Visualizzazioni totali

venerdì 30 dicembre 2016

INDAGINI Cosa aveva Chiara Poggi nelle mani La scoperta agghiacciante sul corpo

Garlasco e Stasi: la prova che può incastrare il nuovo indagato


di Cristiana Lodi



Un altro indizio. O una coincidenza certamente sinistra, se si guarda alle conclusioni tracciate dalla difesa di Alberto Stasi. Difesa che denuncia e fa rotolare sul registro degli indagati un ipotetico colpevole, chiedendo al tempo stesso di rifare il processo al proprio assistito. Si ritorna al 2007. Sono passati tre giorni dall'omicidio di Chiara Poggi, colpita 17 volte alla testa da una persona che conosceva. E alla quale lei ha aperto la porta in pigiama, la mattina del 13 agosto. I genitori rientrano di corsa dalla montagna e prima dei funerali (celebrati il 18 agosto) papà Giuseppe accompagna il figlio Marco e gli amici comuni di Chiara a portarle un ultimo saluto all' obitorio. Fra quei quattro ragazzi c' è anche Andrea Sempio, il presunto colpevole, stando agli avvocati di Alberto. È ritratto in una foto pubblicata dal giornale locale di Pavia. Sempio aveva 19 anni e il 13 agosto era a Garlasco. A vederlo nelle foto di allora viene difficile riconoscerlo: aveva i capelli lunghi e castani come quelli di Chiara.

E qui si apre un giallo nel giallo. Sulla scena del delitto e nelle mani di Chiara vengono trovati alcuni capelli. Trentasei per l' esattezza, com' è scritto nella perizia medico legale firmata da Carlo Previderè e Gabriella Peloso. Di questi 36 capelli, sette erano imprigionati fra le dita della vittima. Ma non fu possibile stabilire con certezza a chi appartenessero, perché solo uno aveva il bulbo. Si potè soltanto escludere fossero di Alberto Stasi, ribattezzato dalle cronache il "biondino" proprio per il colore chiaro dei capelli. Alla fine di quella indagine costellata da buchi e contraddizioni, si finì per attribuire quelle importanti tracce a Chiara stessa. I magistrati inquirenti infatti stabilirono che erano della vittima sulla base della lunghezza e del colore.

In effetti i capelli di lei erano lunghi e castani. Proprio come quelli di Andrea Sempio. Oggi indagato dalla Procura di Pavia. E piombato nel nuovo fascicolo del procuratore Marco Venditti, insieme con tutti i sospetti a suo carico indicati dagli avvocati Fabio Giarda e Giada Bucellari.

Sarebbe proprio di Andrea Sempio, stando ai difensori di Stasi, il Dna trovato sotto le unghie di Chiara. È sempre lui, cinque giorni prima del delitto, avrebbe chiamato la vittima (che sapeva essere a casa da sola) due volte in 24 ore. Un particolare sul quale il magistrato indaga, poiché Andrea Sempio in precedenza aveva chiamato quel numero di casa Poggi solo due volte in sei mesi. Sempre lui, 14 mesi dopo l' omicidio, senza che nessuno gli chiedesse niente, aveva portato ai carabinieri lo scontrino di un parcheggio di Vigevano (16 chilometri da Garlasco) della mattina del 13 agosto. Perché? E poi c' è la cella telefonica vicina a casa di Chiara che aggancia il suo cellulare la mattina dell' omicidio. E la sua bicicletta simile a quella vista dalla testimone, ancora quella mattina. E il numero di scarpe che corrisponde all' orma trovata sulla scena dell' omicidio. E infine sempre lui viene fotografato mentre va a trovare Chiara all' obitorio, con i capelli lunghi e castani. Proprio come quelli di lei. E rimasti senza nome sulla scena dell' omicidio.

Nessun commento:

Posta un commento