Appendino, il documento del trionfo: "Che cosa ha fatto con 895 euro". Virginia Raggi umiliata
Non ha sborsato nemmeno mille euro per la campagna elettorale ma Chiara Appendino è riuscita a diventare comunque sindaco di Torino. Lo scorso 19 giugno, riporta La Stampa, è andata così: al ballottaggio i torinesi hanno eletto una candidata che ha speso in tutto 895 euro. È quanto emerge dall'elenco presentato in Corte d'appello per le spese elettorali.
Roberto Rosso è quello che a Torino ha investito una mole di denaro: 288mila euro (di cui 260 mila sborsati di tasca propria) con cui si è assicurato il 5% e uno scranno in Sala Rossa. Peggio è andata al suo omonimo candidato nelle liste di Forza Italia a cui non sono bastati 22.800 euro per entrare in Consiglio. Il Pd ha rendicontato 88mila euro, la lista Fassino 68mila. Dell'ex sindaco, però, non è stato ancora pubblicato il rendiconto.
Una vittoria, quella dell'Appendino, ottenuta con una manciata di euro. Un fatto che rende la sua elezione ancor più clamoroso: un roboante esempio di efficienza, una lezione sia ai rivali torinesi che a Virginia Raggi e al M5s romano.
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