"Referendum, voto del 4 dicembre da rinviare"
Secondo quel che si diceva e che si è scritto per settimane la scorsa primavera e la scorsa estate, il referendum avrebbe già dovuto essersi bello che tenuto. Perchè la data del voto inizialmente prevista era nel mese di ottobre. Poi, però, tra ricorsi, dubbi e altro, è slittato a tra quasi un mese, il 4 dicembre. Ma ecco che si affaccia l'ipotesi di un nuovo rinvio. A formularla, ma non è solo, è stato Pierluigi Castagnetti, già tra i fondatori dell'Ulivo e oggi parlamentare del Pd. Motivo del proposto rinvio? Il terremoto. "Ci sono tre regioni coinvolte, decine di migliaia di sfollati - ricorda uno dei fondatori dell'Ulivo, parlamentare Pd fino alla scorsa legislatura - non riesco a immaginare in quali luoghi si possa votare all'interno delle zone terremotate e con quali scrutatori" ha spiegato Castagnetti.
Considerato vicino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Castagnetti precisa che naturalmente una decisione del genere non può prenderla il governo da solo, ma ci vorrebbe l'accordo di tutte le forze politiche. La suggestione non resta inascoltata. Dalla sinistra Pd, sia pure a titolo personale, Federico Fornaro, manifesta una cauta disponibilità, mentre dalla maggioranza dem Stefano Esposito si mostra scettico, sebbene in un Paese "normale" se ne potrebbe discutere. Assolutamente contraria Forza Italia, che si è espressa tramite il suo capogruppo alla Camera Renato Brunetta.
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