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sabato 1 ottobre 2016

"Quasi fallito": il grandissimo giornale che rischia di sparire dalle edicole

Il Sole 24 Ore è quasi fallito: si dimettono il presidente Squinzi e 4 del Consiglio di Amministrazione



"Alla luce dei risultati economici, finanziari e patrimoniali rilevati nel primo semestre 2016, si sono rese necessarie valutazioni da parte degli amministratori in merito alla sussistenza del presupposto di continuità aziendale". Così, ieri, il cda de Il Sole 24 Ore, il quotidiano di Confindustria. Tradotto: il consiglio d' amministrazione ha dovuto decidere se, alla luce dei conti presentati dall' amministratore delegato Gabriele Del Torchio, fosse necessario dichiarare fallimento.

Arrivato a metà giugno, Del Torchio si è trovato di fronte una situazione disastrosa, ereditata dalla precedente gestione (Donatella Treu amministratore delegato e Benito Benedini presidente). Di fronte alle pressioni confindustriali perché non esagerasse con la pulizia del bilancio ha reagito rilanciando. E ha portato in consiglio il calcolo della perdita dei primi sei mesi a 49,8 milioni.

Quando fu quotato in Borsa il 6 dicembre 2007 perse subito, il primo giorno, il 5 per cento del valore, e poi ha sempre chiuso i bilanci in rosso e perso il 90 per cento del valore di Borsa. Il patrimonio netto dell' azienda è sceso ieri a 28 milioni. Solo quattro anni fa era a 200 milioni.

Intanto, è notizia di oggi che Il presidente del Gruppo Sole 24 Ore, Giorgio Squinzi si è dimesso insieme ad altri 4 consiglieri: Carlo Pesenti, a.d. di Italmobiliare, Claudia Parzani, avvocato, Livia Pomodoro, ex presidente del tribunale di Milano e Mauro Chiassarini, a.d di Bayer Italia. Restano nel cda Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria, Luigi Abete, presidente di Bnl, Carlo Robiglio, presidente di Piccola Industria Piemonte, Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Federturismo e Nicolò Dubini, Ceo di Herabell, consigliere indipendente.

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