Grossi guai per un manager della tv: l'ombra dello scandalo pure su Sanremo
È partita l'ordinanza di custodia in carcere per il produttore televisivo David Biancifiori, oltre che a un militare della Guardia di Finanza ritenuto vicino al manager. L'accusa della Procura di Roma è di associazione a delinquere finalizzata ad "una pluralità di delitti tributari" tra cui "l'emissione di fatture relative a operazioni inesistenti", la "dichiarazione fraudolente" e la corruzione. Nel fasciolo dell'indagine del pm Paolo Ielo sono coinvolte più di 40 persone, tra le quali funzionari e dirigenti Rai, società del gruppo Mediaset, La7 e Infront.
Le ipotesi - Secondo gli inquirenti, le società di Biancifiori avrebbero ottenuto l'affidamento di lavoro e servizi, tra i quali si ipotizza anche opere realizzate per un'edizione di Sanremo, versando ai committenti denaro oppure offrendo loro vacanze, biglietti aerei e assunzioni. Le verifiche della Guardia di Finanza riguardano le società Di and Di lighting & truck srl e la Di.Bi. Technology, specializzate in servizi per la televisione e lo spettacolo. A David Biancifiori, spesso chiamato nell'ambiente "Scarface", la polizia tributaria contesta fatture relative a operazioni inesistenti per diversi milioni di euro. Insieme con il manager noto anche come 'Scarface' sono stati coinvolti nel provvedimento di custodia anche l'imprenditore Giuliano Palci ed il militare della Gdf Pietro Triberio che avrebbe ricevuto una mazzetta a molti zeri per chiudere gli occhi nel corso di una verifica fiscale.
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