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venerdì 30 dicembre 2016

Almaviva chiude, 1.600 licenziati Dipendenti furiosi: "Sindacati falliti"

Almaviva, trattativa fallita: licenziati 1.600 dipendenti del call center a Roma



Dopo la speranza, la mazzata: Almaviva chiude la sua sede di Roma e lascia senza lavoro 1.666 dipendenti. Le lettere di licenziamento sono già partite  e per questo, spiega l'azienda, sarebbe stato impossibile revocare la procedura per tutta una serie di ostacoli tecnici e giuridici. Fallita la trattativa con i sindacati e la mediazione del Ministero dello Sviluppo, scatta la rabbia dei lavoratori del call center.

Cgil e Slc Cgil hanno parlato di "epilogo drammatico" per una vicenda che pochi giorni fa aveva visto una soluzione positiva, sia pur temporanea, per l'analogo problema della sede di Napoli.  Una decisione "grave per i pesanti risvolti sociali e perché anche frutto di una conclusione della vertenza la cui scadenza del 21 dicembre ci è stata posta come ultimativa e non modificabile elemento che non ha permesso una consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori prima della firma definitiva", spiegano i sindacati accusando Almaviva di "rifugiarsi dietro cavilli tecnico-giuridici" e precisando che la procedura di licenziamento "è frutto di una decisione dell'azienda e che nessuna responsabilità può essere messa in alcun modo in capo alle organizzazioni sindacali ed alle RSU e tanto meno ad una parte delle RSU". E mentre la politica, da destra a sinistra, si schiera con i lavoratori, gli ormai ex dipendenti riuniti davanti alla sede del Mise hanno pianto, urlato e protestato, sia contro il governo sia contro i sindacati "incapaci - sostengono - di difendere il nostro posto di lavoro". 

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