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lunedì 15 maggio 2017

Nanny Italy. Italia uno stato sempre più paternalista in materia di salute (di Francesco Pellegrino)

Nanny Italy. Italia uno stato sempre più paternalista in materia di salute


di Francesco Pellegrino


Dott. Francesco Pellegrino

La recente ricerca dell’Institute of Economic Affairs in collaborazione con Epicenter esamina, oramai, da anni l’interventismo di stato sugli stili di vita del cittadino e del prendersi cura di sé, rendendoci una situazione italiana promiscua di mezza classifica dove mediamo la situazione del liberismo estremo di stati quali la repubblica Ceca, la Germania e l’Olanda, contrapposte all’estremo paternalismo di stati quali la Finlandia, la GranBretagna e la Francia.

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In pratica la ricerca valuta una serie di beni di consumo quali il tabacco, le bibite gassate, il cibo, gli alcolici e le sigarette elettroniche, analizzandone i comportamenti regolatori e fiscali correlati. La ricerca intende valutare l’interventismo contrapposto al presunto libero arbitrio del cittadino in mercati in cui il correlato diretto è il costo della salute indotto da stili di vita.

La questione valutata è estremamente intrigante culturalmente ed allo stesso tempo valuta quanto il cittadino condizioni più o meno indipendentemente con le sue scelte i costi comunitari della salute.

Questo genere di questione condiziona e condizionerà sempre più nel futuro la sostenibilità della Comunità e del welfare, infatti è di questi giorni la discussione animata sulle vaccinazioni e la scelta comunitaria di vaccinazione di massa affinchè abbia un valore di salute reale e di prospettiva di salute di massa.

La scelta odierna di partecipare ad uno stato che scelga per l’alto spirito di Comunità, animato da interessi comuni viene continuamente minata dal susseguirsi di eventi, inchieste, condanne e soprattutto dal vivere continuamente una Sanità che si mostra poco avvezza all’ascolto del cittadino, che continua a mostrare pratiche di clientele verificate nelle liste di attesa, nella Sanità privata che continua a speculare invece di assumere il ruolo dignitoso e dinamico di compartecipante alle sfide di un futuro sanitario, di professionalità che spesso mancano visibilmente di caratura ed adeguatezza professionale prima ancora di ignoti aspetti etico deontologici.

L’ideale ruolo dello Stato dovrebbe probabilmente proporre un paternalismo a progetto, rendendo il divieto degli happy hour finlandesi una opportunità accompagnata a processi di educazione sulla tutela della propria salute dall’uso della bevanda che crea maggiore dipendenza al mondo, l’alcol, generado danni organici che vanno dai presunti banali postumi della sbronza o dell’obnubilamento mentale alla certa dipendenza da alcolici. Questi processi andrebbero accompagnati ad interventi finanziari su aziende commercializzanti i suddetti prodotti in quanto fornitori di sostanze che nuociono gravemente alla salute.

La questione posta dai peroratori dei sedicenti stati liberali è che in tal modo violeremmo il libero arbitrio del cittadino. 

Corretto l’impianto critico se gli attori concorrenti fossero unicamente lo Stato/Comunità ed il cittadino, quando invece consideriamo l’attore agressivo del soggetto commercializzante l’alimento o la bevenda in questione lo stato dovrebbe porre la scelta al cittadino che pretendesse di esercitare un libero arbitrio assoluto la conseguenza di privarsi al contempo delle tutele comunitarie di salute non gravando più nel presente o nel futuro di conseguenze salutistiche, assumendo in proprio il costo delle conseguenze, oppure in alternativa gravare il prodotto scelto liberamente di costi aggiuntivi che possano garantire e tutelare la Comunità da conseguenze salutistiche, indipendenti da scelte comuni ma generate da condizionamenti pubblicitari o liberi arbitri.

L’esempio più immediato ed attuale è la tassa sulle bevande ad alto contenuto zuccherino che certamente stanno concorrendo da tempo a generare e continuamente alimentare la pandemia mondiale del diabete, della sindrome metabolica e dell’incidenza di problematiche cardio, nefro e cerebrovascolari.

Quale responsabilità grava sugli stakeholders istituzionali? 

Scelgono sotto la spinta di lobbies economiche mancando al mandato politico di tutelare gli interessi dei cittadini generando di conseguenza problematiche che genereranno costi insostenibili da qualsiasi sistema sociosanitario moderno.

Quis custodiet ipsos custodes?

Dott. Francesco Pellegrino
Via G.A. Acquaviva, 39, 81100 Caserta.
E_mail: frankpiglrim@gmail.com
Cell: 348.8910362

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