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lunedì 18 maggio 2015

Caivano (Na), Speciale ELezioni Amministrative: Sirico sfida Monopoli

Caivano (Na), Speciale ELezioni Amministrative: Sirico sfida Monopoli ad un confronto pubblico, ma Monopoli preferisce i proclami gli slogan le passerelle e i manifesti 

di Luisa Falco 



Arch. Luigi Sirico
Candidato (Centro Sinistra) 
Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare. Non è il caso del dott. Simone Monopoli che, dopo aver snobbato l'incontro-confronto con gli altri candidati sindaco, continua a sfuggire anche all'invito del suo primo competitor Luigi Sirico che lo incalza così: Il candidato dott. Monoppoli continua a sfuggire. A lui piace azzeccare i manifesti. Ma se ha anche qualcosa da dire, lo facesse di fronte ai cittadini. Il nostro candidato sindaco dott. Sirico e sempre disponibile. Scelga lui il luogo e il tempo.Che ci vuole: basta una telefonata e un po' di coraggio. Insomma, a Monopoli manca veramente il coraggio? oppure scappa difronte alle sue responsabilità politiche, cioè di confrontarsi appunto, con uno dei suoi avversari politici come Sirico?. Anzi, considerando che, secondo Monopoli, i responsabili del disastro ambientale, sociale ed economico del Paese è da attribuire al centro sinistra e al Pd, perchè non dirglielo in faccia?. Cosa teme il dott. Monopoli? Forse i suoi sono solo proclami infondati? e quindi difronte all'evidenza si sentirebbe sbugiardato? 

Dott. Simone Minopoli
Candidato Forza Italia
Anche perchè la voce che il dott. Monopoli si confronti solo con i cittadini non è del tutto vera, come riportano i video sul suo blog, Monopoli due giorni sì e due no, rilascia interviste a varie emittenti televisive dal calibro di Julie Italia, Tele Capri Event e tante altre. Insomma, Monopoli accetterà l'invito dell'Arch. Sirico, oppure continuerà a fare orecchie da mercante proprio come recita un suo slogan "Faciteme sta Quiete" appunto, non cadendo in contraddittorio con quanto "recitato" fino ad oggi?. 

C'è un "corvo" islamico in Vaticano La minaccia: "Col sangue del Papa..."

Vaticano, massima allerta per un "corvo" islamico





Nuove ombre sul Vaticano. Ci sarebbe un nuovo "corvo" che si aggira negli appartamenti di Papa Francesco. E' un insospettabile che conosce tutte le abitudini, gli orari, che conosce l'agenda del Pontefice.  La sicurezza è in stato d'allerta. Luigi Bisignani su Il Tempo spiega che ogni giorno tra le centinaia di lettere che vengono recapitate al Pontefice ci sono una trentina apparentemente scritte da musulmani. Hanno tutte l'intestazione: "A Francesco primo e ultimo".

Le indagini - Ma dentro, continua ancora Bisignani ci sarebbe un inquietante messaggio: "Presto San Pietro sarà purificato con il tuo sangue". In una delle lettere viene indicato al Santo Padre, come monito, la conversione dello scrittore Pietrangelo Buttafuoco. La corrispondenza viene attentamente vagliata anche con l'aiuto di apparecchiature israeliane. Bisignani spiega come, dalle prime indagini, si comincia a ipotizzare che non si tratti solo di musulmani. Quello che ha maggiormente colpito gli investigatori è il fatto che in tutte le lettere emerge una conoscenza approfondita degli uomini e degli impegni del Papa, dei cardinali di Curia. Il sospetto, sottolinea quindi Bisignani è che il corvo non sia troppo lontano dalle stanze di Papa Francesco. Tutti gli scritti vengono così analizzati attentamente. L'obiettivo è quello di arrivare alle impronte che potrebbero essere comparate con quelle di chi entra a Santa Marta. 

Forza Italia si spacca sempre di più, Fitto, l'ultimo capitolo sul Cav "Vi dico come andrà a finire"

Forza Italia, Raffaele Fitto esce dal partito: "Per me è un capitolo chiuso", ma "non ho mai offeso nessuno"





Raffaele Fitto è uscito da Forza Italia. Lo ha dichiarato ieri a In mezz’ora, su Raitre: “Fi è per me un capitolo chiuso, è evidente. Stamane ho scritto una lettera al capogruppo del Ppe per spiegare le ragioni della mia uscita” dal gruppo parlamentare europeo di centrodestra, “stiamo lavorando ad un centrodestra che abbia una prospettiva diversa, un centrodestra moderno”. Fitto ha indicato le sue ragioni nei “risultati elettorali deludenti”, ma anche nei “9 milioni di elettori in meno” e nel “clima e le modalità con cui Forza Italia sta portando avanti la sua posizione politica".

Le offese - Quando poi Lucia Annunziata gli chiede di rendere conto delle presunte offese mosse alle donne del cosiddetto cerchio magico di Silvio Berlusconi, si difende così: “Non troverà mai una mia offesa, io non ho mai insultato nessuno. Il punto che ho sollevato - dice - è della totale mancanza di legittimazione: non si può scegliere una persona senza che ci sia un organismo in cui discutere”.

Mattarella dà l'esempio e si taglia la doppia pensione

Sergio Mattarella, la verità sulla pensione del Presidente





Sergio Mattarella ha deciso di rinunciare volontariamente al cumulo delle pensioni.  Il capo del Quirinale avrebbe potuto cumulare la pensione "da professore, da deputato di lungo corso, da giudice della consulta e, un domani, da senatore a vita". Ma dal Quirinale fanno sapere tramite una lettera mandata a Il Giornale che: "In quanto parlamentare a vita, non potrà percepire neppure pensione o vitalizio quale ex deputato. Va aggiunto che la condizione di ex giudice della Corte Costituzionale non comporta pensione. Pertanto l' unica pensione di cui, oggi e in futuro, potrà usufruire il presidente Mattarella è quella di professore universitario". Non solo. L'assegno come prof universitario viene detratto "integralmente" dalla retribuzione da presidente della Repubblica.  "Dato che il presidente Mattarella, nei primi giorni del suo mandato, ha deciso il recepimento, per la presidenza della Repubblica, del divieto di cumulo tra stipendio e pensioni erogate da pubbliche amministrazione". La lettera si conclude con un auspicio: speriamo che serva da esempio ad altri. 

Pansa contro politici e papponi: "Ecco perché non vado più a votare"

Giampaolo Pansa: "Elezioni? No, inutile delirio. io a votare non ci vado più"


di Giampaolo Pansa 



Ma si tengono ancora le elezioni in Italia? Se devo stare a quel che leggo sui giornali, sembra di no. Tra due domeniche si dovrebbe votare in sette regioni, ma la battaglia tra i partiti assomiglia sempre di più a un inutile delirio. Sento parlare di futuri presidenti in teoria eccellenti, ma circondati da un corteo di impresentabili. Le cronache politiche diventano bollettini di cronaca nera. Emergono scandali a ripetizione. Dopo il voto, scommetto che in tanti urleranno ai brogli commessi dagli avversari.

Se fossi un reduce delle Brigate rosse, mi fregherei le mani: quello che non siamo riusciti a fare noi, l’hanno realizzato i partiti. E senza neppure lasciarsi alle spalle qualche morto ammazzato e un po’ di gambizzati. Ma sono sempre state così le elezioni? Un signore che si chiamava Benito Mussolini le definiva «ludi cartacei». Però lui non aveva bisogno delle urne. Una volta varata la legge Acerbo, la nonna dell’Italicum di Matteo Renzi, inchiodò gli italiani al suo regime. E tirò diritto lungo una strada che avrebbe portato l’Italia verso la catastrofe della seconda guerra mondiale.

Dove ci porterà il premier oggi in carica non lo sa nessuno, tanto meno il suo imponente staff di Palazzo Chigi. Dunque voglio rimanere con i piedi per terra. E rievocare le prime elezioni del dopoguerra. Quelle che videro una novità rivoluzionaria: l’irrompere sulla scena politica di una forza strapotente che avrebbe cambiato il volto dell’Italia e deciso a chi sarebbe andato il governo del paese. Questa forza erano le donne. In casa nostra, per secoli non avevano mai votato. Andare alle urne era prerogativa dei maschi, «come il pisciare in piedi», rognava la più giovane delle mie zie. Poi un decreto firmato da Umberto di Savoia il 1° febbraio 1945, tre mesi prima della Liberazione, stabilì che anche le signore potevano presentarsi ai seggi.

Il primo effetto fu il raddoppio del corpo elettorale, da 11 a 23 milioni di iscritti alle liste. Un notorio dongiovanni della mia città bofonchiò a una delle sue amanti: «Non immaginavo che foste così tante. Adesso vi monterete la testa, comincerete a fare le preziose e ce la mostrerete con il lanternino!». La più spavalda delle sue morose, gli replicò: «Adesso dovrai votare il partito che ti dirò io. Altrimenti scordati il mio indirizzo». Un altro effetto fu di consentire a mia madre di andare al seggio come non aveva mai fatto. Erano le prime elezioni dell’Italia liberata. Accadde il 31 marzo 1946 e lo scopo era di decidere chi avrebbe amministrato le città. Le urne si aprirono in cinque domeniche diverse e per grandi raggruppamenti. Il motivo era semplice: occorreva presidiare i seggi, ma siccome la forza pubblica era molto scarsa, bisognava lasciarle il tempo di spostarsi da una zona all’altra.

Fu una corsa a tappe e si svolse nella più assoluta normalità. Con un’affluenza alle urne assai alta per l’epoca: il 71,6 per cento, un’utopia nell’Italia del 2015. Nella mia città, un comune di 35 mila abitanti in Monferrato, si presentò al voto addirittura l’88 per cento del corpo elettorale. Contribuirono a quel record anche mio padre Ernesto e mia madre Giovanna. Lei era una femminista inconsapevole perché guadagnava più di papà. Lui un uomo dolce, operaio guardafili del telegrafo.

L’arrivo di Giovanna al seggio, aperto nelle scuole elementari di via Cavour, fu memorabile. Si era messa in ghingheri come per andare a un matrimonio. In più si fece accompagnare da due giovani clienti che erano uno schianto. Disse alle ragazze: «Tiratevi su le calze, donne, perché dobbiamo mandare al tappeto gli scrutatori, soltanto maschi e di quelli stagionati!».

L’ingresso in sezione del Trio Lescano lasciò tutti a bocca aperta. E non avevano ancora visto il cartello che Giovanna aveva appeso alla saracinesca abbassata del suo negozio. Diceva: «La proprietaria di questa modisteria finalmente va a votare per la prima volta. Alla bella età di 42 anni!». Mio padre Ernesto osservò: «Non ti sembra di agitarti un po’ troppo?». Giovanna gli replicò: «Mio caro Netu, oggi il troppo o il poco lo decido io!». Di quelle prime elezioni del dopoguerra ricordo un’armonia sociale che nel 1948 sarebbe svanita a causa dello scontro all’ultimo voto tra la Dc e il Fronte democratico popolare. Pur essendo una tifosa di De Gasperi, mia madre stravedeva per una nipote, figlia dell’ultimo fratello di mio padre, Francesco. Dopo essere andato a lavorare in Argentina, era tornato in Italia e aveva sposato la tredicesima figlia di un pescatore del Po, Giuseppina, detta Pinota. Piccola, mora, occhi vivaci, carattere da comandante, portava in dote soltanto una cosa di valore: la licenza per aprire una trattoria.

Nacque così l’Osteria del Ponte, di fronte al Po. Francesco era comunista e quando si trattò di inaugurare la bandiera della sezione di Porta Po, lo fece in pompa magna. E chi era la madrina? Mia cugina Luigina, sedici anni, un viso incantevole, capelli neri lunghi sulle spalle, labbra perfette, sguardo da stendere tre giovanotti. Indossava un vestito intero, con la gonna plissettata che lasciava intuire una silhouette da sballo. Giovanna le aveva suggerito di tenere in mano un bouquet di fiori.

Insieme all’armonia, c’era anche molto pragmatismo. Alle comunali del 1946 vinsero i socialisti con sette mila voti. I democristiani ne ebbero appena trecento in meno. Terzi i comunisti. Sindaco della città divenne il socialista Paolo Angelino, professore di inglese, con una data di nascita impossibile da scordare: 1° gennaio 1900.

Giovanna confessò a mio padre: «Anch’io ho votato per Angelino». Sorpreso, lui osservò: «Ma non sei una tifosa di De Gasperi?». Lei alzò le spalle: «Che c’entra? Adesso si tratta di rimettere in ordine la città, dopo tanti anni di guerra. Il professor Angelino è l’uomo giusto per riuscire a farlo. Sai come lo chiamano? Pietrischetto Bitumato. E sai perché?». Ernesto sbuffò: «Sei tu quella che sa sempre tutto». Allora mia madre gli spiegò: «Il sindaco controlla di nascosto che i cantonieri lavorino a dovere sulle strade. Arriva a nascondersi dietro le piante o nei portoni e si accerta della consistenza dell’asfalto con la punta della scarpa. Ho fatto bene a votarlo. Quando sceglieremo il Parlamento mi comporterò in un modo diverso».

Pietrischetto Bitumato era di un’onestà a tutta prova. Voleva il bilancio sempre in pareggio. Ci teneva al buon nome del municipio di fronte agli elettori che continuarono a votarlo, anche quando si presentò alla Camera dei deputati. Era un socialista colto, ottimo parlatore, lettore infaticabile di buoni libri. Com’era fatale, teneva molto alle sue tre cariche: sindaco, deputato, capo dei socialisti cittadini. Per noi ragazzacci era il Califfo. Quando gli chiedemmo la tessera del Psi, ci cacciò dal suo studio strillando: «Non sono mica matto! In un mese voi mi distruggete il partito!». Che cosa è rimasto di quel tempo? Nulla. Tanto che mi domando se devo ritornare a votare. La mia risposta è che non ci andrò più. Non ho niente da spartire con i partiti di oggi, se non i torti che potrebbero farmi. E adesso il compagno Renzi mi iscriva pure nella lista nera dei gufi e dei rosiconi. Non me ne potrebbe fregare di meno.

domenica 17 maggio 2015

Caivano (Na), Politica: Quando i voti di Vanacore, Chioccarelli e Bernardo erano dignitosi.....

Caivano (Na), Politica: Quando i voti di Vanacore, Chioccarelli e Bernardo erano oro colato.....


di Gaetano Daniele




Ieri Oggi....... e domani.....?

Non c'è niente da fare, ad ogni tornata elettorale, ad ogni campagna elettorale, si elogiano i propri sostenitori, i propri candidati, ma la storia ci insegna che, subito dopo aver ottenuto i propri vantaggi politici, si abbandonano i singoli amici per puntare all'obiettivo successivo. Tutti sono bravi, tutti sono buoni, ma prima!?. Ieri erano buoni Vanacore, Bernardo e Chioccarelli, oggi sono buoni Acerra e Marzano, e domani?  Eppure, questa nel Post è una foto di pochi anni fa, proprio quando l'attuale candidato Sindaco di Forza Italia, dott. Simenone Minopoli, vinceva le elezioni provinciali con Italia di Centro, grazie anche ai voti di Vanacore e Bennardo, all'epoca persone serie e dignitose come appunto, riportava lo stesso Monopoli (vedi slogan), apprezzamenti che si assomigliano di anno in anno, solo che a cambiare poi, sono i corridori. 

Le luci e le ombre della Campagna elettorale, però, si rincorrono anche e soprattutto nelle accuse che al momento escono solo da una parte politica, cioè quella della destra locale rappresentata appunto, dal dott. Simenone Minopoli. Accuse pesanti rivolte ai competitori, e cioè di tenere in lista politici vecchi e non degni di rappresentare Caivano nel migliore dei modi, ma Minopoli dimentica che nella sua coalizione ci sono esponenti politici attivi e non come i fratelli Califano, artefici di non aver voluto il centro commerciale Campania, occasione che ha fatto perdere ai caivanesi decine e decine di posti di lavoro. Candidati come l'ex. consigliere della giunta Semplice, Luigi Falco. Ancora l'ex diessino Alfonso Castelli, e tanti altri ancora. Politici che hanno seduto in consiglio comunale per anni, appunto, passando da uno schieramento politico all'altro. Ebbene, ci domandiamo, a questo punto, come è  possibile puntare il dito contro tutta la parte politica avversa, accusandoli proprio di detenere candidati vecchi, quando i vecchi della politica sono anche in casa propria? Ci sono vecchi politici di serie A e vecchi politici di serie B? oppure si ha la presunzione e l'arroganza di stilare una classifica dei buoni e dei cattivi credendosi l'alter ego della politica?!. 

Insomma, chi giudica di solito viene giudicato, chissà se i caivanesi questa volta sapranno fare la scelta giusta...

Tasse, sarà un 2016 da incubo: ecco quanto pagheremo in più

Cgia Mestre, allarme sulle tasse: un futuro da incubo, nel 2016 imposte per 16 miliardi in più





Nel 2016 rischiamo 16 miliardi di nuove tasse: a lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre. "Oltre a trovare le risorse per rimborsare i pensionati (si parla di un importo minimo oscillante tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro) e per far fronte all’eventuale bocciatura da parte dell’Ue dei nuovi regimi di fatturazione (split payment ed estensione del reverse charge alla grande distribuzione, che ci costringerebbero ad un aumento delle entrate pari a 1,7 miliardi di euro), il governo Renzi", spiega la Cgia, "dovrà individuare altri 16 miliardi di euro: in caso contrario, dal 2016 scatterà la clausola di salvaguardia che innalzerà le aliquote Iva e ridurrà le detrazioni/agevolazioni fiscali in capo ai contribuenti italiani, con un conseguente aumento delle imposte per questi ultimi".

I conti non tornano - "Il Governo ipotizza una ripresa economica superiore a quella prevista nel Def con un conseguente incremento delle entrate fiscali, una contrazione dei tassi di interesse che dovrebbe ridurre il costo del debito pubblico e un rilevante apporto di gettito dal rientro dei capitali illecitamente esportati all’estero. Tuttavia", segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia, "se queste ipotesi non si dovessero verificare, vi sarebbero effetti negativi su famiglie e imprese". Gli impegni assunti con la legge di Stabilità 2015, comunque, non terminano qui, prosegue l’associazione. Nel 2017 la clausola di salvaguardia sfiorerà i 25,5 miliardi di euro e nel 2018 l’importo salirà a 28,2 miliardi di euro.

I vincoli Ue - "Con l’Ue", prosegue Bortolussi, "abbiamo preso degli impegni per rispettare i vincoli di bilancio che non sarà facile onorare senza mettere mano nelle tasche dei contribuenti". Nel caso in cui non fossimo in grado di sterilizzare queste clausole di salvaguardia, dal 1 gennaio dell’anno prossimo l’aliquota Iva del 10 per cento aumenterebbe di 2 punti e, dal 1 gennaio 2017, di un altro punto, attestandosi così al 13 per cento. L'aliquota ordinaria, attualmente è al 22 per cento, dall’inizio dell’anno prossimo si alzerebbe di 2 punti, dal 1 gennaio 2017 di un altro punto e dall’1° gennaio 2018 di un altro mezzo punto. Pertanto, dal 2018 l’aliquota ordinaria si attesterebbe al 25,5 per cento.

Meccanismo diabolico - "Il meccanismo", conclude Bortolussi, "che giustifica l’impiego delle clausole di salvaguardia è a dir poco diabolico. Se il Governo non sarà grado di chiudere gli enti inutili, di risparmiare sugli acquisti, di tagliare gli sprechi e gli sperperi che si annidano nella nostra Pubblica amministrazione, a pagare il conto ci penseranno i contribuenti italiani che già oggi subiscono un carico fiscale tra i più elevati d’Europa". In passato, ricorda la Cgia, abbiamo già subito gli effetti della mancata "sterilizzazione" delle clausole di salvaguardia. Nell’ottobre del 2013, infatti, l’aliquota ordinaria dell’Iva è salita dal 21 al 22 per cento, con un aumento del carico fiscale per gli italiani di 4 miliardi di euro.

"Ecco come (e qaundo) finirà il mondo" Lo studio da Oxford sull'Apocalisse

La fine del mondo, ecco i dodici scenari dell'Apocalisse





Il cambiamento climatico, la guerra nucleare, un virus sconosciuto, l'eruzione di un vulcano, l'impatto della Terra con un asteroide. Ecco come, secondo gli studiosi del Global Challenges Foundation dell'Università di Oxford potrebbe finire il mondo nei prossimi cento anni. L'università britannica ha  fatto una classifica di come potrà arrivare l'Apocalisse. Hanno poi fatto due elenchi: nel primo hanno messo i fenomeni che sono già cominciati, nell'altra gli eventi misteriosi che al momento non sono prevedibili. Nell'elenco al primo posto c'è il cambiamento climatico che potrebbe essere determinato dallo scioglimento dei ghiacci, dal buco dell'ozono, dal riscaldamento della Terra e anche dall'inquinamento. C'è anche l'ipotesi di una guerra nucleare e della diffusione di un virus potentissimo (uno scenario questo che ha cominciato a far tremare quando lo scorso autunno è esplosa l'epidemia di Ebola in alcuni paesi africani. Al quarto e al quinto posto la caduta di un asteroide sula terra e l'eurizione di un vulcano. 

La guida per trovare subito lavoro Tutte le mosse per farsi assumere

Lavoro, che laurea conviene scegliere per non rimanere disoccupati





Laurearsi conviene ancora. Secondo i dati riportati dal rapporto 2015 di Almalaurea, il 70% dei laureati magistrali ha trovato lavoro entro un anno dalla laurea, l’86% entro cinque. Il vero problema però è a quale facoltà iscriversi, in un paese dove vi è una netta discrepanza tra le materie scientifiche e quelle umanistiche.

La scienza conviene - I più avvantaggiati sono coloro che possiedono una laurea tecnica. Infatti solo il 10% di chi ha scelto un percorso in ingegneria o nelle discipline medico-sanitarie e scientifiche è disoccupato a un anno dal conseguimento della laurea. Fra questi sono i medici quelli nettamente più avvantaggiati, con un tasso di occupazione dell’84%; bene anche gli ingegneri, con un 67%.

Umanisti in crisi - Più buia invece la situazione per i letterati. Come scrive Il Giornale, a un anno dal diploma è disoccupato il 35% di quelli che hanno scelto una laurea nel gruppo disciplinare giuridico o psicologico e letterario. Inoltre spesso i laureati in materie umanistiche sono costretti a scendere a patti, accettando lavori dequalificanti o non coerenti con gli studi fatti. Tuttavia, nonostante il percorso di assunzione sia più lento e sottopagato rispetto a lavori più “scientifici”, il 71% di quelli che hanno scelto la carriera da insegnante ha trovato lavoro a un anno dalla laurea.

Viaggiare non spaventa - Sarà l’Erasmus, la caduta delle frontiere in Europa o una maggiore apertura mentale. Sta di fatto che le nuove generazioni sono pronte a partire per cercare lavoro, il 48% dei giovani nati fra il 1984 e il 2000 è pronta a andare all’estero. Secondo il rapporto Italiani nel mondo 2014 della fondazione Migrantes, a lasciare l’Italia sono soprattutto i giovani fra i 18 e i 34 anni. Le mete più gettonate sono il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Francia, mentre che va in altri continenti sceglie gli Stati Uniti, l’Argentina e il Brasile.

sabato 16 maggio 2015

Candidato con Fratelli d'Italia nei guai: trovano gli islamici dentro casa sua ma...

Bergamo, moschea abusiva nella casa di un esponente di Fratelli d'Italia





Doppia sorpresa per i poliziotti di Bergamo, che, quando sono andati a ispezionare un appartamento in centro, hanno prima scoperto che si trattava di una moschea abusiva, poi che il proprietario è un esponente del partito Fratelli d’Italia che da tempo si batte contro la realizzazione di una vera moschea in città.

La denuncia di Forza Italia - Il blitz è scattato dopo un’interrogazione di Forza Italia sui risultati dei controlli della polizia locale sulle presunte moschee abusive a Bergamo. L’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi aveva denunciato che un appartamento di via San Bernardino, ufficialmente sede dell’associazione Al Madinahun, veniva invece usato come centro di preghiera. Immediatamente sono scattate le sanzioni previste per utilizzo dell’unità immobiliare in maniera difforme dagli strumenti urbanistici sia per l'affittuario che per il proprietario. Si è così scoperto che la casa apparteneva appunto a Rey Brembilla, candidato alle ultime elezioni amministrative con Fratelli d’Italia.

La difesa - In una nota Fratelli d'Italia, Alleanza Nazionale Bergamo parla di "una strumentalizzazione vergognosa, fatta apposta per distrarre dal vero nocciolo della questione. Respingiamo al mittente la pietosa strumentalizzazione della sinistra bergamasca circa il caso di Rey Brembilla. Come già spiegato dal suo legale, lo stesso Rey Brembilla era totalmente ignaro che all'interno dei locali regolarmente affittati l'associazione in questione svolgesse attività di preghiera non autorizzate. Anzi, Brembilla è parte lesa: appena scoperto cosa accadeva nei suoi locali aveva inviato delle diffide, già protocollate a gennaio, e tramite il suo legale si era messo a disposizione del Comune per le procedure di sgombero. Come lo si può far passare per colpevole?" "La sinistra bergamasca - continua la nota - vuole distrarci dai temi seri, speculando politicamente su vicende estranee alle responsabilità di Brembilla? Ci spieghi allora se non ci sia conflitto d'interessi politico e se sia solo un caso il fatto che l'avvocato difensore del centro islamico illegale sia quell'Hegazi che era anch'egli candidato per il comune, ma nelle lista del sindaco Gori. Il centrosinistra renda conto alla città delle attività di monitoraggio che sta mettendo in opera per prevenire situazioni di degrado e pericolo sociale, invece di gettare in pasto ai giornali notizie tendenziose".

Caivano (Na): Speciale Elezioni, Sondaggio il Giornale di Caivano, Sirico in testa con il 49%

Caivano (Na): Speciale Elezioni, Sondaggio il Giornale di Caivano,  Sirico in testa con il 49% 



di Gaetano Daniele

Arch. Luigi Sirico
(Centro Sinistra) 

49%


Dott. Simenone Minopoli
Forza Italia (Destra)
35%

Secondo il sondaggio de il Giornale di Caivano, il centro sinistra è avanti, infatti, si attesta al 49% seguito da un ormai decrescente Simoene Minopoli fermo al 35%. 

Come che sia, il sondaggio, anche se su scala minima, la dice lunga, un risultato quello di Forza Italia e del dott. Minopoli che non stupisce, forse dovuto anche all'incapacità politica dei rappresentati a livello provinciale come l'ultimo a guida Luigi Cesaro detto (giggin a purpett) che, autorizzò proprio mentre il candidato Sindaco Menopoli era consigliere provinciale di maggioranza, 4.800 tonnellate di spazzatura dirette nell'ex CDR, cioè sotto al naso dei caivanesi. Insomma, nel Paese si respira un'aria diversa, l'aria del cambiamento, anche se a crescere nei sondaggi dopo Sirico c'è Pippo Papaccioli e Giuseppe Ziello. 

Caivano (Na): Esclusiva Video il Notiziario La parola ai candidati Sindaco

Caivano (Na): Esclusiva il Notiziario La parola ai candidati Sindaco


a cura di Gaetano Daniele 



Da sinistra a seguire, Del Gaudio Raffaele, Papaccioli Giuseppe
Sirico Luigi e Ziello Giuseppe 

Si è tenuto ieri, nei nostri studi, il 1° Incontro-Confronto tra i candidati Sindaco di Caivano. Sono intervenuti il Dott. Del Gaudio Raffaele, il Dott. Papaccioli Giuseppe, l'Arch. Sirico Luigi e Ziello Giuseppe. Assenti Carlo Ciccarelli e Simenone Minopoli. 



venerdì 15 maggio 2015

Ha 9 anni, va a scuola con la scorta: la mafia lo ha minacciato di morte

Sicilia, bambino di 9 anni costretto ad andare a scuola con la scorta. Il boss mafioso lo minaccia di morte





Un bambino di nove anni è costretto a girare con la scorta. Il motivo? Il padre ha sventato il piano di un capomafia di accreditarsi come pentito per evitare il carcere. Il boss così ha deciso di minacciare la vita del figlio. Il bambino viene accompagnato a scuola, al parco, ai compleanni e in palestra con le guardie del corpo armate. Il caso è successo in Sicilia e, come ha riportato La Repubblica, il rischio per il pm e la sua famiglia è altissimo.  Lo ha confermato il comitato per l'ordine e la sicurezza, che ha disposto la tutela per i suoi due figli e la moglie anche quando si muovono autonomamente. 

Debiti con la banca, crediti non pagati Quando scatta la sanatoria (e per chi)

Debitori con le banche: quando c'è il diritto all'oblio





I debiti di operatori commerciali e di privati con le banche (e le relative segnalazioni alla Centrale rischi della Banca d'Italia e nei sistemi di informazioni creditizie - Sic) sono in crescita, al punto da aver sollecitato ieri una interrogazione parlamentare al sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti. Il quale ha escluso il diritto assoluto all'oblio dei debiti con le banche. L'interrogazione sollecitava anche l' assunzione di iniziative per disporre la cancellazione di tutte le segnalazioni pregiudizievoli sulle centrali rischi, pubbliche e private, una volta definiti, anche giudizialmente, i rapporti tra la clientela e il sistema bancario.

Come riporta Italia Oggi, la segnalazione nella Centrale rischi, gestita dalla Banca d' Italia, non è più dovuta a partire dalla rilevazione riferita al mese nel corso del quale il cliente estingue i propri debiti. Gli intermediari possono, però, accedere alle informazioni storiche sulla relazione di credito con riferimento alle ultime 24/36 rilevazioni. Mentre i dati riferiti a scadenze anteriori escono invece dal circuito informativo a disposizione degli intermediari.

Inoltre, sia per la Centrale rischi sia per i Sic, la legge prevede la cancellazione delle informazioni negative relative al ritardo di pagamento lieve, inteso come singolo ritardo di pagamento regolarizzato dopo un breve lasso di tempo: sempre secondo quanto riporta Italia Oggi, l' articolo 22, comma 6-bis del dl 91/2014 prescrive che, qualora vi sia un ritardo di pagamento di una rata e la regolarizzazione della stessa avvenga entro i successivi sessanta giorni, le segnalazioni riferite a tale ritardo devono essere cancellate trascorsi i successivi sei mesi dall' avvenuta regolarizzazione.

Chi sono i papponi delle pensioni Onorevoli: nomi, cifre e trucchetti

L'inchiesta sui papponi delle pensioni: chi sono gli ex parlamentari con il vitalizio d'oro





Parte l'inchiesta sui papponi delle pensioni. Da Stefano Rodotà a Enrico Paoli, da Giuliano Amato a Mario Capanna e Massimo Cacciari, sono tanti gli ex onorevoli che da quando hanno lasciato il Parlamento strappano un assegno mensile ricchissimo, da 2, 3, 4, 5 o anche seimila euro per tutto il resto della vita. Basta un breve passaggio a Montecitorio o Palazzo Madama per assicurarsi una pensione agiatissima. Il meccanismo perverso lo spiega Franco Bechis su Libero in edicola oggi, venerdì 15 maggio. 

Il trucchetto - Questa schiera di fortunati "di fatto non ha versato nulla, perché stabilendo l'ammontare dello stipendio da parlamentare ci hanno pensato Camera e Senato a versare i contributi per loro conto. Ma non c'è paragone fra quel piccolo impegno (8,8% del lordo mensile) e quel che è venuto in tasca a loro dal giorno in cui hanno potuto percepire il vitalizio. Oggi vitalizio o mini-vitalizio si percepisce con 5 anni di contributi a 65 anni. Ma se hai 6 anni di contributi, la pacchia inizia a 64, se ne hai 7 puoi prendere l'assegno previdenziale a 63, e così via fino a 10 anni di contributi, con cui puoi andartene in pensione a 60 anni in barba a tutti gli altri lavoratori d'Italia che a quella età non possono incrociare le braccia né con 10, né con 15, né con 20, 25 o 30 anni di lavoro". 

giovedì 14 maggio 2015

Crescono sempre di più i lettori di Google+ e de il Notiziario sul web: raggiunto il milione di visualizzazioni con Google+

Crescono sempre di più i lettori di Google+ e de il Notiziario sul web: raggiunto il milione di visualizzazioni con Google+ 



di Teresa Fusco 






Il 29 Maggio 2014, ringraziavamo il pubblico de il Notiziario sul web, per l'ottimo successo ottenuto: 480 mila click di blogger associate alle 660 mila visualizzazioni di Google+. A distanza di 7 mesi circa, il Notiziario sul web, registra una crescita notevole: 559 mila click di blogger, e le 855 mila visualizzazioni di Google+. "330 mila click-visualizzazioni" in meno di 7 mesi di attività. Dopo 5 mesi, da dicembre 2014 ad oggi, in meno di 5 mesi, il blog il Notiziario, registra 685,081 visualizzazioni con blogger, superando invece, il milione di visualizzazioni con Google+ (1.004.155 visualizzazioni). Un successo targato Gaetano Daniele. 

Chiediamo all'Amministratore del blog, il Notiziario, un commento: "Grazie ancora per la fiducia che i lettori mi affidano quotidianamente, la vostra stima e la vostra fiducia sono la forza che alimenta le mie idee". L'enorme successo del blog il Notiziario e di Google+ che in meno di un anno di attività hanno superato il milione di visualizzazioni, è dovuto, al di là del duro lavoro personale ma anche dei tantissimi collaboratori del blog, dall'Avv. Setola, a Teresa Fusco a Massimiliano Veronesi e, ai tanti altri, alla pluralità e alla serietà che questi dimostrano appunto, tutti i giorni o quasi con la loro informazione sana. Un grazie di cuore anche e soprattutto ai lettori di Google+ e de il Notiziario sul web.

Caivano (Na): Bagno di folla per Luigi Sirico e la coalizione di centro sinistra all'apertura del programma elettorale

Caivano (Na): Bagno di folla per Luigi Sirico e la coalizione di centro sinistra all'apertura del programma elettorale, presenti circa 600 persone

di Gaetano Daniele 



All'apertura del programma elettorale del centro sinistra rappresentato dal candidato sindaco, Luigi Sirico, è stato chiaramente un bagno di folla. In tantissimi hanno atteso il candidato sindaco, Luigi Sirico all'Hotel il Tricolore, per ascoltare le sue proposte e le sue posizioni sulla città e per il futuro di questo comune. L'Hotel per come dimostrano le foto, era stracolmo di gente (si contano circa 600 persone), la voglia che tantissima gente ha di voltare pagina e seguire finalmente qualcuno con proposte nuove, con liste giovani, con idee fresche e con tanta voglia di fare. Anche se l'unico a far paura al centro sinistra, in questo momento è il candidato del centro destra, Pippo Papaccioli che forte dei suoi circa 16 mila voti, continua a raccogliere consensi in maniera smisurata. 


Al momento dell'intervento del candidato Sindaco, Luigi Sirico, la concentrazione e l'attenzione di tutti è stata notevole, il suo discorso è stato fortemente seguito ed interrotto solo dai continui applausi di approvazione. Insomma, a giocarsela sono in 4: Sirico, Papaccioli, Del Gaudio e Ziello, contro una destra quella del dott. Monopoli che fino a qualche giorno fa, regalava gelati Winner Paco, in collaborazione con Algida, poi subito smentito dallo stesso candidato di Forza Italia, Navas, insomma, alla Berlusconi, due minuti dopo smentiva quanto detto due minuti prima, intanto i cittadini si chiedono perchè nonostante l'errore riportato sui coupon, il candidato Navas non li abbia fatti ritirare subito? viceversa, ha smentito l'intoppo solo dopo aver alzato un polverone nazionale? Anche se va considerato che i gadget in campagna elettorale sono legali, sì, legali, ma quelli che non si sciolgono.....??

Tremenda profezia della Marina: "Una guerra nel Mediterraneo"

Mediterraneo, l'allarme dalla Marina militare italiana: "Clima bellico, navi e sommergibili piazzati da India, Cina e Russia"





Nel Mediterraneo si stanno disegnando scenari di guerra. A dirlo è stato l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina militare italiana, nella sua audizione presso il comitato Schengen sui flussi migratori. La previsione, riportata dal sito publicpolicy.it, è tremenda: "Stanno tornando forme convenzionali di guerra marittima, come si vede dagli investimenti fatti dalle Nazioni in giro per il mondo. Ad esempio nel Mediterraneo abbiamo navi indiane e cinesi e la Russia ha ripreso a posizionare i propri sommergibili nel Mediterraneo e nel Mar del Nord. Questo impone la ripresa dell'addestramento", ha spiegato De Giorgi auspicando l'unione delle forze, militari ed economiche, di tutti i paesi membri dell'Unione europea. Di fronte alla minaccia dell'integralismo islamico dell'Isis che da mesi sta tentando di conquistare terreno in Libia e nel Nord Africa (intanto l'Ue, per bocca della Mogherini, ha escluso l'ipotesi di intervento militare via terra), unita alla pressione dei migranti che a centinaia arrivano in Sicilia ogni settimana a rischio della propria vita (3.1419 morti nel 2014), servirebbe insomma una risposta congiunta. "Sono ottimista per la costituzione di un gruppo navale europeo e mi auguro sia a guida italiana", si sbilancia l'ammiraglio De Giorgi, secondo cui però le operazioni di soccorso dei barconi oggi avvengono in un "clima quasi bellico" o comunque di "uso della forza imminente e immanente".

Autovelox ed eccesso di velocità: multe nulle con Google maps

Multe per eccesso di velocità con gli autovelox: si possono annullare con Google Maps





Multe con l'autovelox? Google Maps potrebbe aiutare gli automobilisti a farsele annullare. Il tribunale di Savona infatti ha annullato una multa a un'automobilista che viaggiava 70 km/h in un tratto di strada definito urbano dove, quindi, il limite era di 50 km/h. Il guidatore è riuscito a dimostrare, grazie appunto a Google Maps, che in quel tratto di strada non c'era nessun tipo di centro abitato ma era immerso nella campagna. Grazie a questo accorgimento la sanzione di ben 150 euro è stata annullata. Di fatto, "il raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze, giardini o simili, costituito da non meno di 25 fabbricati", previsto dal codice della strada come definizione di "centro urbano" non esisteva in quel tratto e il limite di 50 km/h non aveva motivo di esistere.

mercoledì 13 maggio 2015

Caivano (Na): Papaccioli sindaco per Caivano: Rifiuti zero e aiuto ai giovani per studio e lavoro Il programma del candidato delle liste “Noi Papaccioli” e “Noi con Salvini”

Caivano (Na): Papaccioli sindaco per Caivano: Rifiuti zero e aiuto ai giovani per studio e lavoro Il programma del candidato delle liste “Noi Papaccioli” e “Noi con Salvini”


di Gaetano Daniele 





Idee chiare sui programmi, esperienza, ma soprattutto una grande passione figlia dell’amore per la propria terra. Nasce da qui la candidatura di Giuseppe Papaccioli, detto Pippo,  alla carica di sindaco di Caivano. “Il mio progetto è la vera alternativa alle vecchie accozzaglie messe in campo dalle altre forze” dichiara. Territorio difficile quello di Caivano, una realtà nella quale occorre rimboccarsi le maniche e lavorare sodo. Un ruolo che sembra costruito su misura per chi come Pippo Papaccioli ha nella difesa autorevole del territorio un autentico cavallo di battaglia.

Con queste premesse Papaccioli si candida per ricominciare da tre. Infatti già due volte i cittadini caivanesi gli hanno accordato la fiducia facendolo accomodare sullo scranno più alto dell’assise comunale.

Questa volta cerca consensi con due liste al seguito “Noi con Papaccioli” e “Noi con Salvini” ed è pronto ancora a lavorare per il territorio: “Sono pronto - dichiara - a devolvere tutte le spettanze della carica di sindaco al pagamento delle tasse universitarie per gli stipendi meritevoli. I soldi della politica devono servire a fare crescere la cultura. Questo è inserito nelle priorità del mio programma”. Grande attenzione all’ambiente. Papaccioli ha le idee chiare in tema di rifiuti ed ha già pronta una lista di esperti del settore per colmare ogni lacuna: “Zero Waste è l’imperativo. Deve crescere la raccolta differenziata, così come il riciclo a punti. Caivano deve diventare un modello per tutti”.

Le idee di Papaccioli continuano con un altro tasto davvero importante: “Il lavoro e la formazione devono essere, per i giovani, uniti da un vero e proprio vaso comunicante, solo così si cresce”.

Vertiginosa ascesa della Boschi: addio al ministero. Cosa la aspetta

Renzi vuole il rimpasto, Maria Elena Boschi vicepremier





Nel Pd c'è aria di attesa e si prepara un mega rimpasto. Se nonostante quei nomi di impresentabili nelle liste del partito, soprattutto in Campania, il Pd dovesse vincere sei a uno le elezioni regionali (accaparrandosi così tutte le regioni tranne il Veneto, come emerge dai sondaggi) allora per Matteo Renzi sarebbe pressoché un successo totale e questo gli permetterebbe di rivoluzionare partito, governo e gruppi. E' anche per questo che ieri martedì 12 il vicesegretario, Lorenzo Guerini, e il vice capogruppo vicario alla Camera, Ettore Rosato, hanno annullato di comune accordo, l'assemblea di gruppo che oggi avrebbe dovuto eleggere il successore di Roberto Speranza, ex capogruppo del Pd alla Camera, rinviandola a dopo le regionali. "Al momento sono tutti impegnati nelle elezioni", spiega Guerini al Giorno. Che significa che si prende tempo per allentare le tensioni interne al gruppo. Non solo. Proprio Guerini (che sarebbe gradito anche alla minoranza dem) potrebbe prendere il posto di Speranza, bruciando così Rosato, al momento candidato ufficiale, e il veltroniano Andrea Martella. A Rosato andrebbe invece un incarico all'interno del partito oppure al governo, per esempio come ministro delle Riforme. 

A quel punto Maria Elena Boschi, che è l'attuale ministro delle Riforme, potrebbe diventare vice presidente del Consiglio, visto che di fatto lo è già. Oppure la Boschi potrebbe diventare lei vice-segretario unico del Pd, abolendo i due attuali. Ed è questa l'opzione al momento più concreta. Renzi infatti vuole "investire di più sul partito, finora tenuto sotto bromuro, rivitalizzarne vocazione, ruolo e struttura", spiega una fonte vicina al premier. "Quello che non funziona spiegava ieri Guerini a un collega è tenere insieme il ruolo di direzione politica e pubblica del Pd insieme a quello organizzativo".

L'alleanza tra Montezemolo e Alonso: sparano due siluri contro la Ferrari

Fernando Alonso e Luca Cordero di Montezemolo contro la Ferrari: "Non è cambiato niente", "Ha solo fortuna"





Un ferocissimo Fernando Alonso torna a provocare la Ferrari. L'asturiano, sassolino dopo sassolino, sta svuotando le sue capienti scarpe. Dopo il Gp di Spagna - deludente per le rosse che sono finite molto, molto dietro alle Mercedes - il pilota della McLaren si è sbottonato: "Resto contento della mia scelta di passare in McLaren - ha dichiarato a Sky Sports News - l'anno scorso ero a mezzo minuto-un minuto dalla Mercedes, quest'anno la Ferrari in Spagna ha preso 43 secondi. Non è cambiato niente, non è cambiato niente per 5 anni e non volevo che la cosa si ripetesse per il sesto o per il settimo anno". E proprio come Alonso, anche l'ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, "detronizzato" da Sergio Marchionne, ha colto l'occasione per commentare il passo indietro della Ferrari. Anche il suo, inutile sottolinearlo, un commento al vetriolo: "Onestamente penso che la Ferrrari abbia avuto un po' di fortuna. Quest'anno, a parte la Mercedes, non ha rivali. La Williams non è migliorata, la Red Bull è implosa e la McLaren è in crisi. In breve la Ferrari comincia ogni gara col podio in tasca. Ma la fortuna è inutile se non se ntrae vantaggio". Insomma, per Montez i buoni risultati di Arrivabene e compagnia sono dovuti soltato ai passi indietro dei competitor. Si attendono repliche.

"QUATTRO ANNI DI GALERA" Per Briatore i guai più grossi

Flavio Briatore, evasione fiscale: chiesti quattro anni di condanna





Grossi guai per Flavio Briatore. La storia della presunta evasione fiscale relativa al maxi yacht può costargli una condanna a quattro anni. E' questa infatti la richiesta dei pm Walter Cotugno e Patrizia Petruzzielo nei confronti di mister Billionaire, finito a processo a Genova per una possibile sottrazione milionaria al Fisco italiano. Secondo l'accusa, infatti, Briatore avrebbe intestato a una società di comodo lo yacht Force Blue, simulando l'attività di chartering. In buona sostanza, sempre secondo l'accusa, il manager avrebbe evaso l'Iva sull'acquisto dell'imbarcazione, e inoltre non avrebbe pagato le accise sul carburante (per i pm il Force Blue, inoltre, era sempre stato nella sua esclusiva disponibilità). Nell'ambito dello stesso processo sono state chieste condanne tra 3 anni e 3 anni e 10 mesi nei confronti dei coindagati di Briatore. Nel dettaglio sono stati chiesti 3 anni e 10 mesi per il comandante dello yacht, Ferdinando Tarquini, mentre per gli ex amministratori della Autumn Sailing Ltd Laruence Eckle Teyssedou, Dominique Warluzel e Maria Pia De Fusco, sono stati chiesti rispettivamente 3 anni e 10 mesi, 3 anni e 6 mesi e 3 anni. Il giudice Marco Panicucci ha fissato tre udienze per le discussioni delle difese.

martedì 12 maggio 2015

Benzina, fare il pieno e non pagare Perché oggi è possibile: assolta

Pavia, ruba il pieno di benzina: assolta per la "particolare tenuità del fatto". Effetti della riforma Renzi





Fare il pieno di benzina e non pagare un euro. E' possibile, parole di giudice. Il caso arriva da Pieve Porto Mortone, in provincia di Pavia. Una donna aveva fatto rifornimento, e al momento di pagare ha spiegato di non avere soldi per saldare il conto con all'area di servizio Total Erg. La donna si era però impegnata a saldare il debito con una dichiarazione scritta. La promessa non è mai stata mantenuta, così la donna è stata denunciata e processata con l'accusa di insolvenza fraudolenta.

Effetti collaterali - La sorpresa, però, è arrivata con la pronuncia del giudice, dello scorso 6 maggio: Camelia Serban, 30enne, è stata assolta. Si tratta dell'effetto collaterale della nuova legge del governo Renzi sulla depenalizzazione dei reati minori. La signora, infatti, è stata assolta per la "particolare tenuità del fatto". Il giudice ha spiegato che il fatto era di scarsa rilevanza, sia per la cifra non saldata sia per il tipo di reato. A favore della donna, inoltre, il fatto che risultasse incensurata. In definitiva, la signora ha fatto un pieno da 121,48 euro senza mai pagarlo.

Le motivazioni - Il fatto risale al 28 agosto del 2012, quando la signora Serban disse al gestore della pompa di benzina di essersi accorta di non avere con sé il denaro necessario per pagare. Come detto, poi è scattata la denuncia. Il caso si è trascinato per tre anni, fino alla paradossale sentenza: "Si può concludere per l'assoluzione dell'imputata - si legge nelle motivazioni della sentenza - perché non punibile. Effetti, come detto della riforma made-in-Renzi approvata lo scorso 16, il decreto legislativo 28/2015, sulla depenalizzazione di alcuni reati.

Ebola, sospettato un infermiere sardo Era appena tornato dalla Sierra Leone

Sassari, ricoverato infermiere sospettato di aver contratto l'ebola tornato dalla Sierra Leone




Ricoverato questo pomeriggio a Sassari un infermiere sospettato di aver contratto il virus Ebola. L’uomo ha lavorato per un’associazione di volontariato in Sierra Leone dal 15 febbraio al 6 maggio scorso con dei sintomi compatibili con quelli del virus. Il reparto Malattie infettive dell’ospedale sassarese è attrezzato con apposite strutture di degenza previste per la presa in carico di possibili pazienti.

Ora, per garantire la massima sicurezza dei cittadini, il caso è trattato come un codice rosso che scatta in caso di febbre oltre i 38,6 gradi e qualora il paziente sia stato in zone a rischio Ebola nei 21 giorni precedenti. Il virus, infatti, diventa contagioso solo nel momento in cui compare la febbre. L’uomo ha avuto oggi un picco di febbre a 39,2 ma non ha avuto contatti con altre persone né con animali domestici.

lunedì 11 maggio 2015

Caivano (Na):Politica, Forza Italia regala gelati ai ricchi e ai poveri ed il gelato lo si sà, regala sorrisi

Caivano (Na): Politica, Forza Italia regala gelati ai ricchi e ai poveri ed il gelato lo si sà, regala sorrisi 





Vieni anche tu a mangiare un gelato, non badare al portafogli, paga Forza italia, paga Navas. Il tutto in collaborazione con Algida. Insomma, detto in campagna elettorale fa un certo effetto, ma soprattutto detto da Forza Italia, da Navas e dal partito del candidato sindaco Simone Monopoli, fa addirittura specie. 

Solo il 31 marzo scorso, il candidato sindaco di Forza Italia, Simone Monopoli, dichiarava quanto: "Per riportare legalità, sviluppo sostenibile, partecipazione, condivisione dei processi politici e amministrativi, vivibilità e trasparenza. Terrò fuori dalla coalizione le liste inquinate e sono convinto che le forze dell’ordine alzeranno la soglia dei controlli in campagna elettorale per evitare becere pratiche legate alla compravendita dei voti”. Insomma, ci chiediamo se questo modo di interpretare la politica e la campagna elettorale sia poi tanto distante dalla busta della spesa o dalla compravendita di voti. La parola ai cittadini 

sabato 9 maggio 2015

Renzi, la botta a Baffino "A loro piace solo perdere"

Genova, Matteo Renzi contro la sinistra del Pd: "Ci sono due sinistre: una che vuole cambiare, l'altra che vuole perdere"





La vittoria di David Cameron in Inghilterra torna utile al segretario del Partito democratico Matteo Renzi per togliersi altri sassolini dalla scarpa con i dissidenti della minoranza di sinistra Dem. In Liguria per la campagna elettorale, dove il Pd ha candidato alla presidenza della regione Raffaella Paita - già indagata per l'alluvione a Genova - Renzi ha letto il risultato inglese con la tesi che: "Ci sono due sinistre: una a cui piace cambiare e una a cui piace perdere". Logicamente, la prima è la sua, la seconda l’opposizione interna al Pd, che con la partenza di Pippo Civati è divenuta opposizione tout-court. La frecciata però è ad ampio raggio e coinvolge anche Massimo D'Alema. Da più parti Renzi è accusato di essere responsabile del calo di iscrizioni al Pd, lui liquida la polemica etichettando l'ala sinistra del partito come i: "nostalgici del 25%". La vittoria di Cameron torna utile anche per difendere il suo Italicum: "In Inghilterra oggi Cameron ha vinto le elezioni, e ha preso la maggioranza dei seggi, con il 36 per cento dei voti. In Italia, con l’Italicum, con il 36 per cento si va al ballottaggio. Quanta superficialità e studiata disinformazione c’è stata nel dibattito sulla legge elettorale, tanto che si è parlato di deriva autoritaria". Il riferimento è anche al capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta, che in Aula aveva parlato di "bivacco di fascismi renziani", a lui Renzi ha replicato: "Utilizzare quel riferimento significa profanare la memoria di chi è morto".

Lo Stato paga la casta degli zingari: per ogni famiglia 2.750 € al mese

Roma, la casta degli zingari: per ogni famiglia 2750 euro al mese

di Beatrice Nencha 



Mantenere una famiglia rom in un Centro di raccolta della capitale costa al Comune di Roma circa 33mila euro l'anno, pari a 2.750 euro al mese a nucleo famigliare. Quasi il triplo rispetto all’assistenza domiciliare garantita dal Campidoglio a un disabile invalido al cento per cento, che percepisce tra gli 850 e i 900 euro mensili di rimborsi con cui pagare il proprio badante, che spesso non arrivano a coprire nemmeno tutte le spese. Continuano a infiammare la polemica politica i dati svelati dal Rapporto Centri di Raccolta s.p.a. stilato dall’Associazione 21 Luglio e presentato mercoledì in Campidoglio, secondo cui «il sistema dell’accoglienza per soli rom a Roma vale 8 milioni, una cifra superiore del 30% rispetto allo scorso anno: è quanto ha speso il Comune di Roma nel 2014 per segregare e violare i diritti umani di 242 famiglie rom nei cosiddetti «centri di raccolta».

Il primo a denunciare questo «strabismo» dei fondi, destinati con profusione ai nomadi rispetto ai tagli subiti dai portatori di handicap, è il capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato. Che in un post pubblicato su Facebook, picchia duro: «Nel 2014 Ignazio Marino ha fatto spendere al Comune di Roma 33mila euro l’anno per ogni famiglia Rom. Una vergogna ancora più grande se pensiamo che una famiglia che ha un bambino autistico o con una malattia gravemente invalidante percepisce al massimo 500 euro al mese». Dopo l’ultima proposta dell’assessore alle Politiche sociali Francesca Danese di destinare il bonus Casa anche ai Rom, Onorato annuncia che «a breve la lista Marchini presenterà una delibera per indicare percorsi alternativi», sul superamento dei Centri di raccolta. Che, secondo il consigliere, stanno diventando un grimaldello per creare pericolosi percorsi privilegiati anche all’interno della Pubblica amministrazione: «Mesi fa la giunta Marino ha fatto un bando da 300mila euro in cui si conferisce un punteggio più elevato alle Coop che assumono Rom per ripulire i campi nomadi. Così, oltre a discriminare i disoccupati romani, si premiano gli artefici stessi del degrado dei campi».

Dopo la sparata dell’assessore Danese sul bonus Casa, furenti anche le associazioni dei disabili, che si vedono tagliare i fondi per servizi come trasporto, laboratori e attività sociali. «A me, disabile al 100% su sedia a rotelle, il Comune garantisce 900 euro al mese di assistenza domiciliare per la badante, che però mi costa complessivamente 1.479 euro» spiega Roberta Sibaud, vicepresidente della Consulta Handicap di un Municipio. Più duri i commenti su Facebook dei romani, stufi di vedere spuntare insediamenti Rom o centri per rifugiati, che stanno per riversarsi anche in zone residenziali come l’Olgiata (Roma Nord). «Ho incontrato in XV Municipio il prefetto Gabrielli, disponibile a valutare un sito alternativo per accogliere i cento rifugiati in arrivo, destinati nell’ex Scuola privata Socrate in località San Nicola», commenta la consigliera Lavinia Mennuni. «Siamo contrari alla realizzazione di un centro di accoglienza a San Nicola: come Fdi-An non vogliamo che questa operazione porti altro disagio, emarginazione sociale e povertà». E se il prefetto annuncia l’arrivo di altri 2mila richiedenti asilo, l’assessore Danese cerca di arginare l’emergenza dopo l’incontro di ieri tra Viminale, Comuni e Regioni sull’emergenza immigrazione: «Roma accoglie già oltre 10mila richiedenti asilo. Con tutta l’area metropolitana si arriva a 66mila totali. Questi numeri non possono consentire ulteriori aggravi. Abbiamo raggiunto il nostro tetto».

Orrore capitale: tassista stuprata a Roma Il coltello, le minacce, i pugni, la violenza

Roma, tassista minacciata con un coltello e stuprata: costretta a praticare un rapporto orale





Una tassista di 43 anni è stata picchiata, rapinata e violentata nella mattinata di venerdì 8 maggio a Roma. Il fatto è avvenuto poco prima delle 7: a compiere la violenza un cliente che aveva preso il taxi in via Aurelio. L'uomo si è fatto portare in viale Pescina Gagliarda, su una strada sterrata e isolata, e lì ha stuprato la donna. Sulla vicenda indaga la squadra mobile di Roma. La tassista ha spiegato che l'aggressore era un trentenne romano, che l'ha costretta ad andare in una zona isolata nei pressi di Ponte Galeria dopo averla minacciata con un coltello. Dopo averla picchiata, presa a pugni e rapinata, l'uomo ha costretto la tassista a praticargli un rapporto orale. Quindi l'uomo sarebbe scappato a piedi in aperta campagna.

Morso da una vedova nera, è in fin di vita Terribile sorpresa: è successo in Italia

Orosei, una vedova nera morde un turista romano: una notte da disperso, ora rischia il trapianto del fegato





Una terribile disavventura per un turista romano, morso da una vedova nera, uno tra i ragni più velenosi in assoluto, e ora ricoverato per insufficienza epatica: rischia di perdere il fegato. Una terribile disavventura che però non gli è capitata dall'altro lato del globo, in un altro continente, bensì in Sardegna. L'uomo, infatti, ora è ricoverato all'ospedale Brotzu di Cagliari. Lo sfortunato si chiama Alessandro Candido, ha 38 anni, e come racconta Il Messaggero ora è tenuto costantemente sotto osservazione dai medici del reparto di Rianimazione. Le sue condizioni vengono definite stabili e, al momento, non è necessario un trapianto di fegato.

Il ritrovamento - Candido è stato morso da una vedova nera al termine di una battuta di pesca subacquea nel mare di Orosei. Avrebbe dovuto incontrare un amico su una spiaggia tra Matta e Turcu, ma all'appuntamento non si è mai presentato. L'amico, dunque, ha dato l'allarme: le ricerche sono state condotte dai carabinieri di Siniscola e dai vigili del fuoco. L'uomo è stato ritrovato soltanto al mattino successivo, in un luogo distante rispetto a quello fissato per l'appuntamento. Candido, privo di forze, confuso e disidratato, è stato soccorso e trasportato all'ospedale San Francesco di Nuoro. A causa delle gravi condizioni è stato ricoverato e trasferito al Brotzu di Cagliari, dove si trova anche adesso. Ascoltato dai carabinieri, l'uomo ha raccontato di aver avvertito un forte dolore al piedi e di essersi trascinato per diversi metri, prima di perdere conoscenza.

Virus che vi prosciugherà il conto Ecco l'ultima fregatura su internet

Sicurezza, il pericolo del malware Dyre che ripulisce i dati dei conti bancari online





La lotta alle truffe informatiche non conosce sosta. Quando le aziende che sviluppano antivirus riescono a individuare il modo per debellare ogni file dannoso dai computer degli utenti, arrivano di continuo nuovi virus e malware in grado di superare le barriere dei software di protezione e fare danni che possono costare carissimo. L'ultimo pericolo ad essere stato scopero si chiama Dyre e si insinua nelle caselle email.

Come "ammalarsi" - La tecnica usata rispecchia quella consolidata già in passato, con il file camuffato da allegato di un'email apparentemente uguale alle solite che si ricevono sul lavoro. Ricevute di pagamenti, risposte di fornitori, messaggi dalla propria banca, le forme possono essere le più immaginabili e gli effetti deflagranti, perché una volta aperto l'allegato non c'è modo né di sapere immediatamente dell'infezione in corso, né di come si possa debellarla. L'allarme è stato lanciato dall'agenzia svizzera Melani, che si occupa di analisi e informazione per la sicurezza dell'informazione.

I pericoli - Una volta aperto il file malware che è stato allegato come una finta fattura, per esempio, il pc va a finire potenzialmente nelle mani di truffatori che possono rilevare tutto quello che viene digitato dalla tastiera e i siti visitati. Lo scopo principale è quello di rubare i dati di accesso ai conti bancari online e, una volta dentro, ripulirli senza lasciare tracce. Fino a quando le società di antivirus non avranno aggiornato i proprio database, l'unico modo per evitare di essere derubati è di tenere comunque aggiornati i propri antivirus, evitando di aprire messaggi di posta elettronica inviati da mittenti sconosciuti fino a quel momento e con contenuti testuali un po' sgrammaticati.