L’avv. Mazza con un tackle al 90° cerca di contrastare l’assunzione di...
di Gaetano Daniele
In data 04.07.2017, l’avv. Marco Mazza, consigliere del Partito Democratico, lo stesso partito del Sindaco Cirillo, invia una pec al segretario comunale ponendo alcuni dubbi sulla legittimità degli atti predisposti per la selezione di altri due staffisti.
Il consigliere l’ha mandato a dire alla maggioranza e al Sindaco anche mediante facebook con il seguente post: “Il Bando per le due persone da assumere al Comune, prevede che costoro debbano svolgere:
- le competenze proprie dell'Ufficio Pubbliche Relazioni;
- l’ orientamento dei cittadini sui percorsi amministrativi;
- l’ informazione e comunicazione sulle iniziative dell'Ente indirizzata ai media e alla cittadinanza.
Tuttavia, il Bando stesso non richiede particolari competenze in dette attività, seppur esse siano, in questi tempi, di fondamentale importanza per la cittadinanza.
Dovremmo annullare la procedura, ripeterla da capo e chiedere scusa a tutti gli oltre 30 partecipanti.”
Anche se la pec sembra finalizzata a rimuovere i vizi degli atti amministrativi, in realtà l’avv. Marco Mazza, noto professionista carditese, più volte ha preso le distanze sull’assunzione di altre due figure “C” da mettere a disposizione del Sindaco e della giunta con mansioni da semplici portaborse, uscieri o acchiappa elettori. Infatti, giova ricordare che il consigliere ha sempre sostenuto l’utilità di assumere personale in possesso di qualifiche di alta professionalità volta a colmare le lacune della pianta organica comunale.
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Nella pec il consigliere - l’unico tra le fila della maggioranza a prendere le distanze dall’amministrazione quando l’atto o l’azione politica è indecorosa, a differenza di chi osanna solo - rammenta poi che per le mansioni di segreteria del Sindaco già è stato assunto una figura “C” e quindi, implicitamente, denuncia l’inopportunità di assumerne altri due staffisti.
L’intenzione del legislatore, nel prevedere con l’art. 90 del TUEL un’eccezione alla regola generale dell’assunzione nella P.A. mediante concorso pubblico, era quella di consentire ai membri delle giunte (Sindaci ed assessori) di avere al loro fianco personale di fiducia che potesse coadiuvarli nell’azione di programmazione e di controllo politico. Una sorte di assessori con specifiche professionalità da affiancare a quelli squisitamente politici. C’è da dire anche che nei piccoli comuni come quello di Cardito, le stanze degli assessorati coincidono con gli uffici comunali. Per fare un esempio: l’assessore ai lavori pubblici quando va al Comune si siede - ove fosse necessario - dietro la scrivania del funzionario dell’ufficio. Quindi, se stessimo parlando di un grande Comune dove gli assessori hanno loro uffici distinti e separati da quelli degli uffici di gestione (come prescrive tra l’altro anche la riforma del 2014 dell’art. 90 del TUEL), oppure di uno staff composto da tre o quattro figure di alto profilo professionale (di ctg. “D”), allora servirebbero e come due o tre persone da coadiuvarli nelle mansioni di segreteria.
La polemica accesa innanzitutto dai consiglieri di opposizioni (Pisano e Santucci), muove proprio su queste motivazioni. Spendere 180 mila euro circa per tre anni, per tre segretari con mansioni da portaborse, autista, o uscieri, in un comune come quello di Cardito sono davvero tanti. Indipendentemente dalla pezza a colori che qualcuno non mancherà di mettere. Eppure chi critica o denuncia cerca di dare una mano a chi amministra, a differenza di chi fa finta di essere sempre d’accordo, oppure ha paura di sedersi nelle fila delle opposizioni.
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