Visualizzazioni totali

lunedì 20 febbraio 2017

FINALE DA BARZELLETTA Addio Pd, Letta piange Da Bersani altro schiaffo

Psicodramma Pd, Enrico Letta: "Non può finire così". Ma da Bersani schiaffo a Renzi: non andrà in Direzione




"Niente è ancora consumato" ma i segnali che arrivano dalla minoranza Pd continuano a indicare la via della scissione. Il deputato bersaniano Nico Stumpo annuncia che gli otto componenti della sua area non parteciperanno alla Direzione del partito di domani, anche se poi bolla come "prematura ogni considerazione" sulla formazione di nuovi gruppi parlamentari.

A un giorno dalle dimissioni di Matteo Renzi e a meno di 24 ore dalla Direzione, le possibilità che la guerra tra maggioranza e minoranza possa ricomporsi sembrano ridotte al lumicino. E se Michele Emiliano, Roberto Speranza e Enrico Rossi proseguono sulla loro strada, Andrea Orlando cerca una intesa con altri esponenti del partito per presentare una candidatura alternativa a quella di Renzi e lancia contemporaneamente l'ennesimo appello all'unità: "Le responsabilità le abbiamo tutti. La scissione è sbagliata e aiuterebbe la destra", dice il Guardasigilli che non esclude poi la possibilità di candidarsi se questo servisse per impedire fughe dal partito e precisa di non lavorare per "riorganizzare nuove correnti di cui non si sente il bisogno".

Anche Cesare Damiano, dopo le dure parole usate ieri in assemblea nei confronti di Renzi e del gruppo dirigente, cerca di convincere i colleghi di partito a non lasciare "la ditta" e a proseguire la battaglia dall'interno per "coagulare un campo di forze progressiste e riformiste che si riconoscono nei valori del socialismo". Dall'esterno Enrico Letta guarda intanto "attonito al cupio dissolvi del Pd". "Mi dico - scrive su Facebook l'ex presidente del Consiglio mandando agli ex compagni di partito un invito alla "generosità e alla ragionevolezza" - che non può finire così. Non deve finire così".

Parole al vento, almeno per ora. Perchè il governatore toscano Rossi conferma le sue intenzioni. "Stavo pensando di rispedire la tessera alla mia sezione - afferma - perché in questo partito considerate le parole pronunciate ieri da Renzi non c'è spazio". L'ultima mediazione la tenta Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera. Domani in direzione, spiega, "abbiamo l'ultima possibilità di salvare il Pd, Renzi non butti via tutto, faccia un gesto di umiltà, tolga anche lui ogni alibi per una scissione che farebbe male solo alla comunità democratica. Mi aspetto una risposta chiara e definitiva" perché, conclude, "il Pd è nato come progetto politico plurale, se perde questa caratteristica non è più il Partito Democratico ma una brutta copia della Casaleggio Associati".

Nessun commento:

Posta un commento