J-Ax: "Ero schiavo della cocaina. Quella volta in cui mi fermò la polizia e cantai per tutta la stradale"
"Avevo avuto un successo incredibile", premette il rapper J-Ax in un'intervista al Corriere della Sera in cui parla del suo passato, dei suoi demoni e di droga. Ma poi, "quando è iniziata la discesa, mi sono ritratto nell'alcol e nella cocaina. Sono diventato un drogato. E drogarsi è come chiedere un po' di pace alla morte". Al secolo Alessandro Aleotti, milanese classe 1972 ed ex leader degli Articolo 31, ad Aldo Cazzullo spiega che "a 29 anni mi sentivo vecchio. E mi devastavo. Un cocktail, una botta. Facevo cose folli".
E una di queste follie la racconta: "Stavo con un' ex Miss Italia. La accompagno a Salsomaggiore, dove lei è in giuria per eleggere la nuova Miss. Ma resto senza bamba. Così parto per Milano, guidando come un matto, con l' idea di fare scorta e rientrare subito, ma in autostrada trovo una macchina che mi rallenta. Faccio i fari, suono il clacson; niente. Erano poliziotti". In quel caso J-Ax se la cavò in un modo particolare: "Mi hanno fatto cantare nella loro radio un pezzo rap, per tutta la stradale; e mi hanno lasciato andare. Ho capito che sui poliziotti aveva ragione Pasolini. Odiarli tutti è da fascisti".
Quando gli viene chiesto come è uscito dal tunnel della droga racconta: "Grazie all'incontro con la donna che ora è mia moglie. Lei è americana ma ci siamo conosciuti a Milano, a una cena. Ho cominciato a uscire solo per vederla. Abbiamo cercato emozioni lontano dalla droga". Dunque ammette che oggi "fumo un po' d'erba ogni tanto". Sempre droga è, gli si fa notare. E lui: "Ma no. Non è vero che si passa dalle canne agli stupefacenti. Alla cocaina e all' eroina si arriva attraverso l'alcol. Infatti non bevo più".
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