Vaticano, la spia di Donald Trump sulle tracce di Papa Francesco
Dentro le mura del Vaticano c'è un altissimo prelato impegnato a fare da talpa per Donald Trump. Pochi giorni fa ci sarebbe stata l'ultima di una lunga serie di telefonate tra la gola profonda vaticana, arrivato a Roma da oltreoceano, e il presidente degli Stati Uniti, interessato a conoscere più nel dettaglio il vero pensiero di Papa Francesco. Trump non avrebbe nessuna intenzione di passare per acerrimo nemico del Papa, anche se Bergoglio non perde occasione per attaccare le politiche trumpiane, soprattutto in tema di immigrazione.
La fitta conversazione avvenuta quando in Italia era piena notte sarebbe stata tutti incentrata sulla critica alle posizione di Bergoglio. La talpa vaticana, secondo un'indiscrezione del Giornale, fa parte di quella fronda sempre più crescente che non gradisce la linea progressista imposta dal nuovo pontefice. Pur essendo tra i collaboratori del Papa, l'ecclesiastico avrebbe ribadito a Trump la preoccupazion per i cattolici disorientati dalle scelte dottrinali di Francesco.
Non è arrivata casualmente la dichiarazione di monsignor Angelo Becciu, numero tre in Vaticano, che ha espresso la sua "preoccupazione perché noi siamo messaggeri di un'altra cultura, quella dell'apertura; Papa Francesco - ha aggiunto a Tg2000 - insiste anche sulla capacità di integrare coloro che arrivano nella nostra società". Un richiamo proprio a quel gruppo di tradizionalisti che tra le mura vaticane continuano a cercare alleati internazionali per influenzare e limitare le derive terzomondiste di Bergoglio.
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