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martedì 13 dicembre 2016

Gentiloni, un Vietnam in Parlamento I numeri: premier già condannato?

Gentiloni, un Vietnam in Parlamento. I numeri: premier già condannato?



Al neonato governo Gentiloni restano ancora poche ore da dedicare a brindisi e festeggiamenti per le nuove nomine e le relative conferme. Già martedì 13 dicembre l'esecutivo si dovrà presentare davanti alla Camera e al Senato per ricevere la fiducia da parte del Parlamento, due partite diverse ognuna con le sue criticità.

A Montecitorio, il Partito Democratico ha poco di cui preoccuparsi, potendo contare su un gruppo di 309 deputati, giusto sette in meno della soglia per la maggioranza. A questi vanno aggiunti i voti certi di Ncd, che può contare su una trentina di parlamentari e altri accasati nel gruppo misto.

Sarà a Palazzo Madama che la partita per Gentiloni potrà farsi più complessa. L'avvertimento rimasto inascoltato da parte di Denis Verdini ed Enrico Zanetti porterà a un riconteggio dei numeri della maggioranza al Senato tutt'altro che indolore per il Pd. Salvo sorprese, il nuovo governo può contare su una maggioranza di quasi 170 senatori, poche unità sopra la soglia di maggioranza di 161. Gentiloni non potrà contare sui 18 senatori che fanno riferimento al gruppo Ala - Scelta Civica, rimasti finora esclusi dalle nomine dell'esecutivo, rendendo così la maggioranza meno solida.

A tenere il pallino decisivo della partita a palazzo Madama sarà quindi Pierluigi Bersani, con i suoi 30 senatori della minoranza Dem. Sul primo voto di fiducia, Gentiloni dovrebbe passare indenne, ma Bersani pone una condizione: "Non mettiamo in dubbio la fiducia e il nostro via libera - ha detto - ma valuteremo volta per volta ciò che il governo farà, ci devono convincere".

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