Putin, la reazione è brutale: il gesto che stamattina asfalta i terroristi
La lezione di Vladimir Putin ai terroristi e all'Occidente: lunedì sera il presidente russo è andato alla stazione della metropolitana di San Pietroburgo per deporre dei fiori alla memoria degli 14 morti dell'attentato che potrebbe avere matrice islamista. Dopo il ritrovamento di una seconda bomba inesplosa, tutta la rete sotterranea della città russa è stata chiusa per le operazioni di bonifica. Ma questa mattina, a meno di 24 ore dalla strage, ecco la decisione dello Zar: tutto riaperto, corse regolari, nessuno spazio per il dolore pubblico né tanto meno la paura. San Pietroburgo e la Russia ricominciano a vivere, pensando già a come prevenire altri attentati e colpire il terrorismo interno (Cecenia) e internazionale (il presunto kamikaze sarebbe un 22enne russo di origini kirgise, con legami con i jihadisti siriani). Con l'aiuto, magari, del presidente americano Donald Tump, che ha telefonato al Cremlino per porgere le sue condoglianze offrendo il sostegno del governo Usa. Lo ha riferito la Casa Bianca, aggiungendo che i due leader "si sono detti d'accordo sul fatto che il terrorismo deve essere sconfitto in modo deciso e rapido".
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