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lunedì 12 dicembre 2016

DURA FINO A SETTEMBRE? Il retroscena da incubo: c'entrano 20 mln di euro

Se le Camere si sciolgono prima del 15 settembre le indennità in fumo



Segnatevi questa data: il 15 settembre. Se le Camere venissero sciolte prima del 15 settembre 2017, infatti, un tesoretto di circa 20 milioni di euro finirebbe nelle casse del Parlamento. Si tratta dei fondi accantonati dai parlamentari al primo mandato, che potrebbero ritrovarsi senza poltrona e senza i contributi versati. Un caso di cui dà conto Il Tempo, che ricorda come gli ex parlamentari ottengono la pensione a 65 anni e dopo aver ricoperto un mandato di almeno 4 anni, 6 mesi e un giorno. Ogni mese deputati e senatori versano un contributo pari all'8,80% dell'indennità parlamentare lorda, circa 750 euro, soldi che vengono messi dal Parlamento in un fondo.

Ma se l'onorevole di turno non dovesse arrivare ai fatidici 54 mesi e un giorno di mandato, non avrebbe diritto a prendere un euro. Certo, non sarebbe un dramma, soprattutto se si pensa che i "comuni mortali" per avere indietro qualcosa devono lavorare almeno vent'anni, mica 54 mesi. E Il Tempo, come detto, facendo il conteggio di quanti sono i parlamentari che prederebbero diritto all'indennità arriva a quantificare il risparmio in 19.946.250 euro. Un buon motivo per il quale chi sospetta che difficilmente si vada a votare subito, forse, non ha affatto torto. E, anzi, questo "fatidico" 15 settembre va ben più in là anche delle previsioni più pessimistiche. Vuoi vedere che il governo Gentiloni è destinato a durare?

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