Il sondaggista Roberto Weber di Ixé: "Scommetterei sulla vittoria del Sì"
Nel giorno del referendum, tra gli osservati speciali ci sono i sondaggisti. Già, perché la categoria è reduce da parecchi flop, soprattutto a livello internazionale: si pensi alla Brexit nel Regno Unito o alla vittoria di Donald Trump negli Usa. E anche in Italia, il ricordo delle previsioni steccate alle politiche del 2013 è ancora limpido. E così La Stampa si è presa la briga di interpellarli, i nostri sondaggisti, proprio nel giorno del voto. Il primo a parlare è Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing: "Se abbiamo paura? È come chiedere a un chirurgo se ha paura di entrare in sala operatoria. Per favore, non aumentiamo la sfiga. L'unico dato certo - chiosa - è che tutti ci tifano contro". Dunque, sugli indecisi - fattore chiave per l'esito del referendum - sottolinea che "un 4 percento forma il suo giudizio a ridosso dall'apertura dei seggi".
Poi le parole di Roberto Weber, presidente dell'Istituto Ixè, che si sbilancia in modo piuttosto clamoroso: "Gli errori sono una componente del nostro mestiere che ho sempre temuto - premette -. (...) Comunque se dovessi scommettere dei soldi li punterei sul Sì". Il che è come una mezza ammissione: stando alle sue ultime rivelazioni, non divulgabili, è lecito ipotizzare che il Sì avrebbe più chance. Alessandra Ghisleri di Euromedia Research si mostra garibaldina: "Paura di cosa? Faccio un lavoro normale, non ho la palla di cristallo, deve semplicemente raccontare come stanno evolvendo le cose". Più netto e fiducioso Maurizio Pessato di Swg: "Certo, quello che diciamo non è il giudizio di Dio, ma allo stesso tempo penso che non sbaglieremo. Abbiamo registrato una certa distribuzione. C'è solo una possibilità su cinque che possa andare in maniera diversa da come diciamo". Tra poche ore, dunque, la soluzione del giallo. Una soluzione che come fa notare sempre Weber sarà scritta anche dall'affluenza: "Ci possono essere delle sorprese, provenienti soprattutto dal sud, dove questa volta si potrebbe registrare un'affluenza mai vista".
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