Il governo fa marcia indietro: sconti fiscali sui fondi pensione
Il sistema pubblico delle pensioni è alla canna del gas. Ogni giorno o quasi escono indiscrezioni su come e quando il governo intenda intervenire per ritoccare assegni, reversibilità e altro. Allo stesso tempo, notizie allarmanti si susseguono sulle difficoltà che il nostro sistema previdenziale incontrerà tra una quindicina d'anni, quando i baby-boomers, i figlio del boom economico degli anni Sessanta, andranno in pensione trasformandosi da contribuenti a recepenti. Ora, pare, che il governo sta guardando anche altrove. Come riporta il quotidiano Il Messaggero, un altro fronte aperto è quello della previdenza complementare: nel 2015 il governo aveva alzato dall'11,5 al 20% l'aliquota dell'imposta sui rendimenti dei fondi pensione. Per le casse di previdenza, il prelievo era salito addirittura al 26%. Ora, Palazzo Chigi starebbe valutando una marcia indietro, insieme a un incremento della deducibilità fiscale dei versamenti effettuati. Obiettivo, spingere la cosiddetta "pensione di scorta" anche in vista di una possibile riduzione della contribuzione obbligatoria.
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