quella casa». Qualcuno glielo spieghi, per favore: una donna è morta, una figlia di 14 anni l’ha vista uccidere. Forse lei non se n’è ancora accorto, caro giudice, ma in quella casa c’è stata una tragedia. Colpa di uno stalker. Anzi, di due.

Il 30 giugno un minuto da 61 secondi Ecco cosa rischiano cellulari e server

Il 30 giugno avremo un minuto da 61 secondi




Il 2015 durerà più di altri anni. Quanto? Un secondo. Il prossimo 30 giugno, infatti, avremo un minuto più lungo, da 61 secondi. Scientificamente, si chiama "secondo intercalare" ed è un adattamento del tempo coordinato universale all'ora naturale. Quest'ultima, infatti, è regolata dalla rotazione terrestre, che però ogni giorno subisce un rallentamento di circa due millesimi di secondo. Per questa ragione, come riporta il ssito leggo.it, gli esperti dell'Internation Earth Rotation and Reference System effettuano periodicamente un aggiornamento degli orari prolungando il tempo di un secondo. Dal 1975 a oggi, quest'adattamento è avvenuto 25 volte. L'ultima volta questa operazione è avvenuta il 30 giugno del 2012 e allora si verificarono diversi problemi a sistemi operativi, compresi quelli mobili e i server.

Mancano dieci giorni e poi... tra leghisti e rom finirà a pedate

La nazionale padana incontrerà i rom nei campionati europei dei popoli




La nazionale di calcio della Padania prenderà parte ai primi Europei di calcio ConIfa, in programma in Ungheria, a Debrecen, dal 17 al 21 giugno. La rassegna è riservata a stati, minoranze linguistiche e popolazioni che ambiscono a un riconoscimento di stato, che non sono affiliate alla Fifa. La Padania si trova nello stesso girone di Abkhazia, Isola di Mann Ellan Manni e Rom (cioè la nazionale di calcio del popolo Rom). La nazionale sostenuta dalla Lega Nord incontrerà il 17 giugno proprio i Rom, il 18 l'Abkhazia e il 19 l'Isola di Mann, prima di approdare alla fase finale. Nell'altro girone si trovano la Contea di Nizza, Cipro Nord, l'Ossezia del Sud e la Székely Land.

domenica 7 giugno 2015

Quanti soldi hai sul conto in banca Ecco come farà il fisco a saperlo

Il fisco saprà ogni giorno quanti soldi hai in banca




Dal 30 giugno il Fisco potrà controllare quotidianamente i conti correnti dei contribuenti. La novità è stata inserita nella legge di Stabilità appena varata ed è diventata operativa con un provvedimento dell' Agenzia delle Entrate. La giacenza media dei nostri depositi confluirà nella Superanagrafe dei conti correnti: i primi dati che arriveranno sono quelli relativi al 2014. Il provvedimento prevede che dovranno essere direttamente le banche e i vari uffici postali a trasmettere al Fisco il valore della giacenza media annua dei correntisti. In pratica per ottenere il valore, bisogna dividere la somma dei saldi giornalieri per 365.

Quest' ultimo è un passaggio chiave del meccanismo: già adesso infatti sono obbligatori una serie di adempimenti con cui il correntista comunica il saldo contabile a inizio e fine anno, l' importo totale degli accrediti effettuati e quello degli addebiti dell' intero anno. Senza dimenticare che attualmente, se si apre un conto durante l' anno, andrà comunicato il saldo iniziale all' apertura mentre se il conto è stato chiuso andrà comunicato il saldo finale. Con la giacenza dei conti correnti però il Fisco effettua un salto di qualità: l' analisi costante del conto e il valore medio del deposito eviteranno possibili giochi di riempi-e -svuota che avrebbero potuto eludere una marcatura più stretta da parte dell' Agenzia.

Caivano (Na): Il Movimento 5 Stelle pulisce il Paese dai Manifesti elettorali per rilanciare il decoro urbano

Caivano (Na): Il Movimento 5 Stelle pulisce il Paese dai Manifesti elettorali per rilanciare il decoro urbano 




Invece di spendere migliaia di euro in manifesti come ha fatto qualche candidato Sindaco ricco, il Movimento 5 Stelle, dopo aver ottenuto un ottimo risultato alle scorse amministrative del 31 maggio 2015, hanno deciso (come promesso) di munirsi di guanti e buste, e ripulire il Paese dall'imbrattamento selvaggio, per ridare il giusto decoro al Paese, Caivano. Si ringraziano comunque i politicanti di altre correnti che comunque avevano promesso di esserci. Evidentemente sono troppo abituati a venir meno alle promesse che ormai è diventato consuetudine !!! Così il commento del Movimento 5 Stelle, sulla loro pagina Facebook, dopo le promesse non mantenute da parte di altri schieramenti partitici. 

I vigili e lo scandalo del mocassino: le cifre che fanno infuriare l'Italia

Foggia, i mocassini dei vigili costano il triplo rispetto a Siena


di Salvatore Dama 



Fuggi da Foggia. Ma con la calzatura giusta. Il comune non bada a spese per rinnovare la dotazione di scarpe della Municipale. Per 188 paia di mocassini si spenderanno 24mila euro, cioè 127 euro l’uno, più spiccioli.

La notizia? È che, per vestire le estremità dei vigili di Siena nei mesi estivi, il comune toscano spende un quinto. Cioè 5.035, con un costo di 39 euro a paio. Lo riferisce il Corriere del Mezzogiorno, aggiungendo le motivazioni del comandante dei vigili del capoluogo pugliese: l’uniforme è il primo riferimento della legalità. Come possono i tutori della legge fare il proprio dovere con la scarpa della collezione 2014?

Che poi c’è anche la giustificazione ambientale. A quelle latitudini d’estate l’asfalto fuma. Foggia è uno dei comuni più caldi d’Europa. Insieme a Siviglia, riferisce sempre il Corriere. In Spagna magari i vigili girano con le espadrillas, ma l’Italia è la patria di Ferragamo e Tod’s. E a Foggia, in agosto, ci vuole la scarpa che respira. 
Giraci tu, per il Tavoliere, con la calzatura da due soldi. E poi sai che bolle. Per cui dalla Puglia respingono i paragoni con l’efficienza del Nord. Insegui pure i costi standard e poi ai piedi ti trovi la mocassa di cartone.

Semmai il problema è la procedura con cui sono state acquistate le scarpe. Non c’è stata una gara ma, a quanto pare, si è proceduto con una nota diretta del comandante dei Vigili che ha autorizzato il pagamento. A Foggia dicono che la decisione è stata preceduta da una ricerca di mercato. In via della Spiga, forse. A Siena invece hanno utilizzato la centrale unica d’acquisto della Pubblica Amministrazione. Così come avevano fatto per le calzature invernali, spendendo 52 euro a paio.

Sì, ma a Foggia è lotta dura a calli, vesciche e duroni. E poi, o mamma, gli odori. Facciamo un raffronto e vediamo quali effluvi producono, a fine servizio, i mocassini senesi da 39 euro. E sentiamo invece che profumo di cuoio libererà a sera la calzatura foggiana. Poi ne riparliamo.

Missili sul continente, terrore in Europa Guerra, è tutto pronto: l'ultima mossa

Guerra fredda Usa-Russia, l'idea di Washington: missili in Europa per proteggersi dalla minaccia del Cremlino




Venti di guerra, sempre più alti, di giorno in giorno. Nel giorno in cui Vladimir Putin lancia la sua sfida agli Usa e alla Nato dalle colonne del Corriere della Sera, sul Vecchio Continente si allunga un'altra ombra: quella dei missili. Un'ipotesi, calteggiata da Washington, ossia portare testate missilistiche in Europa per contrastare la minaccia russa. Si tratta della risposta ai test militari del Cremlino con vettori a medio raggio, esercitazioni che secondo gli Usa avrebbero determinato una violazione degli accordi. Dunque l'amministrazione Obama starebbe pensando a nuove strategie per contenere la minaccia russa sull'Europa, e tra queste strategie, appunto, c'è il potenziamento delle forze militari dei Paesi alleati e dei futuri partner. Le ultime indiscrezioni vengono rilanciate dal Wall Street Journal, secondo il quale siamo di fronte a una sostanziale riedizione della Guerra Fredda. Sempre il Wsj spiega che alcuni funzionari Usa vorrebbero far aderire il Montenegro alla Nato, sempre per circoscrivere l'orbita d'influenza di Mosca.

Juve, dopo la finale un altro incubo La squadra si scioglie: che succede

Juventus, dopo la sconfitta in finale di Champions League la pioggia di addii: una squadra (già) da ricostruire




La finale di Champions è già acqua passata, la sconfitta contro il Barcellona è amara. Ma, come detto, è già il passato. E la Juve guarda al futuro. Anzi, è costretta a guardare al futuro, perché la squadra verrà rivoluzionata e deve essere sostanzialmente ricostruita. Si parte da due nomi "da novanta", quelli di Andrea Pirlo e Tevez. Resteranno? Difficile. Le lacrime del primo al termine del match di Berlino "puzzavano" di addio: le sirene a stelle e strisce, è arcinoto, suonano da tempo. Il secondo, Carlitos, dovrebbe parimenti andarsene, o per tornare al suo Boca Juniors, oppure per andare al Psg, pronto a ricoprirlo d'oro. E non è finita: in partenza ci sarebbero anche Pogba e Vidal. Niente di sicuro, ma è possibile (anzi, probabile) che se ne vadano (e perdere Pogba sarebbe un "affare" davvero complesso, ma sulle sue tracce ci sono tutti i top-club del mondo). Da par suo, Allegri non vorrebbe perdere nessuno dei due, ma in caso di offerte (pesanti) la società scavalcherebbe il mister nelle decisioni. Infine Llorente: molto probabile che lasci Torino. Squdra, dunque, da ricostruire. Marotta è già al lavoro: per Dybala e Khedira gli affari sono già stati chiusi. Ora gli obiettivi sono Witsel, Nainggolan e Allan. Quindi rientreranno dai prestiti Rugani e Berardi. Infine, sullo sfondo, restano Cavani e Benatia. Certo, il mercato è ancora tutto da fare, ma per la Juve, dopo la finale di Champions, il futuro sembra un po' meno roseo.

(Ri)scatta l'invasione dall'Africa Quattordici barconi puntano sull'Italia

Quattordici barconi dall'Africa verso l'Italia con tremila immigrati




A Berlino la finale di Champions League. E mentre l'Europa pallonara si è gustata Juventus-Barcellona, con la vittoria del Barca, una vera e propria flotta di navi è in rotta dall'Africa verso le nostre coste meridionali. Addirittura 14 barconi, con a bordo secondo stime dell'Unhcr circa tremila immigrati, sono stati avvistati dalla Marina inglese che sta pattugliando le acque tra la Libia e la Sicilia. Il copione è sempre lo stesso: quando l'anticiclone arriva sull'Europa meridionale e quindi anche sull'Italia portando sole, caldo, e assenza di venti o perturbazioni, lì'orda lascia le coste del nordafrica, sicura di essere intercettata nel giro di qualche giorno dalle navi europee che la traggono in salvo e a riva.

All'asta il campo di concentramento La sorpresa: ecco chi se lo è comprato

Polonia, all'asta il campo di concentramento. Lo comprano gli ex deportati




Non ci stanno che la memoria dell'Olocausto venga messa in vendita. E così gli ex deportati hanno deciso di acquistare il campo di concentramento di Belzec, uno dei primi esclusivamente di sterminio eretti dai nazisti, che la Polonia ha messo all'asta con offerta minima di 39mila euro. Una svendita che significa "smantellamento" per l'Aned, Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, che ha fatto già un appello a Federica Mogherini, perché la Ue intervenga presso le autorità polacche chiedendo di bloccare la vendita, e se necessario acquisti in prima persona a nome dei popoli d' Europa quel luogo della Memoria. Se la Commissione non dovesse accogliere l'appello, l'Aned, rivela Repubblica, organizzerà azioni d'acquisto con le altre associazioni di ex deportati. Aperto nel 1942, a Belzec furono uccisi 500000 ebrei in soli 10 mesi, donne, bambini, anziani, ebrei, zingari e slavi, quasi la metà rispetto ai più tristemente famosi Auschwitz e Birkenau, ma in un tempo decisamente inferiore. Non solo. Belzec è anche legata al ricordo dell'eroe della resistenza polacca Jan Karski, primo testimone dell'Olocausto e ufficiale dei corpi scelti, addestrato dagli inglesi.

L'asta - Il campo, dove è ancora in piedi la "Kommandatur" delle Ss e dispone di terreno di 620 metri quadri, verrà messo all'asta il 22 giugno. Per salvare la memoria, spiega a Repubblica Dario Venegoni, vicepresidente dell'Aned, "la via maestra è un intervento politico della Ue, ma noi come Aned siamo pronti a partecipare a sottoscrizioni per comprare quel lotto e quell'edificio e cederlo al vicino Memoriale. "Ci siamo già mossi così con successo una volta, negli anni Sessanta", continua Venegoni. "Scoprimmo che terreni ove sorgeva Gusen, campo annesso a Mauthausen, erano stati venduti. Allora insieme all'Amicale francese dei superstiti di Mauthausen abbiamo acquistato il lotto dove sorgeva ancora il forno, e ne abbiamo fatto un Memoriale visitato ogni anno da decine di migliaia di persone".

La sfida dell'ex ministro Passera: "Mi candido a sindaco di Milano"

Milano, l'ex ministro Corrado Passera annuncia la candidatura a sindaco per il 2016




L'ex superministro del governo Monti, Corrado Passera, ha annunciato di volersi candidare a sindaco di Milano per le prossime elezioni del 2016. Il leader di Italia Unica, il suo nuovo partito, ha anticipato di voler cominciare da subito con un "giro d'ascolto" della città per definire il programma. "Se in giro c'erano ancora dubbi - ha detto l'ex banchiere - ora sono stati fugati". Dopo quella di Vittorio Sgarbi, la candidatura di Passera è la seconda figura politica che si è proposta per correre alle prossime comunali di Milano prevedibilmente per una coalizione di centrodestra.

Missili, armi e le minacce alla Nato Putin: "Verso la 3 guerra mondiale"

Vladimir Putin: "Attaccare la Nato mai, ma loro ci minacciano. Gli Usa vogliono la leadership in Europa"





Valdirmi Putin conta sull’Italia per riuscire a disinnescare la crisi apertasi con l’Occidente lo scorso anno sulla crisi ucraina. "L’Italia ha dato e dà un contributo notevole allo sviluppo del dialogo tra la Russia e l’Europa e anche con la Nato in generale. Tutto ciò crea rapporti speciali tra i nostri due Paesi", ha detto il presidente russo in una lunga intervista rilasciata a Paolo Valentino per il Corriere. "La visita dell’attuale presidente del Consiglio italiano in Russia è stata un segnale molto importante della disponibilità dell’Italia all’ulteriore sviluppo di questi rapporti. Noi siamo pronti e disposti ad andare avanti tanto quanto lo saranno i partner italiani. Spero che anche il mio viaggio a Milano (10 giugno) serva a questi obiettivi", ha puntualizzato Putin spiegando la rilevanza delle relazioni tra Roma e Mosca. "Non è stata colpa della Federazione Russa se i rapporti con i Paesi dell’Unione Europea si sono deteriorati. Non siamo stati noi a introdurre certe limitazioni nel commercio e nell’attività economica. È stato fatto contro di noi e siamo stati costretti ad adottare contromisure. Però i rapporti tra Russia e Italia effettivamente hanno sempre avuto carattere privilegiato sia in politica che nell’economia". L’inquilino del Cremlino tanto apprezza l’Italia quanto non nasconde la sua delusione per come, dice, è stato tratta dall’Europa: "Ho l’impressione che sia l’Europa a cercare di costruire con noi rapporti puramente su base materiale ed esclusivamente a proprio favore. Parlo per esempio dell’energia, dell’accesso sui mercati europei negato alle nostre merci nel campo nucleare, nonostante i tanti accordi".

Missili Usa - Putin risponde ai Paesi della Nato, come i baltici e la Polonia, che si sentono minacciati dalla Russia. "Le spese militari degli Stati Uniti sono superiori alle spese militari di tutti i Paesi del mondo messi insieme. Quelle complessive della Nato sono 10 volte superiori a quelle della Federazione Russa. La Russia praticamente non ha più basi militari all’estero. La nostra politica non ha un carattere globale, offensivo o aggressivo". Poi fa degli esempi: "A volte mi fanno osservare che i nostri aerei volano fin sopra l’Oceano Atlantico. Il pattugliamento con aerei strategici di zone lontane lo facevano solamente l’URSS e gli USA all’epoca della guerra fredda. Ma la nuova Russia, all’inizio degli anni Novanta, lo ha abolito, mentre i nostri amici americani hanno continuato a volare lungo i nostri confini. Per quale ragione? Così alcuni anni fa abbiamo ripristinato questi sorvoli: ci siamo comportati aggressivamente? Vicino alle coste della Norvegia ci sono i sommergibili americani in servizio permanente. Il tempo che ci mette un missile a raggiungere Mosca da questi sottomarini è di 17 minuti. E volete dire che ci comportiamo in modo aggressivo?.

L'aggressività della Nato - Il presidente russo accusa poi la Nato dell’allargamento a Est. "Noi non ci muoviamo da nessuna parte, è l’infrastruttura della Nato che si avvicina alle nostre frontiere". E ancora:  "Gli Stati Uniti sono unilateralmente usciti dall’Accordo sulla difesa antimissile, l’Abm, la pietra angolare su cui si basava gran parte del sistema di sicurezza internazionale". "Tutto quello che noi facciamo è semplicemente rispondere alle minacce nei nostri confronti", specifica Putin. "E lo facciamo in misura limitata, ma tale da garantire la sicurezza della Russia. O qualcuno forse si aspettava un nostro disarmo unilaterale? Un tempo avevo proposto ai nostri partner americani di costruirlo insieme in tre il sistema di difesa anti-missile: Russia, Stati Uniti, Europa. Questa proposta è stata rifiutata. Allora ci siamo detti, questo è un sistema costoso e ancora non ne conosciamo l’efficacia. Ma naturalmente per garantire l’equilibrio strategico, svilupperemo il nostro potenziale offensivo strategico e penseremo a sistemi in grado di superare la difesa antimissilistica. E vi devo dire che abbiamo fatto notevoli progressi in questa direzione".

Tattiche - Putin infine nega ogni tipo di atteggiamento minaccioso nei confronti della Nato. "Solo una persona non sana di mente o in sogno può immaginare che la Russia possa un giorno attaccare la Nato", tuona il presidente nell'intervista al Corriere. "Sostenere quest’idea non ha senso, è del tutto infondata. Forse qualcuno può essere interessato ad alimentare queste paure. Io posso solo supporlo. Ad esempio gli americani non vogliono tanto il ravvicinamento tra la Russia e l’Europa. Non lo affermo, lo dico solo come ipotesi. Supponiamo che gli USA vogliano mantenere la propria leadership nella comunità atlantica. Hanno bisogno di una minaccia esterna, di un nemico per garantirla. E l’Iran chiaramente non è una minaccia in grado di intimidire abbastanza. Con chi mettere paura? Improvvisamente sopraggiunge la crisi ucraina. La Russia è costretta a reagire. Forse tutto è fatto apposta, non lo so. Ma non siamo noi a farlo. Voglio dirvi: non bisogna aver paura della Russia. Il mondo è talmente cambiato, che oggi le persone ragionevoli non possono immaginare un conflitto militare su scala così vasta. Noi abbiamo altre cose da fare, ve lo posso assicurare".