Crac popolari, fermi gli arbitrati per i rimborsi
Sembrava tutto fatto invece il decreto che stabiliva criteri e modalità per gli arbitrati riservati agli investitori che avevano perso i propri risparmi nella liquidazione delle popolari Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e di Chieti, e dava a Raffaele Cantone, vertice dell'Anac, la facoltà di pronunciarsi e valutare le singole situazioni, è fermo.
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I collegi, riporta il Messaggero, non sono mai stati istituiti e i rimborsi sono lontani. In sostanza è molto difficile che l'esame delle pratiche possa cominciare prima del prossimo autunno. Colpa della registrazione del provvedimento alla Corte dei conti, spiegano da Palazzo Chigi. Tutto comincia col decreto sul bail-in del 22 dicembre 2015, che disciplinava la liquidazione delle quattro popolari e azzerava le obbligazioni subordinate dei risparmiatori, poi la legge di stabilità 2016 che indicava per gli indennizzi la via degli arbitrati da far gestire ad Anac. Nelle more il 3 maggio 2016 è stato avviato il meccanismo dei rimborsi forfettari, più veloce ma destinato a pochi. Intanto però il decreto del governo, che avrebbe dovuto regolare gli arbitrati, è stato stoppato dal Consiglio di Stato perché le procedure non potevano gravare interamente sul Fondo interbancario. Si arriva quindi al decreto del 28 aprile scorso. Ma da allora, di fatto, nulla è cambiato.
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